Emergenza sanitaria SARS CoV-2. USB PI – INTERNO chiede l’osservanza del DPCM 11 marzo 2020

Roma -

 

 

Al MINISTRO dell’INTERNO
Luciana Lamorgese


Ai Vice Ministri
Vito Claudio Crimi
Matteo Mauri


Ai Sottosegretari
Carlo Sibilia
Achille Variati


All’Ufficio Affari Legislativi

Al Dipartimento Politiche del Personale  dell’Amministrazione Civile e per le Risorse Strumentali e Finanziarie
Ufficio IV – Relazioni Sindacali

Al Dipartimento della Polizia di Stato

Al Dipartimento Vigili del Fuoco

Al Dipartimento LCI

 

 

Oggetto: Emergenza sanitaria SARS CoV-2. USB PI – INTERNO chiede l’osservanza del DPCM 11 marzo 2020

 

   Come molto ben noto alle SS.LL. negli ultimi tempi ASSISTIAMO A un vero e proprio turbinìo di provvedimenti tra Decreti Legge, DPCM, Ordinanze di Protezione Civile, Ordinanze delle Regioni, Direttive dei Ministri della Salute, della Pubblica Amministrazione e una miriade di circolari promulgate anche dai singoli ministeri.

   A fronte di tutte le predette DISPOSIZIONI e, nonostante codesto Ministero abbia disposto di cancellare da tutte le rubriche l’indirizzo email di USB PI Ministero Interno, Organizzazione Sindacale rappresentativa anche nel Comparto Funzioni Centrali, lo scrivente coordinamento è stato costretto a sopperire alla completa indifferenza della maggioranza dei dirigenti del Dicastero, tra i quali anche tanti Prefetti, Questori E DIRIGENTI DELLA PS, i quali non hanno volutamente fatto circolare tra i colleghi le cosiddette “circolari”, né quelle diramate dalla Direzione Centrale Sanità, né quelle inerenti le misure da adottare per contrastare l’emergenza sanitaria legata alla SARS Cov2.

   USB PI Ministero Interno è divenuta, da settimane, un call center al quale continuano a rivolgersi tantissimi colleghi per chiedere informazioni, consigli, indicazioni e riferimenti normativi da fornire ai rispettivi uffici, che riferiscono essere all’oscuro di molte disposizioni.

   I Dirigenti di vari Sportelli Unici per l’Immigrazione non conoscono la nota Ministero dell’Interno – Dip .LCI – DC per le politiche dell’immigrazione e dell’asilo – AOO POLITICHE -0378/0282 – Protocollo 0000901 10/03/2020 – Uff2 e molti altri dirigenti della PS non conoscono la nota Ministero dell’Interno Dip.to della PS Direzione Centrale Immigrazione e Polizia delle Frontiere prot.n.0020359 del 09/03/2020.

   Tantissime Prefetture, poi, non sono al corrente della deroga imposta alla norma ordinaria sul lavoro agile mentre, quasi tutte le Questure ne sono proprio all’oscuro.

   Riguardo le Questure, poi, il lavoro agile continua quasi ad essere un tabù perché, la scrivente ha potuto appurare, non riguarda il personale della PS e quindi nessun Questore lo concedeva.

   Addirittura, i Questori fanno finta di non conoscere l’art.36 della legge 121/81 e continuano a considerare il personale contrattualizzato con l’Amministrazione civile dell’interno, a seconda delle proprie convenienze, assimilabile agli operatori della PS in alcuni momento, “inferiore” e non appartenente al Dipartimento della PS, in altri.

   Nel DPCM dell’11 marzo 2020, il Governo ha stabilito che la modalità ordinaria di lavoro per le pubbliche amministrazioni è quella del lavoro agile, ribadendo le deroghe alla norma ordinaria che lo istituisce e lo regolamenta e derogando, in aggiunta, anche al regolamento del Ministero dell’Interno.

   Con la direttiva 2/2020 il Ministro per la P.A. recepisce il DPCM e chiarisce a tutte le Amministrazioni Pubbliche che le misure adottate per l’intero territorio nazionale sono, fra l’altro, finalizzate a ridurre la presenza dei dipendenti pubblici negli uffici e ad evitare il loro spostamento.

   Con le misure in materia di lavoro agile previste dai provvedimenti adottati in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, le pubbliche amministrazioni, anche al fine di contemperare l’interesse alla salute pubblica con quello alla continuità dell’azione amministrativa, nell’esercizio dei poteri datoriali assicurano il ricorso al lavoro agile come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa

   USB PI Ministero Interno confida nel fatto che, finalmente, cessino tutte le resistenze da parte di Prefetti e Questori e che, questi ultimi, anche in considerazione del l’art.9 del decreto legge 9/2020, facciano turnare negli uffici il personale di PS che già svolge compiti amministrativi, concedendo il lavoro agile a tutti i colleghi contrattualizzati con l’Amministrazione civile dell’interno, come stabilito dalle norme emergenziali.

   Ad esempio, la Questura di Roma riferisce che ai colleghi che i dati passerebbero su una linea dedicata della Questura a cui non si può avere accesso, e anche se fosse possibile i dati sono riservati quindi non gestibili da fuori, pertanto, non potendo lavorare da casa, respinge le domande di lavoro agile avanzate.

   Anche la Questura di Torino respinge le domande e, come Roma, chiede anche al personale contrattualizzato con l’Amministrazione civile dell’interno di lavorare su turni di 12 ore, costringendo i colleghi ad uscire di casa, ed esporre al contagio anche i propri cari, oltre che a veicolare, potenzialmente, il Covid19 anche al personale della PS e inottemperando alla tutela del superiore interesse della salute dell’intera collettività.

L’attività lavorativa ordinaria del personale contrattualizzato con l’Amministrazione civile dell’interno, come stabilito dalle norme emergenziali e dall’ultimo DPCM, è l’attività espletata in modalità agile.

   Peraltro, davvero non è chiaro che servizio si debba dare all’utenza, visto che le persone hanno il divieto di uscire se non per casi urgenti e non per recarsi presso gli uffici di questa amministrazione.

   USB PI Ministero Interno chiede inoltre, considerata la situazione sanitaria emergenziale e la tristemente nota scarsa igiene tanto negli uffici centrali, come ad esempio nel Dipartimento VVF, quanto negli Uffici periferici, nelle more di poter internalizzare il personale delle pulizie, pulizie straordinarie e sanificazione degli ambienti.

Roma, 12/03/2020

 

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