LA GIUSTIZIA AL SERVIZIO DEI CITTADINI O DELLE BANCHE….?

Roma -

Il Ministero della Giustizia continua a fare orecchie da mercante nonostante le denuncie di questa O.S. relative alla mancanza di mezzi, di strutture, di personale e alle condizioni di degrado in cui versano gli uffici giudiziari e che rendono ormai impossibile erogare un servizio adeguato al cittadino.

Le iniziative promosse dalla RdB P.I. e largamente partecipate dai lavoratori della giustizia (ormai non più disponibili a sopperire alle croniche carenze e all’indifferenza mostrata dall’Amministrazione nei loro riguardi e nei confronti del cittadino utente) hanno visto i vertici dell’Amministrazione fare delle proposte di volta in volta sempre più inaccettabili.

Infatti dopo gli armadi con le serrature, il Capo Dipartimento e il Direttore Generale per l’Informatica hanno proposto un progetto c.d. “Progetto Roma” che prevede vari interventi, tra cui la digitalizzazione degli atti e la creazione di fascicoli elettronici, mirati a limitare l’afflusso nelle cancellerie, in quanto si consulterebbero via internet, oltre a salvaguardare anche se non in maniera definitiva la tutela della privacy e la tutela dei dati sensibili contenuti negli atti relativi ai procedimenti giudiziari.

L’idea sarebbe eccellente, purtroppo c’è un ma anzi più di uno:

  • La digitalizzazione con il recupero di fascicoli e documenti pregressi verrebbe fatta, ancorché sotto la direzione del personale delle cancellerie, da personale esterno conseguentemente: aumenterebbe il lavoro precario, resterebbero irrisolti i problemi della privacy e dei dati sensibili; verrebbe distolto il personale interno, già di per sé insufficiente, dai compiti di istituto.
  • Il cittadino comune non ne trarrebbe nessun beneficio visto che non tutti posseggono strumenti tecnologici nelle proprie case o hanno dimestichezza con i computer.
  • Il progetto finanziato interamente, con circa 3,5 milioni di euro, dall’ ABI che ha stipulato una convenzione con il Ministro Mastella per la informatizzazione degli Uffici Giudiziari in particolare in materia di esecuzioni e fallimenti; agevolando così le banche: nell’aggredire l’unico bene delle famiglie italiane “la casa” qualora queste ultime non fossero in grado di pagare il mutuo e di infierire sulle società in difficoltà economiche.
  • Abbiamo anche appreso che l’Amministrazione si appresta ad emanare un regolamento che autorizza l’utilizzo degli sponsor negli uffici giudiziari. I lavoratori saranno costretti a sospendere le udienze per 5 minuti di pubblicità sobria? e cosa accadrà qualora lo sponsor salga sul banco degli imputati?

Ecco perché la notizia piuttosto che rallegrarci ci sgomenta. In queste proposte inaccettabili c’è la prova di ciò che questa O.S. denuncia da tempo: il tentativo di destrutturazione e di smantellamento della Pubblica Amministrazione sempre più al servizio dei ricchi, delle Imprese anziché dei cittadini comuni mortali. E la giustizia, purtroppo, non si sottrae a questa logica perversa.

Rispediamo al mittente la proposta ribadendo che “la giustizia deve essere al servizio di tutti i cittadini i quali hanno il diritto al giusto processo ed alla sua ragionevole durata”. Lo stato se ne deve far carico e non può e non deve abdicare questa funzione fondamentale.

In questo quadro allarmante e desolante, dove la giustizia per poter funzionare viene messa in mano ai privati, dove i lavoratori sono sempre più vecchi e demotivati, dove i cittadini sempre più rassegnati, la RdB P.I. chiama alla mobilitazione gli uni e gli altri per impedire lo smantellamento della P.A. a  difesa della dignità, del posto di lavoro e dei servizi sociali.

Partecipa anche tu alla manifestazione ed al presidio che ci sarà dopo sotto al Ministero della Giustizia.                                              

IL 30 marzo 2007  SVEGLIATI IN TUTTI I SENSI E DI’ PURE TU

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