CCNL Funzioni Centrali, verrà da te…

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Verrà da te il delegato di CGIL CISL UIL UNSA INTESA e ti dirà che il CCNL Funzioni centrali è il miglior contratto possibile, che nel contesto dato da un quadro economico difficile l’aumento di 85 euro pro capite era il massimo ottenibile e che un sindacato serio e responsabile non può chiedere 300 euro di aumento contrattuale uguale per tutti… però, guarda caso, si dimenticherà di dirti che la contrattazione all’ARAN è durata solo tre giorni e che è stata totalmente condizionata dall’accordo del 30/11/2016 (l’accordo/marchetta elettorale dei sindacati complici al Governo Renzi sottoscritto alla vigilia del Referendum costituzionale) che prevedeva proprio l’erogazione di 85 euro pro capite in occasione del rinnovo contrattuale. E si dimenticherà anche di dirti che, prendendo a riferimento l’IPCA (indice dei prezzi al consumo) durante il periodo di blocco contrattuale, i lavoratori delle Funzioni Centrali avrebbero dovuto ricevere tra i 137 e i 263 euro (a seconda del proprio livello economico) soltanto per recuperare il potere d’acquisto dei salari.


Verrà da te il delegato di CGIL CISL UIL UNSA INTESA e ti dirà che il CCNL Funzioni Centrali prevede l’elemento perequativo per i lavoratori delle aree I e II: una somma che varia da 21 a 25 euro finalizzata ad accorciare le differenze salariali con l’area III… però, guarda caso, si dimenticherà di dirti che l’elemento perequativo è una tantum, decorre dal 1/3/2018 al 31/12/2018 e non è utile, tra l’altro, ai fini previdenziali e del trattamento di fine rapporto. In poche parole, si tratta di una mancetta fuori busta…


Verrà da te il delegato di CGIL CISL UIL UNSA INTESA e ti dirà che il CCNL Funzioni Centrali ha introdotto il nuovo sistema di relazioni sindacali grazie al quale è stato recuperato il ruolo centrale della contrattazione… però, guarda caso, si dimenticherà di dirti che nulla è cambiato rispetto all’applicazione della Legge Brunetta e che, anzi, anche l’articolazione dell’orario di lavoro e la mobilità non saranno più contrattati. Si dimenticherà anche di dirti che il nuovo istituto del “confronto” altro non è che la copia sbiadita della concertazione (non vincolante per le amministrazioni) e, soprattutto, che il nuovo sistema di relazioni sindacali è totalmente improntato ad una vergognosa cogestione in cui il ruolo del sindacato si scioglie in quello della controparte.


Verrà da te il delegato di CGIL CISL UIL UNSA INTESA e ti dirà che, finalmente, con il CCNL Funzioni Centrali è stato istituita, presso l’ARAN, la Commissione paritetica sui sistemi di classificazione professionale che provvederà, in men che non si dica, a svuotare l’area I e a garantire la progressione di area a tutti i lavoratori… però, guarda caso, si dimenticherà di dirti che la USB ha più volte chiesto all’ARAN e a tutto il tavolo negoziale, senza ricevere alcuna risposta, di esprimersi sulla propria proposta di nuovo ordinamento professionale che prevede un’unica area per tutto il personale amministrativo finalizzata ad eliminare le tre aree attuali ed i vincoli normativi che impediscono da anni i passaggi tra le aree; e si dimenticherà anche di dirti che proprio i sindacati firmatari del CCNL hanno scelto deliberatamente di rinviare la discussione sul nuovo ordinamento professionale perché alla compagine governativa serviva la chiusura del CCNL per fini elettorali. Ma soprattutto il delegato di CGIL CISL UIL UNSA INTESA non ti dirà che la Commissione, ad oggi, non è mai stata convocata e che, qualora dovesse mai svolgere i propri lavori, il nuovo ordinamento professionale, qualsiasi esso sia, potrebbe essere recepito solo ed unicamente nel prossimo CCNL 2019/2021.


Verrà da te il delegato di CGIL CISL UIL UNSA INTESA e ti dirà che con il CCNL Funzioni Centrali sono state conquistate 18 ore di permesso retribuito per effettuare le visite mediche e specialistiche. Guarda caso, però, si dimenticherà di dirti che il famigerato articolo 35 sostituisce di fatto il trattamento di malattia del quale i lavoratori potevano fruire senza limiti prima della sottoscrizione del CCNL e che in realtà le 18 ore costituiscono un “tetto massimo” per questa fattispecie ad eccezione del caso in cui le visite determinino una situazione di incapacità lavorativa e nell'ipotesi di concomitanza tra la malattia stessa e l’effettuazione di visite mediche e specialistiche. E sicuramente si dimenticherà di dirti che questa “grande conquista” è stata finanziata direttamente dai lavoratori perché ha rappresentato un vero e proprio costo contrattuale che ha gravato sui già miseri aumenti previsti.


Verrà da te il delegato di CGIL CISL UIL UNSA INTESA e ti dirà che, anche se ti sono stati erogati soltanto 300 euro di arretrati dopo 8 anni senza contratto, nel CCNL Funzioni Centrali è stato inserito il welfare aziendale, fino ad oggi riservato soltanto ai contratti di lavoro privato (ad esempio ultimo contratto metalmeccanici). Guarda caso, però, si dimenticherà di dirti che il questo nuovo istituto contrattuale (ad esempio le polizze sanitarie già proposte quotidianamente ai lavoratori dai sindacati firmatari del CCNL) verrà finanziato con il Fondo Risorse Decentrate (il FUA del precedente CCNL), quindi con le risorse di tutti i lavoratori. E non ti dirà neanche che, nella dichiarazione congiunta n. 2, i firmatari del CCNL e l’ARAN concordano nell’incentivare le adesioni dei lavoratori delle Funzioni Centrali al Fondo Perseo Sirio (previdenza integrativa) mentre nella Legge di Bilancio 2018 è prevista, per i neoassunti dal 2019, l’adesione alla previdenza integrativa anche mediante l’utilizzo dell’istituto del silenzio/assenso.


Verrà da te il delegato di CGIL CISL UIL UNSA INTESA e ti dirà che nel CCNL Funzioni Centrali, all’art. 7, è previsto che solo i firmatari di contratto possano accedere alla contrattazione integrativa perché “lo dice la norma”. Guarda caso, però, si dimenticherà di dirti che in realtà si tratta di una clausola meramente contrattuale del tutto antidemocratica e che analoga disposizione è già stata dichiarata incostituzionale dalla Suprema Corte con la sentenza n. 231/2013, emessa a seguito di un ricorso Cgil – Fiom (sic!), stabilendo il principio che non si possono discriminare le organizzazioni sindacali rappresentative a causa della mancata sottoscrizione di un contratto collettivo nazionale. E non ti dirà neanche che la USB, sindacato maggiormente rappresentativo nel pubblico impiego, sta tenendo centinaia di assemblee sui posti di lavoro dove i lavoratori stanno rigettando con forza il CCNL sottoscritto compresa la clausola “salvacompagnidimerende” così come sta partecipando ai tavoli di contrattazione denunciando con forza chiunque intenda applicare norme antidemocratiche alle relazioni sindacali.


Verrà da te il delegato di CGIL CISL UIL UNSA INTESA e chiederà il tuo voto per le elezioni RSU 2018. Te lo chiederà perché il tuo voto gli serve per mantenere in vita, attraverso il calcolo della rappresentatività, un sistema che, da sempre, consente proprio a CGIL CISL UIL UNSA INTESA di poter continuare a svendere (ormai a regalare) i tuoi diritti, il tuo salario e la tua dignità.

FERMIAMOLI!
IL 17,18 E 19 APRILE 2018
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