USB chiede al PTV un’azione sistematica di prevenzione

Roma -

Sottoporre a tampone tutto il personale dipendente ed esternalizzato

Viviamo tutti un momento difficile e non abbiamo garanzie di una rapida riduzione della pandemia. Le notizie provenienti dalle zone contaminate, in particolare da quelle del nord Italia, nei giorni scorsi hanno testimoniato un preoccupante incremento dell’epidemia tra la popolazione e tra il  personale sanitario contagiato negli ospedali da pazienti o da altri operatori sanitari Covid-19 positivi, ma asintomatici.

Purtroppo dai centri di cura arrivano testimonianze che documentano per di più una assurda incapacità di chi è preposto ad organizzare  e gestire l’emergenza, anche nel tutelare la salute degli operatori sanitari.

A fronte delle aperture di nuovi ospedali o nuovi posti letti per la terapia intensiva, tuttora mancano dispositivi e vestiario di sicurezza per gli operatori sanitari;  manca il personale e i nuovi assunti sono inseriti operativamente nei luoghi di cura senza una preventiva formazione; non si attuano  protocolli operativi per percorsi di assistenza dei malati e di bio-contenimento.

Il 4 marzo USB ha inviato al Rettore e al Commissario Straordinario del Policlinico universitario Tor Vergata una richiesta articolata di informazione circa le azioni intraprese presso l’ospedale al fine di tutelare la salute del personale e più in generale la salute pubblica.

Il 26 marzo a tutte le Organizzazioni Sindacali presenti è arrivata una nota dettagliata sulle misure adottate..
USB ha risposto chiedendo un intervento strutturale di prevenzione: l’esecuzione periodica del tampone a tutto il personale dipendente ed esternalizzato.

Di seguito riportiamo la richiesta di USB.

 

Al Commissario Straordinario
Dott.ssa Tiziana Frittelli
Policlinico Tor Vergata

In relazione all’informativa ricevuta circa le  misure adottate da codesta amministrazione per il contenimento dell’epidemia da COVID-19 presso il PTV riteniamo che alcune considerazioni vadano effettuate.

Questa O.S.  ha inviato la richiesta di informazioni in data 4 marzo ’20 quando ancora lo stato di emergenza sanitaria era contenuto ad alcune regioni del nord e a Roma era stato individuato lo Spallanzani come centro di riferimento del Lazio per malati Covid.  Il drammatico precipitare dell’emergenza sanitaria, per una epidemia che rapidamente è stata riconosciuta a livello internazionale come pandemia, ha portato le autorità sanitarie regionali a gestire con maggiore razionalità l’emergenza sanitaria individuando più centri ospedalieri di riferimento per i malati covid,  tra cui il Policlinico Tor Vergata.
Al momento il PTV, in quanto Covid-Hospital 4, è chiamato a fronteggiare l’emergenza con maggior impegno in termini organizzativi ed assistenziali e il piano illustrato in tutti i suoi aspetti sembrerebbe rispondere a questo compito.
A nostro parere, tuttavia,  tra le misure riportate non emerge un‘azione di prevenzione che allo stato attuale garantirebbe con maggior efficacia il contenimento del contagio da coronavirus vista la maggiore incidenza del rischio epidemia in un ospedale-covid: sottoporre sistematicamente a tampone tutto il personale dipendente ed esternalizzato in servizio al PTV.
In questo modo si farebbe una mappatura del personale, isolando eventuali contagiati, compresi gli asintomatici che, ormai tutti gli esperti lo affermano, sono la causa più rilevante della diffusione del contagio proprio perché non si conoscono i numeri reali dei contaminati. Si andrebbe ad evitare, o perlomeno a minimizzare, il rischio di trasmissione dell’infezione. Innanzitutto, tra gli operatori sanitari che sono impegnati in prima linea a fronteggiare l’epidemia a prezzo della loro vita. Sarebbero evidenti le ricadute positive per i pazienti e il contributo alla tenuta del sistema sanitario ormai massacrato dai tagli alle risorse perpetrati dai vari governi e in buona parte dirottate alla sanità privata che nello stato emergenziale stanno dimostrando la loro inutilità.
A supporto dell’azione di prevenzione, chiediamo a codesta Amministrazione di rimodulare il piano assunzionale al fine di implementare l’organico dei tecnici di laboratorio già pressati da turni massacranti H24. Il numero degli operatori, ancorché confluiti alla microbiologia dai settori inattivi per la chiusura delle altre attività sanitarie, non sarebbe comunque sufficiente dovendo sostenere un ulteriore incremento dei carichi di lavoro.

Siamo consapevoli di chiedere un impegno notevole sul piano delle risorse umane e finanziarie, ma questa organizzazione sindacale ritiene che una situazione di tale gravità non  può essere contrastata continuando ad arroccarsi in un rigido burocratismo con la motivazione della razionalizzazione delle risorse pubbliche (da anni il PTV subisce un piano di rientro dal deficit, in aggiunta a quello regionale!) e quindi limitarsi ad applicare le disposizioni regionali, tanto più che pubblicamente l’assessore D’Amato ha già dichiarato di voler mettere in atto nel Lazio questa misura come prima linea di prevenzione per fermare il contagio.

Sottolineiamo, infine, che il PTV è un policlinico universitario; sono tante le eccellenze universitarie, oltre le risorse strumentali, presenti in ateneo che potrebbero collaborare sul piano della ricerca interdisciplinare per attuare un realistico programma di prevenzione.

Confidando in una risposta concreta alle richieste esposte, porgiamo distinti saluti.

                                                                                 

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