Il D.L. n. 112/2008 cancella anche la recente legge n. 188/2007 nata per contrastare il fenomeno delle dimissioni in bianco.

 

Il decreto legge 25 giugno 2008 n. 112 con cui è stata anticipata la manovra finanziaria per il 2009 ha, tra le altre cose, abrogato la recente legge n. 188 del 17 ottobre 2007 che disponeva per il lavoratore l’obbligo di comunicare on-line al Ministero del Lavoro la volontà di presentare le proprie dimissioni.

Obiettivo della legge era quello di neutralizzare la pratica molto diffusa di far sottoscrivere le dimissioni alle lavoratrici e ai lavoratori in via preventiva al momento dell’assunzione. Una pratica  utilizzata da molti datori di lavoro per consentire, ad esempio, un licenziamento agevole in caso di maternità.
Il Consiglio dei ministri, con il decreto legge n. 112/2008 (art. 39, comma 10, lettera l), cancella con un colpo di spugna l'intera disciplina di cui si era appena cominciato a fare applicazione.

Una delle poche misure legislative positive sul lavoro, emanata dal precedente governo, viene depennata. Di fatto si ripristina la possibilità delle “dimissioni in bianco” fatte firmare al momento dell'assunzione per  assicurarsi un licenziamento mascherato da dimissioni volontarie.

Annullando l’obbligo per i lavoratori di utilizzare la nuova procedura telematica per le dimissioni volontarie si ripropone un intollerabile stato di incertezza.

Dal 25 giugno, con un decreto legge immediatamente operativo,  è stato cancellato un importante diritto conquistato anche attraverso le lotte e l’impegno della RdB-CUB.

 

RESPINGIAMO IL DL 112!

 

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