Le mani della destra sulla 3-I Spa. Blitz su statuto e personale degli enti
Lo scorso 5 febbraio l’attuale presidente della 3-I SpA, Gennaro Terracciano, ha presentato al Consiglio d’Amministrazione della società la proposta di rilevanti modifiche allo statuto che rafforzerebbero il ruolo della Presidenza del Consiglio dei Ministri a scapito del Ministero del Lavoro e, soprattutto, di INPS-INAIL e ISTAT, gli enti pubblici ai quali la società in house dovrebbe fornire servizi informatici. Le modifiche incidono soprattutto sulla parte riguardante il “controllo analogo” e rendono la società 3-I meno vincolata ai controlli dei tre enti pubblici. Il mancato accordo unanime all’interno del Cda ha bloccato temporaneamente il tentativo di far passare la proposta di nuovo statuto. A quanto risulta alla USB sembra che nella stessa riunione il presidente abbia sollecitato la riattivazione dei gruppi di lavoro, tra cui quelli sulla logistica e il personale, per arrivare al passaggio degli informatici dei tre enti alla 3-I SpA, una scelta da sempre osteggiata dalla USB che ha visto nella costituzione della società in house il pericolo della privatizzazione dell’informatica di INPS-INAIL-ISTAT, promuovendo numerose iniziative di protesta che hanno contribuito finora a ridimensionare e rallentare il progetto.
Prevista dal PNRR per contribuire all’innovazione tecnologica nella pubblica amministrazione e fornire servizi informatici principalmente a INPS-INAIL-ISTAT-Presidenza del Consiglio dei Ministri e Ministero del Lavoro, nonché ad altre amministrazioni pubbliche, la società in house 3-I Spa, costituita a fine 2022 con capitale sociale pubblico pari a 45milioni di euro a carico per il 49% di INPS, per il 30% di INAIL e per il 21% di ISTAT, pur non avendo ancora cominciato ad operare, ha fatto già parlare molto di sé.
A marzo 2023 le repentine dimissioni dell’allora presidente Claudio Anastasio, considerato molto vicino alla premier Meloni, a causa della spregevole mail indirizzata ai componenti del Consiglio d’Amministrazione nella quale riprendeva passi del discorso con il quale Mussolini aveva rivendicato il delitto Matteotti, utilizzati dal manager della 3-I SpA per assumersi l’esclusiva responsabilità delle improvvide dichiarazioni con le quali annunciava che l’INPS aveva affidato alla società la gestione di una gara di servizi informatici da oltre 1miliardo di euro, notizia rivelatasi infondata e che ha scatenato molte polemiche.
La nomina di Stefano Acanfora a direttore generale della società, avvenuta a dicembre 2023 e accompagnata da polemiche per il suo stretto rapporto con il potente sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Stefano Fazzolari di FdI, al quale Acanfora, quando nel 2017 era direttore della centrale acquisti della Regione Lazio, affidò una consulenza da 166mila euro, come riportato dal quotidiano “Domani” il 18 dicembre 2023.
Lo scontro sotterraneo tra Presidenza del Consiglio e Ministero del Lavoro sulle nomine degli organi di INPS e INAIL è probabile che abbia strascichi e riflessi anche nei nuovi equilibri della società 3-I SpA. Quel che appare chiaro è che di fronte a gare di servizi informatici che sfiorano 1,9 miliardi di euro gli appetiti si scatenino da più parti.
USB ha sempre difeso il ruolo pubblico degli enti e continuerà a impegnarsi perché l’informatica di INPS-INAIL-ISTAT torni ad essere pienamente pubblica, sollecitando gli enti a investire sempre di più nell’informatica interna per affrancarsi per quanto possibile dalle società di servizi e consulenza. Nessun informatico di INPS-INAIL-ISTAT dovrà essere costretto a transitare alla 3-I SpA. Preoccupano a tale proposito i rumors raccolti in merito alle intenzioni del designato presidente dell’INPS, Gabriele Fava, di cedere l’informatica dell’Istituto nazionale di previdenza sociale alla 3-I; si confida che siano solo maldicenze messe in giro da chi vuole screditarlo ancora prima del suo insediamento nel nuovo incarico.
USB Pubblico Impiego