Il Decreto Sviluppo? Sviluppa il precariato!

Nazionale -

Nei giorni scorsi nel pieno degli sbarchi di migranti nordafricani a Lampedusa, introducendoci nel dibattito su "code" o "pettine", abbiamo lanciato lo slogan "libertà di movimento per i migranti e per i precari", per rivendicare il rispetto da parte del ministero delle sentenze dei tribunali e della Consulta che avevano ristabilito il diritto alla libertà di movimento dei lavoratori su tutto il territorio nazionale, calpestato negli ultimi due anni dall'ottusità "padana".


Siamo consapevoli che la riapertura delle graduatorie rappresenta l'obiettivo minimo, al di là del quale rimane aperto e irrisolto l'enorme problema del precariato nella scuola.


Con la riapertura delle graduatorie il "barcone dei precari" approda oggi a Lampedusa evitando la condanna dei "rimpatri" leghisti, ma da domani ricomincia la lotta per scappare dalla precarietà, come i migranti sono scappati dai centri di detenzione. La dignità dei lavoratori è fuori dal recinto del precariato.


Il Decreto Sviluppo varato oggi dal governo, anticipato da un comunicato ufficiale del MIUR, contiene un piano di immissioni in ruolo che prevede la stabilizzazione di 30.000 docenti e 37.000 ATA in tre anni !

Poco più di ventimila lavoratori l'anno sono una cifra ridicola se messa in relazione col numero totale di lavoratori precari (250.000), col numero di pensionamenti previsti nello stesso periodo (circa 90.000) e, non ultimo, con i reali bisogni didattici e organizzativi della scuola italiana.

Il comunicato ministeriale informa che le immissioni in ruolo per l'anno scolastico 2011/12 saranno effettuate sulla base delle graduatorie del 2010/11, ma un successivo comunicato ufficiale di rettifica chiarisce che saranno effettuate sulla base delle "graduatorie vigenti" (..."vigenti" quando?).

Senza entrare per il momento nel merito delle profonde zone d'ombra e delle incredibili contorsioni giuridiche di questo misterioso decreto, in attesa della sua pubblicazione o dell'ennesima rettifica, sembra peggiore perfino dell'accordo raggiunto la settimana scorsa tra ministero e sindacati (TUTTI) firmatari di contratto, che prevedeva 70.000 immissioni in ruolo.

E' QUESTO IL NUOVO PATTO SOCIALE?

Noi non ci stiamo!


Bisogna rilanciare con decisione la mobilitazione contro i tagli della Legge 133/08, unica vera causa dell'emigrazione dei lavoratori dal sud al nord, e per l'istituzione di un serio piano di immissioni in ruolo che porti in tempi brevissimi alla stabilizzazione di tutti i precari.


E' giunto il momento di riaprire il conflitto nelle scuole a partire dal boicottaggio delle prove INVALSI, per arrivare quindi allo

SCIOPERO DEL PERSONALE ATA, in preparazione per i primi giorni di giugno, e allo SCIOPERO DEGLI SCRUTINI.


Blocchiamo tutto e riprendiamoci tutto:

SCUOLA, LAVORO E DIGNITA'

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