INAF, USB lancia la volata per assumere tutti gli stabilizzandi e per un piano assunzioni straordinario. E usa tutti gli strumenti

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Lo avevamo detto a luglio. Noi non ci fermiamo. Un diritto è un diritto. E se INAF produce atti illegittimi lo contrasteremo. E così è! Innanzitutto, abbiamo organizzato decine di ricercatori e tecnologi precari dell’INAF nella presentazione di ricorsi al TAR contro la modalità seguita dall’Istituto per le stabilizzazioni, conseguenza del piano assunzionale concordato con CGIL CISL UIL e GILDA e da noi fortemente e motivatamente osteggiato.


I due ricorsi, depositati nei giorni scorsi, vedono protagonisti i titolari del requisito di cui al comma 1 dell’art. 20 DLgs 75/2017 acquisito con tre anni “misti” (TD più altre forme flessibili) e i titolari di quello di cui al comma 2 dello stesso articolo. Ma aprono il via anche a quelli dei NONCOMMA di cui non ci dimenticheremo!


Nel primo caso (da sottolineare che in diversi altri enti questa categoria è inclusa in stabilizzazione senza concorso), non viene chiesta alcuna sospensiva, mentre nell’altro la sospensiva è chiesta a contrasto dell’assurda inclusione dei “comma 1” nel medesimo bando. E, se qualcuno si illudesse, sappiamo che il Tar potrebbe decidere di rinviarli al giudice ordinario. Siamo pronti anche per quello.


Questi ricorsi vogliono far leva su INAF affinchè recepisca in modo completo e legittimo le opportunità normative e finanziarie rese disponibili da una stagione di lotte di USB. E’ un obbligo di legge usare, infatti, i finanziamenti che noi, non i vertici, abbiamo portato nell’ente. Parliamo di 10 Milioni che devono essere vincolati alle stabilizzazioni (5.3 “ex premiali” e 4.7 dal DPCM attuativo della legge di bilancio 2018) a cui sommarne 2.3 di cofinanziamento dell’Ente (come esplicitamente richiesto dalla legge).


Queste cifre permetterebbero il concreto inizio della soluzione totale del precariato e l’apertura ad ulteriori assunzioni dei cosiddetti “non commi”, personale precario comunque ben al di là del periodo di formazione che per varie “pieghe” della norma non rientra nella legge “Madia”. Sta agli atti, infatti, che INAF prevedeva 280 assunzioni nel triennio, senza contare i fondi del DPCM e gli ex premiali.


Ma non ci fermiamo al ricorso. Perché adesso il parlamento e il Miur sono coinvolti. L’interpellanza 5_00693 presentata ieri dall’Onorevole Melicchio centra appieno questi problemi e siamo convinti che il Viceministro Fioramonti  risponderà ed interverrà.


Come USB e Studio legale abbiamo chiesto un incontro. INAF ha una sola via. Accordarsi, cambiare la delibera, assumere tutti i comma 1 nel 2018, predisporre le modalità per assumere tutti i comma 2 e i noncomma storici.
Noi non ci fermeremo davanti a niente, e porteremo i vertici, qualora le nostre richieste non saranno accettate, fino alla Presidenza del Consiglio e alla Corte dei Conti.


Sappiamo che in INAF i sindacati non sono mai esistiti se non per cogestire. Ora è cambiata l’aria. Ora c’è USB PI!



Unione Sindacale di Base PI

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