Lazio Sanità, USB: alla ASL di Latina stabilizzati gli infermieri precari. Va bene certo, ma tutti gli altri?

Roma -

Qualche giorno fa l’Assessore alla Salute della Regione Lazio con una nota ha confermato alla ASL di Latina l’autorizzazione a procedere alla proroga oltre i 36 mesi di alcuni infermieri precari. Questa proroga comporterà il diritto all’assunzione a tempo indeterminato, come previsto dalla cosiddetta Legge Madia
Come USB siamo, da sempre, parte attiva nelle vertenze per l’abbattimento del precariato nel SSR e troviamo un peccato che questa scelta avvenga in odore di clientelismo, grazie ad una accordo tra la regione e alcune sigle sindacali, che rischia di diventare discriminante nei confronti di chi lo stesso diritto lo ha acquisito già da tempo. 
Infatti ci sono più di 7000 infermieri idonei nella graduatoria del “concorsone” del Sant’Andrea e alcune centinaia di altri infermieri e OSS, esternalizzati sul territorio Regionale, oltre a tutti i precari che raggiunti i 36 mesi sono stati già licenziati, che attendono da tempo una presa di posizione altrettanto forte. La Regione, proprio in virtù dell’approvazione della Legge Regionale 4/2017 avvenuta poco prima dell’emergenza sanitaria, potrebbe stabilizzare un numero alto di operatori sanitari che sarebbero utilissimi in questa fase di emergenza. Compresi gli OSS, quasi totalmente in appalto nel Lazio.
Torniamo a chiedere pertanto, con forza, che si colga questa occasione per stabilizzare ed assumere tutti coloro che ne hanno acquisito il diritto, tramite concorso o per l’acquisita anzianità di servizio, facendo in modo che l’ennesimo potenziale episodio di clientelismo si trasformi nella garanzia di un diritto acquisito e, soprattutto, in un’occasione per dare una mano vera alla sanità regionale in questo momento drammatico.

 

Unione Sindacale di Base - Federazione Lazio

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