ICQRF Bari, l'assordante silenzio del ministro Martina sulle intimidazioni
La USB dell’ICQRF - Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali - esprime piena solidarietà al personale operante presso l’Ufficio ICQRF di Bari (Italia Sud-Est) per l’episodio gravissimo accaduto alcuni giorni fa. Ignoti si sono introdotti, forzando la serratura, nel garage dell’ufficio danneggiando le auto di servizio e rubando apparecchiature informatiche (pc portatili, stampanti ed altro) impiegate dallo stesso personale per espletamento dell’attività ispettiva di controllo e contrasto alle frodi alimentari.
E’ chiaro che si è trattato di una azione con il solo intento intimidatorio atto a colpire la struttura, considerando lo scarso valore dei beni danneggiati e trafugati, senza considerare che presso lo stesso garage erano presenti le auto private dei dipendenti le quali non hanno subito alcun danno.
Tale gesto non può che esser riconducibile a soggetti legati alla criminalità organizzata locale, che vedono d’intralcio l’operato delle istituzioni specie alla luce dell’attuale “delicata” campagna vendemmiale.
Quello che sconcerta ancora di più è il silenzio del ministro Martina il quale non ha avuto neanche il tempo per esprimere la vicinanza delle Istituzioni ai dipendenti coinvolti. Un silenzio che fa riflettere soprattutto se consideriamo lo stato in cui versa attualmente l’Ispettorato e i suoi ispettori che ogni giorno vengono mandati a fare i controlli con automezzi vecchi e logori, con scarsi strumenti a disposizione e retribuiti con stipendi al limite della sopravvivenza nonostante posseggano la qualifica di ufficiali agenti di P.G..
Un ministro che non ha fatto nulla per impedire lo scioglimento del Corpo Forestale e la “militarizzazione” attraverso la confluenza nell’Arma dei Carabinieri.
Ma forse il ministro Martina è più occupato a fare la campagna elettorale e non ha certo il tempo per occuparsi del dicastero e dei suoi dipendenti.
Unione Sindacale di Base – Federazione Puglia
Di seguito riportiamo la lettera dei dipendenti dell’ICQRF Italia Sud-Est.
Al Sig. Ministro del MiPAAF
On. Maurizio MARTINA
R O M A
Al Sig. Capo dell’ICQRF
Dott. Stefano VACCARI
R O M A
Al Sig. Direttore Generale del PREF
Dott. Oreste GERINI
R O M A
Al Sig. Direttore Generale del VICO
Dott. Roberto TOMASELLO
R O M A
Al Sig. Dirigente dell’ICQRF Italia Sud-Est
Dott. Pietro QUARANTA
B A R I
Alla CGIL-FP – CISL-FPS – UIL-PA – USB-
FED.PI – FLP – CONFSALUNSA – FED.INTESA
A tutti gli Uffici Periferici
LORO SEDI
Il personale dell’ICQRF Italia Sud-Est, riunitosi in assemblea in data odierna, comunica quanto segue:
nella notte tra il 07 e l’8 settembre uu.ss., tutte le autovetture di servizio parcheggiate nell’autorimessa interrata e chiusa con serranda dell’Ufficio di Bari (cinque Fiat Punto, due Fiat Panda ed una Renault Clio), venivano danneggiate da ignoti attraverso l’effrazione dei vetri con l’asportazione di sette PC e relative stampanti (obsoleti) in dotazione oltre ad una paletta di servizio, ad un lampeggiante e ad alcune pettorine.
Per meglio evidenziare la gravità del fatto, si sottolinea che il danneggiamento riguardava solo ed esclusivamente le autovetture di servizio: altre private, seppur parcheggiate a fianco delle prime e/o in altri locali attigui di pertinenza di altri uffici pubblici, non venivano toccate.
Tutto ciò porta a pensare che, verosimilmente, possa trattarsi di un vero e proprio atto intimidatorio il quale, nell’immediato, ha sortito l’effetto di bloccare, per alcuni giorni, l’attività dell’ufficio nel delicato periodo vendemmiale.
Di fronte ad un evento di questa portata, che al momento è passato in sordina, completamente sottovalutato e senza che nessuno dei vertici abbia concretamente espresso solidarietà, non si nascondono timori personali per la propria incolumità fisica visto che, com’è noto anche all’Amministrazione Centrale, spesse volte quest’Ufficio è impegnato a fronteggiare organizzazioni criminali infiltratesi nel settore agroalimentare. La speranza
che tutto questo possa essere circoscritto a tale episodio senza ulteriori conseguenze …
Al fine di fare piena luce sulla vicenda che ha tutti i contorni di un attacco bello e buono alla nostra istituzione, si invita codesta Amministrazione a sensibilizzare i competenti Organi di Polizia che si stanno interessando del caso.
Per garantire la propria sicurezza durante l’espletamento dell’attività ispettiva e per far sì che questa possa essere realizzata al meglio come sempre si è fatto e sempre si farà, si chiede alla Direzione che in località ad alto tasso di criminalità i controlli vengano posti in essere da un minimo di quattro unità.
Si chiedono, quindi, maggiori garanzie per scongiurare il rischio del ripetersi di questi e più gravi atti. Nell’immediato si propone, pertanto, l’installazione di un sistema di videosorveglianza nell’autorimessa.
Qualora non fossero accolte le predette richieste il personale, non sentendosi tutelato, potrebbe rallentare l’attività ispettiva iniziando già a non guidare i mezzi che codesta Amministrazione ha ritenuto non sicuri poiché con percorrenze maggiori di 200.000 km e dotati di dispositivi di sicurezza obsoleti (air-bag, ABS, ecc.).
Per sopperire, poi, alla mancanza della strumentazione informatica sottratta, si chiede l’acquisto di nuovi PC portatili e stampanti.
Se il silenzio dovesse persistere, il personale potrebbe autonomamente diffondere agli organi di stampa il contenuto della presente.