INPS, USB respinge le schede di valutazione individuale e convoca il coordinamento nazionale: no ai ricatti
Mentre ieri pomeriggio la USB presidiava la direzione generale dell’INPS con una protesta che rimbalzava sulle pagine Facebook del sindacato e vedeva in collegamento delegati e lavoratori affrontare anche altri temi oggetto dell’iniziativa (il video è caricato sulla pagina Facebook della USB INPS), all’interno dell’Istituto al tavolo sindacale nazionale si consumava un aspro scontro con l’amministrazione centrale.
La direttrice centrale risorse umane, che ha condotto i lavori del tavolo sindacale, è stata chiara: la valutazione della performance organizzativa e individuale è necessaria per ottenere la certificazione del prossimo contratto integrativo 2020 su cui è appena iniziata la discussione.
L’amministrazione INPS è sotto scacco della ministra Dadone e vuole imporre a tutti i costi le schede di valutazione individuale. L’INPS si è ridotto a mero esecutore degli ordini che arrivano dai ministeri ed ha perso qualunque autonomia. La direttrice del personale ha ribadito che anche il TEP deve essere collegato alla produttività e, quindi, alla valutazione individuale. USB non ci sta.
Il sindacato di base dell’INPS ha respinto il ricatto dell’amministrazione, che si è spinta a dichiarare che la valutazione della performance individuale serve a conoscere l’attività dei lavoratori in smart working e a permettere che continui ad essere autorizzato il lavoro agile. La direttrice del personale dell’INPS ha voluto sfidare il sindacato, sostenendo che i lavoratori accetteranno la valutazione individuale pur di continuare a lavorare in smart working. E’ chiaro a questo punto il tentativo di mettere i lavoratori contro il sindacato.
USB ha rinnovato la richiesta di pubblicazione immediata dei bandi per titoli riservati alle progressioni economiche del personale collocato ad A1-A2-B1-B2 da concludere entro il 31 dicembre 2020, ha respinto il testo di “Sistema di valutazione della performance” proposto dall’amministrazione e questa mattina ha convocato il Coordinamento nazionale dei delegati USB che si riunirà il prossimo 17 dicembre per discutere come proseguire la mobilitazione di fronte allo scontro aperto dall’amministrazione.
Il sindacato di base è pronto a chiedere alle lavoratrici e ai lavoratori dell’INPS di tornare per un giorno tutti in presenza nelle sedi come forma di protesta per evidenziare che lo smart working non è volontario, che c’è diritto al buono pasto, alla retribuzione delle ore lavorate in eccesso e al riconoscimento del TEP come indennità per la competenza, la professionalità, l’autonomia, l’impegno espressi dal personale dell’INPS, scollegando tale strumento dalla produttività e dalla valutazione individuale.