PENSIONI: CUB, HA VINTO LA LINEA DI BANCHIERI, CONFINDUSTRIA E GOVERNO, HANNO PERSO LAVORATORI E PENSIONATI -il testo-

Nazionale -

L’IPOTESI DI ACCORDO AUMENTA L’ETÀ PENSIONABILE CON LO STESSO RISULTATO PREVISTO DALLA LEGGE MARONI.

 

In allegato il testo dell'intesa

Questa notte si è consumata l’ennesima beffa a danno di lavoratori e pensionati, con un accordo a costo zero rispetto alla legge Maroni, che produce l’ aumento dell’età pensionabile ed una presa in giro nei confronti dei lavoratori che svolgono lavori usuranti.
 

L’introduzione di 2 sole finestre per accedere alla pensione aumenta l’età effettiva di uscita dal lavoro per le pensioni di vecchiaia (65 anni per gli uomini e 60 anni per le donne) con una contribuzione inferiore a 40 anni.

La prevista revisione automatica ogni 3 anni dei coefficienti in relazione all’aspettativa di vita porterà un continuo peggioramento dei trattamenti previdenziali attesi.
 

D’altro canto le pensioni in essere continueranno a perdere potere di acquisto, in quanto non vengono rivalutate automaticamente in relazione all’aumento dei prezzi e alla dinamica delle retribuzioni. La situazione delle pensioni in essere è ulteriormente aggravata dall’accordo del 10 luglio che prevede una vera e propria elemosina sulle pensioni minime (al 15% degli attuali pensionati) e che sarà rimangiata in breve tempo dall’aumento dei prezzi.
 

La CUB è intenzionata a continuare nella lotta contro l’aumento dell’età pensionabile, per il rilancio della previdenza pubblica a partire dal calcolo per i giovani della pensione al 2% annuo sulle ultime retribuzioni, come avviene già oggi per tutti gli altri lavoratori, e per l’aggancio automatico delle pensioni alla dinamica dei prezzi e delle retribuzioni.

 

 

 


20 luglio 2007 - Ansa

PENSIONI: CUB; LAVORATORI PERDONO, STESSO RISULTATO L.MARONI

(ANSA) - MILANO, 20 LUG - Sulla riforma delle pensioni «ha vinto la linea dei banchieri, di Confindustria e Governo, mentre hanno perso lavoratori e pensionati». Lo afferma la Confederazione unitaria di base (Cub) sottolineando che «l'ipotesi di accordo aumenta l'età pensionabile con lo stesso risultato previsto dalla legge Maroni». «La scorsa notte si è consumata - dice il coordinatore nazionale della Cub, Piergiorgio Tiboni - l'ennesima beffa a danno di lavoratori e pensionati con un accordo a costo zero rispetto alla legge Maroni con il risultato che aumenta l'età pensionabile, con una presa in giro nei confronti dei lavoratori che svolgono lavori usuranti. L'introduzione di 2 sole finestre per accedere alla pensione aumenta l'età effettiva di uscita dal lavoro per le pensioni di vecchiaia, 65 anni per gli uomini e 60 anni per le donne, con una contribuzione inferiore a 40 anni». La Cub denuncia inoltre che «la prevista revisione automatica ogni 3 anni dei coefficienti in relazione all'aspettativa di vita porterà un continuo peggioramento dei trattamenti previdenziali attesi» e che «le pensioni in essere continueranno a perdere potere di acquisto in quanto non vengono rivalutate automaticamente in relazione all'aumento dei prezzi e alla dinamica delle retribuzioni». Infine il sindacato parla di «una vera e propria elemosina sulle pensioni minime (il 15% degli attuali pensionati), in base all'accordo del 10 luglio, che sarà rimangiata in breve tempo dall'inflazione».


20 luglio 2007 - Apcom

PENSIONI/ CUB: ACCORDO ENNESIMA BEFFA A DANNO DEI LAVORATORI
Aumentata l'età e ridotti i trattamenti

Roma, 20 lug. (Apcom) - Questa notte si è consumata "l`ennesima beffa a danno di lavoratori e pensionati, con un accordo a costo zero rispetto alla legge Maroni, che produce l`aumento dell`età pensionabile ed una presa in giro nei confronti dei lavoratori che svolgono lavori usuranti". Così il sindacato Confederazione unitaria di base commenta l'accordo tra Cgil, Cisl e Uil e governo sulla riforma delle pensioni. "L`introduzione di 2 sole finestre per accedere alla pensione - spiega una nota - aumenta l`età effettiva di uscita dal lavoro per le pensioni di vecchiaia (65 anni per gli uomini e 60 anni per le donne) con una contribuzione inferiore a 40 anni. La prevista revisione automatica ogni 3 anni dei coefficienti in relazione all`aspettativa di vita porter un continuo peggioramento dei trattamenti previdenziali attesi". "D`altro canto le pensioni in essere continueranno a perdere potere di acquisto, in quanto non vengono rivalutate automaticamente in relazione all`aumento dei prezzi e alla dinamica delle retribuzioni. La situazione delle pensioni in essere ulteriormente aggravata dall`accordo del 10 luglio che prevede una vera e propria elemosina sulle pensioni minime (al 15% degli attuali pensionati) e che sarà rimangiata in breve tempo dall`aumento dei prezzi", conclude la Cub che si dice "intenzionata a continuare nella lotta contro l`aumento dell`età pensionabile, per il rilancio della previdenza pubblica a partire dal calcolo per i giovani della pensione al 2% annuo sulle ultime retribuzioni, come avviene già oggi per tutti gli altri lavoratori, e per l`aggancio automatico delle pensioni alla dinamica dei prezzi e delle retribuzioni".


20 luglio 2007 - Dire

PENSIONI. CUB: HANNO VINTO BANCHIERI, CONFINDUSTRIA E GOVERNO
HANNO PERSO LAVORATORI E PENSIONATI

(DIRE) Roma, 20 lug. - "Questa notte si e' consumata l'ennesima beffa a danno di lavoratori e pensionati, con un accordo a costo zero rispetto alla legge Maroni, che produce l'aumento dell'eta' pensionabile ed una presa in giro nei confronti dei lavoratori che svolgono lavori usuranti". Lo dichiara la Confederazione unitaria di base (Cub). "L'introduzione di 2 sole finestre per accedere alla pensione- commenta il Cub- aumenta l'eta' effettiva di uscita dal lavoro per le pensioni di vecchiaia con una contribuzione inferiore a 40 anni". E sulla prevista revisione automatica ogni 3 anni dei coefficienti, in relazione all'aspettativa di vita, il Cub afferma "portera' un continuo peggioramento dei trattamenti previdenziali attesi". D'altro canto, continuano, "le pensioni in essere continueranno a perdere potere di acquisto, in quanto non vengono rivalutate automaticamente in relazione all'aumento dei prezzi e alla dinamica delle retribuzioni". La situazione delle pensioni, per il Cub, e' "aggravata dall'accordo del 10 luglio che prevede una vera e propria elemosina sulle pensioni minime e che sara' rimangiata in breve tempo dall'aumento dei prezzi". La Cub, conclude la nota, "e' intenzionata a continuare nella lotta contro l'aumento dell'eta' pensionabile, per il rilancio della previdenza pubblica a partire dal calcolo per i giovani della pensione al 2% annuo sulle ultime retribuzioni e per l'aggancio automatico delle pensioni alla dinamica dei prezzi e delle retribuzioni".


20 luglio 2007 - Agi

PENSIONI: FIOM RESPINGE ACCORDO E VOTA NO A DIRETTIVO CGIL

(AGI) - Roma, 20 lug. - Non piace affatto alla Fiom, la categoria dei metalmeccanici, l'accordo sulle pensioni: e si appresta, con il leader, Gianni Rinaldini e il segretario nazionale, Giorgio Cremaschi, a votare 'no' al mendato a chiudere l'accordo quando e se il Direttivo della Cgil, tra oggi e domani, dovesse poi esser chiamato ad esprimersi. Entrambi i dirigenti della Fiom hanno esplicitamente detto di "non condividere l'accordo" e si apprestano a votare "no" se ci sara', tra oggi e domani, un voto per il mandato a chiudere sul testo presentato al Direttivo. "L'accordo e' il cedimento ad una campgna ideologica priva di fatti e di dati: e piu' che delusione c'e' rabbia", ha affermato Cremaschi. Contraria all'accordo anche la Cub, i sindacati di base, per la quale "l'introduzione di due sole finestre per accedere alla pensione aumenta l'eta' effettiva di uscita dal lavoro per le pensioni di vecchiaia (65 anni per gli uomini e 60 anni per le donne) con una contribuzione inferiore a 40 anni: la prevista revisione automatica ogni 3 anni dei coefficienti in relazione all'aspettativa di vita portera' un continuo peggioramento dei trattamenti previdenziali attesi". La Cub, "e' intenzionata a continuare nella lotta contro l'aumento dell'eta' pensionabile e per il rilancio della previdenza pubblica a partire dal calcolo per i giovani della pensione al 2% annuo sulle ultime retribuzioni come avviene gia' oggi per tutti gli altri lavoratori".


20 luglio 2007 - L'Adige

E' la cifra di riferimento (che si ricava sommando l'età anagrafica e gli anni di contributi versati) per andare in pensione
Quota 96, l'ultimo scoglio della trattativa
Il Tesoro cerca la copertura per abbassare il limite di un anno

ROMA - Nodo pensioni, Romano Prodi tenta la stretta finale in vista del Consiglio dei ministri di questa mattina, nel corso del quale illustrerà l'impianto della riforma a tutti ministri. Ieri sera, dopo una giornata convulsa, fitta di consultazioni, incontri e mediazioni tra sinistra radicale e riformisti, ha convocato a Palazzo Chigi i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Epifani, Bonanni ed Angeletti. Il Governo mantiene in campo, per la modifica dello scalone Maroni, una doppia opzione per quanto riguarda le quote. Se infatti appare scontato il passaggio nel 2008 da 57 a 58 anni per l'età anagrafica per avere accesso alla pensione di anzianità, a fronte di 35 anni di contributi, non è invece ancora deciso il valore della quota alla quale si passerà nel 2010. Il ministero dell'Economia punta a fissare l'asticella tra età anagrafica e contributiva a quota 96, anche se in ambienti della sinistra radicale si dà per scontato un accordo a «quota 95», intesa che appare accettabile anche ai sindacati confederali. Su quota 96 restano fermi invece i riformisti della maggioranza. La quota dovrebbe comunque crescere ancora nel 2012. La trattativa è andata avanti fino a notte fonda. Sul tappeto c'erano, oltre alla quota da fissare nel 2010, altre due questioni che nei giorni scorsi hanno scatenato non poche polemiche: innazitutto la lista dei lavori usuranti e quindi la platea dei lavoratori da escludere dall'aumento dell'età di pensionamento di anzianità, e in secondo luogo la questione dei coefficienti di calcolo del montante contributivo. Sembra, comunque, probabile un rinvio della decisione sulla revisione dei coefficienti ad una commissione che dovrà decidere entro il 2008. All'incontro tra governo e sindacati sulla riforma del sistema previdenziale e la modifica dello scalone non è stata invitata la Confederazione unitaria di base (Cub) che ha lamentato la mancata convocazione. «Il Governo non accetta al tavolo - ha dichiarato il coordinatore nazionale Pier Paolo Leonardi - chi non accetta le loro compatibilità. Per noi già lo scalino a 58 anni nel 2008 non è accettabile. Siamo sconcertati da queste modalità di relazioni industriali. Poi non si lamentino se nelle piazze ci sarà la rivolta dei lavoratori». Dure anche le reazioni del centrodestra. «L'esecutivo di centrosinistra mette mano alla riforma delle pensioni solo per assecondare le esigenze ideologiche dell'estrema sinistra» ha dichiarato il coordinatore nazionale di Forza Italia Sandro Bondi. E a proposito della presa di posizione del ministro radicale Emma Bonino, e del confronto interno al centrosinistra, ha aggiunto: «È un'alleanza di Governo che ha già dimostrato il suo fallimento. Il Governo è in crisi da molto tempo. Bisogna soltanto prendere atto di questa crisi e trovare soluzioni che corrispondano agli interessi del Paese».


19 luglio 2007 - Ansa

PENSIONI: LEONARDI (CUB), GRAVE NOSTRA ESCLUSIONE DA INCONTRO

(ANSA) - ROMA, 19 LUG - La Confederazione unitaria di base (Cub) lamenta la mancata convocazione all'incontro di stasera tra Governo e sindacati sulla riforma del sistema previdenziale e la modifica dello scalone. Il Governo ha convocato per le 22.00 i vertici di Cgil, Cisl e Uil. ''Il Governo non accetta al tavolo - dice il coordinatore nazionale Pier Paolo Leonardi - chi non accetta le loro compatibilita'. Per noi gia' lo scalino a 58 anni nel 2008 non e' accettabile. Siamo sconcertati da queste modalita' di relazioni industriali. Poi non si lamentino se nelle piazze ci sara' la rivolta dei lavoratori''.


19 luglio 2007 - Agi

PENSIONI: LEONARDI (CUB), MODI FASCISTI PER RELAZIONI SINDACALI

(AGI) - Roma, 19 lug - "E' un modo grave e fascista di tenere le relazioni sindacali". Lo afferma Pierpaolo Leonardi della Cub, che ha tentato inutilmente di entrare a Palazzo Chigi per partecipare alla trattativa sulle pensioni. "I sindacati come al solito cederanno - afferma Leonardi - si profila l'ennesimo accordo di luglio. Non si meraviglino poi se le persone scenderanno in piazza contro il Governo e contro i sindacati che firmeranno l'accordo".


19 luglio 2007 - Apcom

PENSIONI/ CUB ESCLUSA DA TAVOLO: MODALITA' GOVERNO SCONCERTANTE
"Metodo fascista di tenere le relazioni sindacali, no a scalini"

Roma, 19 lug. (Apcom) - La Cub (Confederazione unitaria di base) " sconcertata dalle modalità con cui il Governo tiene le relazioni sindacali". Lo ha dichiarato il coordinatore nazionale Pierpaolo Leonardi, protestando contro il presidente del Consiglio, Romano Prodi, per essere stato escluso con la sua organizzazione dal tavolo di confronto Governo-sindacati che inizierà tra breve a Palazzo Chigi. "E' un gesto di estrema gravità - ha detto - un metodo fascista di tenere le relazioni sindacali. L'esecutivo esclude tutti coloro che non accettano il discorso sulle compatibilità finanziarie in tema di pensioni". Leonardi, che ha osservato che la Cub a pieno titolo presente a tutti i tavoli di concertazione, ha aggiunto che il sindacato di base contrario all'ipotesi dello 'scalino' a 58 anni. "Per noi inaccettabile", ha concluso.



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