Il cosiddetto scandalo Milano, che vede coinvolti i due assessorati all'Urbanistica e alla Casa in una significativa inchiesta giudiziaria, ha suscitato meno attacchi al sindaco Sala che lo scippo di una catenina in Centrale. Anzi, non sono mancati messaggi di solidarietà al Sindaco per il fatto di essere venuto a conoscenza delle indagini da una soffiata e non da un avviso (e quindi?).
In effetti la cosa non dovrebbe destare molto stupore se consideriamo che ovunque ci sia da spolpare, che siano grandi, medie o piccole città, o territori da cui estrarre valore, il partito della speculazione edilizia è puntuale, è trasversale, arcobaleno ed "inclusive", estremamente accogliente, in grado di mettere chiunque a proprio agio. L'importante è che l'ospite abbia voglia di farsi coccolare, magari mettendo su un po' di musica: basta qualche "patnernariato pubblico-privato" (concetto prediletto dalla Destra, vi ricorda qualche ministro?), un po' di Edilizia Residenziale Sociale (tema tanto caro alla Sinistra) e si possono liberamente fare affari, con simpatici grattacieli/palazzoni/palazzine, da realizzare rigorosamente senza gara, "perché c'è l' Ers", che però non vuol dire automaticamente affitti sostenibili, anzi è un termine che non garantisce nulla di per sé. In fondo si parla di rigenerazione urbana, non nuovo consumo di suolo (green washing).
Dall'altra parte della barricata le case popolari, la vera Erp, strettamente definita e regolamentata da più leggi (tutte derogare dalle Regioni per utilizzare le case con gestione privatistica), letteralmente muore, con decine di migliaia di case vuote, altre non assegnate perché chi ne ha diritto è troppo povero (ma guarda un po') per garantire i bilanci degli ex Iacp (assieme ai lauti stipendi degli apici), oltre che a causa dell'inefficienza di Uffici svuotati da ogni competenza e finalità pubblica.
Ecco perché Milano è sempre stata considerata un modello di città da imitare, un modello inventato da Albertini e dalle sue giunte nei primi anni duemila, che hanno gettato le basi e avviato una programmazione edilizia finalizzata a fare del settore immobiliare, delle speculazioni e dei grossi investimenti immobiliari il settore trainante della città. D'altro canto chi, nell'attuale classe politica di destra e di sinistra, non prenderebbe ad esempio una città dominata da affaristi, soffocata dal cemento, piena di costruzioni e case ma in cui il diritto all'abitare è inesigibile?
ASIA-USB