In Sicilia USB fa cadere il muro di gomma: la magistratura indaga sulla Formazione professionale, uno scandalo fatto di licenziamenti, fallimenti e suicidi

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Grande risultato dell’Unione Sindacale di Base a Palermo. Con l'indagine aperta dal procuratore aggiunto Sergio Demontis sullo scandalo dello IAL-Cisl, si inizia a far luce nell’oscurità che ha ammantato per anni la Formazione Professionale in Sicilia. Questa prima inchiesta si annuncia infatti come la prima tessera in un lunghissimo domino che coinvolge molti altri Enti di Formazione, in gran parte gestiti direttamente da alcune organizzazioni sindacali. Le cifre in ballo sono impressionanti, centinaia di milioni di euro di finanziamenti spariti nel nulla, migliaia di lavoratori prima in cassa integrazione e poi licenziati.


Solo la perseveranza dei delegati USB ha portato la magistratura palermitana ad aprire un fascicolo sul fallimento dell'ente di formazione, un'impresa che per molto tempo è sembrata di impossibile realizzazione. Da subito l'USB aveva infatti capito che molte cose non quadravano e aveva tempestivamente segnalato agli organi competenti i vari illeciti perpetrati negli anni. Nessuno  però sembrava voler prendere in considerazione le denunce del nostro sindacato.


La disperazione dei lavoratori licenziati ha spesso avuto esiti drammatici: sette i suicidi, molti di più i tentativi, compreso quello del nostro Costantino Guzzo. Queste circostanze, invece di abbattere i nostri delegati, li hanno stimolati ad alzare il tiro e a scrivere ai Procuratori della Repubblica di tutti i distretti siciliani. È così che in un'estate caratterizzata da presidi permanenti sotto la sede della presidenza della Regione, viaggi a Roma per presidiare il Ministero del Lavoro riuscendo ad incontrare il ministro Di Maio, blocchi stradali e occupazioni, arriva la convocazione del procuratore aggiunto di Catania Sebastiano, Ardita che si era già occupato seguito un'altra vicenda della Formazione in provincia di Messina, legata al nome del segretario generale provinciale della Cis, Tonino Genovese.


Ed è proprio grazie a quelle tre pagine di memorie puntuali e inequivocabili firmate e consegnate da Costantino Guzzo ad Ardita che l'8 novembre è giunta improvvisa la notizia che il procuratore aggiunto di Palermo Sergio De Montis, ha avviato una inchiesta sul caso.


La USB si dice soddisfatta per la presa in carico del caso IAL da parte della magistratura palermitana, ed esprime la massima fiducia verso il suo operato affinché si possa finalmente giungere a quello che è sempre stato l'obiettivo delle nostre battaglie ovvero il ripristino della giustizia, il rispetto dei diritti di lavoratori e cittadini e la piena luce sulla vicenda della Formazione Professionale siciliana della quale il caso IAL-Cisl costituisce solo il primo tassello.


Vale sicuramente la pena menzionare i tanti delegati che si sono spesi per il raggiungimento di questo risultato: oltre allo stesso Guzzo, su tutti, Sandro Cardinale, Maria Teresa Ciminnisi, Alessandra Canto, ma anche le centinaia di lavoratori che hanno sostenuto la nostra battaglia.



Esecutivo Regionale Pubblico Impiego Unione Sindacale di Base

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