I VIGILI DEL FUOCO AL TEMPO DEL COVID-19

Nazionale -

Una intervista impeccabile, quella condotta da Report, che mette a nudo le inefficienze di una amministrazione, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile, che davanti ad una pandemia mondiale mostra il lato peggiore di sé.

2 morti, 476 unità in isolamento domiciliare per sorveglianza preventiva;

125 unità positive al Covid-19, di cui 18 ricoverati, 7 in terapia intensiva e 100 in isolamento domiciliare.

Un vero bollettino di guerra in continua evoluzione per noi Vigili del Fuoco.

Per i colleghi posti in quarantena non ci sono tamponi ne cura appropriate ma soltanto un isolamento dentro i container che di solito vengono usati in caso di calamità tipo il terremoto. Il dott. Appiana, nostro dirigente medico, si ostina a non voler far fare nessun tampone preventivo e quindi siamo trattati come carne da macello. Soprattutto nelle zone più critiche del Nord, dove le ambulanze non bastano più da giorni, sono stati i pompieri a soccorrere malati, sospetti Covid.

Lavoriamo quasi tutti senza mascherine perché ne abbiamo poche, le attrezzature sono inadeguate già in periodi normali. E nel frattempo il coronavirus comincia a diffondersi nelle caserme le stesse vengono chiuse, serrate, con ulteriore disagio per territori stremati che non possono più contare sugli “angeli in rosso”. È successo per squadre di interi turni a Crema, Alghero, Abano Terme, Padova; non è successo incredibilmente al distaccamento di Grottaminarda, provincia di Avellino, a dieci chilometri dalla zona ultra-rossa di Ariano Irpino.

A questo si sovrappone un silenzio assordante del Capo del Corpo Nazionale, Fabio Dattilo, che addirittura si fa sostituire dal Capo Dipartimento, Mulas, quando c'è da mettere la faccia e dire come realmente stanno le cose.

Il momento è difficile ed è diabolico sentire le false parole del Prefetto Mulas che raccontano un film mai girato. Si nota dalle sue parole che ai tempi del Corona virus proprio Lui non ha mai toccato con mano come si vive in trincea; quindi è naturale che quando la gente non ha argomenti solidi allora discute sula forma attaccandosi al fumo della pipa.

Il Piano Nazionale contro le Pandemi del 2010 identifica le categorie da proteggere tra cui i vigili del fuoco.

A questo avrebbero dovuto impegnare il loro tempo e renderne conto i "due" maggiori responsabili del CNVVF  e che ora dovrebbero autonomamente trarre le conclusioni del fallimentare percorso lavorativo alla luce dei comprovati ed evidenti dati di fatto.

A salvare la popolazione per fortuna ci sono i Vigili del Fuoco e non i prefetti o i colletti bianchi che ingrassano al dipartimento ne tanto meno possiamo aspettarci aiuto e onestà da un "Dattilo" chiuso dentro la sua torre d'avorio.

VERGOGNA!

 

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