Due pesi, due misure, questa la PA che vogliono
Salta il tetto di 240 Mila euro per gli stipendi dei manager pubblici, ai "semplici" dipendenti neanche il recupero dell'inflazione
La decisione della Corte Costituzionale di far saltare il tetto di 240mila euro per lo stipendio dei dirigenti pubblici è salutato con felicità da parte del Presidente dell’ARAN Antonio Naddeo perché così la PA sarà più attrattiva per i grandi manager che oggi lavorano nel privato.
Stesso discorso però non vale evidentemente per i semplici dipendenti pubblici, fanalino di coda in Europa nella classifica dei salari, ai quali con l’ultimo rinnovo contrattuale non viene riconosciuto neanche il recupero dell’inflazione. Se un tetto doveva saltare era quello del salario accessorio, realmente e per tutti.
A fronte di una questione salariale ormai conclamata nella sua gravità e causa di numerosissime rinunce di vincitori di concorsi pubblici, lo stesso presidente dell’ARAN ha sostenuto che il problema della scarsa attrattività del settore pubblico non è determinata dai salari, ma da altri fattori, tipo velocità delle carriere, modernizzazione, etc, guarda caso tutti a costo zero.
Non è un caso che i CCNL 2022-2024 sono pieni di superfluo, tipo l’age management e la compressione dell’orario su 4 giorni, e vuoti di risorse mancando all’appello il 10% di aumento per garantire il recupero del potere d'acquisto.
Ogni ulteriore commento ci sembra superfluo.
USB - Pubblico Impiego Nazionale