BUONI PASTO ELETTRONICI, UN ALTRO VERGOGNOSO TENTATIVO DI METTERE LE MANI IN TASCA AI LAVORATORI! USB LANCIA UNA RACCOLTA FIRME NAZIONALE.

Roma -

I dipendenti pubblici rappresentano i due terzi di coloro che usufruiscono dei buoni pasto e sembra proprio che anche su questo versante si tenti di avviare la spending review, continuando a vessare i dipendenti pubblici.

In questi giorni varie Amministrazioni si stanno organizzando per il passaggio dai buoni pasto cartacei a quelli elettronici con l’allettante prospettiva per i dipendenti di non trovarsi più tassata la parte eccedente i 5,29 euro.

La realtà è che questo intervento potrebbe essere propedeutico ad una stretta sull’utilizzo dei buoni pasto in quanto i nuovi ticket elettronici rischiano di non poter essere più cumulati e sicuramente diventeranno ancor più difficilmente spendibili dati i pochissimi esercizi dotati di lettori elettronici, i POS.

Diciamo subito una cosa: la normativa ha sempre vietato il cumulo dei buoni pasto. Diciamo anche però che il buon senso ha mitigato questa assurda limitazione consentendo nella pratica la possibilità di cumularli.

Peraltro la norma così come è scritta si riferisce ad un sistema ideale nel quale i buoni pasto vengono erogati contestualmente alla presenza e non nel mese successivo.

Oggi, invece di modificare una normativa assurda, come se non fosse normale che i lavoratori facciano la spesa con i buoni pasto e che poi utilizzino quella spesa per mangiare al lavoro, si parte all’attacco del buono pasto e della possibilità di fruirlo in modo cumulativo, forse per spingere i lavoratori a scegliere un orario di lavoro con i due rientri settimanali anziché le 7,12 ore di lavoro giornaliere e fare cassa ancora una volta sulla pelle dei lavoratori pubblici.

Parliamo degli stessi lavoratori pubblici i cui contratti sono bloccati dopo l’ultimo aumento che risale al lontano biennio 2007-2009; le cui retribuzioni sono erose da una pressione fiscale elevatissima; i cui diritti, uno alla volta sono azzerati dalle “riforme modernizzatrici”.

Così il Governo, anziché preoccuparsi di stanziare le risorse per i rinnovi contrattuali, di adeguare il valore dei buoni pasto al reale costo della vita e renderli monetizzabili in busta paga, continua vergognosamente a mettere le mani in tasca ai lavoratori anche rendendo impossibile la fruizione dei più elementari diritti come quello al buono pasto.

E lo stesso Governo, quando si tratta di assestare un colpo a diritti e retribuzioni e trova sempre una sponda nei vertici delle Amministrazioni che sono più realisti del re quando si bastonano i lavoratori.

Noi non ci stiamo!

Consideriamo una provocazione il fatto che si colpisca ancora una volta il potere di acquisto dei lavoratori anziché trovare le risorse per l’immediato rinnovo dei contratti pubblici. USB riprenderà nel prossimo autunno la campagna generale per pretendere l’immediato rinnovo economico dei contratti pubblici sostenendo la propria piattaforma contrattuale nella quale, tra i vari punti, si chiede anche l’aumento dei buoni pasto per garantire un pasto dignitoso che gli attuali 7 euro non garantiscono.

Nella convinzione che la difesa dei diritti più grandi comincia da quelli più elementari,

USB lancia una raccolta di firme in tutto il Pubblico Impiego

per chiedere il diritto di cumulo dei buoni pasto, la piena esenzione fiscale, la piena spendibilità, a prescindere dalla loro forma.

E per chiedere ai vertici delle Amministrazioni di non convertire i buoni cartacei in buoni elettronici fino a quando questi diritti non saranno garantiti.

FIRMA ANCHE TU E FAI FIRMARE I TUOI COLLEGHI PER IL DIRITTO AL CUMULO E PER LA PIENA ESENZIONE FISCALE DEI BUONI PASTO!

Scarica La piattaforma USB per il rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego 2022-2024

Pagamento del TFR ritardato? Aderisci alla diffida:

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