Ci chiedono sempre di più e ci danno sempre di meno

Nazionale -

85 EURO LORDI MEDI: questo il frutto avvelenato dell’accordo del 30 novembre, siglato tra CGIL CISL e UIL e Governo.
L'avevamo denunciato lo scorso anno quando venne firmato quello scellerato accordo e lo ribadiamo oggi, dopo che è stata varata la Legge di Bilancio, con i contratti aperti e il Governo che tenta di rivenderli a scopo elettorale come un “impegno mantenuto”.


Con chi? Certamente non con i lavoratori pubblici che dopo otto anni di blocco contrattuale non vedono recuperata neanche l'inflazione di questo lunghissimo periodo senza rinnovi.


 Il blocco di 8 anni si è dimostrato una misura strutturale che ha prodotto il risultato di spingere ancora più in basso la categoria dei dipendenti pubblici. Forse l'impegno l'hanno mantenuto con quei sindacati, firmatari del 30 novembre, che continuano a svendere diritti e salari dei lavoratori pubblici, cercando di riconquistare terreno sul piano delle relazioni sindacali, che tradotto significa recuperare briciole di potere.
La questione salariale, seppure centrale, non è l'unico elemento che rischia di fare di questo contratto l'ennesimo strumento di attacco contro i lavoratori pubblici. Si aggiungono a questa:


Una stretta complessiva dei diritti a partire dal più odioso relativo alla legge 104/92 quella attraverso cui i lavoratori si sostituiscono allo stato nell'assistenza ai famigliari con problemi di disabilità.


L'introduzione della valutazione di Brunetta resa applicabile dalle modifiche al Testo Unico del Pubblico Impiego.


Nessuna misura per superare gli ostacoli alla carriera determinati da ordinamenti ormai vetusti e assolutamente   non funzionali all’organizzazione del lavoro.


L'introduzione del welfare aziendale che, oltre a contribuire allo smantellamento dei servizi pubblici, sarà finanziato sottraendo risorse ai contratti.


NOI CHIEDIAMO 300 euro PER TUTTI!


Non è una richiesta utopistica, ma la somma che deriva da un mero calcolo matematico dell’inflazione reale dal 2010 ad oggi.


Chiederla non è un atto rivoluzionario, ma il minimo che un sindacato possa chiedere senza tradire i lavoratori che rappresenta.


Chi ha firmato l’accordo del 30 novembre ha già tradito da un pezzo!

RIGETTIAMO QUELL'ACCORDO E VOGLIAMO UN CONTRATTO
CHE MIGLIORI LE CONDIZIONI DI LAVORO NEL PUBBLICO IMPIEGO


Un contratto che difenda i diritti esistenti e li estenda per migliorare condizioni di lavoro e qualità della vita dei lavoratori pubblici sempre più stretti in una morsa punitivo-repressiva giustificata da pochi casi di cosiddetto fannullonismo.


RILANCIAMO DIRITTI DEI LAVORATORI E DEI CITTADINI


Vere assunzioni e non annunci elettorali per consentire una più equa distribuzione dei carichi di lavoro e un ringiovanimento della PA che, grazie al combinato disposto delle leggi sulle pensioni e del blocco del turn over, registra un'età media molto alta.


Stabilizzazioni dei precari e degli LSU/LPU ormai organici alle Amministrazioni nei quali operano ed indispensabili per l'erogazione dei servizi ed il funzionamento delle stesse Amministrazioni.


Riduzione dell’orario di lavoro: le attuali 36 ore sono ormai superate alla luce della grande evoluzione tecnologica e informatica che invece di rappresentare un’opportunità per liberare tempo di vita dei lavoratori, viene utilizzata dallo Stato per ridurre il costo del lavoro, senza miglioramenti nella qualità e nella quantità dei servizi erogati alla cittadinanza.


IL 10 NOVEMBRE SCIOPERIAMO PER:
10 NOVEMBRE SCIOPERO GENERALE
INTERA GIORNATA CON MANIFESTAZIONI LOCALI

11 NOVEMBRE MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA CONTRO L'UE
VERA MANDANTE DELLE POLITICHE CONTRO IL SETTORE PUBBLICO
 

Scarica La piattaforma USB per il rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego 2022-2024

Pagamento del TFR ritardato? Aderisci alla diffida: