PROTOCOLLO ATTUATIVO A TUTELA DELLA SALUTE DEI LAVORATORI: BENE IL TESTO, INGIUSTIFICATO ED IMMOTIVATO LO STRALCIO DEI DIRITTI ECONOMICI DEI LAVORATORI

Roma -

COMUNICATO

ESITO DEL 2° INCONTRO CON A.D. SUL PROTOCOLLO/ACCORDO APPLICATIVO PER LE MISURE DI PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEI DIPENDENTI CIVILI!

BENE IL TESTO, IMMOTIVATO ED INGIUSTIFICATO LO STRALCIO DEI DIRITTI ECONOMICI DEI LAVORATORI!

Roma 15 maggio 2020. L’incontro tenutosi ieri in VDC con il DG del Personale Civile, in rappresentanza dell’A.D., è stato prevalentemente incentrato sulle misure di prevenzione e protezione da adottare in tutti gli Enti della Difesa.

A tal riguardo, sono state recepite le seguenti proposte di integrazione e modifica della bozza iniziale del documento, come avanzate da questa O.S.

  • priorità nella collocazione in lavoro agile per pendolari e personale che assiste parenti invalidi, anche in assenza del riconoscimento dei benefici ex art. 3 comma 3 della Legge 104/92;
  • sanificazione giornaliera degli ambienti di lavoro;
  • presenza del medico competente durante le riunioni di discussione sui piani di rientro del personale civile, quale figura indispensabile per la valutazione del rischio biologico, con particolare riferimento al personale asintomatico o affetto da altre patologie aggravanti in caso di contagio da COVID-19. Obbligo per lo stesso di visita degli ambienti di lavoro.
  • per quanto concerne le autocertificazioni richieste al personale dai Direttori di alcuni Enti, l’USB  ha evidenziato l’illegittimità delle stesse in quanto costituiscono una richiesta arbitraria finalizzata esclusivamente ad esonerare da qualsivoglia responsabilità il datore di lavoro;
  • inserimento dell’osservanza delle norme dettate dal Testo Unico Ambientale, D.lgs. 152/2006, con particolare riferimento allo smaltimento dei DPI (mascherine e guanti in lattice).

Non si comprendono le ragioni, del tutto immotivate, per le quali non è stato riconosciuto il diritto all’indennità di turno e reperibilità per il personale turnista che presta servizio in modalità agile. Al riguardo c’è il timore che potrebbero paventarsi ulteriori perdite circa le spettanza contemplate dal Fondo risorse decentrate.

Altrettanto irragionevole è l’esclusione della corresponsione del buono pasto in caso di NON fruizione del servizio mensa da parte dei lavoratori in conseguenza dei fondati timori dovuti all’attuale emergenza sanitaria. Tra l’altro, come già ampiamente evidenziato in altre riunioni, il costo sostenuto dall’Amministrazione per l’erogazione di tale servizio è di gran lunga superiore al predetto buono pasto. Al riguardo, questa O.S. ha invitato l’A.D. a riflettere sui reali costi di gestione e sugli appalti scandalo. A tal proposito è bene ricordare quanto accaduto di recente a Taranto, dove è stata appaltata la fornitura di mozzarelle alla “modica” cifra di 17,00 Euro/Kg, a fronte di un prezzo di mercato pari a circa 8,00 Euro/kg. Ed ancora, si evidenzia il mancato coinvolgimento dell’ANAC sui predetti contratti di appalto, non adeguati alle vigenti disposizioni in materia di confezionamento e distribuzione delle derrate alimentari.  In definitiva, uno spreco di danaro pubblico meritevole di attenzione, al fine di evitare il ricorso al catering veicolato o al sacchetto giornaliero, le cui criticità derivanti dal mancato rispetto delle norme igienico-sanitarie costituirebbero oggetto di contestazioni e proteste dei lavoratori. Se qualcuno ritiene che tale presa di posizione della USB possa avere ripercussioni sull’occupazione del personale impiegato dalle ditte esterne, forse farebbe meglio a pensare ad una loro stabilizzazione come dipendenti dell’A.D., magari impiegandoli anche nei lavori di sanificazione degli ambienti di lavoro, previa formazione.

Per quanto fin qui esposto, fatte le opportune valutazioni in merito alla bozza, l’USB anticipa la NON sottoscrizione del Protocollo ed insiste sul riconoscimento dei diritti e delle spettanze del personale civile, come ottenuto dai “cugini” dell’INPS o del Ministero della Salute.

In ultimo si segnalano inadeguate le  misure di prevenzione e protezione da adottare per il  personale impiegato nelle strutture sanitarie,  soggetto a contatto con l’utenza esterna.

USB anticipa che continuerà a sollecitare incessantemente l’organo di Vertice politico in merito all’annosa problematica della perequazione, il cui stanziamento, a partire dal 2021, è di circa 80 milioni di Euro, da perequare in considerazione del gap economico esistente tra il Dicastero della Difesa e quello della Giustizia. Altrettanto dicasi per la possibilità di sanare la discriminazione perpetrata in questi anni a discapito dei colleghi della Prima Area, utilizzati come “bancomat”. 

Vi terremo aggiornati.  

COORDINAMENTO NAZIONALE DIFESA

 

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