Inclusione in Dcod del personale informatico territoriale

Roma -

Si è conclusa giovedì 23 aprile la videoriunione sull’informativa relativa alla “rilevazione riqualificazione del personale delle strutture territoriali con profilo informatico”. Nell’introdurre il video confronto, il direttore centrale Dcod (Direzione centrale organizzazione digitale) dr. Tomasini ha sottolineato la bontà del progetto di trasformazione digitale adottato dall’Istituto, che si è dimostrato strategico soprattutto nella sperimentazione dello Smart Working, che ha consentito di affrontare già preparati l’emergenza Covid-19.

I numeri dell’utilizzo delle applicazioni in remoto da casa, confrontati con quelli pre Covid-19, danno ragione della scelta, confermata anche dall’utilizzo di TEAMS che raddoppia la video-collaborazione di quasi il 50%.
La decisione di includere il personale informatico territoriale con incarico di primo livello nella Dcodsegue il percorso intrapreso nel 2017 con l’analoga inclusione del personale con incarico di secondo livello.

In entrambi i casi, tuttavia, si mantiene la delocalizzazione di tali lavoratori, che continueranno a garantire il loro supporto alle sedi del territorio, sviluppando contemporaneamente maggiori competenze rispetto alle funzioni centralizzate di gestione, progettazione, innovazione digitale dell'Istituto.

Ribadendo la nostra richiesta di porre a carico dell’amministrazione il costo di tutte le posizioni organizzative, così come fatto da altre amministrazioni del comparto (vedi agenzie fiscali), nel nostro intervento abbiamo posto il problema della sostenibilità del progetto rispetto alle difficoltà della dotazione organica ed in particolare di quella informatica. Il dr. Tomasini ha chiarito che la dotazione organica non è aumentata mentre la forza si è ridotta di 70 unità su 180, negli ultimi cinque anni.

Confermando quindi, anche per il settore informatico, la pesantissima perdita di forza lavoro che la USB sta sottolineando con forza ormai da anni.

Inoltre il concorso per i 41 nuovi posti, autorizzati a dicembre 2019 si è ovviamente bloccato con l’insorgere dell’emergenza e si sta cercando di trovare nuove modalità più semplificate per il suo svolgimento.

Un breve accenno è stato fatto anche al questionario sullo Smart Working che ha ricevuto circa 4.600 risposte che si stanno valutando, ed alla disponibilità degli smartphone che le strutture dovranno richiedere secondo le loro esigenze, con l’intenzione di accoglierle nella misura più larga possibile, avendo provveduto ad una nuova fornitura capace di soddisfare tutte le richieste.

Infine, alle varie richieste di intervento su altri temi fuori dall’ordine del giorno dei lavori, il capo del personale dr. Mazzetti ha rinviato a specifici incontri che verranno convocati con la stessa modalità della video conferenza, aggiornando quindi il confronto a una nuova data da destinare.

 

Roma 24 Aprile 2020

 

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