Agenzia Entrate - Tirocinanti, RdB scrive al Ministro per l'innovazione

Roma -

Chiediamo l'apertura di un confronto con le amministrazioni in indirizzo perché si possano perseguire gli obiettivi richiamati, nell'ottica di una oculata gestione delle risorse pubbliche e della valorizzazione delle competenze acquisite da centinaia di giovani.

 

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Roma, 23 aprile 2009

 

Al Ministro per la P.A. e l'innovazione, On. Renato Brunetta ROMA

Al Direttore dell'Agenzia Entrate, Dott. Attilio Befera ROMA

e, per conoscenza:

Al Capo Dipartimento Funzione Pubblica, Cons. Antonio Naddeo ROMA

 

Concorso pubblico per l'assunzione di 1180 funzionari all'Agenzia delle Entrate

 

L'Agenzia delle Entrate ha bandito recentemente due concorsi per l'assunzione di funzionari che prevedono lo svolgimento di un tirocinio teorico-pratico della durata di sei mesi dopo il superamento di due prove scritte (una a contenuto professionale, l'altra a contenuto psico-attitudinale). La prima delle due procedure concorsuali sta concludendosi in queste settimane con la prevista (ennesima) ultima prova, un colloquio orale che dovrà stabilire se si è in possesso dei requisiti per la firma del contratto a tempo indeterminato. Poiché al percorso formativo sono stati ammessi un numero di tirocinanti eccedente il 40% quello dei posti disponibili, accadrà che a diverse centinaia di giovani laureati, che in sei mesi di esperienza lavorativa hanno dimostrato capacità professionali, qualità umane e disponibilità costante al miglioramento, verrà preclusa la possibilità di un lavoro stabile.

 

L'amara prospettiva per coloro che non rientreranno nel limite dei posti disponibili è di essere giudicati idonei al lavoro (idoneità che nei fatti è già supportata dalle testimonianze dirette raccolte “sul campo”) senza però poter lavorare. Nel frattempo si continuano a bandire nuove procedure concorsuali, che com'è noto hanno anche dei costi diretti e indiretti non irrilevanti per la Pubblica Amministrazione. Oltre ad essere un costo le procedure concorsuali, sono un costo anche le svariate centinaia di migliaia di ore dedicate al tutoraggio, all'affiancamento, alla formazione in job learning. Un calcolo pure approssimativo ci porta a una stima di circa 20 milioni di euro per la sola fase del tirocinio.

 

I tirocinanti si apprestano ora a sostenere l'ultima prova. La scrivente organizzazione sindacale ritiene che si debba individuare una soluzione positiva per non perdere quel patrimonio di conoscenze e capacità umane e di denaro pubblico che verrebbero inevitabilmente dispersi di qui a pochi mesi. Ragioni di solidarietà e buon senso ci fanno ritenere che una soluzione possa e debba essere trovata. Qualora non bastassero tali ragioni, resta la considerazione che l'azione della Pubblica Amministrazione deve essere sempre ispirata a criteri di economicità, efficacia ed efficienza.

 

Chiediamo l'apertura di un confronto con le amministrazioni in indirizzo perché si possano perseguire gli obiettivi richiamati, nell'ottica di una oculata gestione delle risorse pubbliche e della valorizzazione delle competenze acquisite da centinaia di giovani.

p/RdB-CUB Pubblico Impiego - Settore Agenzie Fiscali, Ermanno Santoro

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