Il Decreto Lavoro esclude dalla proroga dello smart working i lavoratori e le lavoratrici fragili della PA: una discriminazione odiosa e inaccettabile!
Il Decreto Lavoro proroga le norme sullo smart working agevolato, a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici fragili, solo per il settore privato fino a dicembre 2023, lasciando nel limbo migliaia di lavoratori pubblici per i quali, se non si interviene con urgenza, la proroga scadrà il 30 giugno 2023.
La discriminazione, già di per sé intollerabile, diventa irricevibile se applicata a quella parte di lavoratori e lavoratrici le cui condizioni di salute potrebbero subire un peggioramento dall’inserimento in un’organizzazione del lavoro che non tiene in considerazione le legittime esigenze soggettive.
Come abbiamo scritto ai ministeri interessati e come successivamente ripreso in una dichiarazione pubblica dal ministro Zangrillo, la condizione di fragilità non termina con la fine dello stato d’emergenza causato dalla pandemia determinata dal Covid.
Ci aspettiamo dunque che il ministro della PA, in coerenza con quanto dichiarato e con l’insistenza con la quale sottolinea l’importanza delle persone che lavorano nella PA, intervenga urgentemente per porre fine a questa discriminazione. Se davvero è alla ricerca dei motivi della poca attrattività della PA noi siamo pronti ad offrirgliene un’altra: oltre ai bassi salari e alla precarietà si aggiunge l’assenza di tutele per i suoi lavoratori, a partire dai più vulnerabili!
USB Pubblico Impiego
Roma 9/6/23