USB Università e Scuola: Ascoltare le proteste, ritirare la "riforma"

Nelle Scuole e negli Atenei cresce l'opposizione ai piani di “riforma” dell'istruzione e dell'Università, da stamane il presidio sotto Montecitorio, le scuole e tetti delle Università in occupazione: si sta diffondendo la protesta che da anni dice no alla privatizzazione e alla politica sciagurata dei tagli alla cultura, alla formazione e alla ricerca.



Raccogliamo “l'appello alla responsabilità” del presidente del Senato Schifani e lo invitiamo a dimostrare con coerenza e nella pratica le sue dichiarazioni, chieda al Ministro Gelmini di ritirare il ddl sull'Università e di rinviare i progetti di riforma alla discussione democratica tra diretti interessati: lavoratori e studenti.

Invitiamo l'onorevole Schifani ad “abbassare i toni” ed evitare di creare tensioni e preoccupazioni tra le famiglie, i lavoratori, gli studenti e le forze dell'ordine con i suoi riferimenti ad atti di “violenza” inesistenti e addirittura con l'annuncio di un lutto. Esca dal suo Palazzo con il Ministro Gelmini ed incontri gli studenti dimostri a tutti cosa significa abbassare i toni.



Al presidente della Camera Fini chiediamo di sospendere la discussione del ddl, che il Parlamento prenda atto che il Governo è in crisi e non può decidere, in queste condizioni, su una “riforma” che coinvolgerà milioni di studenti e di lavoratori, che avrà gravissime conseguenze sul futuro delle nuove generazioni e del paese.



Chiediamo a tutte le opposizioni di esprimersi con chiarezza e con precisione su questo ddl e sulle loro proposte per la Scuola e l'Università.



Le mobilitazioni continueranno fino al ritiro del ddl Gelmini e la cancellazione di tutti i finanziamenti della scuola privata previsti in Finanziaria, prosegue il sit in a Montecitorio e domani l'USB ha proclamato lo sciopero intercategoriale regionale nel Lazio e in Calabria contro la regionalizzazione della scuola e tutti i finanziamenti ai privati, per il ripristino dei fondi per il diritto allo studio per la difesa del lavoro contro la precarietà.

Perchè non siamo più disposti a pagare la crisi degli imprenditori, delle banche e delle assicurazioni.

 

Cortei sono previsti domani a Roma dalle 10 dalla Metro S.Paolo fino alla Regione Lazio e in Calabria a Villa San Giovanni.

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