Agenzia Dogane - Contiamo i fatti!

Roma -

In questi giorni in alcuni siti sindacali si è affermato che grazie alla mobilitazione dei lavoratori si sono raggiunti i primi risultati concreti in quella che hanno definito “vertenza dogane”. In particolare si è affermato che sono state approvate le nuove piante organiche da parte del Dpf, il che dovrebbe apportare dei benefici per le autorizzazioni a bandire nuovi passaggi tra le aree, e che, da alcune “indiscrezioni parlamentari”, risulterebbe che l’Agenzia delle Dogane sia stata inserita tra quelle amministrazioni che saranno autorizzate ad assumere in deroga alle generali limitazioni.

 

Riguardo le piante organiche, la matematica smentisce il sillogismo fra riduzione dell’organico (circa 700 unità) e maggiori possibilità di passaggi fra le aree. Le attuali piante organiche sono già “nuove” (aprile 2005), bisognava solo spacchettarle per aree e caricare tutta la differenza fra teorico e reale nella prima posizione economica della Terza area, così come previsto dal CCNL. Averle ridotte ulteriormente e spacchettate per singola posizione economica riduce, in realtà, sia le possibilità di passaggi fra le aree sia quelli all’interno di esse.

 

In merito alle assunzioni, se è vero che alcuni parlamentari di maggioranza hanno presentato un emendamento in tal senso, è altrettanto vero che gli emendamenti che ruotano attorno alla manovra Finanziaria sono circa 1800 e la partita è ancora talmente aperta da sconsigliare toni semi-trionfalistici.

 

Se questi sono considerati traguardi raggiunti dalle sigle più rappresentative del comparto noi non possiamo che essere preoccupati. Vuol dire che ci apprestiamo ad una nuova stagione di battaglie di retroguardia, in cui si rinuncia a lottare per una progressiva conquista di diritti, gettando fumo negli occhi ai lavoratori mentre il potere di acquisto dei nostri salari, a giudicare dall’esiguità delle risorse stanziate per i rinnovi contrattuali, continuerà a diminuire sempre più, e la nostra professionalità non verrà riconosciuta né con stabilizzazioni di salario accessorio né con avanzamenti di carriera?

 

Su quest’ultimo punto il rischio è quello di vedere drasticamente ridotti i posti in organico destinati alle procedure interne. La deroga al blocco del turn over non è infatti l’unica “indiscrezione parlamentare”, essendo sempre più insistente l’ipotesi che dovremmo farci carico dell’ennesima riorganizzazione del settore pubblico, che riguarderà stavolta la soppressione delle DPT, assumendo i lavoratori in esubero. Il problema è che mentre la normativa vigente ha sancito il principio che le carenze di organico debbano essere coperte nel limite del 50% con procedure interne e la restante parte con accessi dall’esterno, nulla dice riguardo questo tipo di assunzioni, che sono state già numerose in questi anni..

 

 Per questo motivo la nostra O.S., nella riunione già programmata per il 30 ottobre, chiederà che uno specifico accordo stabilisca che la mobilità da altre pubbliche amministrazioni sia considerata come un assunzione dall’esterno ai fini del calcolo dei posti vacanti in organico, e che, quindi, non vada ad intaccare la percentuale destinata alle procedure interne.

 

Su questo argomento i lavoratori avranno una prima possibilità di misurare la volontà di raggiungere risultati concreti da parte delle altre sigle sindacali perché se le chiacchiere stanno a zero, le indiscrezioni parlamentari, di questi tempi, non stanno tanto più su...!

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