Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco come la Fiat di Marchionne …

Nazionale -

NOOO! Siamo come la PARMALAT…

Lavoratori,

oramai riteniamo che l’ipocrisia di chi ha avallato le scelte di questo Governo sono tutte svelate, sono alla portata di tutti, qualsiasi lavoratore può direttamente toccare con mano quello che sta accadendo nella nostra amministrazione.

 

I governi con la complicità dei “collaborazionisti”, attraverso le finanziarie, ogni anno ci hanno eroso soldi per le attività di soccorso, sono stati tagliati mediamente tutti i capitoli di spesa del 30%, basterebbe leggere la relazione del Capo del Corpo all’audizione alla Camera dei Deputati per capire in quali condizioni è stato ridotto il Corpo nazionale.

 

CONTRATTI - sono stati rinviati e nessuno avrà possibilità di aumenti fino al 2014 (minimo), e i collaborazionisti hanno detto di sì. Hanno utilizzato specchietti per le allodole, ingannando il personale attirandolo a svolgere prestazioni extra orario di lavoro. Il tutto gestito da questi signori e quindi è ovvio che se appartieni ai “collaborazionisti” qualche vigilanza la fai altrimenti niente. E anche questa volta accade con il beneplacito di qualche sciacallo di dirigente, che pende dalle loro labbra in attesa di una promozione. Tanto oggi per fare carriera serve solo il merito! Ma quello di stare dalla parte del potere!

RIFORME – è stato firmato un altro accordo tra Governo e collaborazionisti sulle fasce di merito quindi una sola parte di vigili, il 25%, avrà la possibilità di accedere alle elemosine rimaste dal FUA – l’altro 75% starà a guardare questi meritevoli che si sbranano per qualche centesimo.

 

E come USB ci rivolgiamo proprio al 75% di lavoratori che saranno umiliati oltre modo a darci la forza e l’adesione e lasciare a questi sindacati collaborazionisti quel bel 25% di consensi (i meritevoli), solo così è possibile ribaltare questo modo di fare nel paese. Sono anni ormai che ci prendono per i fondelli con la crisi, ogni anno e quello della ripresa economica. ogni anno finisce così. L’unica cosa che deve finire è la pazienza di ascoltarli e uscire dallo stato di catalessi per tornare a sfilare nelle strade, questa volta dalla parte dei lavoratori e non farsi abbindolare da nuovi soggetti sindacali che si presentano come i salvatori! Non si sa di che cosa! Quando questi rimangono saldamente ancorati politicamente alla maggioranza, proponendo ricette destrorse che riducono salario e tolgono diritti ai lavoratori.

 

Dobbiamo trovare la forza di reagire, siamo grandi e vaccinati, per non essere ancora una volta travolti dalla “fuffa”” ,dalle chiacchiere e tentare di ritrovare noi stessi, la nostra dignità di cittadini e lavoratori che non sono disposti a pagare le serate danzanti a nessuno, tanto meno a chi governa. Riteniamo che questa volta si sia oltrepassato ogni limite, che si sia veramente esagerato, chi ha il potere ha esagerato, che la crisi la deve pagare chi l’ha creata.

 

PREVENZIONI INCENDI – anche questa “eccellenza “ è stata abdicata a favore del potere e del capitale. Con le nuove regole, volute sempre dai soliti, si procederà ad introdurre “concreti e sostanziali elementi di snellimento come auspicato dal mondo delle imprese” (capitale). Infatti, non sarà più necessario richiedere il CPI ma basterà la segnalazione d’inizio attività. E i controlli potranno essere fatti solo quando le attività sono già in esercizio.

 

SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO - anche su questa materia siamo uno degli organi individuati alla vigilanza, cosa che ci potrebbe dare lustro vista la nostra professionalità, e invece senza organico e con personale impegnato ordinariamente nel soccorso s’intravede nessuna possibilità di valorizzarsi in questo settore (la filosofia è: manteniamoli ignoranti saranno sempre umili e pagati da poveri). Noi che siamo preposti al controllo della sicurezza nei luoghi di lavoro di tutte le aziende, soffriamo dell’ annoso problema di carenza di controllo internamente alle nostre sedi di lavoro, dove si opera quotidianamente, in cui non si applica nessuna regola con la conseguente assenza di sicurezza. Questione segnalata da un sindacato collaborazionista in occasione della morte di un collega: siamo gente che lavora in condizioni estreme anche al di fuori delle regole… (che rappresentante!).

 

ORDINAMENTO PROFESSIONALE: torniamo su questo argomento per ricordare che i collaborazionisti ancora oggi non trovano pace: una volta ci hanno voluti insieme alla polizia e non andava bene, poi con i postini e non andava bene, poi con i professori…, poi con i tabaccai … , ORA nel pubblicistico!! Finalmente.

Ma prima di inserirci nel nuovo e meraviglioso comparto pubblicistico (per evitare le solite lamentele), ci hanno disarmato: ci hanno tolto le RSU, ci hanno tolto un po’ di diritti sindacali e personali, ci hanno tolto una serie di materie contrattuali dove si organizzava la vita lavorativa . Dopo averci mozzato per bene tutti gli artigli, con i soldi nostri (anche allora presero i nostri soldi del FUA) ci hanno DEQUALIFICATI, e l’hanno pure scritto nella legge 252/04: nessuno avrà certezza negli avanzamenti di qualifica!

 

Nonostante tutto molti lavoratori si sono fatti incantare dalle sirene, da promesse da marinaio che avrebbero messo poi tutto a posto. Sono passati sei anni e le cose ci sono state veramente messe … in quel posto! Qualcuno forse cercava segnali di vita sindacale che facesse gli interessi di chi rappresentano hanno solo trovato fuochi fatui, piccole fiammelle dove si sono bruciacchiati gli ultimi peli rimasti, ed anche la loro dignità !

 

Tuttavia imperterriti continuano nella loro opera di demolizione, hanno capito che se ci hanno spennacchiato una volta lo possono continuare a fare!

SPECIFICITA - sono ormai anni che il governo s’impegna a riconoscerci questa specificità sia retributiva sia previdenziale, e ogni anno i collaborazionisti rassicurano tutti: questa volta è la volta buona! E i collaborazionisti si contendono il merito della conquista: no sono stato io; eh nooo prima io; noi l’abbiamo chiesta 50 anni fa. Una scena penosa! Come USB crediamo sia meglio che tutti questi impegni assunti dal governo nei nostri confronti si interrompano qua, siamo confusi e sconcertati dalle continue lusinghe! Diciamo Basta! Non se ne può più! Ma non se ne può più soprattutto di questi “capi bestiame“ che con le aspettative introdotte in capo ai lavoratori, ancora mantengono una rappresentatività che non gli è dovuta.

 

ORGANICI - oramai sono saltati tutti i parametri europei, non c’è progettualità rispetto le esigenze di organico sul territorio. Non c’è relazione tra la congerie di funzioni del Corpo nazionale VV.F e la frequenza degli interventi di soccorso sul territorio. Non si studiano le esigenze del territorio per verificare quante unità servono e in ragione di questo quante assunzioni programmare negli anni. Sappiamo che, un tempo, in ogni comando avevamo almeno due APS, un rincalzo, l’autoscala e l’autogrù coperti per qualsiasi intervento di soccorso, cioè l’organico ci permetteva di approntare più squadre contemporaneamente. Mentre oggi abbiamo solo un mezzo di soccorso immediatamente utilizzabile, cioè un’unica squadra composta di cinque VV.F. Dopodiché siamo costretti a recuperare personale dai vari servizi d’istituto o fare ricorso allo straordinario. Le stime del Dipartimento attestano la carenza a circa 3000 unità (anche se per noi ammontano almeno al doppio). Di queste il governo e i collaborazionisti non hanno coperto nemmeno l’ultimo concorso pubblico di 814 posti. Senza contare che tutti i colleghi precari che aspiravano ad un posto di lavoro dopo anni di servizio temporaneo nei comandi, oggi non servono più! Sono troppo anziani!

Le nostre specializzazioni e nuclei speciali non si può dire che godano di buona salute, constatiamo che i sommozzatori si accorpano, gli elicotteristi li ridimensioniamo e ai portuali gli fanno un piacere se ancora li mantengono in vita! I SAF boh… i nuclei NBCR spariscono, degli altri si è persa traccia, senza accennare alla disastrosa condizione in cui vive il personale SATI!

 

I FONDI per continuare a prestare soccorso alla popolazione - la fotografia odierna ci presenta un quadro sconfortante, i vari tagli effettuati sui capitoli di spesa variano dal 31% al 35%. Sono tutti capitoli funzionali per la maggior parte al soccorso e alla logistica che riguardano il carburante, il vestiario, i DPI, gli equipaggiamenti, le manutenzioni dei mezzi, le attrezzature, la manutenzione delle sedi, la formazione del personale, i concorsi, la mensa, le pulizia, il pagamento utenze ecc.

 

Novità dell’ultima ora è che il Governo sta predisponendo un altro PICCOLO taglio nel decreto mille proroghe, di ulteriore 5% dei fondi destina ai Ministeri. Piccola cosa! Quindi se le previsioni sono giuste ci converrà andare a lavorare gratis per un paio di mesi e poi chiudere baracca!

 

Non vogliamo essere presuntuosi, la USB è un sindacato che nasce dal basso, dalle esigenze dei lavoratori, che per anni ha fatto battaglie e continuerà a farle fino a quando i lavoratori raggiungeranno un maggior grado di consapevolezza indispensabile per riappropriarsi della propria dignità e diritti, prima di persone e poi di lavoratori. Basta deleghe all’impostore di turno!

 

Questo Governo e i suoi collaborazionisti sono una macchina da guerra, e poiché siamo in guerra non bastano più i tavoli di imbrigliamento del sindacato o le buone maniere, bisogna scendere in piazza e riprenderci quello che ci hanno tolto, costruire un conflitto di classe insieme a tutto il mondo del lavoro, i diritti dei lavoratori non sono un lusso insostenibile da cancellare devono essere un sentire comune tra tutti! Questa è l’idea che l’USB si è fatta.

 

Ora la scelta ultima è sempre dei lavoratori - se vogliono continuare a vivacchiare e sentirsi ogni giorno derubati di un pezzo di lavoro: modello Marchionne! E questo l’hanno già fatto!

Assistere passivamente a quello che sta avvenendo: al Crac Parmalat del Corpo nazionale VV.F.

 

Oppure dopo averne viste tante sentiti tanti proclami a perdere e tante nefandezze, dare un concreto sostegno alla USB, per ribaltare questo atteggiamento di novelli capitalisti con i soldi dei lavoratori.

 

Vorremmo parlarne con i lavoratori e ci rendiamo disponibili a confrontarci nelle assemblee.


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