La fedeltà al governo paga: la CISL firma i CCNL del pubblico impiego, svende i lavoratori e le lavoratrici ma guadagna un posto da sottosegretario. vergogna!
Qualcuno potrà essersi sorpreso. Noi no!
La nomina dell’ex segretario della CISL Luigi Sbarra a Sottosegretario per il Sud del governo Meloni, proposta dallo stesso Presidente del Consiglio, è la logica conseguenza delle decisioni assunte dalla CISL, a sostegno del governo, in un rapporto di internità a dir poco imbarazzante. Imbarazzo che, evidentemente, è sconosciuto in certi ambiti.
Ma queste cose, care lavoratrici e lavoratori del Pubblico Impiego, hanno un prezzo e quel prezzo siamo proprio noi.
Il contributo che Meloni paga alla CISL per aver sottoscritto un contratto nazionale delle Funzioni Centrali che taglia del 10% gli stipendi del pubblico impiego e per essere l’organizzazione sindacale capofila tra quelle disponibili a firmare tutti i contratti alle medesime condizioni “stracciate”. Anche il personale della sanità, delle scuole, delle università, dei comuni, della Ricerca è atteso al varco da questa vergognosa alleanza tra la CISL e un governo neofascista, autentico, ulteriore schiaffo alla nostra storia democratica, sempre più marginale nella vita del paese.
Noi non facciamo gli auguri a Sbarra per il suo nuovo incarico. Gli auguriamo di fallire, insieme a questo governo che ha individuato nelle lavoratrici e nei lavoratori il nemico principale.
Auguriamo, invece, alle lavoratrici e ai lavoratori di questo paese uno scatto di dignità che li convinca ad abbandonare le organizzazioni sindacali che, come la CISL, hanno scelto di stare dalla parte sbagliata, quella che tutela il potere e il profitto e si scaglia contro diritti e salario di chi lavora.