FASE 2: CONTINUARE A TUTELARE I LAVORATORI

Roma -

(55/20)  Si parla molto della cosiddetta “Fase 2” della gestione dell’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del coronavirus Covid-19 e molti si interrogano su quali saranno le misure che il governo adotterà dopo il 3 maggio. Oggi i sindacati del pubblico impiego incontreranno il ministro Dadone proprio per fare il punto sulla fase emergenziale. Ragionevolmente si può presupporre che i lavoratori del pubblico impiego attualmente impiegati in modalità di lavoro da remoto continuino ad operare in smart working emergenziale anche dopo quella data, almeno finché non vi sia una ragionevole sicurezza che il graduale ritorno nelle sedi di lavoro non comporti una recrudescenza dell’epidemia ed un pericolo per gli stessi lavoratori. Vedremo quali saranno le decisioni adottate dal governo e ci misureremo con quelle.

 

Nel frattempo riteniamo che ci siano alcune iniziative che l’Istituto debba attuare approfittando dell’attuale fase in cui il 95% del personale, a detta degli organi dell’INPS, risulta in smart working.

ISTALLAZIONE PANNELLI DIVISORI NEI FRONT OFFICE

In tutti i front office delle sedi devono essere istallati i pannelli in plexiglas ed allestita una postazione protetta per il personale esterno addetto alla vigilanza. Su queste misure non transigiamo e valgono sia per questa fase di emergenza che a regime, quando si tornerà alla normalità. Nessuno pensi di riaprire, anche fra tre mesi, gli sportelli fisici nelle sedi senza aver effettuato tali interventi.

 

APPROVVIGIONAMENTO DI GUANTI E MASCHERINE MONOUSO E DI DISPENSER IGIENIZZANTI

Tutte le sedi devono essere dotate di un adeguato numero di guanti e mascherine monouso e di dispenser igienizzanti da mettere all’ingresso e nei bagni. Tale materiale deve essere a disposizione anche dei lavoratori addetti alla pulizia delle sedi ed alla manutenzione degli impianti e dei lavoratori informatici delle società esterne che operano all’interno dell’INPS. Ovviamente nelle strutture territoriali nessun utente potrà accedere all’interno dei locali se non dotato di strumenti di protezione personale.

 

SANIFICAZIONE E DISINFEZIONE DELLE SEDI

Prima del ritorno in sede dei lavoratori devono essere sanificati ed igienizzati tutti i locali, non solo quelli comuni, le condotte degli impianti di climatizzazione ed i relativi terminali (bocchette, fan coil, filtri), le scrivanie, le apparecchiature informatiche e telefoniche. Non si può certo accettare, come realmente accaduto, che qualche dirigente affermi che la dotazione informatica è personale e, quindi, che debba essere a cura del lavoratore la sua pulizia.

 

UFFICI MEDICO LEGALI

Dovrà essere garantita la massima sicurezza al personale medico, infermieristico ed amministrativo che opera negli uffici medico legali, fornendo tutti i dispositivi di protezione necessari a tutelare la propria salute.

 

AGGIORNAMENTO DEL DVR

I datori di lavoro di ciascuna struttura territoriale dell’INPS devono provvedere ad aggiornare la valutazione del rischio biologico all’interno del Documento di valutazione dei rischi, fornendo la più ampia informazione ai Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.

 

Riteniamo plausibile ipotizzare che dopo il 3 maggio si continui a lavorare da remoto, ma le iniziative indicate in precedenza devono essere attivate tempestivamente per evitare di trovarsi impreparati quando si tornerà a lavorare in sede non più per le attività indifferibili, com’è ora, ma progressivamente in via ordinaria.

Non accetteremo scuse nel momento in cui fosse deciso il rientro dei lavoratori nelle sedi senza che siano state adottate tali misure. Siamo pronti a chiamare i lavoratori alla mobilitazione ed allo sciopero per difendere la loro salute e la loro sicurezza.

Quelle indicate sono soltanto alcune prime misure necessarie, perché si dovrà pensare anche a come mantenere una distanza di sicurezza nelle sedi, dove spesso in spazi ristretti sono collocati più lavoratori a stretto contatto, così come si dovrà valutare l’opportunità,  se non la necessità, di effettuare i test sierologici su tutto il personale. Ma per questo è ancora presto, tali problematiche dovranno essere affrontate quando sarà deciso il ritorno in numero consistente di lavoratori nelle sedi.

Chiediamo alle colleghe ed ai colleghi di fornirci suggerimenti e di riferirci esperienze personali legate a questa fase di emergenza, perché riteniamo utile il contributo e la partecipazione di tutti rispetto ad una fase di emergenza che non ci saremmo mai aspettati di dover affrontare.

 

 

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