Dogane Monopoli, basta con le logiche privatistiche nelle Agenzie Fiscali
Venerdì 11 settembre a piazza Mastai, alla presentazione del Libro Blu 2019, mentre il Ministro Gualtieri ringraziava il personale del lavoro svolto con l’annuncio di una società in house per valorizzare il ruolo dei Laboratori Chimici, un rumoroso presidio indetto dall’ USB esprimeva il punto di vista di chi pensa che per valorizzare il lavoro svolto dell’ADM c’è bisogno di rilanciare il ruolo del pubblico e potenziare il settore e non certo di creare una società di diritto privato.
Così come abbiamo ribadito che occorre, più in generale, un Fisco davvero redistributivo ed orientato all’equità sociale con una patrimoniale sulle grandi ricchezze ed una tassazione fortemente progressiva. Invece la riforma fiscale della quale si sta discutendo, rischia di delineare l’ennesima operazione di maquillage che non andrà a toccare le profonde disuguaglianze che caratterizzano il nostro sistema fiscale.
In particolare, per ciò che concerne la paventata privatizzazione, la storia ci insegna che queste commistioni fra capitali pubblici e forme di lavoro privato, lungi dal rappresentare una diminuzione di costi e un aumento di efficienza, hanno costituito in passato solo il pretesto per la creazione di poltrone, incarichi, consulenze, ed un pericoloso precedente per la frammentazione e le esternalizzazioni delle funzioni che svolgiamo. Così è stato per la riscossione, per gli studi di settore, per i servizi informatici, giusto per rimanere soltanto nell’ambito fiscale.
Abbiamo quindi espresso la nostra contrarietà alla previsione contenuta nell’art.103 del decreto agosto anche al Direttore dell’Agenzia, con cui nel pomeriggio abbiamo avuto un lungo incontro, durante il quale ci ha assicurato che non c’è alcuna volontà di innescare processi di privatizzazione e che la creazione di una società in house è obbligata dal nostro assetto istituzionale per svolgere alcuni servizi.
Chi ha seguito la nascita delle Agenzie Fiscali ricorderà che ci hanno raccontato che dovevamo diventare Agenzia ed avere un bilancio privatistico per valorizzare le nostre attività “con criteri imprenditoriali” e che per anni abbiamo parlato della messa in qualità dei Laboratori chimici per offrire servizi sul mercato.
Ora occorrerebbe una società in house per commercializzarli. Ci vuole sempre un passetto in più ma sempre nella medesima direzione: allontanarci pericolosamente dalla sfera pubblica ed avvicinarci a quella privata….
Pur nella diversità di vedute ci auguriamo che questo confronto col Direttore sia servito a ripristinare un quadro di corrette relazioni sindacali per il futuro, in cui i piani che riguardano l’Agenzia ci vengano illustrati prima di trovarli pubblicati in un decreto.
Nel frattempo seguiremo attentamente l’iter normativo del decreto di agosto e vigileremo affinché non passino operazioni che introducano logiche privatistiche nel nostro comparto.
USB PI Agenzie Fiscali