USB Ricerca:15 novembre in piazza con gli studenti per reclamare una ricerca indipendente e libera dal precariato, verso lo sciopero generale del 13 dicembre

Nazionale -

USB PI Ricerca aderisce all’appello di Cambiare Rotta. Tra salari erosi dall'inflazione e precarizzazione selvaggia, l’Italia nel degradato modello europeista, si distingue per un marcato antiscientismo e censura maccartista. Con il blocco delle assunzioni e tagli indiscriminati su atenei e EPR, mentre il governo insedia l’economia di guerra, stanno per dare il colpo di grazia a quello che dovrebbe essere il settore avanzato del Paese.

Come lavoratrici e lavoratori che combattono ogni giorno per mantenere in vita la ricerca, riteniamo assolutamente naturale aderire all’appello dei giovani di Cambiare Rotta e di connettere le nostre lotte con quelle degli studenti (i possibili precari della ricerca di domani) per un modello sociale diverso da quello che oggi ci viene imposto da una Unione Europea con l’elmetto.

Quello verso cui ci sta portando il governo Meloni, è un sistema di Ricerca Pubblica sempre più piegato all’interesse delle aziende e allo sviluppo di tecnologia dual use finalizzata a creare strumenti di morte sempre più efficaci.

Noi non ci stiamo! Quello che vogliamo è un modello sociale solidaristico e ripartire dal Sapere messo al servizio della popolazione è condizione fondamentale per contrapporsi ad un modello che persegue esclusivamente la difesa del profitto, anche con la guerra.

Per questi motivi domani saremo in piazza con gli studenti, in un percorso di costruzione dell’opposizione sociale al Governo Meloni e alla UE che vedrà un momento fondamentale nello sciopero generale proclamato da USB per il 13 dicembre.

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