Fondo credito e prestazioni sociali: oggi vi possono accedere tutti i dipendenti pubblici, una battaglia storica di USB

Nazionale -

A qualcuno, come recita uno slogan pubblicitario, piace vincere facile ed il modo migliore è quello di salire sul carro dei vincitori attribuendosi battaglie mai combattute.

E’ il caso di chi oggi vorrebbe intestarsi l’approvazione del Decreto 12/5/2021 n.110 pubblicato in G.U. n.186 del 05/08/2021, con il quale si riapre l’adesione volontaria alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali, già gestite dall’INPDAP ed oggi dall’INPS, a tutti i dipendenti pubblici in attività di servizio prevalentemente nell’ex comparto Enti Pubblici non Economici, iscritti alla cassa pensionistica INPS.

Una battaglia storica che prima la RdB e poi la USB ha invece combattuto, superando anche qualche perplessità in occasione della prima apertura per pochi mesi disposta dal Governo Prodi nel 2007, sostenendo in sede di audizione nelle commissioni parlamentari la proposta sollecitata e poi presentata dall’INPS in occasione dell’approvazione della Legge di Bilancio del 2019.

Finalmente con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del regolamento per l’adesione al Fondo del Credito si è arrivati a conclusione di un percorso durato anni, portato avanti dalla USB con la caparbia volontà di uniformare i diritti dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche discriminati dall’iscrizione alle diverse casse pensionistiche, come nel caso dell’altra battaglia vinta dalla USB per il riconoscimento del part-time verticale.

Oltre al rispetto di un principio di equità, la USB ha sostenuto il provvedimento ritenendo questo strumento come vera alternativa, gestita da un soggetto pubblico, al cosiddetto welfare aziendale di stampo privatistico che altre sigle sindacali non smettono invece di propagandare e proporre ai lavoratori pubblici nelle loro piattaforme, insieme all’adesione ai Fondi Pensione.

Certo non tutto è perfetto e ricordando che l’adesione volontaria alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali è irrevocabile, è necessario ora continuare la battaglia per garantire un più forte controllo sulle risorse raccolte e sul loro utilizzo, visto che il contributo, dello 0,35% per i dipendenti e dello 0,15% per i pensionati, viene prelevato direttamente in busta paga o sul cedolino di pensione e non è rimborsabile.

Per tali ragioni la USB continuerà a portare avanti il confronto aperto con le strutture dell’INPS che gestiscono il Fondo, a cui abbiamo contestato in altre occasioni il fatto che non possono decidere autonomamente procedure, criteri, regolamenti delle prestazioni senza alcun coinvolgimento delle OO.SS. maggiormente rappresentative tra i dipendenti pubblici.

Ricordiamo infine che la possibilità di adesione è ancora una volta limitata entro i sei mesi dall’entrata in vigore del decreto pubblicato il 5 maggio u.s. e che per l’avvio del provvedimento serve ancora un ultimo passo: l’approvazione da parte dell’INPS di una circolare, che sappiamo in via di definizione, in cui si dovranno disciplinare le modalità di adesione on line, sia individuale che attraverso i patronati ed alla quale rinviamo.

Per comprendere meglio il tipo di prestazioni di cui si tratta, e che oggi possono essere fruibili, su base volontaria, anche da chi fino a ieri non poteva accedervi, vi invitiamo a collegarvi a questo link:

 https://www.inps.it/news/gestione-unitaria-prestazioni-creditizie-e-sociali-riaperte-le-adesioni-al-fondo

 

 

Roma, 11 agosto 2021                                                               USB Pubblico Impiego

Scarica La piattaforma USB per il rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego 2022-2024

Pagamento del TFR ritardato? Aderisci alla diffida: