Ex tirocinanti: sì ai diritti, no alle strumentalizzazioni

Roma -

Qualcuno dovrebbe spiegare a noi, ma soprattutto dovrebbe spiegare ai Lavoratori (non solo agli ex tirocinanti), perché il sindacato confederale non abbia altri mezzi che quello dell’azione legale per risolvere le questioni che riguardano i diritti del lavoro. Il tema degli ex tirocinanti è improvvisamente diventato caldo e attuale. Noi abbiamo rivendicato il primato della richiesta di riconoscimento dei diritti pregressi, non solo per amore di verità: noi crediamo che l’agire sindacale e politico vengano prima dell’agire per vie legali. Siamo in questo avvantaggiati dalla nostra libertà e dall'autonomia, che ci consentono di assumere posizioni trasparenti e coerenti fino in fondo. Soprattutto ci evitano l’imbarazzo di dover combattere il “mostro” del precariato con la carta bollata dopo aver contribuito a generarlo in sede di scelte “strategiche” per il Paese (leggasi "paccheto Treu", legge 30 ecc.) anche solo con un complice silenzio.

 

Quanto agli ex tirocinanti, il percorso sindacale da noi intrapreso non si è ancora concluso. Crediamo che la Funzione Pubblica debba prendere una posizione più chiara: gliela abbiamo chiesta, gliela chiederemo ancora nei prossimi giorni. Per noi è chiaro che l’assunzione tramite concorso pubblico apre un cammino lavorativo che non può conoscere soluzione di continuità. Non ci risulta possa esistere un purgatorio giuridico nel quale confinare i Lavoratori che devono espiare. Gli ex tirocinanti non avevano nessuna colpa da farsi perdonare, se si esclude l'aver vinto un concorso con pieno merito. Un concorso la cui anomala natura ha suggerito negli anni a venire di cambiare la formula di assunzione. Chi ha vinto il concorso pubblico deve maturare da subito i diritti giuridici ed economici connessi alla carriera professionale intrapresa. È sempre stato così per tutti gli altri Lavoratori della Pubblica Amministrazione, dovrà essere così anche per loro.

 

Ci piacerebbe poi poter aprire con gli ex tirocinanti un confronto su tutti gli altri temi che riguardano i diritti dei lavoratori delle Agenzie Fiscali. L’esperienza acquisita in questi anni li avrà certamente resi più consapevoli della realtà in cui lavorano e dell’importanza del sindacato per la tutela dei diritti e avrà fatto comprendere l’importanza di trasformare una “battaglia” di pochi in una conquista per tutti.

 

Indipendentemente dal risultato elettorale e dal sostegno che ci avranno dato i “nuovi” Lavoratori delle Agenzie Fiscali, continuiamo coerentemente il nostro cammino sindacale affinché possano essere riconosciuti i diritti economici e giuridici degli ex-tirocinanti che gli stessi hanno maturato fuori dal “normale” rapporto di lavoro. Se su questo cammino qualcuno di loro vorrà farci compagnia, saremo molto contenti. Sapremo anche rispondere con la carta bollata ai torti che ostacolano il normale espandersi dei diritti dei Lavoratori. Il caso degli ex-tirocinanti potrà essere uno di questi, ma crediamo corretto andare prima fino in fondo sulla nostra strada.

 

Lo scrivemmo cinque anni fa, lo abbiamo ribadito di recente, lo sosteniamo oggi: per noi i diritti non sono una merce da esporre in vetrina in tempi di shopping. Siamo da sempre contrari al precariato e alla precarizzazione della vita. Solo una cosa ci darebbe più soddisfazione di vincere una battaglia legale: vincerne una tutta sindacale.

 

RDB: DIRITTI TUTTO L'ANNO, DIRITTI TUTTI GLI ANNI.

ANCHE QUANDO NON È CAMPAGNA ELETTORALE.

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