Avio, basta briciole: gli operai riprendono la parola

Colleferro -

Martedì 20 è stata una giornata storica per i lavoratori di Avio S.p.A.: per la prima volta dopo oltre trent’anni, gli operai hanno incrociato le braccia per uno sciopero riuscitissimo, con un’adesione del 60% tra gli operai, oltre duecento lavoratrici e lavoratori riuniti in presidio sotto il Comune di Colleferro.

Questo risultato era tutt’altro che scontato dopo decenni di silenzio e solo l’impegno, la determinazione e il lavoro instancabile dei delegati USB hanno permesso di riempire una piazza con parole d’ordine semplici, chiare, piene di verità: dignità, salario, salute e sicurezza.

"Siamo consapevoli di essere tra gli operai più qualificati. Ma il nostro salario resta tra i più bassi. Non siamo più disposti a restare in silenzio, il rinnovo del contratto nazionale? Una beffa.”

Gli operai di Avio sono professionisti altamente qualificati, fondamentali per il funzionamento della produzione aerospaziale, eppure l’azienda continua a considerarli semplici numeri, facilmente sostituibili. La giornata di ieri è stata fondamentale per contestare l’atteggiamento dell’azienda in ogni sua scelta gestionale: salari fermi ancora legati ai livelli E1, E2 e E3, poca chiarezza nella distribuzione dei premi, trascuratezza nella sicurezza e nella qualità degli ambienti di lavoro. Un esempio tra tanti, l’imposizione di refettori privi delle condizioni igieniche e sanitarie minime in sostituzione della mensa aziendale.

"La salute non è negoziabile. Né lo è la nostra dignità.” I lavoratori Avio hanno alzato la testa. Hanno rotto il silenzio e hanno avuto il coraggio di intraprendere la lotta anche dentro una fabbrica considerata “intoccabile”.

Consapevoli che da oggi non sarà più come ieri, le rivendicazioni sono chiare e non negoziabili:

- Inquadramenti adeguati alla reale professionalità

- Aumenti salariali dopo anni di stagnazione

- Condizioni di lavoro sicure, salubri, umane

- Riduzione dell’orario a 32 ore settimanali a parità di salario

- Chiarezza sul futuro della logistica, da difendere da ogni ipotesi di esternalizzazione

- Accesso alla mensa aziendale con spazi dignitosi, sani, rispettosi del personale

A sostenere la mobilitazione sono stati presenti responsabili regionali e nazionali di USB, a rimarcare che lo sciopero di ieri non è la fine di un percorso, ma l’inizio di una lotta che continuerà fino al riconoscimento dei diritti negati.

Se l’azienda continuerà a ignorare le legittime richieste dei lavoratori e a rifiutare un confronto con la nostra organizzazione sindacale, la mobilitazione andrà avanti.

La USB c’è. E non si fermerà. I lavoratori Avio hanno parlato. Ora l’azienda avvii le giuste relazioni industriali con USB Lavoro Privato.

Coordinamento nazionale industria

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