Università, USB: col governo Meloni sotto-finanziamento e indebolimento del sistema universitario pubblico
Da un’attenta lettura della manovra finanziaria 2023, si capisce come il governo Meloni intende trattare l’università.
Si fa fatica a trovare in finanziaria riferimenti innovativi necessari per riconoscere al sistema universitario nazionale un ruolo importante nel processo di sviluppo del paese.
Viene mantenuto il suo sotto-finanziamento, percentualmente uno dei più bassi a livello europeo, accentuando parallelamente i processi di aziendalizzazione e di privatizzazione in corso.
Di conseguenza le prospettive che avranno gli atenei pubblici saranno quelle di attirare fondi privati e regionali istituendo Fondazioni per finanziare attività di ricerca e didattiche.
Si consolida così, ancor più, la condizione di subalternità dell’istituzione universitaria agli interessi dei gruppi privati legando la ricerca agli imperativi di reddittività economica, anziché al soddisfacimento dei bisogni sociali.
È una tendenza che per altro va collocata nel quadro più complessivo del progetto di autonomia differenziata. Anche sul versante universitario, infatti, così come su quello scolastico e sanitario, si rischia di aprire un pericoloso processo di polarizzazione territoriale e sociale che pone in discussione il diritto all’accesso “indifferenziato” alla formazione e allo sviluppo economico, sociale e civile.
È prevista la riduzione dei finanziamenti agli Atenei (comma 564) che non rispettano gli obblighi di bilancio, atteggiamento che aziendalizza gli Atenei con criteri punitivi, confermando le politiche attuate dalla riforma universitaria Gelmini (Legge 240/2010).
Riteniamo inaccettabile che in presenza di un CCNL abbondantemente scaduto (31.12.2021) non siano state stanziate in finanziaria risorse per rinnovarlo, limitandosi a stanziare risorse per riconoscere unicamente l’indennità di rinnovo contrattuale.
Non si ha più notizia, peraltro, della possibilità riconosciuta dalla precedente manovra finanziaria 2022 di disporre di € 50.000.000 aggiuntivi per incrementare il salario accessorio del personale tecnico-amministrativo dell’Università, che è il personale meno pagato di tutto il pubblico impiego.
USB si riserva di chiedere chiarimenti sulla destinazione di questi fondi, che non vorremmo fossero andati a finanziare come risparmio di spesa altri capitoli.
Un ultimo provvedimento in manovra, che conferma l’intenzione di privatizzare il sistema universitario dopo averlo indebolito, è quanto scritto al comma 572 che prevede l’aumento del finanziamento pubblico agli atenei privati elevando il tetto massimo di finanziamento dal 20% al 30% dei rispettivi bilanci.
Roma, 13 gennaio 2023
USB Pubblico Impiego - UNIVERSITA’