TEST SIEROLOGICI: Bonaccini, Donini e Venturi devono chiarire

Bologna -

Bonaccini, Donini e Venturi devono chiarire, immediatamente, cosa sono e a cosa servono i test sierologici.

Il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Bonaccini, l'Assessore Donini e il Commissario ad acta Venturi hanno dichiarato che tutto il personale sanitario e sociosanitario sarà sottoposto a screening con un test sierologico. Anche CGIL CISL e UIL qualche giorno hanno scritto in un comunicato, post incontro proprio con Bonaccini Donini Venturi, che purtroppo prendono atto che non ci sono i reagenti per fare i tamponi e che la regione procederà con i test sierologici.
Quindi sembrerebbe che tamponi e test sierologici siano equivalenti.
Bonaccini, Donini e Venturi devono chiarire qual è lo scopo di questi test sierologici, che ricordiamo servono a ricercare gli anticorpi Covid 19, quindi servono a dire che un soggetto, anche asintomatico, ha sviluppato gli anticorpi. Che non vuol dire che è immune, perché di Covid 19 sappiamo veramente poco.
Non servono in funzione di una diagnosi tempestiva al fine del contenimento del contagio e per poter sottoporre tempestivamente a cura e monitoraggio il soggetto positivo per evitare il più possibile il ricovero in terapia intensiva.
A questo si aggiunge che dire test sierologici può voler dire tutto e soprattutto vuole dire niente, perché ci risulta che nessun test sierologico è stato validato dall'ISS e dall'OMS, né ci risulta ci siano state pubblicazioni di studi scientifici.
Altra cosa sono i tamponi che individuano i soggetti positivi, anche asintomatici ma contagiosi. Pensiamo che se si facesse veramente uno screening di massa di tamponi a tutto il personale sanitario e sociosanitario risulterebbe positivo una percentuale alta, questo significherebbe che questo personale deve essere messo a casa in quarantena.
Bonaccini, Donini e Venturi sanno bene che le strutture ospedaliere e socioassistenziali sono già al collasso, anche perché il personale era poco già prima di questa emergenza.
Ripetiamo ancora una volta quanto abbiamo già denunciato in esposti, diffide, denunce: bisogna avviare uno screening di massa con il tampone tutto il personale, dotare il personale di DPI, mascherine adeguate, tute, camici impermeabili, occhiali visiere ecc., formazione adeguata, protocolli operativi chiari, assunzione di personale a tempo indeterminato.
Vogliamo anche sapere alcuni dati importanti che invece non ci vengono forniti: in quale ambito avvengono prevalentemente i contagi? Potremmo scoprire che i contagi avvengono prevalentemente nei luoghi di lavoro. Questo significherebbe che le aree a rischio di contagio non sono da ricercarsi nel “comportamento individuale” tanto stigmatizzato e criminalizzato con controlli di polizia, droni, delazioni, autocertificazioni giornaliere e caccia all'untore, ma nei posti di lavoro.
Questa pandemia non è una fatalità, ci sono responsabilità politiche e istituzionali chiare.
Oggi ancora una volta chiediamo la chiusura di tutte le attività non essenziali, di concentrare tutte le forze e i mezzi sui servizi essenziali, a cominciare dalla sanità e dalle case di riposo, che si stanno trasformando in luoghi di sofferenza e morte per operatori e pazienti.
Domani vi chiederemo conto di tutto ciò, del fatto che avete tagliato la sanità pubblica a favore dei privati, della logica aziendalistica delle ASL, delle privatizzazioni, della distruzione della ricerca.
Vogliamo sapere pure che fine hanno fatto il Piano nazionale e quello regionale di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale o l'influenza predisposto nel 2003, perché non è stato aggiornato, perché non sono stati predisposti stoccaggi di DPI.
Se invece, come noi riteniamo, i test sierologici posso servire ad avviare una doverosa ricerca scientifica per poter elaborare modelli matematici e previsionali di come si sviluppa questo contagio allora per favore almeno questa ricerca fatela bene: per avere modelli previsionali attendibili allora i test devono essere validati, scientificamente comprovati ed accettati, gli strumenti e i dati devono essere omogenei e avere quanto meno una dimensione nazionale, perché Bonaccini, Donini e Venturi il coronavirus non conosce i confini della vostra sanità regionalizzata.
Vi invitiamo a leggere il recente aggiornamento delle direttive del ministero della Salute ad oggetto: Pandemia di COVID-19 –Aggiornamento delle indicazioni sui test diagnostici e sui criteri da adottare nella determinazione delle priorità. Aggiornamento delle indicazioni relative alla diagnosi di laboratorio. (che vi alleghiamo).
Quindi attenetevi alle disposizioni ministeriali, che poggiano su basi scientifiche e aspettiamo i vostri chiarimenti.

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