ASSENZE PER VISITE E PRESTAZIONI MEDICHE: USB CONSEGNA LE PRIME 3.000 FIRME ALLA FUNZIONE PUBBLICA

Nazionale -

In poco più di un mese, la petizione per abrogare le vergognose norme sulle assenze per visite specialistiche ha raccolto oltre 3.000 firme che USB ha consegnato ieri mattina al ministero della Funzione Pubblica. Proprio al ministro Maria Anna Madia, USB aveva chiesto il ritiro della circolare n. 2/2014 firmata dal ministro uscente D’Alia con cui si dava un’interpretazione molto restrittiva di norme già assai penalizzanti per chi è costretto a ricorrere a visite specialistiche per problemi di salute.

In quella circostanza il ministro Madia aveva dichiarato che stava lavorando per una soluzione. Questa mattina, nell’ambito della giornata nazionale di mobilitazione dei lavoratori pubblici, USB ha consegnato al capo di gabinetto della Funzione Pubblica le prime 3.000 firme. Sollecitato da USB, il rappresentante del governo ha annunciato l’emanazione di una direttiva per una soluzione contrattuale in sede A.Ra.N.

Con la direttiva - che dovrebbe essere emanata in tempi rapidi - arriverebbe una sorta di moratoria sulla materia con la "sospensione" della circolare D'Alia. Nel frattempo alcuni enti hanno deciso di non tenere conto della circolare in questione mentre altri la stanno ottusamente applicando, ragione per cui servono indicazioni rapide possibilmente nella direzione auspicata da USB.

Diventa ora molto importante sostenere la petizione con altre migliaia di firme, per spingere la Funzione Pubblica ad accelerare i tempi.

Sappiamo comunque che la tutela della malattia e il diritto alla salute sono stati bersaglio di norme durissime con cui si colpiscono i lavoratori che si ammalano, con effetti pesanti sulla retribuzione e con una serie di adempimenti vessatori che rendono impossibile la vita di chi già deve affrontare ben altri problemi.

Tutto ciò accade mentre sul piano generale si tagliano i servizi e il welfare, compresa la sanità pubblica, si bloccano i contratti fino al 2020, si tagliano le retribuzioni, si chiudono gli uffici e si lasciano decine di migliaia di lavoratori nella precarietà in nome di una riforma della P.A. che prosegue l’opera di smantellamento delle tutele sociali.

Ed è per questo che la USB Pubblico Impiego ha lanciato lo sciopero generale della categoria per il prossimo mese di giugno affidando al consiglio nazionale che si riunirà sabato 17 maggio il compito di individuarne data e modalità.

Continuate a firmare la petizione per l’abrogazione delle norme sulle visite mediche e sulla malattia, scaricandola QUI o rivolgendovi ai rappresentanti USB nei vostri luoghi di lavoro.

Scarica La piattaforma USB per il rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego 2022-2024

Pagamento del TFR ritardato? Aderisci alla diffida: