Contratto funzioni centrali, progressioni economiche in cifre
Quella di ieri è stata una giornata di confronto con l’Aran dedicata alle progressioni economiche all’interno delle nuove aree e all’individuazione del numero e del valore economico dei differenziali stipendiali che prenderanno il posto degli attuali livelli economici.
L’Aran ha presentato la sua proposta costruita sulla media ponderata dell’attuale situazione presente nei tre settori che compongono il Comparto Funzioni Centrali: Ministeri, Agenzie Fiscali, Enti pubblici non economici.
La proposta prevede:
IL NUMERO DEI DIFFERENZIALI STIPENDIALI PER CIASCUNA AREA
AREA FUNZIONARI (ex III Area o Area C) 6 differenziali stipendiali
AREA ASSISTENTI (ex II Area o Area B) 6 differenziali stipendiali
AREA OPERATORI (ex I Area o Area A) 3 differenziali stipendiali
IL VALORE ECONOMICO DI CIASCUN DIFFERENZIALE PER SINGOLA AREA
AREA FUNZIONARI € 116,79 o € 95,92 (valori mensili lordi)
AREA ASSISTENTI € 64,61 o € 47,38 (valori mensili lordi)
AREA OPERATORI € 35,38 o 21,61 (valori mensili lordi)
L’Aran ha spiegato che il valore economico più alto è il risultato della media ponderata tra i tre settori mentre quello inferiore è frutto di un correttivo per tenere maggiormente in equilibrio i Fondi e permettere un maggior numero di passaggi economici.
Restano intatte le nostre perplessità rispetto ad un sistema che azzera gli attuali livelli economici e fa ripartire tutti da uno stipendio tabellare unificato corrispondente a quello iniziale dell’area, trasferendo nel differenziale stipendiale la parte relativa ai passaggi economici fin qui ottenuti. In tal modo tutto il personale della singola area si troverà a gareggiare per ottenere il differenziale stipendiale, mentre oggi il confronto è limitato tra chi è collocato nello stesso livello economico.
Non convince la ragione addotta dall’Aran a supporto di tale scelta sostenendo che andrebbe a vantaggio dei livelli apicali che, con l’attuale sistema, avrebbero la carriera bloccata.
Considerando l’età anagrafica, chi si trova nei livelli apicali delle singole aree, soprattutto nella III Area o Area C, ha davanti a sé ancora pochi anni di lavoro prima del pensionamento, quindi sarebbe stato sufficiente inserire un ulteriore livello economico per dare una prospettiva di crescita economica anche a quel personale. In questo modo si penalizzano soprattutto i livelli inferiori perché vedono aumentare a dismisura la platea dei concorrenti alla progressione economica.
Altro elemento di criticità è rappresentato dal valore economico proposto per i differenziali economici, che risulta penalizzante rispetto agli attuali passaggi di fascia o di livello economico all’interno della singola area. È un elemento di cui tener conto nella riflessione complessiva.
Nei prossimi giorni approfondiremo la proposta dell’Aran vagliandone a fondo i possibili effetti per portare ulteriori elementi di riflessione al tavolo sindacale nella prossima riunione in programma per il 3 novembre.
Nel frattempo, dovrebbe essere presentata la Legge di Stabilità 2022 e chiariti due elementi chiave della trattativa: lo stanziamento delle risorse aggiuntive per l’applicazione del nuovo sistema di classificazione e il superamento del limite imposto ai Fondi di amministrazione/ente.
Questi due elementi, insieme alla norma contenuta nel DL 80/2021 che permette di superare il vincolo del possesso del titolo di studio richiesto per l’accesso dall’esterno all’area superiore, nonché l’ampliamento delle materie oggetto di confronto e di contrattazione, sono le risposte alle questioni poste con la lettera unitaria di tutte le organizzazioni sindacali del Comparto Funzioni Centrali inviata all’allora ministro Dadone.
Se i tasselli andranno al loro posto si potrà dire che il lavoro intersindacale fatto all’interno della Commissione paritetica per il nuovo ordinamento professionale non sarà stato vano ma avrà prodotto concreti risultati.
USB Pubblico Impiego Funzioni Centrali