Incontro sulle colonne mobili: parte seconda

Nazionale -

terza riunione

Continua il tavolo tecnico con l'Amministrazione sulla riorganizzazione delle colonne mobili regionali, innanzitutto ci è stato comunicato che saranno almeno 36 in tutto il territorio nazionale (circa due per regione) le operative che saranno rinnovate interamente sia per quanto riguarda i mezzi sia i materiali.

Le nuove operative saranno composte da: 1 mezzo Iveco eurocargo 150 (4 x 4) con gru incorporata per sollevare e scaricare il container che sarà allestito sul mezzo con attrezzatura USAR, materiale per alluvioni, ecc., dimensioni del container 4 m. X 2 m X 2.20 m di h, in aggiunta a questo un altro Iveco eurocargo questa volta trazione posteriore, quindi un mezzo per spostamenti più rapidi, sempre allestito con container e gru, il caricamento può essere personalizzato a seconda delle esigenze del Comando dove dovrà operare.

La operativa sarà dotata anche di un Daily 4 X 4 che avrà il caricamento del vecchio polilogistico ed infine l'operativa comprenderà un pik up della Ford.

Per quanto riguarda invece la logistica d'emergenza dei primi giorni dove è richiesta l'assoluta autonomia per le operative nella zona dell'evento, l'Amministrazione ha dato indicazioni di ricondizionare i vecchi polilogistici dove possibile e soprattutto dove conviene farlo o dotarsi in alternativa di mezzi come roulotte, container telescopici attrezzati con servizi igienici (doccie, lavabi, wc, nel numero minimo di 2) si parla in definitiva di garantire i servizi igienici minimi essenziali.

Rimane inalterata la struttura dei campi base che saranno 10 con una capienza massima di 300 uomini cadauno. Le regioni interessate saranno: Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Lazio e Calabria in prima battuta, cioè le dotazioni arriveranno entro Marzo, poi entro il 2012 toccherà a Piemonte, Veneto, Marche, Puglia e Sicilia.

Abbiamo anche trattato l'organigramma riguardante i C.O.A. comandi operativi avanzati, l'anima operativa del dispositivo emergenziale, lo schema che ci è stato presentato ci appare funzionale.

Ci è stato posto anche il problema dei SATI inviati in zone di calamità, che a differenza degli operativi non hanno riferimenti normativi per quanto riguarda gli orari in situazioni di emergenza, Noi come USB abbiamo rigettato l'ipotesi di indicare all'interno del tavolo tecnico un orario stabilito per i SATI, in quanto materia delicata e da rimandare ad una contrattazione separata in un tavolo non tecnico ma politico.

Le nostre osservazioni come USB al tavolo di oggi sono state sui numeri in generale, sulla difficoltà di garantire una risposta efficace. Perché c'è carenza di qualificati e lo schema di cui discutiamo ne richiede molti, perché c'è il bisogno di figure tecniche professionali quali idraulici, elettricisti, meccanici, tutte figure che sono in via di esaurimento, perché non si entra più per mestiere, perché una buona parte dei neo assunti proviene dall'esercito e non hanno, nella maggior parte dei casi, formazione tecnico professionale di questo tipo.

Abbiamo anche voluto puntualizzare che si fa gran conto sulle nuove specialità del Corpo, SAF, NBCR, ecc. ma i mantenimenti sono molto difficoltosi, per mancanza di fondi e personale, quindi abbiamo posto l'accento sull'importanza dei mantenimenti per poter poi garantire risposte idonee.

Sempre sui numeri abbiamo posto anche la questione volontari, precari e associazione pensionati, tutte realtà con cui nel bene e nel male bisogna farci conto, importante dunque valutare e considerare il loro ruolo in caso di calamità.

Per concludere, abbiamo ribadito che 10 campi base in tutto il territorio nazionale sono pochi.

Non ci sembra giusto inoltre caricare su poche regioni, dunque pochi uomini l'onere del mantenimento e della gestione di questi campi, con il rischio concreto di vedere sempre gli stessi, "valige in mano" in giro per l'Italia.

Sempre a questo proposito abbiamo sollecitato l'Amministrazione, che nel tavolo tecnico si è mostrata disponibile, a considerare il problema dei nostri carri mensa durante le calamità come strumento necessario ed immediato da inviare nelle zone colpite dalle emergenze con personale avente la qualifica di cuoco, se necessario, da convenzionare in loco, e rendere i Vigili del Fuoco operativi sul cratere dell’intervento.

Ancora un altro incontro e questa prima fase dovrebbe concludersi arrivando ad una bozza definitiva.

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