UNIVERSITA' DI SALERNO: RdB BOICOTTARE IL REFERENDUM TRUFFA

Salerno -

da Il Salernitano 6 ottobre 2007

 

L’assemblea svoltasi all’Università di Salerno si è dichiarata contraria

alla ratifica dell’accordo del 23 luglio

RdB, il nove novembre sciopero generale

E venerdì a Roma assemblea per rilanciare il programma di tutela dei salari e dei diritti

Salerno. Pugno di ferro dei lavoratori dell’Università degli Studi di Salerno iscritti alla rappresentanza di base. Due gli appuntamenti: venerdì prossimo a Roma assemblea nazionale per rilanciare la lotta contro la precarietà, il 9 sciopero generale unitario dei sindacati di base per rilanciare un programma di tutela dei salari e dei diritti, di ottimizzazione della previdenza pubblica.

«Nel corso dell’assemblea sull’accordo del 23 Luglio, indetta da CGIL, CISl e UIL all’Università di Salerno, alla presenza di dirigenti sindacali e dei lavoratori dell’Ateneo, abbiamo riferito il nostro invito a boicottare quella che consideriamo una consultazione truffa su un accordo che legittima il ruolo concertativo dei confederali, senza dare alcuna risposta ai problemi enormi che vive il paese in termini di lavoro, precarietà, previdenza e welfare. Noi diciamo basta con la falsa democrazia e gli accordi negativi, riprendiamo la mobilitazione e partecipiamo allo Sciopero Generale indetto dal sindacato di base per il 9 novembre per respingere i contenuti del protocollo e rivendicare la redistribuzione del reddito. Sottolineano i rappresentanti dei sindacati di base - Con il fiasco del tentativo di smantellare la previdenza pubblica con il passaggio del TFR ai fondi pensione abbiamo ottenuto un importante risultato: ora puntiamo al rilancio della previdenza pubblica, contro l'aumento dell'età pensionabile; per il diritto alla pensione con 35 anni di contributi, per il calcolo della pensione per tutti al 2% annuo sulle ultime retribuzioni, per la rivalutazione automatica legata al costo della vita e alla dinamica salariale, per recupero reale della perdita di potere d'acquisto.»

E la stessa RdB sottolinea: “Chiediamo lavoro stabile e reddito per tutti con la completa cancellazione delle tipologie contrattuali previste dal pacchetto Treu e dalla legge 30 stabilendo la centralità del lavoro a tempo indeterminato come forma tipica del lavoro subordinato, inoltre per il welfare chiediamo sostegno al reddito per quanti si trovano privi d’attività lavorativa o con un reddito annuo inferiore a 8.000 euro e maggiori tutele per le lavoratrici. Aumentano prezzi e tariffe … il Governo risparmia su salari, pensioni, precari e servizi pubblici. Aumentano prezzi e tariffe (Pane + 7,3%, pasta + 4,5%, frutta + 5,6%, latte + 3,4% … metano +2,8%, elettricità +2,4%, acqua + 9,0% ...) ... mentre salari e pensioni perdono potere d'acquisto ogni giorno che passa, i giovani si ritrovano condannati – dopo tante promesse elettorali - a un futuro di precarietà ! Il governo rassicura negando o nascondendo gli aumenti dei prezzi e delle tariffe, intanto riduce la spesa risparmiando sul rinnovo dei contratti di lavoro scaduti da due anni, lesinando sui fondi per la stabilizzazione dei precari, e varando una Finanziaria “leggera” fatta di ulteriori tagli ai salari (per il biennio 2008-2009 ci sono solo 5 euro a testa di vacanza contrattuale), ulteriori tagli ai servizi e ai posti di lavoro nelle scuole, nelle università, nella sanità, ecc. “ Secondo la RdB «il “risarcimento sociale” promesso è diventato una favola, intanto governo, confederali e giornalisti si accapigliano per spiegarci i poteri taumaturgici dell'Accordo sul Welfare. Secondo loro un'intesa che aumenta l'età pensionabile e riduce i rendimenti delle pensioni future, in cambio di una miserabile elemosina una tantum per i pensionati più poveri, conferma le leggi di precarietà, riduce a una lotteria il riconoscimento dei diritti dei lavoratori con mansioni gravose e usuranti».

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