Il governo si conferma gialloblu: in ossequio alla UE nessuno stanziamento per il rinnovo dei contratti pubblici

Roma -

Ad una prima lettura, nel NADEF che anticipa la stesura della legge di Bilancio non c’è una sola parola, un solo accenno, neanche indiretto, al rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego. Tradotto in cifre equivale a stanziamenti zero! Quindi, nonostante i contratti siano scaduti da un anno, nessun rinnovo contrattuale fino a tutto il 2020. A meno che, ovviamente, si vada al rinnovo con 40 euro mensili lordi equivalenti a meno di 25 euro netti. Neanche il governo Renzi era giunto a tanto!

Il governo gialloblu sembra voler continuare nella scia dei suoi predecessori: una strada tracciata dall’Unione Europea, da qui la definizione cromatica del governo, che individua il Pubblico Impiego come non funzionale al nuovo modello sociale. In parole povere, la PA non è un settore nel quale investire e ai lavoratori pubblici vanno cancellati i diritti e ridotti i salari.

Dove sono finiti i cinque miliardi annunciati dal ministro Dadone?

Se dovesse essere confermata l’assenza di stanziamenti il Coordinamento Nazionale di USB Pubblico Impiego che si riunirà il 18 ottobre, valuterà le iniziative di lotta da intraprendere per difendere la dignità di tre milioni di lavoratori pubblici, che ormai ogni governo si sente autorizzato a calpestare.

 

USB Pubblico Impiego

Scarica La piattaforma USB per il rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego 2022-2024

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