Enti locali: rivoluzione@usb.it - Contro Renzi e il pilota automatico mettiamo sabbia nel motore!
In allegato il volantino 2 pagg.
Ormai da decenni gli Enti Locali subiscono pesantissimi tagli, con qualunque governo, sia di centrodestra che di centrosinistra.
Ogni nuovo Presidente del Consiglio annuncia che taglierà di più e meglio, sempre però garantendo “l'invarianza dei servizi al cittadino”: un beffardo ossimoro! E' cronaca di tutti i giorni il peggioramento dei servizi a mezzo di esternalizzazioni, gli appalti al massimo ribasso e l'erosione costante di salario e diritti.
Fino al paradosso del recente decreto sul bonus di 80 Euro che addirittura taglia a vanvera nei bilanci degli Enti Locali(vedi Italia Oggi del 9/5/2014).
Ad ogni manovra, diventa più insostenibile l'attacco a chi lavora nel servizio pubblico ed ai cittadini/utenti. Il progetto non riguarda solo il nostro paese, ma è esteso a tutta Europa ed era chiaramente indicato nella famosa lettera del FMI (per mano dei banchieri Draghi e Trichet) nel 2011 al governo Berlusconi. Lo stesso obiettivo si proponeva il “Piano di Rinascita Democratica” della loggia P2.
Il welfare è solo un lontano ricordo del passato e le intenzioni “riformatrici” del sistema delle Autonomie Locali non hanno l'obiettivo di eliminare gli sprechi e rendere efficiente la Pubblica Amministrazione, ma nascondono in realtà la volontà di regalare il più possibile i servizi pubblici ai privati. Esattamente in questo quadro si inserisce la soppressione delle Province/istituzione Città Metropolitane. La sofferenza dei piccoli comuni è già realtà. Queste azioni continueranno fino a completare il massacro, come già accaduto in Grecia e sta accadendo in altri paesi. Spending review dopo spending review vengono ridotte al lumicino le risorse di tutti gli Enti Locali.
A questo si aggiunga la complicità dei mass media e l’avallo sostanziale ad ogni manovra finanziaria di cgil-cisl-uil, seppur momentaneamente messi all'angolo da Renzi in maniera a dir poco ingenerosa, considerando tutto l'asservimento che hanno dimostrato, firmando accordi indegni e avvallando controriforme inaccettabili.
Un Governo, questo di Renzi, che snatura sistematicamente il senso delle parole!
Quando parla di ricambio generazionale, significa che intende lasciare a casa migliaia di precari e quando elabora il famigerato jobs act, intende affermare una ancor più forte precarizzazione del lavoro e della vita stessa per tutte le generazioni future: un modello di lavoro a misura di padrone.
Anche la restituzione di risorse a chi ne ha più bisogno, rischia di rimanere solo un annuncio elettorale: al contrario non si intendono minimamente rinnovare i contratti inchiodati a valori prossimi alla soglia di povertà. Piuttosto si è ventilato, con l'assenso di cgil-cisl-uil, di modificare la parte normativa al solo scopo di recuperare risorse, tagliando magari qualche festività, ore di permesso, magari anche i buoni pasto, e simili obbrobri.
Intanto riprendiamoci la parola rivoluzione. Non può essere appannaggio del governo, qualunque esso sia. Questa nuova casella di posta elettronica diventa strumento a servizio di chi la rivoluzione la vorrebbe davvero (è attiva e potete inviarci i vostri materiali rivoluzionari).
Anche le recenti iniziative degli ispettori del MEF, che in molti Enti sono andati a contestare gli accordi sui contratti decentrati degli anni passati, vanno nella direzione di ridurre al silenzio e impoverire ulteriormente chi lavora negli Enti Locali, raschiando ancora un po’ il fondo del barile, con la collaborazione degli amministratori.
La dignità dei dipendenti e il ruolo della contrattazione (quella vera) vengono sottoposte ad ogni genere di intervento: mediatico, politico, giudiziale. Il caso più eclatante è quello del Comune di Firenze (Renzi sindaco) dove sono stati straordinariamente esclusi dal rinvio a giudizio (per il presunto danno erariale) proprio gli amministratori che autorizzarono la sottoscrizione degli accordi, diversamente da rappresentanti sindacali e dirigenti che quegli accordi sottoscrissero.
E’ in atto, per di più, il tentativo di reprimere qualunque opposizione a questi disegni. L'idea sottesa alle nuove regole sulla rappresentanza sindacale, così come all'accorpamento dei comparti ha come unico e vero obbiettivo di negare ad USB e alle idee che rappresenta ogni tipo di agibilità e legittimazione.
Ma USB continua la sua battaglia. In difesa dei servizi pubblici ai cittadini, in difesa dei lavoratori, in difesa della democrazia.
Sempre più lavoratori abbandonano le organizzazioni sindacali complici e vengono a rafforzare la nostra Organizzazione.
Anche il 14 Maggio in molte città si svolgeranno manifestazioni organizzate da USB, in preparazione di un più elevato momento di lotta. Sarà una giornata di mobilitazione contro le Spending review, contro il massacro di P.A. e del welfare, per il rinnovo “vero” dei contratti e la cancellazione del decreto Brunetta (USB è l'unica organizzazione ad aver presentato la propria piattaforma all'Aran) e per la stabilizzazione di tutti i precari.
Lavoratori e Lavoratrici degli Enti Locali fatevi un regalo!
Alzate la testa e tirate fuori orgoglio, dignità e lotta. Noi ci siamo e ci saremo.