USB: presentato e accettato il ricorso dei precari pubblici siciliani alla Corte dei Diritti dell'Uomo

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Con il numero di protocollo 152/2017 è stato accettato e registrato il ricorso collettivo presentato dall'Unione Sindacale di Base al Comitato Sociale Europeo, organo della Corte dei Diritti dell'Uomo, in difesa degli oltre 20.000 lavoratori precari pubblici siciliani.
Un primo passo molto importante se si tiene in considerazione che i primi precari siciliani risalgono al 1988; è arrivato il momento in cui la Regione Sicilia si assuma le proprie responsabilità e recepisca correttamente le Direttive europee in tema di precariato.
Ora il Governo Italiano ha tempo fino al 6 settembre 2017, per  presentare le proprie osservazioni in merito alla questione sicilianapoi il Comitato emetterà una propria sentenza.
Quest'ultima potrebbe avere una importanza notevole perché metterebbe in moto tutta una serie di meccanismi da parte della Commissione Europea, che potrebbe decidere di aprire una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia.
Non è possibile mantenere precari per 30 anni, lavoratori che hanno diritto ad essere stabilizzati; per USB il precariato storico del pubblico impiego, quello siciliano e di ogni altra parte del Paese, rappresenta una battaglia fondamentale che va combattuta in ogni sua forma.
 
Gilberto Gini
Esecutivo nazionale Usb Pubblico Impiego

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