Bene il protocollo sulla sicurezza. Adesso si apra la discussione su rinnovo del contratto, SW e investimenti sulla PA.
Ieri, venerdì 24 luglio, si è tenuto l'ultimo tavolo di confronto alla presenza del Ministro Dadone finalizzato alla sottoscrizione del protocollo sulla sicurezza nelle Pubbliche Amministrazioni.
Diamo un giudizio positivo sul protocollo finale, frutto di una discussione vera e di un percorso caratterizzato da un metodo partecipativo e da una democrazia ampia che ha notevolmente contribuito alla produzione di un buon documento.
Per quanto il protocollo non risolva tutti i problemi derivanti da questa nuova condizione dettata dalla pandemia ancora in corso, è comunque una buona base per dare dei punti fermi comuni a tutti i settori. Pertanto USB lo firmerà. Rimangono alcune questioni che non potevano essere inserite nel protocollo, ma che abbiamo in ogni caso sottoposto al Ministro, come l’odiosa tassa sulla malattia ancora più insopportabile nel momento in cui ai lavoratori con una temperatura superiore a 37,5°C viene correttamente impedito di andare a lavoro.
La PA è attesa da una stagione estremamente complessa nella quale saremo chiamati a combattere l’ulteriore aumento delle diseguaglianze derivato dalle contraddizioni del sistema neo liberista estremizzate dall’emergenza epidemica. Per questo abbiamo voluto ribadire al Ministro che non è lo Smart Working che metterà la PA nella condizione di affrontare al meglio questa sfida, ma servono altre misure. Innanzitutto assunzioni e il rinnovo del contratto che affronti nodi irrisolti da troppo tempo e dia la giusta dimensione economica ad una funzione la cui importanza con la pandemia è emersa con grande chiarezza. E poi investimenti su infrastrutture, strumentazione e formazione
Questi temi porteremo sul tavolo sullo Smart Working che il Ministro ha annunciato di voler convocare nelle prossime settimane, dal quale riteniamo debba scaturire un atto di indirizzo finalizzato alla sottoscrizione di un accordo quadro all’ARAN.