L'azienda diserta l'incontro in Provincia. Sabiucciu: «Mobilità illegittima»

1 novembre 2007 - La Nuova Venezia

Braccio di ferro sui 140 licenziamenti Sav

Il 6 novembre sciopero all’aeroporto, cresce il malcontento tra i dipendenti

 

Venezia - Sale la tensione in aeroproto dove è già in calendario un sciopero per sabato prossimo. L’azienda non si presenta e salta l’incontro in Provincia sulla procedura di mobilità - con 140 licenziamenti - avviate dalla Sav in aeroporto, in previsione della scadenza del contratto di servizio con Alitalia, Lufthansa e Swiss l’assessore provinciale al Lavoro. «Sorpreso» per l’assenza dei responsabili dell’azienda, ha deciso di convocare - in accordo con il ministero dei Trasporti - un «tavolo sul sistema aeroportuale veneziano», per il 13 novembre prossimo, a cui inviterà sindacati, Save ed Enac. L’assessore Sabiucciu ha espresso, comunque, molte riserve sulla «legittimità dell’adozione della procedura di mobilità in un caso come quello prospettato da Sav». L’assessore aveva convocato per ieri pomeriggio le parti in Provincia, come previsto dalla legge 223 sulla mobilità. «E’ singolare - sostiene Sabiucciu - che si chiedeva con tre mesi d’anticipo l’avvio della procedura di riduzione del personale. Farò le necessarie verifiche sulla legittimità di questa procedura, visto che esistono un contratto nazionale e un decreto legge che prevedono il passaggio diretto dei dipendenti di Sav alla società che subentra nel servizio alla compagnia aerea».

La riduzione del personale annunciata da Sav - che oltre al licenziamento di 140 dei 245 dipendenti diretti, prevede di non rinnovare i contratti a termini e interinali con una sessantina di precari - viene respinta anche dai sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl - presenti all’incontro di ieri - che concordano con l’assessore sulla «illegittimità della procedura» e hanno indetto per lunedì mattina un’assemblea per decidere le iniziative di lotta che si aggiungeranno allo sciopero, già indetto per il 6 novembre dai Cub, del personale di Sav, Gh e Save. «Non è possibile - dice l’assessore provinciale - che il terzo scalo aeroportuale italiano, gestito da una società che macina utili tanto da investire all’estero e in tutt’altri settori, sia contraddistinto ormai da tempo, da precarietà, licenziamenti e servizi discutibili, come quello della consegna bagagli, che ricadono anche sui passeggeri».

«Una situazione del genere non è accettabile - continua Sabiucciu -, la società di gestione, cioè Save, e l’ente di controllo degli aeroporti, cioè l’Enac; debbono assumersi le loro responsabilità, di fronte ai lavoratori, alle compagnie aeree e ai passeggeri».

«All’aeroporto di Francoforte, tanto per fare un esempio - conclude l’assessore -, la società che gestisce lo scalo si è tenuta anche una parte dei servizi di handling. Lo ha fatto allo scopo di calmierare i costi di servizio ed evitare, così, la folle corsa al ribasso delle tariffe che caratterizza, invece, il Marco Polo, con ricadute negative sui tempi di consegna dei bagagli e sui altri servizi. Purtroppo, a Venezia la società-gestore ha terziarizzato tutto, handler compresi, con le coseguenze che vediamo. Per questo ho chiesto l’intervento del ministero e ho convocato un tavolo locale per il 13 novembre, al quale mi auguro che chi è stato invitato si presenti».

 

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