La piccola autoscala.

Verona -

Non scorderò mai quando a otto anni mi fu regalata da mio padre una piccola autoscala dei pompieri.

Si, perchè già a quella età avevo deciso che il mio lavoro sarebbe stato quello di fare il vigile del fuoco.

Molto tempo è passato da allora ed ormai sono vigile del fuoco permanente da quasi vent'anni.

Non starò qui ad annoiarvi con la mia storia di vigile ausiliario ed in seguito discontinuo visto che dal servizio militare ad arrivare permanente trascorsero quasi dieci anni.

Quindi avrei molto da dire, ma cercherò di sintetizzare; dovetti attendere anni per esser vigile del fuoco a tutti gli effetti ed avere quel lavoro che vedevo e vedo ancora oggi come una missione, al servizio del cittadino .

Ciò che si può sottolineare è quei dieci anni di attesa, fra un lavoro e l'altro  furono lunghi aspettando un sogno " Farò il Pompiere ! ".

Credo e spero sia questo lo spirito che anima tanti giovani della nuova componente volontaria ad intraprendere questa avventura, perchè questa secondo me è l'essenza che ci ha fatto e ci farà svolgere con passione il nostro mestiere.

Ma penso anche sia giusto dare una mia opinione da quasi anziano del mestiere, su questo metodo utilizzato per dare ai giovani la possibilità di conoscere il nostro lavoro.

Premetto che loro non hanno nessuna colpa se questo è il sistema loro fanno bene ad usarlo ma, e qui mi rivolgo ai colleghi permanenti, pensate veramente che questo sistema di formazione sia sufficiente per creare nuovi vigili permanenti o meglio per esser chiari, lentamente sostituire sulle partenze i permanenti con sempre più vigili volontari ?     

Perché, se pensate vada bene io credo che invece questo crei seri problemi alla nostra missione, quella di dare un buon servizio al cittadino; qui subentra la contraddizione, noi permanenti come è giusto sia, abbiamo il dovere di specializzarci per stare al passo con le nuove caratteristiche di intervento che la modernità ci mette di fronte, ma possiamo esser sostituiti facilmente con un corso di 120 ore da un volontario.            

Allora come fare per questi ragazzi che hanno passione? I metodi da studiare possono essere più di uno per esempio, perchè non fare una sorta di “servizio civile” di un anno dando modo di formarli come si deve ?

Dando loro modo di capire com’è realmente il nostro lavoro e preparandoli così ad una loro successiva imminente assunzione indeterminata, senza illuderne un così grande numero costretti invece a rimanere in eterno precari?   

Qualche parola penso sia giusto spenderla anche su un argomento che corre parallelo a questo del volontariato ho sentito dire da qualche “vecio pompier” (vecchio pompiere): i giovani permanenti non hanno la passione che hanno i volontari, non fanno neanche più le patenti…

Sinceramente quando ho sentito questo mi sono incavolato a tal punto che mi si sono drizzati i capelli che non ho più da parecchio tempo.

Sapete perchè? Perchè io ai giovani permanenti voglio bene come fossero dei figli e vedo nei loro occhi il desiderio di non esser numeri ma di contare qualcosa, mentre si sentono legati ad un sistema che fai poco o fai tanto sei solo un numero e quindi, essendo più intelligenti di noi veci, sanno che purtroppo per dar lustro o soddisfazione all'impegno che mettono nel far bene il proprio lavoro un minimo di riconoscimento anche monetario ad ogni brevetto o corso in più è importante, non per il mero valore dei soldi ma  solo per il fatto di esser gratificati, altrimenti cosa conta impegnarsi per rimanere solo numeri?

Qui vorrei concludere anche se le argomentazioni per migliorarci sarebbero innumerevoli, vorrei fare un appello rivolto a tutti noi permanenti ma anche ai volontari, se pensate che si possa migliorare qualcosa del sistema di lavoro non pensiate che questo possa piovere dal cielo ma parlatene e discutetene fra di voi, liberi da qualsiasi appartenenza politica e solo per migliorare la nostra missione: un buon servizio al cittadino.

Sopratutto non abbiate timore di andare controcorrente se necessario perchè sono convinto che se desideriamo cambiare, dando alla cittadinanza le risposte che cerca, il cambiamento può arrivare solo da noi più uniti che mai! 

Ma ricordate anche che è ora il momento di fare qualcosa, perchè attendere oltre vorrebbe dire che tanto va bene così e più avanti potrebbe essere troppo tardi, quindi iniziamo da ora a dire la nostra ed a lavorare assieme trovando una linea comune per creare un futuro di continua innovazione del nostro Lavoro.

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