DEMAGOGIA SPICCIOLA

Nazionale -

Comunicato n.62/07

In allegato il testo impaginato

Nei giorni scorsi la CISL INPS ha inviato una richiesta al capo del personale  con la quale si chiede di non procedere al riassorbimento dell’incremento contrattuale dall’assegno ad personam nei confronti di quel personale che, proveniente in mobilità da altri enti, nella precedente amministrazione abbia percepito quote stipendiali fisse e continuative superiori a quanto previsto per il personale di pari qualifica del comparto parastato.


Per questa mattina è stata convocata una riunione d’urgenza nella stanza del capo del personale al fine di definire un accordo che permetta di non applicare il riassorbimento.


Più volte abbiamo ripetuto che tale questione è materia che va discussa in ambito contrattuale di comparto e ci si chiede come mai in quel contesto non sia stata affrontata e non abbia trovato soluzione, visto che il contratto prevede soltanto un generico rinvio ad una sessione negoziale futura per la definizione di un accordo che regolamenti la mobilità tra gli enti. La norma, inoltre, deriva da una disposizione di legge, che non può certamente essere messa in discussione dal confronto decentrato di ente, pena il richiamo a responsabilità patrimoniali presso la corte dei conti.


Perché poi la CISL solo all’INPS avanza tale richiesta, senza coinvolgere le altre amministrazioni del comparto dove comunque il fenomeno della mobilità è presente, anche con numeri considerevoli, come nel caso dell’INPDAP?
Il problema esiste, perché non è giusto che ai lavoratori interessati dalla mobilità non sia riconosciuto il recupero dell’inflazione e l’aumento del costo della vita attraverso gli incrementi contrattuali.  Al tempo stesso, tuttavia, non si può accettare che all’interno dell’istituto personale di pari qualifica percepisca retribuzioni differenziate.


Bisognerebbe non farsi prendere dalla demagogia spicciola dell’ultima ora, a ridosso delle elezioni RSU, quando per lungo tempo non solo non si è affrontato il problema ma in talune assemblee si è apostrofato come “miracolato” il personale proveniente dalla mobilità.

 

Andremo alla riunione con spirito costruttivo, consapevoli tuttavia che non si possono fare strappi alle regole e che deve essere affrontato e risolto anche il problema della perequazione delle retribuzioni, individuando opportune soluzioni che permettano di riconoscere a tutto il personale di pari qualifica un eguale trattamento economico.

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