Aran prima tradisce gli impegni presi, poi chiama le forze dell'ordine per cacciare la delegazione USB
L’Unione Sindacale di Base è tornata questa mattina all’Aran per chiedere conto dell’impegno a convocare entro il mese di giugno la Commissione paritetica per la revisione del sistema di classificazione del comparto Funzioni Centrali. Un impegno assunto ufficialmente il 13 giugno scorso a conclusione di una giornata di presidio e mobilitazione di USB. In ballo c’è un ordinamento professionale che garantisca a parità di lavoro parità di retribuzione e un’organizzazione del lavoro pagata dalle amministrazioni e non con i Fondi del salario accessorio di tutti i lavoratori.
Oggi, 28 giugno, era l’ultimo giorno utile per onorare l’impegno assunto il 13, dal momento che il 29 a Roma è giorno festivo e il 30 è domenica. La delegazione USB ha incontrato il presidente Sergio Gasparrini e il dirigente della contrattazione Pierluigi Mastrogiuseppe, senza però ottenere impegni precisi.
La delegazione ha annunciato che non avrebbe lasciato la sede Aran fino a quando la commissione non fosse stata convocata. Per tutta risposta la dirigenza Aran ha fatto intervenire le forze dell’ordine, che hanno obbligato i delegati USB ad abbandonare l’edificio.
Un fatto che fa il paio con la cancellazione dal sito Aran del comunicato in cui si dava conto dell’impegno preso ufficialmente il 13 giugno. È evidente che i vertici Aran non sono padroni delle proprie azioni e subiscono senza fiatare i diktat di chi vuole escludere l’Unione Sindacale di Base da ogni tipo di contrattazione.
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