DAL PINOCCHIO AL FORUM ALL'AUDIZIONE AL SENATO, PER RIBADIRE CHE RENZI E MADIA FANNO RIMA CON BUGIA

Roma -

Pochi giorni dopo il blitz al Forum PA 2015 e la consegna di un Pinocchio alla ministra Madia per le sue bugie sul mancato rinnovo dei contratti, l’USB Pubblico Impiego è intervenuta in audizione alla I Commissione Affari Costituzionali della Camera, sul disegno di legge delega n. 3098 di riforma della Pubblica Amministrazione.

Il disegno di legge che è a metà dell'iter parlamentare, è un passo deciso verso la completa distruzione della Pubblica Amministrazione, in perfetta continuità con le “riforme” dei precedenti governi, da quella del ministro Brunetta con Berlusconi, a Monti, a Letta. Il governo Renzi non fa altro che proseguire l’opera già ben avviata a prova del fatto che lo smantellamento del welfare, dei servizi pubblici e le politiche ultraliberiste contro il mondo del lavoro hanno la regia internazionale della Troika e i vari governi si limitano a recitarne il copione.

La parte di Renzi è iniziata un anno fa con il decreto legge n. 90/2014 che introduceva la mobilità obbligatoria entro i 50 km, il demansionamento, la possibilità di esuberi e licenziamenti che poi si è concretizzata per decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori delle Province. E non è che l’inizio. Con il disegno di legge delega ora Renzi chiede al Parlamento un mandato in bianco per completare l'opera. Dietro il vuoto di parole della propaganda renziana, la riforma si rivela per quello che è: altri tagli alla spesa pubblica, meno servizi pubblici, dall'istruzione alla sanità, ai servizi per i cittadini. Uno "Stato leggero" che abbandona il territorio, lo desertifica e favorisce la privatizzazione dei servizi pubblici a profitto dei soliti noti.

Non è una riforma a costo zero e non è nemmeno una riforma a favore dei cittadini. Ogni servizio pubblico cancellato, ogni ufficio chiuso significa maggiori costi per la collettività e per i lavoratori già piegati da una crisi economica presa a pretesto per smantellare lo Stato sociale e privatizzare ogni cosa. Meno servizi pubblici vuol dire più servizi privati, tariffe più alte, peggiore qualità, certamente maggiori costi in termini di corruzione!

La riforma Madia attribuisce più poteri alla dirigenza pubblica e rafforza la dipendenza dei dirigenti alla politica, una sorta di spoil system in versione 2.0. In tempi di tagli alla spesa pubblica, di spending review, di esuberi, è facile immaginare cosa si chiederà di fare ai dirigenti per non perdere la loro poltrona.  La ministra Madia continua a parlare di staffetta generazionale, altra bugia propagandistica dato che il blocco del turn-over viene confermato.

Le amministrazioni pubbliche non possono assumere, le lavoratrici e i lavoratori non possono andare in pensione grazie alla riforma Fornero... a queste condizioni è difficile capire come la staffetta possa partire. La riforma peggiora - se possibile - la condizione delle centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori precari, cui non viene data nessuna prospettiva di stabilizzazione negando il diritto a un lavoro stabile dopo decenni di precarietà.

USB ha contestato alla ministra Madia e al sottosegretario Rughetti, il blocco del contratto che dura ormai dal 2007, anno dell'ultimo rinnovo, chiedendo ancora una volta che vengano immediatamente stanziate le risorse per dare ossigeno alle retribuzioni dei 3,2 milioni di lavoratrici e lavoratori pubblici ferme da ben 8 anni e chissà ancora per quanti. Parliamo di retribuzioni medie di 1.500 euro e di un blocco che è già costato circa 7.000 euro a testa: un’emergenza a cui il governo dovrebbe rispondere con le risorse necessarie per il rinnovo, anziché cercando di condizionare il giudizio di incostituzionalità del blocco contrattuale.

A conclusione dell’intervento USB ha chiesto:

  1. l'immediato il rinnovo economico dei contratti;
  2. la stabilizzazione degli oltre 350.000 lavoratori precari della PA;
  3. un piano straordinario di assunzioni per contrastare l’evasione fiscale e contributiva, la corruzione negli appalti, per la sicurezza nei luoghi di lavoro, per potenziare i servizi di cura alle persone, l’istruzione pubblica, la ricerca pubblica, la tutela paesaggistica, la valorizzazione del patrimonio storico, culturale per il rilancio dell’economia;
  4. aumentare la presenza dello Stato sul territorio, rafforzando e reinternalizzando i servizi pubblici e assumendo i lavoratori delle ditte e società private.

Questo significherebbe davvero rilancio. Il resto è #MADIABUGIA

Scarica La piattaforma USB per il rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego 2022-2024

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