Le notizie CUB della settimana 11-17 maggio 2009
Le notizie pubblicate dai media sulla CUB e sulle organizzazioni della CUB
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17 maggio 2009 - Il Manifesto
La nuova sfida del call center per i precari
E' partita una nuova sfida per le 11 centraliniste precarie licenziate a settembre 2008 dall'Ospedale di Legnano. Dopo la «strip conference», in cui si erano spogliate per protesta; i numerosi presidi, lo «sciopero del futuro», in cui hanno manifestato bendate da Milano fino al ministero della Funzione Pubblica, le lavoratrici hanno dato vita a «Telefono Precario», il primo call center autogestito destinato ai lavoratori precari. Al call center, che ha base presso la sede milanese dalla RdB-CUB, ci si potrà rivolgere utilizzando il numero verde gratuito 800.03.42.35. «Non sappiamo se la nostra iniziativa susciterà lo stesso interesse della strip conference - le donne fanno parlare di loro solo quando mettono in gioco i propri corpi, quando si spogliano» dichiara Anna una delle donne. «Stavolta non ci spoglieremo, ma metteremo in gioco la nostra intelligenza precaria, non venderemo prodotti ne faremo assistenza per marchi o ditte private». Da una parte all'altra del filo telefonico precari nella vita e nel lavoro, con un'unico obbiettivo: ridare dignità a chi la perde ogni giorno con contratti non degni, dando informazioni e consulenza legale e sindacale. Con noi avvocati e sindacalisti, studieremo le forme di rappresentanza e di difesa sindacale ma anche lotte e piattaforme rivendicative sia nei luoghi di lavoro che nei territori. Lavoreremo nella rete con un sito www. telefonoprecario.it dove sarà possibile non solo avere consulenze ma anche dove trovare materiale utile e raccontare le propie storie e lotte. Abbiamo aperto su facebook delle nostre pagine da dove stiamo chiedendo a tutti i precari della rete di unirsi e gemellarsi telefono precario e sciopero del futuro. Parleremo con i precari in una chat che stiamo collaudando nel sito dove sarà possibile confrontarsi su discussioni a tema e cercare soluzioni unitarie e condivise. Insomma «siamo noi», questa volta non nude ma con una sfida. *** (contatti: 800.03.42.35 www.telefonoprecario.it - info@telefonoprecario.it - sms 3664534300 - skype: telefonoprecario-facebook: telefono precario)
17 maggio 2009 - Liberaroma
18 Maggio, sciopero del personale dei nidi comunali
contro la privatizzazione del servizio
Personale dei nidi comunali in sciopero per l'intera giornata di domani contro la progressiva esternalizzazione del servizio: dal 2004 i nidi del comune sono passati da 160 a 191, quelli privati, finanziati con soldi pubblici, da 38 a 196. Per le Rdb-Cub è il segno che la carenza di posti e sedi viene fronteggiata elargendo soldi al privato. Il personale comunale sciopererà, invece, per un'ora per protestare contro la mancanza di proposte concrete in relazione agli aumenti contrattuali, promessi in campagna elettorale ma mai arrivati nelle tasche dei lavoratori.
di Daniele Nalbone
Roma - Domani sciopero di tutto il personale dei nidi. A proclamarlo la RdB-CUB del Comune di Roma per richiamare l’attenzione di tutta la città sul progressivo svilimento dei nidi con la costante riduzione di personale rispetto al numero di bambini e la lenta ed inesorabile esternalizzazione del servizio. La giornata sarà contraddistinta da un corteo, aperto a bambini e bambine, nonni e nonne, mamme e papà, che partirà da Piazza Bocca della Verità alle 15 per giungere a Piazza San Marco, ai piedi del Campidoglio. Alle 16.30 ci sarà un’assemblea pubblica presso la Sala della Protomoteca alla quale parteciperanno, oltre al vessato personale, i comitati di gestione di alcuni municipi cittadini e genitori dei bambini che difenderanno l’operato delle educatrici. Che non saranno sole in questa giornata: tutte le altre categorie del personale comunale sciopereranno per un’ora «per evidenziare il disagio derivante dall’aumento dei carichi di lavoro» spiega Roberto Betti, rappresentante della RdB al Comune di Roma, «dal mancato pagamento di competenze arretrate e da un sostanziale blocco delle trattative sindacali». Uno sciopero inevitabile visto che « nessun segnale di apertura giunge da parte dell’amministrazione - dichiara Caterina Fida rappresentante RdB per i nidi romani – che oltretutto sta mettendo in atto una vera e propria manovra di oscuramento, sia dello sciopero che della manifestazione cittadina, mentre avrebbe un preciso obbligo di dare al riguardo informazioni all’utenza». In effetti neanche il sito del Comune segnala l’imminente sciopero del personale, così come tace delle oltre 7 mila domande per un posto al nido rimaste insoddisfatte: «evidentemente – continua Fida – il Sindaco, così come l’assessore alle politiche educative e scolastiche Laura Marsilio, ha scarsa considerazione delle educatrici e degli utenti di questi servizi». Il periodo tra il 2004 e il 2009, a causa della privatizzazione, ha visto i nidi comunali passare da 160 a 191 a fronte di un aumento di quelli privati, sempre finanziati dal Comune di Roma, dagli allora 38 agli attuali 196. «Numeri che denotano come la carenza di posti e di sedi è stata fronteggiata dando soldi al privato» commenta Fida. Se a questo aggiungiamo il fatto che dal 2006, nel clou dell’era veltroniana, circa 200 educatrici hanno perso il posto di lavoro, portando il rapporto personale-utenza (cioè bambini dai 3 mesi ai 3 anni) da 1 a 6 (numero massimo consentito) all’attuale 1 a 10, con picchi in alcune strutture fino a 1 a 15, e che il personale supplente viene chiamato solo part time, è facile constatare come il Comune di Roma stia agendo in direzione contraria rispetto alle promesse elettorali di un anno fa. «Lo sciopero di un’ora del restante personale comunale – spiega Betti – servirà da segnale ad Alemanno che, dopo aver attivato contratti ad personam in misura addirittura superiore a quanto fatto da Veltroni e aver bloccato il piano assunzionale, si mette in luce per l’assoluta mancanza di proposte concrete». Inevitabile l’indignazione del personale per l’elemosina di meno di 5 euro netti al mese di aumento in busta paga come pagamento di indennità di vacanza contrattuale a fronte del non utilizzo delle risorse destinate dal Governo al rinnovo disponibili da febbraio (in media 60 euro lorde mensili) che, per quanto esigue, avrebbero dato un segnale importante nel contrasto della crisi economica.
17 maggio 2009 - Il Mattino di Padova
Esce la Ascot rientra My Log
Al Centro riciclo si ricomincia a lavorare
MONSELICE - Si è chiusa ieri, con la firma dei contratti, la travagliata vertenza del Centro riciclo di Monselice. Negli ultimi giorni, nuovi contrasti con la cooperativa entrante, la Ascot, avevano spinto gli 80 lavoratori a riprendere l’occupazione. Poi Ascot si è fatta da parte ed è rientrato in campo il consorzio Team Service, con la cooperativa My Log. La stessa che aveva gestito l’impianto fino alla chiusura del 23 aprile. Contratti a tempo indeterminato, riassunti senza esclusioni i 72 effettivi, con garanzie anche per le donne che rientreranno dopo la maternità. Soddisfatti, ma esausti, i lavoratori dell’impianto di via Umbria. «Con la cooperativa Ascot sono sorti innumerevoli problemi - racconta Gianni Boetto dell’Adl Cobas - Non c’è mai stata la volontà di rispettare quanto concordato in prefettura. Prima hanno proposto contratti di tre mesi con un mese di prova. Nei giorni scorsi, poi, si parlava di non assumere tutti i dipendenti che avevano lavorato al Crm, ma delle quote scelte per le varie organizzazioni sindacali, ipotesi inaccettabile». Una situazione incandescente, che ha spinto l’amministratore unico del Crm, Samuel Piazza, a cercare altri interlocutori. In questa fase si è rifatta avanti la Team Service. «L’accordo vale fino a luglio, con l’impegno a continuare - spiega Boetto - L’attività dovrebbe riprendere martedì e per ora sarà organizzata in due turni. Nell’arco di cinque o sei giorni si prevede di istituire anche il terzo».(fr.s.)
17 maggio 2009 - Il Nuovo Salernitano
Denunciato l'utilizzo dei "oontratti a chiamata": il forte potrebbe essere gestito dagli enti locali
<< Si tutelino i lavoratori de La Carnale >>
La RdB Cub si rivolge al sindaco e ai candidati alla presidenza della Provincia
SALERNO - Lettera aperta al sindaco Vincenzo De Luca e ai candidati alla presidenza della Provincia, a favore dei lavoratori di "Forte La Carnale" e, più in generale, per tutti coloro i quali sono "assunti" con contratto a chiamata. Il sindacato dei lavoratori propone la restituzione della struttura alla cittadinanza e ai tanti visitatori che arrivano a Salerno: << E'necessario un impegno vero e lungimirante che metta la parola fine al più alto grado di sfruttamento come la forma del contratto a chiamata >>, si legge nella nota della RdB Cub, << Forte La Carnale è un simbolo per Salerno che come struttura pubblica va restituita alla cittadinanza e a tutti i visitatori che potrebbero accedervi attraverso un percorso turistico culturale che rilancerebbe la struttura del forte come eccezionale punto di richiamo e di ritrovo. L'uso privatistico ne riduce le attività e la fruibilità da parte dei cittadini perché subordinata ai momenti, che ne consentono il massimo profitto, attraverso feste private e le serate danzanti. Solo in questi momenti i lavoratori hanno la chiamata >>. Le RdB Cub condannano lo sfruttamento "just in time" della forma più subdola di lavoro precario a basso costo: << C'è una ricchezza enorme>>, affermano i rappresentanti sindacali che, << forte La Carnale deve redistribuire in termini di lavoro stabile e duraturo, in termini di cultura. spettacolo e lurismo,in termini di restituzione ai cittadini salernitani di uno dei posti più belli e spettacolari di Salerno. C'è il lavoro manageriale di programmazione dell'offerta dei servizi, c'è il lavoro manageriale dell'organizzazione e dell'amministrazione, c'è il lavoro di promozione, c'è il lavoro di custodia. manutenzione e vigilanza, c'è il lavoro di ristorazione: c'è tanto lavoro da "qualificare" per dare attraverso "Forte la Carnale" dignità ai lavoratori e all'azione degli amministratori pubblici che devono assumersi tutte le responsabilità politiche che oggi hanno al Comune e domani alla Provincia >>. Le RdB Cub di Salerno hanno chiesto al sindaco e ai candidati alla Provincia, un impegno pubblico preciso che risponda nel prossimo futuro con atti concreti ai bisogni di dignità e di reddito dei lavoratori della struttura e di tutti quei posti di lavoro che."devono essere liberati da ogni forma di precarietà e sfruttamento": << Questi sono i segnali che possono dare una seria credibilità ad ogni ipotesi di uscita dalla terribile crisi economica che continua a bastonare senza alcuna pietà le classi sociali più povere e meno tutelate >>, concludono i vertici della federazione provinciale delle rappresentanze sindacali di base e della confederazione unitaria di base del pubblico impiego e privato. La vicenda del "forte" è ritornata alla ribalta dopo la chiusura. per dieci giorni. dell'attività di discoteca e di ristorazione della struttura gestita da privati, a causa della musica troppo alta che infastidiva i residenti di Torrione. In seguito alla chiusura, anche se temporanea, di due settori dell'attività ricettiva i dipendenti che prestavano la loro opera al momento sono rimasti senza lavoro. Questi ultimi, nei giorni scorsi, hanno già chiesto un incontro con il sindaco, ora i sindacati di base chiedono che venga presa in considerazione l'intera materia dei "contratti a chiamata".
17 maggio 2009 - Cronache del Mezzogiorno
"Caso Carnale", appello dei cobas al sindaco per la tutela dei lavoratori
di Genesia Del Giudice
Salerno - "L'uso privatistico di Forte la Carnale riduce le attività e la fruibilità dei cittadini alla struttura che rappresenta un importante polo storico e turistico della città". Sono queste le parole con cui le RdB CUB, i sindacati di base, di Salerno denunciano la vicenda della chiusura di Forte la Carnale dopo la decisione del sindaco. Il provvedimento di De Luca è giunto dopo numerosi controlli eseguiti dalla polizia municipale, su segnalazione dei residenti della zona, che hanno accertato gravi violazioni alle norme in materia di volume ed orario della musica. La chiusura della torretta ha, però, costretto al riposo forzato i 40 lavoratori precari della struttuta che ora chiedono giustizia. I sindacati, attraverso una lettera aperta al primo cittadino, reclamamo per i lavoratori di "Forte la Carnale", un impegno vero e lungimirante, che metta la parola fine al più alto grado di sfruttamento che da tempo subiscono con la forma del contratto a chiamata. Il mancato rispetto delle norme basilari di buon vicinato, da perte dei titolari , non può,infatti, mettere a rischio il lavoro dei dipendenti della struttura che rappresenta l'unica forma di reddito. La Polveriera è un simbolo per Salerno che, come struttura pubblica, dev'essere restituita alla cittadinanza e a tutti i visitatori che potrebbero accedervi attraverso un percorso turistico-culturale che rilancerebbe la zona di torrione, come eccezionale punto di richiamo e di ritrovo. Cè una ricchezza enorne che la torretta deve redistribuire in termini di lavoro stabile e duraturo, in termini di cultura, spettacolo e turismo, in termini di restituzione ai cittadini salemitani di uno dei posti più belli e spettacolari di Salerno. Le RdB CUB di Salemo, nel riaffermare la loro indipendenza dai partiti e dalla politica, chiedono al Sindaco e ai candidati alla Provincia, un impegno pubblico preciso che risponda nel prossimo futuro con atti concreti ai bisogni di dignità e di reddito dei lavoratori di "Forte la Camale" e di tutti quei posti di lavoro che devono essere liberati da ogni forma di precarietà e sfruttamento. Questi sono i segnali che possono dare una seria credibilità ad ogni ipotesi di uscita dalla tenibile crisi economica che continua a bastonare, senza alcuna pietà, le classi sociali più povere e meno tutelate del nostro caro "bel paese".
17 maggio 2009 - La Città di Salerno
RDB CUB
"Stop ai lavori a chiamata per la Carnale"
Salerno - Salvaguardare il futuro dei lavoratori del Forte La Carnale, frenando l’emorragia di contratti a chiamata che non garantiscono alcuna stabilitá a decine di famiglie. L’appello, rivolto al sindaco De Luca ed ai candidati alla presidenza della Provincia, arriva dalla RdB cub. «L’uso privatistico del Forte ne riduce le attivitá e la fruibilitá da parte dei cittadini durante la giornata e nel corso dei mesi dell’intero anno solare perchè subordinata ai momenti che ne consentono il massimo profitto attraverso feste private e le serate danzanti. Solo in questi momenti i lavoratori hanno la chiamata», spiega il sindacato in una nota, auspicando invece che il Forte ritorni alla sua vocazione pubblica e possa diventare volano per l’economia attraverso l’individuazione di percorsi turistici.
«La RdB Cub condanna con fermezza questa apoteosi dello sfruttamento "just in time" della forma più subdola di lavoro precario a basso costo - continua il sindacato - C’è una ricchezza enorme che "Forte la Carnale" deve redistribuire in termini di lavoro stabile e duraturo, in termini di cultura, spettacolo e turismo». Il Forte era finito nel mirino delle polemiche dei residenti per gli schiamazzi notturni e il sindaco, con apposita ordinanza, ne ha disposto la chiusura per dieci giorni.
17 maggio 2009 - Il Gazzettino
Arrivano i centri sociali, scontri in città
Alcuni estremisti si sono infiltrati in una manifestazione sindacale a favore degli immigrati
di Mattia Zanardo
Treviso - Doveva essere una mobilitazione a favore dell’integrazione dei lavoratori immigrati e delle loro famiglie, è finita ad urla e spintoni.
La festa organizzata per il secondo anno da Cgil, Cisl e Uil e da alcune associazioni degli stranieri è stata oscurata dai tafferugli con un gruppo di aderenti del sindacato di base Adl e di no global del centro sociale Ubik.
Prima i "disobbedienti" hanno cercato di rompere il blocco delle forze dell’ordine, per raggiungere in corteo la piazza (un marocchino contuso portato all’ospedale). Poi hanno contestato gli interventi ufficiali e, al rifiuto di ammettere un loro rappresentante tra gli oratori, hanno cercato di farsi largo con la forza sul palco. La manifestazione è stata chiusa in anticipo.
Finisce con la piccola Amina che dal palco chiama la mamma, persa di vista nei tafferugli. Gli organizzatori di "Insieme per uno sviluppo inclusivo in una società solidale e sicura" non si aspettavano certo una conclusione simile dopo settimane passate a mobilitare i lavoratori stranieri, a prenotare pullman, contattare gruppi musicali.
Cgil, Cisl e Uil, in collaborazione con le associazioni degli immigrati, si presentano unite per la prima volta unite dopo le recenti polemiche, portano sotto il sole di ieri pomeriggio in piazza Vittoria oltre duemila persone "per affermare la dignità di ogni persona e l’importanza del contributo dei lavoratori immigrati alla comunità locale" (come recita lo slogan dell’evento), ma non fanno i conti con l’"Adl - Associazione difesa dei lavoratori".
Un ventina di aderenti al sindacato di base, vicino al mondo dei disobbedienti, e di esponenti del centro sociale Ubik, dalla stazione, vogliono raggiungere in corteo piazza Vittoria. Corteo non autorizzato, e non potrebbe essere altrimenti, fanno sapere dalla Digos, dal momento che il luogo di destinazione è già occupato. Corteo non concordato con noi, ribadiscono i confederali. Per questo, all’altezza di ponte San Martino, i reparti di polizia e carabinieri bloccano il gruppo. I no global tentano di forzare il passaggio, urla, spintoni, vola pure qualche manganellata. Risultato, due ragazzi feriti, di cui uno, marocchino, portato in ospedale in ambulanza, un agente costretto a ricorrere a sua volta alle medicazioni.
Il serpentone si disperde, viene consentito l’accesso alla spicciolata a piazza Vittoria, dove intanto sono cominciati gli interventi e la musica. E per un po’ tutto prosegue secondo programma. Ma quelli dell’Adl accusano i sindacati di averli voluti tenere lontani, a furia di megafono una sorta di secessione si raduna all’angolo della piazza. Sostengono che un loro rappresentante doveva parlare al pubblico, ma all’ultimo gli è stato impedito («Ma quando mai - replicano i promotori -, la scaletta era ridottissima proprio perchè l’anno scorso avevano preso la parola in troppi e si era creata confusione»). E allora decidono di fare da soli, dando l’assalto al palco. Il servizio d’ordine li respinge, qualcuno cerca di issarsi e viene ricacciato giù. Altre urla, altri spintoni.
Le parole di Franco Lorenzon, segretario della Cisl («Oggi diamo volto a chi non ha volto e parola a chi non ha parola. In provincia di Treviso ci sono centomila persone che non hanno diritto di votare, devono solo lavorare. La fermezza contro i delinquenti va bene, però l’altra faccia della medaglia della fermezza deve essere l’integrazione»), quelle di Antonio Confortin, collega della Uil («La parola chiave è "insieme": per difendere il valore del lavoro, anche degli immigrati, per sollecitare interventi a sostegno di tutti i lavoratori, italiani e stranieri, oggi sempre più in difficoltà»), quelle dei due stranieri alternatisi al microfono, sono bel che dimenticate.
I musicisti mettono in salvo in fretta strumenti e amplificatori dalla calca. Paolino Barbiero prova comunque a finire il suo discorso. «Questa crisi non deve essere fatta pagare nè per classi sociali nè per paesi di provenienza. I ministri trevigiani, il sindaco Gobbo, il presidente Muraro sappiano che la società civile è più avanti dei loro atteggiamenti elettoralistici e di quelli che venendo qui a protestare tengono loro il sacco», si sgola. Beccandosi una salva di insulti, il più benevolo dei quali suona «amico degli sbirri». Non ha senso continuare, la manifestazione è sciolta in anticipo. Meno male che Amina ha ritrovato la sua mamma.
16 maggio 2009 - Ansa
LUNEDÌ NEL LAZIO
(ANSA) - ROMA, 16 MAG - AVVENIMENTI PREVISTI PER LUNEDÌ NEL LAZIO:...
15.00 - Roma, piazza Bocca della Verità. Sciopero e corteo cittadino del personale dei nidi e degli altri servizi comunali indetto da Rdb-Cub....
Alte adesioni in tutte le città: «Segnale inequivocabile»
Trasporto locale fermo, sciopero riuscito per la Cub
«Rilevanti» i dati sull'astensione dal lavoro dello sciopero nel trasporto pubblico locale proclamato per l'intera giornata di oggi da Cub, Cobas e SdL. A tracciare il bilancio della protesta è stata la Cub, in una nota. A Venezia si è registrata una media del 80% nel trasporto urbano, 60% in quello extraurbano e 50% nel marittimo; a Trieste una media del 43%; a Bologna 55%; a Roma 45% con punte del 55% ; a Latina 80%. Fermi i trasporti extraurbani a Catania, Agrigento e Caltanissetta; forti disagi a Palermo. «Sono dati che confermano la bocciatura da parte dei lavoratori di un'intesa tutta a loro sfavore» ha commentato Giampietro Antonini, coordinatore della Cub Trasporti. «È infatti inaccettabile un adeguamento salariale che è pari ad un caffè al giorno, la possibilità di una deroga peggiorativa nei contratti aziendali, l'allungamento da 2 a 3 anni della scadenza del contratto nazionale, ed ulteriori limitazioni al diritto di sciopero, già fortemente compresso». «È particolarmente significativo - ha proseguito Antonini- che proprio in casa di Panettoni, presidente dell'azienda di trasporti veneziana e della stessa Asstra, si registrino adesioni che in alcuni depositi arrivano alla quasi totalità dei lavoratori. Anche per questa ragione riteniamo che le aziende debbano riconsiderare il loro atteggiamento di chiusura alla trattativa nei confronti del sindacalismo di base. Respinto con la lotta il protocollo d'intesa, i contratti andranno approvati con il referendum tra i lavoratori».
Attivisti sul lungotevere, il vicesindaco li riceve e ammette l'emergenza
Casa, un giorno di lotta e Roma stanzia 50 milioni
di Daniele Nalbone
Roma - Un incontro, quello ottenuto dai movimenti con il vicesindaco di Roma, Mario Cutrufo, che «di fatto sfiducia l'operato dell'assessore alla casa, Alfredo Antoniozzi» afferma il consigliere comunale Andrea Alzetta.
«Il Comune di Roma è stato costretto ad ammettere che la città non è fuori dall'emergenza abitativa», dichiara Paolo Di Vetta di Asia Rdb, «e a firmare l'annunciata delibera che stanzierà la cifra di 50 milioni di euro per l'acquisto di immobili privati da destinare alle persone in graduatoria per l'assegnazione di alloggio popolare».
Non solo.
Il vicesindaco si è anche fatto promotore di chiedere al Governo un incontro per reclamare il blocco degli sfratti come estrema ratio per fronteggiare la grave situazione in cui versa la città sul fronte abitativo.
Queste le letture fornite della Rete romana per il diritto all'abitare al termine di una giornata che definire calda è poco.
Già nella notte di giovedì si era iniziata a spargere la voce che il mattino seguente sarebbe stato occupato l'assessorato alla casa, in Lungotevere De Cenci.
A far trapelare la notizia è stato lo stesso assessore Antoniozzi che ha dichiarato alla stampa di «essere stato informato che per venerdì è stata organizzata un'occupazione» non perdendo occasione di scagliarsi contro Prc e Pdci rei di aver chiesto, su manifesti affissi in città, le dimissioni dell'assessore dopo gli insulti che questo ha rivolto ai cittadini che manifestavano, lunedì scorso, in Campidoglio e ai movimenti, definiti «violenti che prevaricano i cittadini che rispettano le regole e che assoldano immigrati clandestini e persone in buona fede per minacciare e creare disordine».
Accuse inaccettabili: per questo ieri un migliaio di cittadini, italiani e non, in nome di «quella realtà multiculturale che Berlusconi non vuole in questo paese», hanno preso d'assalto l'assessorato che, ovviamente, vedeva l'assenza del suo "titolare", «troppo impegnato in campagna elettorale per pensare di lavorare per risolvere l'emergenza abitativa di Roma» commenta Fabrizio Nizi di Action. I manifestanti hanno bloccato il traffico sedendosi per terra davanti l'isola Tiberina e facendo carta straccia di quel protocollo contro i cortei che il prefetto e il sindaco hanno firmato due mesi fa dimostrando come l'amministrazione comunale preferisca un'arteria vitale per il traffico cittadino totalmente bloccata piuttosto che dialogare con chi vive in emergenza abitativa.
Dopo quasi tre ore di blocco stradale un corteo non autorizzato si è mosso verso la prefettura di Roma chiedendo al sindaco Alemanno una presa di posizione chiara contro chi nella sua maggioranza vuole criminalizzare le proteste dei senza casa, degli sfrattati, degli inquilini senza titolo, di anziani e migranti schiacciati dai mutui.
Un corteo che vedeva decine di mamme con bambini e persone che da anni attendono un alloggio popolare pur avendo dieci punti in graduatoria protestare insieme a quelli che Antoniozzi ha definito "ladri, buffoni e sobillatori" ha sfilato per la città circondati da un centinaio di agenti di polizia e carabinieri in tenuta antisommossa che non hanno esitato un attimo a provocare i manifestanti circondando, in piazza Santi Apostoli, la macchina che apriva il corteo tentando di scaraventare fuori il conducente e le quattro donne presenti in macchina.
In quel momento di tensione una decina di persone si è diretta verso gli agenti spintonandoli in modo da lasciar indietreggiare le donne che rischiavano di essere travolte dai carabinieri che avanzavano minacciosi e solo il pronto intervento di alcuni portavoce dei movimenti è riuscito a calmare le acque.
In pochi minuti si è riportata la calma e si è riusciti ad ottenere un incontro di una delegazione dei manifestanti con il vicesindaco Cutrufo.
«Un incontro che denota l'evidente imbarazzo di questa Giunta davanti ai comportamenti e alle parole di un suo esponente» sottolinea Luca Fagiano del Coordinamento cittadino di lotta per la casa.
«La giornata di oggi» affermano Giuseppe Carroccia e Fabio Nobile, segretari rispettivamente delle federazioni romane Prc e Pdci «dimostra quanto sia all'ordine del giorno la nostra richiesta di dimissioni verso l'assessore Antoniozzi» che giovedì, tramite agenzie stampa, «ci ringraziava perché, attraverso il nostro manifesto, gli avremmo fatto pubblicità gratuita, mentre si dovrebbe vergognare per aver fatto e continuare a fare campagna elettorale sulla pelle di cittadini che soffrono».
16 maggio 2009 - Il Gazzettino
Trasporti, lo sciopero riesce a metà
E al Lido Actv annuncia i tornelli agli imbarcaderi nel nuovo terminal che sarà pronto nel 2010
Venezia - La difficoltà di trovare un mezzo di trasporto, ieri, si è sentita soprattutto in terraferma, con un’adesione tra che ha superato in alcune tratte il 60 per cento, soprattutto nel bacino extraurbano nord e sulla rete urbana di Mestre, secondo i dati forniti da Actv, a causa dello sciopero indetto dalle Rappresentanze di Base. In navigazione bisogna tener conto che erano previsti i servizi di collegamento garantiti per le isole, con la precettazione dei lavoratori, e in questo caso circa il 36 per cento dei dipendenti ha protestato. Defezioni soprattutto in Canal grande: le motozattere hanno funzionato quasi regolarmente, la linea 51-52 con una frequenza ogni mezz’ora, la linea 2 ogni 20. Diverse invece le indicazioni fornite da Rdb, che ha parlato di 80 per cento di adesione nel settore automobilistico e 60 nella navigazione. Sotto accusa il contratto di lavoro, «che non è ancora stato siglato - sottolinea Giampietro Antonini, coordinatore dei comitati di base - quello firmato è solo un protocollo d’intesa a cui dovranno seguire le contrattazioni per settore, con clausole sociali che non ci soddisfano. Basti pensare che ad esempio si parla delle 39 ore settimanali come quantità di lavoro effettiva nelle quali non saranno più comprese neanche le soste pasto o i tempi accessori. Poche garanzie nel settore dei subappalti, il diritto di sciopero viene messo in discussione, come pure i riferimenti economici non ci stanno bene». E così ieri i collegamenti sono stati a singhiozzo, nel pomeriggio anche per effetto della regata velica che si è svolta in Bacino e che ha dirottato i mezzi lungo il canale dell’Orfano.
Nel frattempo ieri sera all’hotel Ausonia Hungaria si è svolto il convegno "Trasporti ed infrastrutture su Lido e Pellestrina Quali progetti per migliorare la qualità della vita", promosso dal Partito Democratico di Lido e Pellestrina. Dopo la presentazione del coordinatore del circolo Paolo Povolato ha moderato l’incontro Paolo Bonafè, responsabile provinciale del Pd su infrastrutture e mobilità, nonché consigliere d’amministrazione di Actv.
Dall’estate 2010 nel terminal del Lido in piazzale Santa Maria Elisabetta verranno installati i tornelli per consentire un accesso differenziato agli imbarchi per i residenti e tutti gli abbonati. Lo ha confermato ieri sera l’assessore comunale alla mobilità e trasporti, Enrico Mingardi. In una sala affollata sono intervenuti anche i delegati della municipalità Angelo Ghezzo e Maurizio Pozzobon, per portare il punto di vista delle amministrazioni locali, oltre al presidente di Actv, Marcello Panettoni, e al numero uno di Pmv Antonio Stifanelli. I tornelli al Lido saranno anche uno strumento per "smascherare" coloro che viaggiano gratis per le disfunzioni di Imob. "Entro la prossima primavera prima delle elezioni comunali – ha spiegato Mingardi – puntiamo ad inaugurare la nuova porta d’acqua del Lido. Ragionare della mobilità del Lido significa anche inserirla nel contesto del grande interesse strategico che sta vivendo questo territorio. Stiamo rispondendo ora alle osservazioni che sono state fatte al Pgtu del Lido le cui direttive vanno nell’ottica di favorire la ciclabilità, ridurre la velocità delle auto e accrescere la sicurezza". Panettoni dal canto suo ha poi ribadito l’impegno di Actv per il Lido. «Per quanto riguarda il trasporto pubblico per qualità e quantità dei servizi il Lido ha pochi altri eguali, direi anzi nessuno, in Italia - ha sottolineato - Assicuro, inoltre, che il ferry boat ex "Salamina" verrà messo in esercizio definitivamente entro il mese di giugno con una barca ammodernata in ogni sua parte". Stifanelli, infine, ha affrontato la questione del nuovo terminal. "Proprio oggi (ieri ndr) ho firmato l’indizione della gara per la realizzazione delle sovrastrutture e la grande copertura a forma di vela. Gli esiti del bando si avranno il prossimo giugno, poi, salvo ricorsi, potranno partire i lavori. Contiamo che possano essere completati entro giugno del 2010, ma inseriremo nel bando punteggi più alti alle imprese che proporranno un anticipo dei tempi. Quello del nuovo terminal è un lavoro a fasi: solo sugli approdi e pontili spenderemo sei milioni di euro, cifra a cui andranno aggiunti altri 15 per la riqualificazione di tutta la parte retrostante."
Cgil, Cisl e Uil rompono le trattative
Venezia - Dopo lo sciopero delle biglietterie Vela nelle giornate di Pasqua, proclamato da Rdb Cub, anche i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil hanno rotto le trattative con l’azienda, proclamando lo stato di agitazione, a seguito dopo una burrascosa riunione con la direzione. In particolare è mancato l’accordo sul piano industriale, sulle articolazioni degli organici dal punto di vista quantitativo e qualitativo del call center che fornisce le informazioni e delle biglietterie, sulla turnistica estiva, sui problemi connessi alla vendita Imob. "La chiusura della posizione aziendale - si legge in un comunicato congiunto - il tentativo di scaricare sui lavoratori i costi connessi all’assorbimento da parte di Vela della società Venice Card e i costi di funzionamento di Imob e Venice Connected nonchè i problemi legati all’organizzazione aziendale e della diminuzione delle vendite imponfono la proclamazione dello stato di agitazione"
«Turni stressanti» Nuovo sit in di protesta dei dipendenti del Mariutto
Mirano - (D. Tam.) Nuovo presidio degli operatori sociosanitari della casa di riposo "Mariutto" di Mirano. Loro non ce la fanno più: turni stressanti e condizioni di lavoro al limite della sopportazione. Sono queste le motivazioni che hanno convinto i quindici dipendenti dell’Ipab a organizzare un sit-in di protesta davanti ai cancelli della casa di Riposo. «Vogliamo partecipare ai tavoli tecnici stabiliti – attacca Federico Martelletto delle rappresentanze sindacali di base – con un nostro rappresentante per promuovere nuovi turni di lavoro». E la richiesta presentata ieri è la seguente: turni giornalieri di 7 o 7 ore e mezza, turni notturni di nove ore («la direzione intende arrivare a 10») dalle 21.30 alle 6.30. «Vogliamo – continua Martelletto – che siano rispettate le normative stabilite per i contratti individuali dei lavoratori part time, che revedono che le eventuali modifiche dell’orario di lavoro siano concertate con gli stessi interessati. La Direzione e la Rsu, di contro -accusa il rappresentante Rdb – intendono modificare le turnistiche complessive e i contratti collettivi con modalità unilaterali». Condizioni nuove che i lavoratori non sono disposti ad accettare senza reagire. «La direzione intende far pagare ai lavoratori gli errori di altri. Esiste un bilancio in rosso, ne siamo consapevoli, ma da un’attenta lettura dei documenti emerge che il costo del personale non è così elevato, il reparto esternalizzato costa molto di più. Non possiamo accettare che venga modificata la vita dei lavoratori senza il loro coinvolgimento, vogliamo intraprendere una mediazione ragionevole ma pretendiamo di essere ascoltati». Ieri i dipendenti hanno consegnato la loro proposta per gli orari alla direzione dell’Ipab. «Se non verrà presa in considerazione – conclude Martelletto – dovremo pensare a nuove iniziative di lotta per portare avanti la nostra causa».
16 maggio 2009 - City
Trasporti, i Cobas bloccano bus e metrò
VENERDì DI DISAGI Una parte del trasporto pubblico locale si fermerà oggi per l’astensione indetta dai sindacati di base. Saranno garantite le fasce protette. Previsti due cortei di protesta
MILANO - Metrò, bus e tram a rischio oggi: un venerdì di passione a causa dello sciopero nazionale di 24 ore del trasporto pubblico locale. La protesta - indetta dai sindacati sindacati autonomi Cub, Unione sindacale italiana Usi-Ait, Al Cobas - vuole rivendicare il diritto a un "lavoro stabile, riduzione d’orario a parità di salario, forti aumenti di salario e pensioni, continuità del reddito". I sindacati di base non hanno quindi accolto l’invito fatto qualche giorno fa dal ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, a differire lo sciopero. Fasce orarie diverseGarantite le fasce protette, lo sciopero si terrà in orari diversi a seconda delle città. In particolare, a Milano l’astensione sarà dalle 8,45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio. A Roma dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine corse. A Bologna dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio. Fra le grandi città, graziata solo Torino dove - grazie alla Fiera del Libro - bus, tram e metrò presteranno servizio. Le astensioni saranno accompagnate da due cortei: uno a Milano e un altro a Gallarate (Varese). Si ferma anche la scuolaE domani rischia di fermarsi anche la scuola per l’astensione indetta dai Cobas, che hanno pure organizzato una manifestazione nazionale a Roma contro "la disgregazione e la privatizzazione dell’istruzione pubblica". Alla protesta aderiscono i Cip (Comitati insegnanti precari) secondo cui "i provvedimenti Gelmini-Tremonti-Aprea costano 160mila posti di lavoro".
16 maggio 2009 - La Repubblica
Sciopero dei trasporti e cortei, città in tilt
Bus e metrò fermi e in piazza manifestazioni per la casa e la scuola. Blocchi del traffico davanti alla prefettura e al ministero dell´Istruzione
di CECILIA GENTILE e TEA MAISTO
Roma - Sciopero dei mezzi, pioggia e due cortei. Un mix micidiale per la capitale, che ieri è precipitata nel caos. Per non rimanere a piedi, i romani hanno fatto ricorso massiccio alla macchina, anche se poi, contrariamente alle più nere previsioni, le due linee della metropolitana e la ferrovia Roma-Ostia hanno funzionato.
Grossi disagi invece per gli utenti di bus e tram: secondo l´Atac, l´adesione alla protesta è stata del 24%, secondo i comitati di base Cub, Cobas e Sdl, che hanno proclamato lo sciopero, la percentuale è stata del 45%, con punte del 55. «Sono dati che confermano la bocciatura da parte dei lavoratori di un´intesa che prevede un adeguamento salariale pari ad un caffè al giorno, l´allungamento da 2 a 3 anni della scadenza del contratto nazionale ed ulteriori limitazioni al diritto di sciopero», dichiara Giampietro Antonini, coordinatore della Cub Trasporti
Nel frattempo, una manifestazione non autorizzata dei centri sociali per l´emergenza alloggiativa ha bloccato lungotevere de´ Cenci, davanti all´assessorato alla Casa. Il corteo ha atteso invano di essere ricevuto da un rappresentate del Comune, poi si è diretto in Prefettura, a piazza Santi Apostoli, occupando via IV Novembre. Sono seguiti momenti di tensione con la polizia, urla e spintoni finché il capo di Gabinetto del Campidoglio ha accettato di incontrare un gruppo di delegati insieme al vicesindaco Cutrufo.
Blocchi anche davanti al ministero dell´Istruzione, per il sit in di oltre 200 tra docenti e personale Ata. «Non possiamo accettare che si taglino 57mila posti di lavoro ? ha denunciato Piero Bernocchi, portavoce Cobas ? un decimo riguarda il Lazio». Il corteo si è poi diretto a piazza Navona.
16 maggio 2009 - Il Manifesto
Scuola e trasporti in sciopero contro i tagli
Il sindacalismo di base Cub, Cobas, SdL, che da pochi mesi ha dato vita a un «patto di base», ha dato la sua prova di forza nella scuola e nel trasporto pubblico. Lo sciopero di ieri, nel primo caso, era stato indetto per «impedire il taglio di 57 mila posti di lavoro di docenti ed Ata; per cancellare le proposte di legge Aprea e Cota che gerarchizzano i docenti, trasformano le scuole in fondazioni private e danno ai capi di istituto il potere di assumere e licenziare il personale; per chiedere l'assunzione a tempo indeterminato dei precari sui posti vacanti; per il diritto di assemblea». Una manifestazione di diverse migliaia di persone, con in prima fila docenti e Ata aquilani, ha raggiunto il ministero dell'istruzione, a Roma. Sulla scalinata, hanno inscenato una protesta molto efficace, con professori chiamati all'appello che entravano in un «buco nero» formato da un telone e ne uscivano con maschera grigia e ali bianche, come «persone non più appartenenti a questo mondo». A macchia di leopardo, come sempre, le percentuali di adesioni allo sciopero dei mezzi pubblici. Fin dalla mattina si è parlato di «una media del 80% nel trasporto urbano a Venezia; a Trieste del 43%; a Bologna 55%; a Roma 45-55%; a Latina 80%». In una nota unitaria, i tre sindacati spiegano che «gli addetti al settore che dopo 16 mesi di mancato rinnovo contrattuale si vedono elargire un'elemosina e porre sul tavolo nuove proposte di produttività, flessibilità e precarietà». Tra le rivendicazioni «aumenti salariali che ridiano finalmente la possibilità di vivere con dignità; l'introduzione, in busta paga, di «un'indennità di carovita» che rivaluti la retribuzione almeno del valore dell'inflazione programmata; contenimento dell'orario di lavoro, a parità di salario, sia al fine della tutela della salute, della sicurezza sia allo scopo di favorire l'occupazione; riconoscimento delle malattie professionali, del lavoro usurante; diritto di rappresentanza sindacale, senza monopoli».(Fr.Pi.)
16 maggio 2009 - L'Unione Sarda
la protesta
Trasporti e scuola, lavoratori in sciopero
Disagi nelle scuole e nel trasporto pubblico ieri per un doppio sciopero proclamato dai sindacati di base contro i «tagli» all'istruzione e i contenuti dell'intesa per il rinnovo del contratto dei lavoratori dei trasporti.
A Milano, secondo l'azienda dei trasporti (Atm), l'astensione dal lavoro (che si svolta con modalità diverse da città a città), non ha creato grandi difficoltà, almeno in orario-ufficio. Bassa adesione anche a Napoli. Di diverso parere i promotori dello sciopero. A Venezia - ha osservato la Cub, che ha indetto la protesta assieme a Cobas e Sindacato dei Lavoratori - l'adesione è stata del 80% nel trasporto urbano, 60% in quello extraurbano e 50% nel marittimo; a Trieste una media del 43%; a Bologna 55%; a Roma 45% con punte del 55%. I dati «confermano la bocciatura da parte dei lavoratori di un'intesa tutta a loro sfavore» ha detto Giampietro Antonini, della Cub trasporti. «È inaccettabile un adeguamento salariale pari a un caffè al giorno». Nella scuola, invece, lo sciopero è stato accompagnato da una manifestazione nazionale a Roma.
16 maggio 2009 - Il Piccolo
SINDACATI: ADESIONE AL 43-47%
Bus in sciopero, sulle cifre è guerra tra Cub e azienda
Trieste - I disagi ai cittadini sicuramente ci sono stati, ma sullo sciopero che ieri ha semiparalizzato anche a Trieste il trasporto pubblico si è registrata ancora una volta una guerra di cifre. L’astensione dal lavoro infatti ha riguardato il 20-22 per cento dei dipendenti secondo Trieste Trasporti, il 43-47 per cento a detta della Cub (Confederazione unitaria di base) che lo ha indetto su base locale. Su scala nazionale, oltre alla Cub, altre tre sigle delle rappresentanze sindacali di base. «Sono dati che comunque confermano la bocciatura da parte dei lavoratori di un’intesa tutta a loro sfavore - ha dichiarato Willy Puglia, coordinatore regionale della Cub Trasporti - è infatti inaccettabile un adeguamento salariale che è pari a un caffè al giorno».
L’agitazione è stata indetta per protestare contro il contratto nazionale firmato invece dai sindacati confederali e che, secondo quanto riferisce Puglia, «prevede per gli autisti un aumento di 48 euro lordi al mese, l’allungamento da due a tre anni della scadenza del contratto nazionale, la possibilità di derogare da esso con contratti aziendali peggiorativi e ulteriori limitazioni al diritto di sciopero». I sindacati di base si sono invece mobilitati per «ottenere un aumento del potere d’acquisto dei salari, difendere e migliorare le condizioni e gli orari di lavoro, rilanciare i diritti acqusiti negli anni».
Molto diversa, come detto l’analisi di Trieste Trasporti. Secondo l’azienda, che conta 830 dipendenti, è saltato un autobus su cinque. Nella prima fascia, tra le 9 e le 13, avrebbe scioperato il 20 per cento dei dipendenti, nella seconda, dalle 16 alle 02.30 di notte, il 22 per cento.
16 maggio 2009 - Nuova Venezia, Sardegna, Ferrara/Tribuna Treviso/Trentino/Tirreno/Gazzetta Reggio, Modena, Mantova/Corriere Alpi/Centro/Alto Adige/Provincia Pavese/Mattino Padova
Trasporto pubblico e scuola. Guerra di cifre sullo sciopero
ROMA - Sciopero, ieri, nelle scuole e nel trasporto pubblico. È stato proclamato dai sindacati di base contro i «tagli» all’istruzione e i contenuti dell’intesa per il rinnovo del contratto dei lavoratori dei trasporti. Secondo le aziende dei trasporti di Milano e Napoli, l’astensione del lavoro (che si è svolta con modalità diverse da città a città) non ha creato grandi difficoltà. Di diverso parere i promotori dello sciopero che hanno, invece, espresso soddisfazione per la partecipazione. La Cub, che ha indetto la protesta assieme a Cobas e Sindacato dei Lavoratori - parla ad esempio di addesione media del 55% a Bologna, e del 45% a Roma (con punte del 55%).
16 maggio 2009 - Il Venezia
Trasporti. Stando al sindacato ieri ha aderito l'80% dei lavoratori.
Rdb accusa: «Da Actv, poca informazione»
Sciopero dei bus, terraferma in tilt
Venezia - Disagi pesanti ieri, soprattutto in terraferma, per lo sciopero nazionale dei Trasporti di 24 ore indetto da Rdb Cub per il rinnovo del contratto. Come sempre, c'è il solito balletto di cifre sull'adesione. Da un lato i sindacati parlano di un 80% e oltre per il servizio automobilistico, del 40% per la navigazione. L'Actv di un 62%, sceso poi al 58% nelle ore pomeridiane, per i bus; di un 37% per i vaporetti. Percentuali a parte, non è stata una bella giornata per i pendolari, imbottigliati nelle vie della città, tra i cantieri del tram, nel tentativo di raggiungere il posto di lavoro in auto. Lunghe code nelle arterie principale di Mestre, da via Piave a Corso del Popolo, e parcheggi pieni, proprio perchè in tanti hanno preferito uscire di casa direttamente con i mezzi propri. Danilo Scattolin, Rdb Cub, accusa: "C'è molta responsabilità dell'azienda che non informa per tempo e adeguatamente i suoi utenti - spiega - Ci sarebbe l'obbligo, in caso di sciopero, di mettere i manifesti informativi a ogni fermata. È stato mai fatto?". La risposta a chi ieri è rimasto ad aspettare autobus che non arrivavano. Soprattutto nelle aree extraurbane, dove l'adesione dei lavoratori, secondo il sindacato, è stata pressochè totale.(E.C.)
16 maggio 2009 - Il Tempo
Autobus a mezzo servizio, alta adesione allo sciopero degli autisti di Latina
Protesta del personale Atral, la società per il trasporto pubblico del capoluogo pontino, aderente al Cub trasporti di Latina che ha partecipato allo sciopero nazionale indetto dal sindacalismo di base Cub, Sdl, Slai-Cobas e Cobas Lavoro Privato
Roma - La protesta, spiega la sigla sindacale, è scattata dopo la firma di un accordo contrattuale che «a fronte di aumento lordo di 48 euro al mese, prevede un maggior sfruttamento e precarietà del personale». Secondo il sindacato l'Atral, informata con forte anticipo dell'agitazione del personale, «ha ignorato di compiere, come previsto dalla normativa vigente, qualsiasi forma di comunicazione al Comune ed all'utenza sulle possibili conseguenze dell'azione di protesta dei lavoratori, creando così forte malumore e disagi imprevisti alla cittadinanza, sperando di scaricare le proprie colpe sui lavoratori». Tale comportamento - sostiene la Cub trasporti di Latina - sottolinea ancora una volta il fatto che vengono ignorare «di proposito le difficoltà più volte segnalate e continuamente sopperite dal senso di responsabilità dei lavoratori come avvenuto ad esempio, durante il recente Raduno degli Alpini». I lavoratori dell'Atral fanno sapere che nei prossimi giorni saranno attivate «nuove ed incisive manifestazioni di protesta contro la politica dell'Atral ed il silenzio degli organi politici ed amministrativi della Città di Latina».
16 maggio 2009 - Corriere della Sera
Si ferma un autista su due tanti disagi per i romani
Roma - Lunghe attese alle fermate degli autobus, sperando nell’arrivo di uno dei rari mezzi (stracarichi) in circolazione, traffico sostenuto e in alcune ore completamente bloccato in diverse zone della città, il centro preso d’assedio da una manifestazione dei lavoratori della scuola, terminata a piazza Navona, e un’altra per la casa, a Lungotevere de’ Cenci. Notevoli disagi, nonostante l’astensione degli impiegati del trasporto locale si sia limitata a un 50% circa, si sono registrati ieri a causa dello sciopero proclamato per l’intera giornata da Cub, Cobas, e SdL. Difficoltà anche per i pendolari, specialmente sulla Roma-Giardinetti, mentre le due linee della metropolitana e i treni della ferrovia Roma-Lido e Roma-Viterbo hanno mantenuto una frequenza abbastanza sostenuta.
Oggi, in occasione della Notte dei Musei, le linee A e B del metrò saranno attive fino alle tre del mattino: un’ora e mezza oltre l’orario, per godere più a lungo dell’apertura straordinaria dei centri d’arte.
16 maggio 2009 - Corriere del Veneto
Lo sciopero
Trasporti e scuola: buone adesioni a Trieste
TRIESTE - Molti autobus fermi a Trieste, pochi nel resto della regione. Lo sciopero dei trasporti proclamato ieri dai sindacati di base Sdl, Cub, Cobas Lv e Slai Cobas ha fermato – secondo gli stessi sindacati – il 43% degli autobus a Trieste, il 37% a Gorizia, il 21% a Udine e l'11% a Pordenone. Secondo le concessionarie si tratta di numeri «esagerati» visto che a Trieste si è fermarto il 20% dei mezzi a Gorizia e Udine uno solo e a Pordenone nessuno».
«Ci siamo fermati – spiega il Coordinatore Regionale della Cub trasporti, Willy Puglia – per protestare contro i recenti accordi nazionali, che non forniscono alcuna risposta ai reali problemi della categoria, che conta 120.000 addetti di cui 1.500 nel solo Friuli Venezia Giulia. Negli accordi nazionali sottoscritti dalle altre organizzazioni sindacali non si scorge alcun miglioramento per la maggior parte degli autoferrotranvieri, ne dal punto di vista economico ne normativo, poiché viene previsto solo un adeguamento salariale pari ad un caffè al giorno».
«E’ inoltre allungata da 2 a 3 anni, la scadenza del contratto nazionale, è prevista la possibilità di una deroga peggiorativa nei contratti aziendali, sono previste ulteriori limitazioni al diritto di sciopero».
Ieri hanno scioperato anche i sindacati di base della scuola. Se si escludono alcune decine di insegnanti triestini, l’adesione in tutta la regione è stata bassa.
16 maggio 2009 - Il Messaggero
Roma. Un giorno da dimenticare, ieri, tra scioperi e cortei...
di LUCA BRUGNARA
Roma - Un giorno da dimenticare, ieri, tra scioperi e cortei, ma oggi la Città Eterna tornerà a far sognare, con la Notte dei Musei, tra siti aperti e visite guidate. Ieri pomeriggio poi c’è stata anche un’emergenza sul Muro Torto: si è rotta una conduttura, l’acqua ha invaso la strada ed è arrivata fino a piazza del Popolo. Allagato anche il sottopassaggio della metropolitana.
Tornando allo sciopero e ai disagi del resto della giornata: bus a singhiozzo, cortei, sit-in e, come se non bastasse, una pioggia a intermittenza hanno provocato non pochi disagi, ieri, per gli spostamenti in città, soprattutto in Centro, con momenti di tensione tra automobilisti intrappolati nel traffico e manifestanti. I problemi maggiori hanno riguardato lungotevere de' Cenci, dove si è svolto un sit-in davanti all'assessorato al Patrimonio. Lo sciopero dei mezzi pubblici, indetto dai sindacati di base (senza l'adesione dei confederali) ha visto una partecipazione, secondo Atac, del 24% del personale tra le linee gestite da Trambus, mentre è stato regolare il servizio su quelle periferiche di Tevere Tpl. Le due linee di metropolitana hanno funzionato regolarmente, così come i treni per Ostia e Viterbo. Ridotto il servizio per Giardinetti. Per il Cub Trasporti, invece, «la partecipazione a Roma è stata del 45%, con punte del 55%». Il corteo dei lavoratori della scuola, indetto da Cobas, Usi-Rdb Cub con insegnanti, lavoratori Ata, studenti ha sfilato fino a piazza Navona, con striscioni "contro i tagli di 57 mila posti di lavoro nella scuola". Con loro, anche insegnanti dell'Abruzzo. Intorno alle 11.30, l'area di Trastevere è andata in tilt: per un'ora, con i vigili che regolavano i passaggi, sui due lati di lungotevere è stato il caos. «Disagi e rallentamenti direttamente collegati al corteo - aggiungono dalla centrale operativa della polizia municipale - si sono avuti anche su corso Vittorio, piazza Venezia». La sosta prolungata su lungotevere de' Cenci e Raffaello Sanzio ha fatto perdere la pazienza ad alcuni automobilisti, che hanno protestato verso i manifestanti. «Anche noi stiamo andando a lavorare - assicura Daniele Reatto, in sella sul suo scooter. - Non è possibile fermare una città». Una delegazione degli universitari dell'Onda ha raggiunto la sede del Crui, la Conferenza dei Rettori, in piazza Rondinini, esponendo uno striscione. Maltempo e sciopero dei mezzi hanno spinto molti romani a prendere la macchina e per l'intera giornata, alcune aree hanno vissuto tra caos e clacson impazziti, dal Muro Torto all'Aurelia, dalla Nomentana a Porta Maggiore, a San Giovanni.
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16 maggio 2009 - Giornale di Vicenza/Arena/Brescia Oggi
TAGLI. La protesta dei sindacati di base
Trasporti e scuola, disagi per sciopero
ROMA - Disagi nelle scuole e nel trasporto pubblico, ieri, per un doppio sciopero proclamato dai sindacati di base contro i «tagli» all’istruzione e i contenuti dell’intesa per il rinnovo del contratto dei lavoratori dei trasporti. A Milano, secondo l’Atm, l’astensione dal lavoro (che si svolta con modalità diverse da città a città), non ha creato grandi difficoltà. Bassa adesione - si sostiene da parte padronale - anche a Napoli. Di diverso parere i promotori dello sciopero che hanno, invece, espresso soddisfazione per la partecipazione dei lavoratori. A Venezia - dice per esempio la Cub, che ha indetto la protesta assieme a Cobas e Sindacato dei lavoratori - si registra una media del 80% nel trasporto urbano, 60% in quello extraurbano e 50% nel marittimo. «Sono inaccettabili», dice Giampietro Antonini, coordinatore Cub trasporti, «un adeguamento salariale pari a un caffè al giorno e la possibilità di una deroga peggiorativa nei contratti aziendali». Nella scuola lo sciopero è stato accompagnato da una manifestazione nazionale a Roma.
16 maggio 2009 - Gazzetta del Sud
Scioperi Disagi e cortei
Scuola e trasporti proteste per i tagli e l'intesa sul contratto
ROMA - Disagi nelle scuole e nel trasporto pubblico oggi per un doppio sciopero proclamato dai sindacati di base contro i «tagli» all'istruzione e i contenuti dell'intesa per il rinnovo del contratto dei lavoratori dei trasporti. A Milano, secondo l'azienda dei trasporti (Atm), l'astensione dal lavoro (che si svolta con modalità diverse da città a città), non ha creato grandi difficoltà, almeno in orario-ufficio, ai cittadini e il servizio delle linee M1, M2 e M3 stamani è stato regolare. Bassa adesione anche a Napoli. Secondo stime dall'Azienda napoletana mobilità, nei depositi è rientrato appena il 10,5 per cento dei mezzi in servizio, è stata rispettata la prima delle due fasce orarie protette e hanno funzionato regolarmente le metropolitane e la Circumvesuviana. Di diverso parere i promotori dello sciopero che hanno, invece, espresso soddisfazione per la partecipazione dei lavoratori. A Venezia – ha osservato la Cub, che ha indetto la protesta assieme a Cobas e Sindacato dei Lavoratori – si registra una media del 80% nel trasporto urbano, 60% in quello extraurbano e 50% nel marittimo; a Trieste una media del 43%; a Bologna 55%; a Roma 45% con punte del 55% ; a Latina 80%. Fermi, sempre secondo la Cub, i trasporti extraurbani a Catania, Agrigento e Caltanissetta; forti disagi a Palermo. I dati «confermano la bocciatura da parte dei lavoratori di un'intesa tutta a loro sfavore» ha commentato Giampietro Antonini, coordinatore della Cub trasporti. «E' infatti inaccettabile – ha proseguito – un adeguamento salariale che è pari a un caffè al giorno, la possibilità di una deroga peggiorativa nei contratti aziendali, l'allungamento da due a tre anni della scadenza del contratto nazionale, e ulteriori limitazioni al diritto di sciopero, già fortemente compresso». Nel comparto scuola lo sciopero è stato accompagnato da una manifestazione nazionale a Roma. «No alla distruzione delle scuola», «estendiamo i diritti, stabilizziamo la ricerca» e «ddl Aprea cancro della scuola pubblica». Con questi e altri striscioni insegnanti e lavoratori Ata (gli ausiliari tecnico-amministrativi) sono scesi in piazza, partendo dalla sede del ministero dell'Istruzione, «contro i tagli di 57 mila posti di lavoro nella scuola». Al corteo, conclusosi a piazza Navona, hanno partecipato delegazioni di lavoratori della Sardegna, della Basilicata, della Puglia e del Lazio.
16 maggio 2009 - La Nuova Venezia
Sciopero e regata in Bacino Trasporti in tilt, oggi si replica
di Roberta De Rossi, ha collaborato Laura Bergamin
Venezia - Sciopero dei Cobas, sfide di vela in bacino San Marco, regate a remi: è un fine settimana di passione per gli utenti Actv, alle prese con corse a singhiozzo, lunghe attese ai pontili, viabilità interrotta. Una scaletta ricca di scadenze, in una città di pendolari e sempre piena come di turisti. Ieri, lo sciopero nazionale dei Cobas per il rinnovo del contratto ha provocato per tutto il giorno corse a singhiozzo per la navigazione (dove l’adesione è stata del 36%, con collegamenti con le isole garantiti e ricadute soprattutto sul Canal Grande) e disagi in terraferma (dove ha partecipato il 58% degli autisti Actv). L’agitazione si è, però, intrecciata con il blocco totale dei collegamenti Actv tra San Zaccaria e Sant’Elena, dalle 12.30 alle 18.30, in applicazione di un’ordinanza della Capitaneria di porto: blocco della navigazione che si ripeterà oggi e anche domani (i tempi della regata sono più ristretti, ma la gestione dei turni Actv ha portato alle 6 ore di sospensione). Risultato: disagi su disagi. Che si riproporranno, dilatati, anche oggi: niente più sciopero, ma nuovo, pesante rallentamento delle corse in mattinata, per la regata su caorline della «Festa del Mare», in partenza alle 11 davanti ai Giardini della Biennale, con giro del paletto a Santa Sofia e arrivo in darsena al Molo. Al pomeriggio, nuova sospensione del transito in Bacino - garantite solo le spole Lido-Sant’Elena e le corse dalla Giudecca lungo il canale degli Orfanelli - come ancora domani, in una giornata che come tutte le domeniche richiamerà al Lido (sole permettendo) folle di bagnanti e ciclisti.
Tre giorni di collegamenti Actv sottosopra, senza che il Comune sapesse alcunché: in premessa di ordinanza - in realtà - la Capitaneria specifica di aver acquisito i pareri positivi del Comune e dell’Autorità portuale, ma a Ca’ Farsetti cadono dalle nuvole. Non ne sa nulla l’assessore al Traffico acqueo Michele Vianello, niente l’assessore alla Mobilità Enrico Mingardi, scuote la testa il comandante dei vigili urbani Marco Agostini e, a fine giornata, anche il capo di cabinetto del sindaco, Maurizio Calligaro, comunica che il Comune non ha espresso alcun parere sull’ordinanza.
Una situazione paradossale. «La prossima volta, alle conferenze di servizio convochino i cittadini», commenta il presidente di Municipalità, Enzo Castelli, «Come si fa a bloccare i servizi in Bacino per tre giorni di fila? Tra tanti disagi, la folla assiepata fino alla chiesa della Pietà - molti gruppi di turisti, ma anche numerosi pendolari che dovevano tornare a casa - che si è andata accumulando a metà pomeriggio al pontile della motonave diretta a Lido e Punta Sabbioni.
La regata. Per la prima tappa dell’iShares Cup Extreme 40 Sailing Series, riservata ai migliori catamarani internazionali, 10 i team in gara. Un centinaio gli spettatori in Riva Sette Martiri. Ieri Bmw Oracle ha chiuso in testa. Oggi seconda giornata, domani finale.
16 maggio 2009 - La Gazzetta di Parma
Sindacato. Protesta ieri mattina in via Taro
Tep, Cobas in sciopero
Parma - Alcuni dipendenti della Tep del sindacato autonomo Al Cobas - Cub trasporti (che raccoglie una ventina di lavoratori) hanno aderito ieri allo sciopero dei trasporti di 24 ore. I lavoratori chiedono aumento di salari e pensioni, lavoro stabile e riduzione del periodo di apprendistato, e contestano la revisione dei parametri di carriera.
16 maggio 2009 - La Tribuna di Treviso
Bus Actt, fallito lo sciopero dei Cub
Treviso - Sciopero degli autobus indetto dal Cub: a Treviso adesione molto limitata, disagi ridotti. Soltanto il 18% degli autisti Actt ha incrociato le braccia, mentre nelle altre città il dato medio supera il 50%. A Treviso, dalle 9 alle 12, si sono fermati 3 bus su 46, dalle 15 a fine servizio sono stati 7. Il servizio è stato garantito per tutte le linee, seppur a regime ridotto. «L’adesione non è stata eclatante - afferma Piero Antonini, referente veneto Cub Trasporti - ma è stata una avvisaglia: gli aumenti di stipendio sono a costo zero, e costringeranno gli autisti a 39 ore di guida effettive».(a.m.)
16 maggio 2009 - Il Giorno
Sciopero Atm, i mezzi vanno. Ma è caos su strade e tram
Cub in piazza, lancio di uova contro la Commerciale
MILANO - MOLTO TRAFFICO, soliti strombazzamenti in centro all'ora di punta ma non il paventato blocco totale dei mezzi pubblici per lo sciopero di 24 ore indetto da Cobas, Sdl, e Cub. Le tre linee della metropolitana non si sono fermate mentre per quanto riguarda i mezzi di superfice in servizio l'Atm ha comunicato che nella seconda fascia dello sciopero, alle 19,30, erano il 62%. UN VENERDÌ MENO «nero» rispetto al passato, con il servizio alla fine garantito per tutta la giornata, comprese le fasce interessate dallo sciopero (8.45 alle 15 e dalle 18 alla fine del servizio). Pesanti comunque i disagi dovuti all'effetto annuncio: per non rischiare molti pendolari hanno preso l'auto, congestionando le strade e altri, invece, hanno preso la metropolitana prima del solito, congestionando i treni. Nell'ora di punta, dalle 17 alle 18, sulla linea rossa, direzione Sesto, le condizioni di viaggio erano a dir poco «disumane»: migliaia di persone stipate nel vagone come sardine. Intanto, ieri, si è conclusa con un lancio di uova sulla facciata della Banca Commerciale Italiana, in piazza della Scala, la manifestazione regionale organizzata dalla Confederazione unitaria di base proprio per lo sciopero generale che ha interessato anche la scuola. I manifestanti, al termine del corteo partito da largo Cairoli, hanno lanciato uova contro una gigantografia che riproduceva la figura caricaturale di un banchiere: «Voi siete la crisi, noi siamo la soluzione», lo slogan.
Casa di riposo, pesanti accuse contro la coop
di Luca Pelizzi
Tirano - SEMPRE più mosse le acque attorno alla casa di riposo "Città di Tirano" da quando le Rappresentanze sindacali di base hanno deciso di sostenere la lotta di alcune dipendenti «per fermare - come cita il comunicato stilato dalla Federazione provinciale della Rdb-Cub l'attività intimidatoria e punitiva che la cooperativa Team Service sta attuando nei confronti delle lavoratrici». In pratica i problemi sono iniziati da quando alcuni servizi interni appaltati alla cooperativa "Il Cigno" sono stati presi in carico da "Team Service". «Queste lavoratrici spiega Francesco Beltrama (Rdb) si sono accorte che il contratto con la nuova cooperativa non corrispondeva a quello della vecchia e quindi si sono rifiutate di firmarlo e da qui sono iniziati i guai per loro: in poche settimane hanno ricevuto ben 16 provvedimenti sanzionatori e 6 lavoratrici sono state sospese dal lavoro per 4 giorni». In più «ci risulta che dal 10 al 13 febbraio la coop ha adibito all'assistenza degenti, personale non qualificato: un'addetta alle pulizie».
Ahlstrom, ancora una fumata grigia. Il sindaco Mucci: «Sto con gli operai»
GALLARATE - «AHLSTROM, NO ai 59 licenziamenti». Spray rosso su un telo bianco, lo striscione ha aperto la manifestazione organizzata ieri da Al Cobas-Cub. Convocata per protestare contro le ricadute della crisi economica sui lavoratori, è stata anche l'occasione per fare il punto sulla vertenza riguardante la multinazionale finlandese del settore tessile. Sono 59 in tutto gli operai che rischiano il posto. 39 fra Mozzate, Carbonate e Cressa. Venti, invece, a Gallarate. Dal 20 febbraio questi sono in presidio permanente davanti alla fabbrica. Giovedì i sindacati hanno incontrato di nuovo i dirigenti italiani a Torino. I rappresentanti dei lavoratori hanno rimesso sul tavolo le loro proposte: cassa integrazione straordinaria a rotazione per un anno e mobilità volontaria con incentivi. I vertici hanno gelato i lavoratori. Al momento non ci sono le condizioni per firmare l'accordo, hanno replicato. Lunedì si terranno le assemblee negli stabilimenti per decidere come continuare la lotta. «Il 22 giugno scadranno i termini per la trattativa - riassume Antonio Ferrari, del coordinamento nazionale Cub - Iniziamo a chiederci se l'azienda non voglia azzerare del tutto lo stabilimento gallaratese». Al termine della manifestazione Ferrari, Paolo Schiavone (Pubblico impiego Al-Cobas) e Massimo Sinatra (Rsu Ahlstrom) hanno aggiornato il sindaco Nicola Mucci sulle ultime evoluzioni della situazione. «Torneremo a incontrarci con gli amministratori dell'azienda - ha detto il primo cittadino - Chiediamo pari trattamento per tutti gli stabilimenti. La realtà gallaratese non deve essere discriminata».(E.C.)
Allarme occupazione. Sfilano 300 persone
Uova lanciate contro la sede degli industriali
di ENRICO CAMANZI
GALLARATE - UN'INVASIONE pacifica, se si eccettua un fitto lancio di uova contro la sede dell'Unione degli industriali. Ieri è sceso in piazza, convocato da Al Cobas-Cub per uno sciopero generale, il mondo del lavoro che più sta patendo la crisi economica. Sotto una pioggia battente 300 persone circa, secondo le cifre fornite dal sindacato, hanno sfilato per Gallarate. Alla manifestazione, guidata dai lavoratori dell'Ahlstrom, hanno partecipato operai e impiegati in cassa integrazione, precari, disoccupati e studenti. La parte più debole della popolazione, costretta a fare i conti con gli effetti del difficile momento economico. Il corteo, molto rumoroso, ha preso avvio dallo stabilimento cittadino della multinazionale produttrice di tessuto-non tessuto alle 9,30. I lavoratori si sono fermati sulla rampa di accesso all'Autolaghi verso Varese per circa mezz'ora. Poi si sono diretti alla sede dell'Unione industriali, contro la quale alcuni manifestanti hanno lanciato decine di uova. Quindi hanno fatto rotta verso la rotonda dell'autostrada in coincidenza dell'ingresso per Milano, dove si sono fermati in raccoglimento per un minuto di silenzio in memoria dei morti sul lavoro. Entrambe le uscite della A8 sono stati chiuse in via precauzionale per circa mezz'ora. Giunti in centro, sempre scortati dalla polizia, i lavoratori hanno incontrato il direttore dell'agenzia delle entrate. Infine si sono ritrovati alla Ahlstrom per i comizi finali. A mezzogiorno il corteo si è sciolto. UNA DELEGAZIONE di tre persone si è recata in municipio per incontrare il sindaco Nicola Mucci e il vicesindaco Paolo Caravati. In un'ora e mezza di colloquio hanno esposto le ragioni della mobilitazione, chiedendo un intervento del Comune. Gli amministratori hanno garantito l'impiego di alcuni dei fondi avanzati dal bilancio 2008 e non vincolati, circa 1 milione e 837mila euro in totale, per dare una mano alle fasce in sofferenza. «Stiamo preparando un pacchetto di aiuti - ha detto il sindaco Mucci - per anziani, famiglie e per un sostegno alle politiche sulla casa». Potrebbero essere fondi per gli affitti, ma anche per i mutui. Tante le realtà nel corteo. Dalle dipendenti della cooperativa di pulizia Sette laghi, ai metalmeccanici della Iselfa, ditta di Solbiate Arno con una novantina di operai in «cassa», fino ai lavoratori di imprese di Malpensa e dell'indotto. «La crisi - hanno detto in coro - non possiamo pagarla solo noi lavoratori. Imprenditori e politica trovino gli strumenti per sostenere l'occupazione».
16 maggio 2009 - Liberaroma
Blocco del traffico e corteo improvvisato
Comune di Roma costretto a dialogare con i movimenti
di Ylenia Sina
Roma - Dopo aver bloccato il traffico per più di due ore sul Lungotevere de Cenci davanti all'assessorato per le politiche abitative, i movimenti per il diritto all'abitare hanno formato un corteo e raggiunto la prefettura. L'amministrazione comunale è stata così costretta a riaprire il dialogo con i movimenti e ad ammettere che Roma non è uscita dall'emergenza abitativa. Al termine dell'incontro con una delegazione firmata una delibera che prevede lo stanziamento di 50 milioni di euro per l'acquisto di immobili privati. Ma le pesanti dihiarazioni dell'assessore Antoniozzi continuano a pesare sulla Giunta Capitolina. «Roma non è uscita dall’emergenza abitativa» hanno ammesso il vice sindaco Cutrufo e il capo segreteria del sindaco Lucarelli che ieri pomeriggio, dopo un’intensa mattinata di mobilitazione della Rete per il diritto all’abitare, sono stati costretti a riaprire un dialogo con i movimenti incontrandone una delegazione. «Ieri il Comune di Roma ha dovuto fare i conti con l’emergenza abitativa della nostra città» dichiara Paolo Di Vetta di Asia Rdb «e firmare un delibera che prevede lo stanziamento di 50 milioni di euro per l’acquisto di immobili privati. Un primo atto importante, anche se non adeguato alla richiesta di 50 mila alloggi». Inoltre il vicesindaco si è impegnato a presentare al Governo il tema degli sfratti, comprese le morosità, e chiedere i provvedimenti dovuti e le risorse adeguate per risolvere l’emergenza e a riconvocare immediatamente il tavolo sulle occupazioni abitative a rischio di sgombero. «Questa decisione dimostra che le scelte e le affermazioni di Antoniozzi non sono condivise, di fatto, dal primo cittadino di Roma» commenta il consigliere comunale Andrea Alzetta riferendosi alle infelici dichiarazioni dei giorni scorsi dell’Assessore alla casa della capitale. «Ladri, buffoni e sobillatori, violenti che prevaricano i cittadini che rispettano le regole e che assoldano immigrati clandestini e persone in buona fede per minacciare e creare disordine». Accuse inaccettabili. Per questo ieri mattina i movimenti per il diritto all’abitare si sono dati appuntamento sotto l’assessorato per le politiche abitative in Lungotevere de Cenci, senza padrone di casa, «troppo impegnato in campagna elettorale per lavorare seriamente» commenta Fabrizio Nizi di Action. I manifestanti hanno bloccato il traffico per più di due ore, dimostrando di fatto come l’amministrazione avrebbe preferito aumentare il traffico cittadino e non prendere posizione, piuttosto che dialogare con i movimenti ed elaborare soluzioni soddisfacenti. Ma, dopo una breve assemblea comune, un corteo non autorizzato di un qualche centinaio di persone ha raggiunto la prefettura sfilando per le strade di una città blindata: prima che la situazione degenerasse in un problema di ordine pubblico, l’amministrazione comunale è stata costretta a riaprire il dialogo. «Ormai è all’ordine del giorno la richiesta di dimissioni dell’assessore Antoniozzi» affermano Giuseppe Carroccia e Fabio Nobile, segretari rispettivamente delle federazioni romane Prc e Pdci che nei giorni scorsi avevano reso pubblica questa richiesta su manifesti affissi in città. «L’incontro di questa mattina» conclude Paolo Di Vetta di Asia RdB «è il risultato delle mobilitazioni che continueranno perché le risorse messe in campo dall’amministrazione continuano a essere insufficienti». La gravità delle parole pronunciate da Antoniozzi rimane indelebile.
16 maggio 2009 - EPolis Roma
Lungotevere. Circolazione impazzita in centro per la manifestazione non autorizzata
Protesta dei senza casa, traffico in tilt per due ore
I Movimenti incontrano il vicesindaco. Il Campidoglio: «Nessuna sfiducia ad Antoniozzi»
Roma - Centro di Roma paralizzato, ieri, per la manifestazione non autorizzata contro le politiche abitative del Campidoglio portata avanti da centinaia di senza casa aderenti a diversi comitati di lotta. Dalle 13.45 fino alle 15.15 un presidio con slogan e striscioni ha provocato il blocco parziale della circolazione nel tratto di Lungotevere dè Cenci dove si trova la sede dell'assessorato comunale per la casa: decine di agenti e rappresentanti delle forze dell'ordine hanno bloccato ai manifestanti l'accesso agli uffici, intanto i vigili urbani hanno a chiuso temporaneamente diverse vie con immediate ripercussioni sul traffico tra via Cavour, Colle Oppio, piazza Esquilino, via Nazionale e le strade intorno al Quirinale e Fontana di Trevi. Per circa due ore, inoltre, le linee di alcuni bus sono state deviate a Piazza Venezia e per il Tram 8 le corse sono state ridotte in viale Trastevere. «Siamo molto determinati perchè siamo stufi delle promesse a vuoto sul problema casa da parte di quest'amministrazione - ha detto Luca Faggiano del Coordinamento cittadino di lotta per la casa nel corso della manifestazione - questo assessore, oltre agli insulti nei nostri confronti, finora ha fatto soltanto annunci-spot. Lo sbandierato acquisto di case per i cosiddetti 10 punti, non sono merito di questa amministrazione comunale ma di finanziamenti regionali e della precedente giunta. Per questo non ci interessa incontrare l'assessore Antoniozzi, siamo qui per chiedere un impegno del sindaco Alemanno sul problema-casa». Ieri in Comune a portare avanti i colloqui con i movimenti per la casa è stato il vicesindaco senatore Mauro Cutrufo, intervenuto secondo quanto precisato dal Campidoglio «per affrontare il tema del blocco degli sfratti, che è a carattere nazionale». Cutrufo ha evidenziato «la necessità che ogni trattativa abbia come base la tutela della legalità prima di qualsiasi altra discussione ». Intanto però, a "cavalcare" la protesta dei senza casa e ad alimentare le polemiche verso Antoniozzi è stato tra gli altri Andrea Alzetta, capogruppo de La Sinistra-L'Arcobaleno in Campidoglio: «Il fatto che il sindaco Gianni Alemanno abbia accettato di incontrare oggi pomeriggio in Campidoglio i movimenti per il diritto abitare, facendosi rappresentare dal suo vice Cutrufo, dimostra chiaramente che le scelte e affermazioni di Antoniozzi non sono condivise, di fatto, dal primo cittadino di Roma». Secca la replica del Campidoglio, che ha immediatamente smentito: «Ogni affermazione in merito a una presunta sfiducia nei confronti dell'assessore alla Casa, Alfredo Antoniozzi, è destituita di qualsiasi fondamento».
16 maggio 2009 - La Nuova Venezia
Preoccupazione a Santa Maria di Sala e alla casa di riposo di Mirano
«La chiusura dell’ex Pepper è un errore»
Sindacato e Comune contro «Industries». Proteste anche al Mariutto
di Filippo De Gaspari
SANTA MARIA DI SALA - Pressioni su Industries perché ritiri la procedura di mobilità. Garanzie che sono arrivate ieri dal sindaco Paolo Bertoldo durante l’incontro voluto dai sindacati per evitare che i 40 esuberi previsti dall’azienda, la ex Pepper, vadano in porto. A rischio c’è la chiusura della sede staccata di Santa Maria di Sala, con decine di licenziamenti. Il marchio Industries rappresenta in paese e in tutto il Miranese un importante punto di riferimento per produzione e spaccio di capi di firma.
Bertoldo ha assicurato che il Comune farà la sua parte, avviando una trattativa che porti a valutare la riduzione dei costi per l’azienda senza toccare il personale. E’ quello che chiedono i sindacati: «La competitività dell’azienda - spiega Massimo Meneghetti, segretario generale della Femca-Cisl Venezia - può rimanere tale anche se si scelgono altre strade, come la riduzione dei costi, salvaguardando i livelli occupazionali». Richieste che i sindacati formalizzeranno prima della manifestazione di martedì ai cancelli della sede centrale di Industries, a Trebaseleghe. Ieri intanto a Mirano, sono scesi in strada anche gli operatori socio sanitari della casa di riposo Luigi Mariutto. I sindacati del pubblico impiego Rdb-Cub hanno dato vita a un presidio all’ingresso di via Zinelli per protestare contro i nuovi turni decisi dall’ente. Gli operatori rivendicano la possibilità di partecipare ai tavoli tecnici, chiedendo il rispetto della clausola contrattuale che prevede la modifica degli orari di lavoro in modo concertato. «La direzione - spiega Federico Martelletto, di Rdb-Cub - intende invece far pagare ai lavoratori gli errori di altri: esiste un bilancio in rosso, ma il costo del personale non è così elevato. Si facciano turni più dignitosi: giornalieri di 7 o 7,5 ore e notturni di 9 ore». «La turnistica deve essere condivisa, non imposta - spiega la delegata Maria Assunta Manfrin - invece ci troviamo di fronte ad un tavolo tecnico chiuso che decide sulla testa dei lavoratori». Decisioni che non accontentano nemmeno il personale impiegato part-time. «Basti pensare - spiega Michelina Marin - che ritardare l’inizio del turno dalle 6 alle 7 del mattino significa non riuscire ad alzare da letto tutti gli ospiti per la colazione».
16 maggio 2009 - Il Secolo XIX
«Acts, lo sciopero di lunedì ci sarà fermi anche gli scuolabus»
Tutti a piedi dalle 10,15 alle 14,15. Per le organizzazioni di categoria sono risolte le incomprensioni con la Commissione di garanzia
Savona. Le cinque organizzazioni sindacali - Filt, Fit, Uiltrasporti, Faisa e Cub - si sono riunite per annunciare la conferma dello sciopero di quattro ore in programma per lunedì 18 (dalle 10,15 alle 14,15). Uno sciopero che, come precisa Mauro Nolaschi, segretario regionale Faisa-Cisal, «coinvolgerà anche i servizi di scuolabus e le navette di Costa Crociere». «L'accordo esistente - spiega - non specifica infatti che questi servizi debbano essere esentati». Pertanto, ai gravi disagi che si verificheranno nei trasporti all'ora di pranzo, si aggiungono anche quelli per gli scolari all'uscita da scuola. Riferendosi al doppio "no" della Commissione di garanzia allo sciopero dell'Acts, Nolaschi precisa che Cub confederazione e Cub trasporti hanno recapitato alla Commissione la documentazione dalla quale risulta che i Cub di Savona sono stati esentati da aderire allo sciopero nazionale dei trasporti di ieri. «Adesso è tutto a posto e lo sciopero si può fare regolarmente, come annunciato». Maurizio Loschi, segretario provinciale di Cub Trasporti, sottolinea come «non è detto che la Commissione di garanzia invii adesso una lettera nella quale ci autorizza a scioperare. L'invio della documentazione è sufficiente a darci il via libera». E poi si sfoga: «L'azienda non ha rispettato gli impegni, non mettendo in piedi iniziative unilaterali mentre c'era la trattativa in corso e non tirando fuori i capitali per poter soddisfare le nostre richieste: vuol dire che il presidente è stato autorizzato ad utilizzare tutti i fondi che ha ricevuto da Comune e Provincia, destinandoli ad altri appetiti (le banche creditrici), oltre a tutti quelli che ha risparmiato finora».(St.Mor.)
16 maggio 2009 - La Stampa
TRASPORTI I LAVORATORI ACTS E LINEA FERMI DALLE 10,15 ALLE 14,15
Lunedì c’è lo sciopero dei bus. L’azienda: "Niente più dialogo"
E’ muro contro muro tra i sindacati e la dirigenza
di ROBERTO PAVANELLO
SAVONA - Adesso è ufficiale: lunedì, dalle 10,15 alle 14,15, i mezzi dell’Acts si fermeranno. Dopo il rincorrersi di conferme e smentite dei giorni scorsi, l’ultima parola l’hanno detta ieri mattina tutte le sigle sindacali riunite insieme: Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Fiasa Cisal e Cub. Uno sciopero che, nella sostanza, continua ad essere, però, contestato dal vertice dell’Acts.
«Scioperiamo per contestare la poltica aziendale del presidente Paolo Marson e della dirigenza Acts. Va bene risanare, ma non ai danni dei lavoratori», è l’assunto di fondo dei sindacati, che ribadiscono: «La manifestazione di lunedì è legittima. C’è stato un problema tecnico, ora risolto». A spiegare di che si tratta è Maurizio Loschi dello stesso Cub, il sindacato che aveva indetto per ieri uno sciopero a livello nazionale e che quindi avrebbe impedito quello di lunedì (sarebbero stati troppo ravvicinati): «Noi invece non abbiamo aderito - spiega -. Pensavamo che fosse sufficiente lo comunicassimo noi alla Commissione di garanzia. Invece era necessario che lo facesse la segreteria nazionale. Adesso lo ha fatto, quindi è tutto a posto».
«In realtà lo sciopero non è mai stato in dubbio. Le notizie di un suo annullamento - denunciano - sono state messe in giro ad arte dalla dirigenza, proprio per creare confusione. Quindi, se ci saranno disagi per gli utenti male informati la colpa non sarà certo nostra». Il corteo dei dipendenti Acts e Linea si darà appuntamento tra le 10,30 e le 11 davanti al deposito di Legino, poi, da lì, raggiungerà il Comune, percorrendo via Stalingrado, corso Tardy e Benech, corso Mazzini e corso Italia. Giunti sotto il municipio, una delegazione dei lavoratori chiederà un incontro al sindaco Berruti.
La posizione dei sindacati è netta: «Un’azienda non si risana solo con i tagli e non è corretto che a pagare per i buchi di bilancio del passato siano solo i lavoratori».
La posizione dell’azienda è concentrata in un comunicato in cui vengono contestate le ragioni dei sindacati che, secondo l’Acts, non hanno mai accolto le proposte di mediazione, sia sul lato economico che su quello delle assunzioni, avanzate in questi due anni di trattative. E chiedono il motivo per il quale le organizzazioni sindcali preferiscano sollevare situazioni di tensione traendo argomento da aspetti pretestuosi o formali e ritengano di non doversi far carico del reale problema dell'azienda che è quello di adeguare la sua struttura organizzativa ad un moderno modello di impresa al fine di conseguire non solo l'obiettivo dell’efficienza, ma anche quello della giusta remunerazione del lavoro e del reale miglioramento delle sue condizioni». E conclude: «A questo punto Acts ritiene esaurito il dialogo sindacale».
15 maggio 2009 - Asca
TRASPORTO PUBBLICO: AUTONOMI, ADESIONE ALTA A SCIOPERO
(ASCA) - Roma, 15 mag - Lo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale ha avuto un'alta adesione. Lo affermano in una nota i sindacati autonomi SdL, Cub Trasporti e Cobas lavoro privato che hanno indetto l'agitazione per protestare contro il rinnovo del contratto siglato ieri presso il ministero dei Trasporti dai sindacati confederali piu' l'Ugl. ''La alta adesione su tutto il territorio nazionale allo sciopero di oggi, 15 maggio 2009, nel settore del Trasporto pubblico locale indetto dalle OO.SS. del patto di base SdL intercategoriale - CUB Trasporti - Cobas Lavoro Privato - si legge in una nota -, rappresenta la chiara posizione degli addetti al settore che dopo 16 mesi di mancato rinnovo contrattuale si vedono elargire un'elemosina e porre sul tavolo nuove proposte di produttivita', flessibilita' e precarieta'''. ''Un segnale da raccogliere attentamente - proseguono i sindacati autonomi - da parte di chi senza mandato alcuno continua a sottoscrivere accordi e contratti sempre piu' penalizzanti; i lavorati vanno ascoltati, i contratti nazionali vanno sottoposti a referendum''. I sincadati autonomi ribadiscono le loro richieste: aumenti salariali che ridiano finalmente la possibilita'' di vivere con dignita'', adeguandoli alle reali esigenze dei lavoratori, imposte anche da un mercato privo di qualsivoglia etica; introduzione, in busta paga, di ''un'indennita'' di carovita'' che rivaluti, all'inizio di ogni anno solare, la retribuzione almeno del valore dell'inflazione programmata; riduzione della forbice riparametrale e riallineamento dei livelli retributivi con diminuzione dei requisiti e dei tempi per accedere al livello superiore; contenimento dell'orario di lavoro, a parita'' di salario, sia al fine della tutela della salute, della sicurezza sia allo scopo di favorire l'occupazione; riconoscimento delle malattie professionali, del lavoro usurante, rideterminazione del periodo di comporto per la conservazione del posto in caso di malattie lunghe e conclamate e diritto di rappresentanza sindacale senza monopoli alcuni.
TRASPORTI / SCIOPERO: CUB, A ROMA ADESIONE AL 45%
Roma (ASCA) - Sono rilevanti i primi dati sull'astensione dal lavoro dello sciopero nel Trasporto Pubblico Locale proclamato per l'intera giornata di oggi da CUB, Cobas, SdL. A Venezia si registra una media del 80% nel trasporto urbano, 60% in quello extraurbano e 50% nel marittimo; a Trieste una media del 43%; a Bologna 55%; a Roma 45% con punte del 55% ; a Latina 80%. Sono fermi i trasporti extraurbani a Catania, Agrigento e Caltanissetta; forti disagi a Palermo. Si tratta inoltre di percentuali destinate a salire dopo la seconda fascia di garanzia, che sara' diversa di citta' in citta'. ''Sono dati che confermano la bocciatura da parte dei lavoratori di un'intesa tutta a loro sfavore'', commenta Giampietro Antonini, Coordinatore della CUB Trasporti. ''E' infatti inaccettabile un adeguamento salariale che e' pari ad un caffe' al giorno, la possibilita' di una deroga peggiorativa nei contratti aziendali, l'allungamento da 2 a 3 anni della scadenza del contratto nazionale, ed ulteriori limitazioni al diritto di sciopero, gia' fortemente compresso''. Sottolinea Antonini: ''E' particolarmente significativo che proprio in casa di Panettoni, presidente dell'azienda di trasporti veneziana e della stessa ASTRA, si registrino adesioni che in alcuni depositi arrivano alla quasi totalita' dei lavoratori. Anche per questa ragione riteniamo che le aziende debbano riconsiderare il loro atteggiamento di chiusura alla trattativa nei confronti del sindacalismo di base. Respinto con la lotta il protocollo d'intesa, i contratti andranno approvati con il referendum tra i lavoratori'', conclude il Coordinatore CUB.
TRASPORTO PUBBLICO: IN CORSO SCIOPERO NAZIONALE. PIU' DIFFICOLTA' A ROMA
Roma (Asca) - E' iniziato alle 8,30 lo sciopero nazionale di 24 ore dei lavoratori del trasporto pubblico locale. La protesta e' stata indetta dal Sindacato dei lavoratori (Sdl), Cobas e Cub ed e' svolta in fasce orarie diverse per citta', garantendo quelle protette. Le modalita' di adesione variano da citta' a citta'. A Roma la sospensione riguarda la fascia oraria compresa tra le 8.30 e le 17 e quella dalle 20 fino al termine del servizio, mentre a Milano, metro', bus e tram rimarranno fermi tra le 8.45 e le 15 e dalle 18 in poi. A Roma, poi, in concomitanza con lo sciopero le zone a traffico limitato (ztl) diurne e notturne della citta' sono disattivate. Al momento le maggiori difficolta' vengono registrate a Roma a causa del corteo dei sindacati di base della scuola che, partito intorno alle 9.00 da Trastevere si concludera' intorno alle 14 a Piazza Navona. Sempre nella capitale e' previsto il passaggio delle auto d'epoca della Mille Miglia che dal pomeriggio fino a sera inoltrata, da via Flaminia percorreranno Corso Francia e Viale Tor di Quinto, per arrivare a Castel Sant'Angelo dove sono attese intorno alle 20.30.
SCUOLA: COBAS IN PIAZZA, NO A DISTRUZIONE DI QUELLA PUBBLICA
Roma (Asca) - Venerdi di protesta di una parte del mondo della scuola per lo sciopero generale di 24 ore indetto dai Cobas. Con una manifestazione partita dal ministero dell'Istruzione accanto ai Cobas, gli Usi-Rdb Cub del Pubblico impiego e gli studenti dell'Onda della Sapienza per dire ''no alla distruzione della scuola pubblica '' e al ''ddl Aprea cancro della scuola pubblica'', come recitavano alcuni striscioni. Al corteo, diretto a piazza Navona, hanno partecipato circa 300 persone fra insegnanti e personale Ata con delegazioni di lavoratori della Sardegna, della Basilicata, della Puglia e del Lazio. Pietra dello scandalo '' il taglio di 57 mila docenti per l'anno scolastico 2009-2010, le proposte di legge Aprea e Cota, il regolamento Gelmini sulla formazione, che - secondo Piero Bernocchi, leader dei Cobas - gerarchizzano i docenti, trasformano le scuole in fondazioni private e danno ai capi di istituto il potere di assumere e licenziare il personale''. Qualche momento di tensione e' stato registrato stamane quando sul lungotevere i manifestanti hanno discusso con automobilisti e i motociclisti bloccati nel traffico per il corteo.
15 maggio 2009 - Ansa
SCIOPERI:TAGLI E CONTRATTO, PROTESTA SCUOLA E TRASPORTI
INIZIATIVA INDETTA DA SINDACATI DI BASE, MANIFESTAZIONE A ROMA
(ANSA) - ROMA, 15 MAG - Disagi nelle scuole e nel trasporto pubblico oggi per un doppio sciopero proclamato dai sindacati di base contro i «tagli» all'istruzione e i contenuti dell'intesa per il rinnovo del contratto dei lavoratori dei trasporti. A Milano, secondo l'azienda dei trasporti (Atm), l'astensione dal lavoro (che si svolta con modalità diverse da città a città), non ha creato grandi difficoltà, almeno in orario-ufficio, ai cittadini e il servizio delle linee M1, M2 e M3 stamani è stato regolare. Bassa adesione anche a Napoli. Secondo stime dall'Azienda napoletana mobilità, nei depositi è rientrato appena il 10,5 per cento dei mezzi in servizio, è stata rispettata la prima delle due fasce orarie protette e hanno funzionato regolarmente le metropolitane e la Circumvesuviana. Di diverso parere i promotori dello sciopero che hanno, invece, espresso soddisfazione per la partecipazione dei lavoratori. A Venezia - ha osservato la Cub, che ha indetto la protesta assieme a Cobas e Sindacato dei Lavoratori - si registra una media del 80% nel trasporto urbano, 60% in quello extraurbano e 50% nel marittimo; a Trieste una media del 43%; a Bologna 55%; a Roma 45% con punte del 55% ; a Latina 80%. Fermi, sempre secondo la Cub, i trasporti extraurbani a Catania, Agrigento e Caltanissetta; forti disagi a Palermo. I dati «confermano la bocciatura da parte dei lavoratori di un'intesa tutta a loro sfavore» ha commentato Giampietro Antonini, coordinatore della Cub trasporti. «È infatti inaccettabile - ha proseguito - un adeguamento salariale che è pari a un caffè al giorno, la possibilità di una deroga peggiorativa nei contratti aziendali, l'allungamento da due a tre anni della scadenza del contratto nazionale, e ulteriori limitazioni al diritto di sciopero, già fortemente compresso». Nel comparto scuola lo sciopero è stato accompagnato da una manifestazione nazionale a Roma. «No alla distruzione delle scuola», «estendiamo i diritti, stabilizziamo la ricerca» e «ddl Aprea cancro della scuola pubblica». Con questi e altri striscioni insegnanti e lavoratori Ata (gli ausiliari tecnico-amministrativi) sono scesi in piazza, partendo dalla sede del ministero dell'Istruzione, «contro i tagli di 57 mila posti di lavoro nella scuola». Al corteo, conclusosi a piazza Navona, hanno partecipato delegazioni di lavoratori della Sardegna, della Basilicata, della Puglia e del Lazio. «Un decimo dei tagli, circa 4 mila - ha spiegato il portavoce dei Cobas, Piero Bernocchi che ha partecipato al corteo - riguarda il Lazio e a essere colpito è soprattutto il centro-sud mentre proprio in Lombardia il maestro unico è 'passatò di meno. Tutto questo di fronte a una opposizione che ha accettato tacitamente i passaggi chiave della riforma dell'istruzione». Bernocchi ha anche criticato il disegno di legge Aprea, «che trasformerebbe le scuole in fondazioni private con ampio potere ai capi di istituto, in grado di licenziare i lavoratori». Tra i manifestanti anche una rappresentanza di insegnanti abruzzesi che chiede la sospensione dei tagli alla scuola nelle zone colpite dal terremoto. «Il programma delle scuole nei territori colpiti dal terremoto in Abruzzo è fermo al 4 aprile. I ragazzi in attesa di essere scrutinati a giugno stanno seguendo i corsi nelle tendopoli e a settembre - hanno spiegato - non sarà possibile tornare in alcune strutture».
SCIOPERI: TRASPORTO PUBBLICO;SINDACATI, RILEVANTI PRIMI DATI
(ANSA) - ROMA, 15 MAG - Sono rilevanti, secondo i sindacati autonomi che hanno proclamato lo sciopero nazionale di oggi nel trasporto pubblico locale, i primi dati sull'astensione dal lavoro. In una nota, la Cub (confederazione unitaria di base) - che ha indetto la protesta assieme a Cobas e Sindacato dei Lavoratori - precisa che a Venezia si registra una media del 80% nel trasporto urbano, 60% in quello extraurbano e 50% nel marittimo; a Trieste una media del 43%; a Bologna 55%; a Roma 45% con punte del 55% ; a Latina 80%. Sono fermi, secondo quanto riferisce la Cub, i trasporti extraurbani a Catania, Agrigento e Caltanissetta; forti disagi a Palermo. Si tratta, si legge nella nota, «di percentuali destinate a salire dopo la seconda fascia di garanzia, che sarà diversa di città in città». I dati «confermano la bocciatura da parte dei lavoratori di un'intesa tutta a loro sfavore», commenta Giampietro Antonini, coordinatore della Cub trasporti. «È infatti inaccettabile un adeguamento salariale che è pari ad un caffè al giorno, la possibilità di una deroga peggiorativa nei contratti aziendali, l'allungamento da due a tre anni della scadenza del contratto nazionale, ed ulteriori limitazioni al diritto di sciopero, già fortemente compresso». Antonini sottolinea che «è particolarmente significativo che proprio in casa di Panettoni, presidente dell'azienda di trasporti veneziana e della stessa Asstra (azienda datoriale), si registrino adesioni che in alcuni depositi arrivano alla quasi totalità dei lavoratori. Anche per questa ragione - conclude il sindacalista - riteniamo che le aziende debbano riconsiderare il loro atteggiamento di chiusura alla trattativa nei confronti del sindacalismo di base. Respinto con la lotta il protocollo d'intesa, i contratti andranno approvati con il referendum tra i lavoratori».
SCIOPERI: MILANO; ATM, METRO REGOLARI BUS E TRAM AL 60%
(ANSA) - MILANO, 15 MAG - A Milano, nonostante lo sciopero di 24 ore indetto da Cobas, Sdl e Cub nel settore del trasporto pubblico, nell'ambito di un'astensione nazionale dal lavoro, i mezzi sono stati abbastanza regolari. Lo ha comunicato l'Atm, la municipalizzata dei trasporti, che ha confermato che le tre linee del metrò hanno funzionato regolarmente. «I mezzi di superficie in servizio - ha precisato l'azienda - nella seconda fascia, intorno alle 19.30, erano il 62%».
MANIFESTANTI CUB LANCIANO UOVA CONTRO BANCA A MILANO
(ANSA) - MILANO, 15 MAG - Si è conclusa con un lancio di uova sulla facciata della Banca Commerciale Italiana la manifestazione regionale organizzata a Milano dalla Confederazione unitaria di base in occasione dello sciopero generale indetto per oggi. Una cinquantina di manifestanti, al termine del corteo partito questa mattina da largo Cairoli e arrivato verso mezzogiorno in piazza della Scala, ha inscenato un lancio di uova contro una gigantografia che riproduceva la figura caricaturale di un banchiere, ma parecchie uova sono state scagliate contro la retrostante facciata della banca. Il mondo della finanza è infatti uno dei bersagli principali della protesta indetta dai lavoratori. «Voi siete la crisi - si legge in uno dei volantini distribuiti dai manifestanti e riferiti ai banchieri - noi siamo la soluzione».
SANITÀ: EX ANNI VERDI; AVVIATO TAVOLO COBAS-REGIONE
(ANSA) - ROMA, 15 MAG - È terminato alle 22 di ieri il confronto iniziato alle 17 tra Regione Lazio, con il vicepresidente Montino, il delegato del presidente Piero Marrazzo alla Sanità, Candido e l' assessore al Lavoro Tibaldi, e la delegazione RdB-Cub, Cobas e Associazione genitori e familiari utenti disabili. Il confronto, si legge in una nota, si è svolto mentre sotto la sede della Giunta regionale era in corso un presidio di lavoratori, familiari ed utenti dei centri ex Anni Verdi. Al termine dell'incontro le parti hanno convenuto sull' apertura di un tavolo di confronto permanente sui problemi della precarietà e delle esternalizzazione dei servizi in sanità. In concreto è stato stabilito di giungere ad una soluzione entro il 30 giugno per la vertenza ex Anni Verdi - Ri.Rei che garantista i livelli assistenziali e occupazionali. Sul mancato pagamento delle retribuzioni si terrà un incontro con il Prefetto il 19 maggio prossimo poi la Regione riconvocherà i sindacati. Per quanto riguarda il precariato verrà valutata la necessità di un'indicazione alle direzioni aziendali sulle procedure per le stabilizzazioni. Sulla reinternalizzazione dei servizi e del personale a gestione diretta verrà avviato un confronto per la presentazione di un provvedimento legislativo per sanare l' illiceità diffusa.
SCIOPERI: TRASPORTI; BASSA ADESIONE A NAPOLI
(ANSA) - NAPOLI, 15 MAG - È molto bassa la percentuale di adesione allo sciopero dei lavoratori del trasporto pubblico proclamato da Sdl Cub e Cobas registrata a Napoli. Secondo la prima stima diffusa dall'Azienda napoletana mobilità nei depositi sono rientrati appena il 10,5 per cento dei mezzi in servizio. Rispettata la prima delle due fasce orarie protette, quella compresa tra le 5.30 e le 8 anche per le linee della Cumana e della Circumflegrea, mentre sono regolarmente in funzione le metropolitane e la Circumvesuviana.
TRASPORTI: SCIOPERO; ATAC, ADESIONE AL 24%
(ANSA) - ROMA, 15 MAG - È regolare il servizio sulle due linee della metropolitana e sulle ferrovie Roma-Lido e Roma-Viterbo. Leggermente ridotto il servizio sulla Roma-Giardinetti. Normale il servizio sulle linee di bus della periferia gestite dalla Tevere Tpl. L'adesione presso l'azienda Trambus che gestisce le linee centrali e di Ostia è del 24 per cento. Lo rende noto un comunicato dell'Atac. La prima frazione di sciopero si concluderà alle 17, momento in cui inizierà la fascia per garantire la mobilità di studenti e pendolari. Alle 20 scatterà la seconda frazione di sciopero.
SCUOLA: DOCENTI E ATA COBAS IN CORTEO A ROMA CONTRO I TAGLI
(ANSA) - ROMA, 15 MAG - «No alla distruzione delle scuola», «estendiamo i diritti, stabilizziamo la ricerca» e «ddl Aprea cancro della scuola pubblica». Con questi ed altri striscioni circa 300 insegnanti e lavoratori Ata (gli ausiliari tecnico-amministrativi) stanno manifestando a Roma, partiti dalla sede del ministero dell'Istruzione, «contro i tagli di 57 mila posti di lavoro nella scuola». Al corteo, diretto a piazza Navona hanno partecipato le delegazioni di lavoratori della Sardegna, della Basilicata, della Puglia e del Lazio. «Vogliamo il riconoscimento dell'anzianità giuridica ed economica del personale Ata. Ottantamila dipendenti sono passati dagli enti locali allo Stato senza che venisse loro riconosciuta l'anzianità per il lavoro svolto negli enti locali, questo vuol dire che ci saranno dipendenti di serie A e di serie B e questi ultimi guadagneranno di meno», ha detto un lavoratore Ata. All'incrocio tra il lungotevere dei Vailati e lungotevere dè Cenci c'è stato qualche momento di tensione tra i manifestanti e gli automobilisti e i motociclisti bloccati nel traffico per il corteo.
SCUOLA: OGGI SCIOPERO COBAS, INSEGNANTI NEL «BUCO NERO»
(ANSA) - ROMA, 15 MAG - Professori chiamati all'appello che entrano in un 'buco nerò simbolico formato da un telone nero e ne escono con maschera grigia e ali bianche, come «persone non più appartenenti a questo mondo». È la protesta inscenata durante il sit in dei sindacati di base della scuola a Roma sulle scale della sede del Ministero dell'Istruzione, contro «il taglio di 57 mila posti di lavoro di docenti e personale Ata per il prossimo anno». «Insegnanti di lettere, di matematica, di psicologia, e altri, non ci sono più», hanno urlato i manifestanti chiamando all'appello ogni professore che è entrato nel 'buco nerò. A viale Trastevere, davanti alla sede del Ministero, si sono radunati oltre 100 manifestanti, provenienti da tutta Italia, pronti a partire in corteo verso Piazza Navona con bandiere rosse dei Cobas e striscioni come «No al taglio degli organici» e «No alla distruzione della scuola». Alla manifestazione, hanno annunciato i sindacati, parteciperà anche una delegazione di professori provenienti dall'Abruzzo.
15 maggio 2009 - Adnkronos
TRASPORTO LOCALE: CUB, BENE ADESIONE A SCIOPERO
Roma, 15 mag. (Adnkronos)- Sono «rilevanti» i primi dati sull'astensione dal lavoro dello sciopero nel trasporto pubblico locale proclamato per l'intera giornata di oggi da Cub, Cobas e SdL. A tracciare un primo bilancio della protesta in corso è la Cub, in una nota. A Venezia si registra una media del 80% nel trasporto urbano, 60% in quello extraurbano e 50% nel marittimo; a Trieste una media del 43%; a Bologna 55%; a Roma 45% con punte del 55% ; a Latina 80%. Sono fermi i trasporti extraurbani a Catania, Agrigento e Caltanissetta; forti disagi a Palermo. Si tratta, rileva la sigla sindacale, di percentuali destinate a salire dopo la seconda fascia di garanzia, che sarà diversa di città in città. «Sono dati che confermano la bocciatura da parte dei lavoratori di un'intesa tutta a loro sfavore», commenta Giampietro Antonini, coordinatore della Cub Trasporti. «È infatti inaccettabile un adeguamento salariale che è pari ad un caffè al giorno, la possibilità di una deroga peggiorativa nei contratti aziendali, l'allungamento da 2 a 3 anni della scadenza del contratto nazionale, ed ulteriori limitazioni al diritto di sciopero, già fortemente compresso». «È particolarmente significativo- prosegue Antonini- che proprio in casa di Panettoni, presidente dell'azienda di trasporti veneziana e della stessa Asstra, si registrino adesioni che in alcuni depositi arrivano alla quasi totalità dei lavoratori. Anche per questa ragione riteniamo che le aziende debbano riconsiderare il loro atteggiamento di chiusura alla trattativa nei confronti del sindacalismo di base. Respinto con la lotta il protocollo d'intesa, i contratti andranno approvati con il referendum tra i lavoratori».
TRASPORTO LOCALE: SDL, ALTA ADESIONE A SCIOPERO
Roma, 15 mag. (Adnkronos)- Lo sciopero del trasporto locale, indetto da Sdl, Cub e Cobas ha registrato un'alta adesione su tutto il territorio nazionale. A riferirlo sono le tre sigle sindacali. la partecipazione degli autoferrotranvieri «rappresenta- sottolineano- la chiara posizione degli addetti al settore che dopo 16 mesi di mancato rinnovo contrattuale si vedono elargire un'elemosina e porre sul tavolo nuove proposte di produttività, flessibilità e precarietà». «Le vere aspettative che nascono dal confronto, dalle assemblee sui posti di lavoro non sono contenute in alcun protocollo e vengono ribaditi ad alta voce da tutti i lavoratori che oggi hanno scioperato». Tra queste, ci sono, dicono i sindacati «aumenti salariali che ridiano finalmente la possibilita» di vivere con dignita«, adeguandoli alle reali esigenze dei lavoratori, imposte anche da un mercato privo di qualsivoglia etica; l'introduzione, in busta paga, di 'un'indennita» di carovità che rivaluti, all'inizio di ogni anno solare, la retribuzione almeno del valore dell'inflazione programmata; il contenimento dell'orario di lavoro, a parita« di salario, sia al fine della tutela della salute, della sicurezza sia allo scopo di favorire l'occupazione; il riconoscimento delle malattie professionali, del lavoro usurante».
MILANO: CORTEO CUB, MANIFESTANTI LANCIANO UOVA CONTRO BANCA
Milano, 15 mag. - (Adnkronos) - Si è conclusa con un lancio di uova sulla facciata della Banca Commerciale Italiana, in piazza della Scala a Milano, la manifestazione regionale organizzata a Milano dalla Confederazione unitaria di base in occasione dello sciopero generale indetto per oggi. I manifestanti, al termine del corteo partito questa mattina da largo Cairoli, ha inscenato un lancio di uova contro una gigantografia che riproduceva la figura caricaturale di un banchiere. «Voi siete la crisi, noi siamo la soluzione» è dei dei volantini distribuito durante il corteo che ha attraversato la città.
TRASPORTO LOCALE: ATM MILANO, REGOLARE CIRCOLAZIONE METRO
Milano, 15 mag. - (Adnkronos) - A Milano stamani il servizio di trasporto della metropolitana sulle linee 1, 2 e 3 funziona regolarmente. Lo comunica l'Atm, mentre è in corso lo sciopero nazionale del traporto pubblico locale indetto da Cub Trasporti, Cobas Lavoro privato e Slai Cobas. L'azienda fornirà più tardi dati sul servizio di trasporto di superficie.
TRASPORTO LOCALE: CAVOLA (SDL), OGGI RISPOSTA AD ATTACCHI A DIRITTO SCIOPERO
Roma, 15 mag. (Adnkronos)- «Appoggio completamente le ragioni dello sciopero degli autoferrotranvieri di oggi, soprattutto dopo l'intervento del ministro Matteoli di qualche giorno fa». A dichiararlo è Andrea Cavola, segretario nazionale del Sdl, ora candidato alle elezioni europee nella Lista comunista e anticapitalista. «È fondamentale ricordare -dice- in che situazione drammatica vertono i lavoratori in questo periodo: gli autoferrotranvieri attendono il rinnovo del contratto da circa un anno e mezzo e gli accordi sottoscritti il 22 gennaio scorso da Cisl, Uil, Ugl, Confindustria e Governo sulla riforma del modello contrattuale non fanno che aggravare le condizioni e portare i lavoratori verso la precarietà». «In più - prosegue Cavola- scioperare oggi ha anche un'altra valenza: i continui attacchi da parte dell' istituzioni, ministro Matteoli in primis, sul diritto allo sciopero devono essere diventare una motivazione in più per scendere in piazza e ricordare come è inconcepibile da parte di una istituzione voler sottrarre ai cittadini non soltanto il diritto al lavoro, ma anche quello allo sciopero».
SCUOLA: COBAS IN PIAZZA CONTRO TAGLI DEL GOVERNO
Roma, 15 mag. (Adnkronos) - I Cobas della scuola di nuovo in piazza per protestare contro i tagli del Governo. Si sono dati appuntamento a Roma, sotto la sede del ministero dell'Istruzione in viale Trastevere, per contestare i provvedimenti attuati dal ministro Gelmini e quelli in discussione in Parlamento come il disegno di legge Aprea. «No ai tagli degli organici», «No alla distruzione della scuola pubblica» sono i due striscioni che campeggiano sulla scalinata del Ministero dove il portavoce nazionale del sindacato di base, Piero Bernocchi, ha illustrato le motivazioni della protesta che si sposterà a Piazza Navona dove i manifestanti saranno raggiunti dagli studenti dell'Onda. «In autunno - ha detto Bernocchi - la lotta contra la Riforma Gelmini è stata forte, ma sono stati ottenuti pochi risultati perchè il governo è stato sordo e, ciò che è più grave, è che l'opposizione è stata inesistente accettando di fatto tutti i passaggi della Riforma». I Cobas, ha sottolineato, sono oggi nuovamente in piazza, per la terza volta, per contestare il taglio di 57 mila posti di lavoro, tra docenti e Ata. «I tagli previsti per il prossimo anno - ha detto ancora Bernocchi - non hanno precedenti nella scuola del dopoguerra. I precari verranno espulsi in massa ed hanno un'età compresa tra i 40 e 55 anni e si ritroveranno fuori dal mondo del lavoro, per altro in una situazione economica non buona». Sotto accusa anche la legge Aprea, «ormai in dirittura d'arrivo», che verrà approvata «entro l'estate» e che, ha spiegato Bernocchi «trasformerà le scuole in fondazioni private dando più poteri ai capi di istituto che potranno decidere di assumere e licenziare», nonchè la progressione di carriera dei docenti tra quattro fasce. «Anche nell'università - ha aggiunto il leader dei Cobas - ci sarà un meccanismo analogo con strutture private che non hanno obbligo di finanziamento e porterà ad una lotta spietata tra gli atenei per i finanziamenti pubblici. E tutto ciò sta avvenendo nel silenzio dei docenti e dei collaboratori che non sanno realmente quello che sta accadendo». Infine, un ultimo accenno a quello che Bernocchi ha definito un aspetto «grave e cinico» che riguarda le zone terremotate. «I tagli - ha concluso Bernocchi - riguarderanno anche l'Abruzzo e le zone terremotate. All'aquila non ci sono più scuole e, non è stata programmata nessuna struttura ma i tagli agli organici vengono mantenuti. E questo è un aspetto grave e cinico».
LAZIO: REGIONE CONFERMA IMPEGNO PER LAVORATORI RI.REI
OBIETTIVO È UNA SOLUZIONE ENTRO FINE GIUGNO
Roma, 15 mag. - (Adnkronos) - Il vicepresidente della Regione Lazio e assessore all'Urbanistica Esterino Montino, l'assessore al Lavoro, Politiche giovanili e pari opportunità Alessandra Tibaldi e il delegato del presidente Piero Marrazzo, Pino Candido, in una nota confermano l'impegno della Regione Lazio per giungere a una «soluzione della questione Ri.Rei. entro il prossimo 30 giugno garantendo i livelli assistenziali e occupazionali». Nella nota si riconferma anche «l'intervento della Giunta per lo sblocco immediato del pagamento delle retribuzioni arretrate. A questo proposito la Regione incontrerà martedì prossimo il Prefetto di Roma e convocherà un ulteriore tavolo sindacale». La nota giunge a seguito della grave situazione determinata dalla manifestazione promossa dalla RdB e Cobas e dal relativo blocco stradale di lavoratori del Consorzio Ri.Rei, presso la sede della giunta regionale del Lazio.
15 maggio 2009 - Omniroma
SCIOPERO TPL, CUB: A ROMA PUNTE ASTENSIONE A 55%, 80% A LATINA
(OMNIROMA) Roma, 15 mag - «Sono rilevanti i primi dati sull'astensione dal lavoro dello sciopero nel Trasporto Pubblico Locale proclamato per l'intera giornata di oggi da Cub, Cobas, SdL. A Venezia si registra una media del 80% nel trasporto urbano, 60% in quello extraurbano e 50% nel marittimo; a Trieste una media del 43%; a Bologna 55%; a Roma 45% con punte del 55% ; a Latina 80%. Sono fermi i trasporti extraurbani a Catania, Agrigento e Caltanissetta; forti disagi a Palermo. Si tratta inoltre di percentuali destinate a salire dopo la seconda fascia di garanzia, che sarà diversa di città in città». Così una nota Cub. «Sono dati che confermano la bocciatura da parte dei lavoratori di un'intesa tutta a loro sfavore - commenta Giampietro Antonini, coordinatore della Cub Trasporti - È infatti inaccettabile un adeguamento salariale che è pari ad un caffè al giorno, la possibilità di una deroga peggiorativa nei contratti aziendali, l'allungamento da 2 a 3 anni della scadenza del contratto nazionale, ed ulteriori limitazioni al diritto di sciopero, già fortemente compresso».
TRAFFICO, CIRCOLAZIONE INTENSA PER SCIOPERO TRASPORTI
(OMNIROMA) Roma, 15 mag - Circolazione intensa sull'intera rete stradale cittadina a causa dello sciopero dei lavoratori dei trasporti. Secondo la sala operativa dei vigili urbani, comunque, non si segnalano situazioni di particolare criticità.
EX ANNI VERDI, RDB-CUB: «ACCORDO SU SOLUZIONE ENTRO 30 GIUGNO»
(OMNIROMA) Roma, 15 mag - «Sulla questione ex Anni Verdi/Ri.Rei., una soluzione entro il 30 giugno garantendo sia i livelli assistenziali sia i livelli occupazionali; sul mancato pagamento delle retribuzioni è stato richiesto e si terrà un incontro con il Prefetto di Roma il 19 maggio prossimo, al termine del quale la Regione riconvocherà la delegazione sindacale; sul precariato è stata valutata la necessità di un'indicazione chiara alle Direzioni Aziendali sulle procedure per le stabilizzazioni previste dalle Finanziarie 2007 e 2008; sulla reinternalizzazione dei servizi e del personale a gestione diretta nelle strutture della Sanità Pubblica, un percorso di confronto per la presentazione di un provvedimento legislativo al fine di sanare l'illiceità diffusa nel settore con importanti risparmi per le casse regionali». Così in una nota Rdb-Cub che comunica l'esito di un «serrato confronto iniziato ieri pomeriggio tra la Regione Lazio, rappresentata dal Vice presidente Montino, il delegato alla Sanità del presidente Marrazzo e l'assessore al Lavoro Tibaldi, e la delegazione composta da RdB-Cub, Cobas e Associazione genitori e familiari utenti disabili». «Al termine dell'incontro - prosegue la nota - le parti sono convenute sull'apertura di un tavolo di confronto permanente sui problemi della precarietà e delle esternalizzazione dei servizi in Sanità».
15 maggio 2009 - Apcom
Trasporto pubblico/ Cub: Rilevanti i dati su adesione a sciopero
A Roma 45% con punte del 55%
Roma (APCOM) - I primi dati sull'astensione dal lavoro per lo sciopero nel Trasporto pubblico locale proclamato per l'intera giornata di oggi da Cub, Cobas, SdL "sono rilevanti". Lo affermano i sindacati in una nota. A Venezia, si legge, "si registra una media del 80% nel trasporto urbano, 60% in quello extraurbano e 50% nel marittimo; a Trieste una media del 43%; a Bologna 55%; a Roma 45% con punte del 55% ; a Latina 80%. Sono fermi i trasporti extraurbani a Catania, Agrigento e Caltanissetta; forti disagi a Palermo. Si tratta inoltre di percentuali destinate a salire dopo la seconda fascia di garanzia, che sarà diversa di città in città". "Sono dati che confermano la bocciatura da parte dei lavoratori di un'intesa tutta a loro sfavore", commenta Giampietro Antonini, Coordinatore della Cub Trasporti. "E' infatti inaccettabile un adeguamento salariale che è pari ad un caffè al giorno, la possibilità di una deroga peggiorativa nei contratti aziendali, l'allungamento da 2 a 3 anni della scadenza del contratto nazionale, ed ulteriori limitazioni al diritto di sciopero, già fortemente compresso". "E' particolarmente significativo - sottolinea Antonini - che proprio in casa di Panettoni, presidente dell'azienda di trasporti veneziana e della stessa Asstra, si registrino adesioni che in alcuni depositi arrivano alla quasi totalità dei lavoratori. Anche per questa ragione riteniamo che le aziende debbano riconsiderare il loro atteggiamento di chiusura alla trattativa nei confronti del sindacalismo di base. Respinto con la lotta il protocollo d'intesa - conclude il Coordinatore Cub - i contratti andranno approvati con il referendum tra i lavoratori".
Trasporto locale/Autonomi: Alta adesione a sciopero,no a contratto
Sindacati: dati "rilevanti" su adesioni
Roma, 15 mag. (Apcom) - L'alta adesione allo sciopero del trasporto pubblico locale conferma la bocciatura da parte dei lavoratori del protocollo sul contratto collettivo nazionale della mobilità siglato il 30 aprile. Lo affermano in una nota congiunta SdL intercategoriale, Cub Trasporti, Cobas Lavoro Privato. I dati sull'adesione, sono stati definiti "rilevanti" dai sindacati ed evidenziano a Venezia una media del 80% nel trasporto urbano, 60% in quello extraurbano e 50% nel marittimo; a Trieste una media del 43%; a Bologna 55%; a Roma 45% con punte del 55%; a Latina 80%. Fermi i trasporti extraurbani a Catania, Agrigento e Caltanissetta; forti disagi a Palermo. Questi dati, spiegano i sindacati, "rappresentano la chiara posizione degli addetti al settore che dopo 16 mesi di mancato rinnovo contrattuale si vedono elargire un'elemosina e porre sul tavolo nuove proposte di produttività, flessibilità e precarietà". Per il coordinatore della Cub trasporti, Giampietro Antonini, "è infatti inaccettabile un adeguamento salariale che è pari ad un caffè al giorno, la possibilità di una deroga peggiorativa nei contratti aziendali, l'allungamento da 2 a 3 anni della scadenza del contratto nazionale, ed ulteriori limitazioni al diritto di sciopero, già fortemente compresso". Secondo i sindacati autonomi, quello di oggi è "un segnale da raccogliere attentamente da parte di chi senza mandato alcuno continua a sottoscrivere accordi e contratti sempre più penalizzanti; i lavorati vanno ascoltati, i contratti nazionali vanno sottoposti a referendum. "Anche per questa ragione - aggiunge Antonini - riteniamo che le aziende debbano riconsiderare il loro atteggiamento di chiusura alla trattativa nei confronti del sindacalismo di base". Le vere aspettative che nascono dal confronto, dalle assemblee sui posti di lavoro, ribadiscono ancora i sindacati, "non sono contenute in alcun protocollo e vengono ribaditi ad alta voce da tutti i lavoratori che oggi hanno scioperato". Aspettative, che riguardano aumenti salariali che, dicono i sindacati, "ridiano finalmente la possibilità di vivere con dignità, adeguandoli alle reali esigenze dei lavoratori", l'introduzione, in busta paga, di 'un'indennità di carovita' che rivaluti, all'inizio di ogni anno solare, la retribuzione almeno del valore dell'inflazione programmata; riduzione della forbice riparametrale e riallineamento dei livelli retributivi con diminuzione dei requisiti e dei tempi per accedere al livello superiore; contenimento dell'orario di lavoro, a parità di salario, sia al fine della tutela della salute, della sicurezza sia allo scopo di favorire l'occupazione; riconoscimento delle malattie professionali, del lavoro usurante, rideterminazione del periodo di comporto per la conservazione del posto in caso di malattie lunghe e conclamate; diritto di rappresentanza sindacale senza monopoli alcuni.
Scuola/ Alla manifestazione Cobas va in scena morte istruzione
Prof sfilano per Roma con maschere d'argento e ali d'angelo
Roma, 15 mag. (Apcom) - E' terminata poco fa, a Roma, la manifestazione dei Cobas contro i tagli agli organici e le riforme in atto nella scuola pubblica: il corteo, composto da qualche migliaia di partecipanti, si è sciolto in piazza Navona, a due passi dal Senato, dove i leader del movimento di protesta hanno espresso i motivi del dissenso verso la politica adottata dal governo nei confronti dell'istruzione. Alcune decine di manifestanti hanno percorso le strade del centro della capitale partendo dal ministero dell'Istruzione, dove si erano radunati, con i volti coperti da maschere d'argento e ali d'angelo simulando l'attraversamento di un drappo nero: una scena che ha voluto rappresentare il passaggio dalla vita alla morte della "scuola pubblica". I motivi della protesta sono stati riassunti nei diversi striscioni che hanno accompagnato la manifestazione: "No alla maestra unica e al taglio degli organici", "No alla distruzione della scuola". All'iniziativa erano presenti anche rappresentanti dell'Usi - Rdb Cub del Pubblico impiego, dei Comitati insegnanti precari e degli studenti dell'Onda della Sapienza. L'iniziativa ha avuto il consenso anche dall'assemblea sindacale della scuola italiana di Atene. Per quanto riguarda la risposta allo sciopero, in mancanza di dati ministeriali ufficiali, dalle scuole giungono notizie di adesioni piuttosto basse e disagi abbastanza contenuti.
15 maggio 2009 - Agi
SCIOPERO BUS: MILANO, FERMO UN TRAM SU QUATTRO, REGOLARE METRO
(AGI) - Milano, 15 mag. - Molto traffico questa mattina a Milano ma nessun blocco totale dei mezzi pubblici per lo sciopero di 24 ore, indetto da Cobas, Sdl e Cub. Secondo i dati dell'Atm, l'azienda dei trasporti pubblici del capoluogo lombardo, infatti le tre linee della metropolitana funzionano regolarmente mentre per quanto riguarda i mezzi di superficie, ne sono rientrati in deposito 25 su 100. Lo sciopero nazionale, che si svolge con modalita' diverse da citta' a citta', a Milano interessa le fasce orarie 8.45-15 e dalle 18 fino a fine servizio.
15 maggio 2009 - Dire
SANITÀ. CROCE ROSSA, RDB-CUB: ROCCA CHIEDE TAVOLO MA NON BASTA
NON REVOCHIAMO SCIOPERO, SUBITO SOLUZIONI
(DIRE- Notiziario sanita') Roma, 15 mag. - Dopo la proclamazione da parte della Rdb-Cub di una seconda azione di sciopero in Croce rossa, il commissario straordinario della Cri, Francesco Rocca, ha ufficialmente chiesto un tavolo interistituzionale per la stabilizzazione di tutti i precari Cri. "Era una delle richieste che come Rdb-Cub Cri avevamo avanzato in occasione dello sciopero del 4 maggio scorso e dell'occupazione della sede centrale di via Toscana a Roma", ricorda Massimiliano Gesmini, esponente del sindacato. "Tuttavia- specifica- non possiamo dichiararci del tutto soddisfatti perche', a differenza di quanto richiesto dal commissario, riteniamo che il tavolo abbia senso solo se vengono coinvolti tutti i soggetti istituzionali che possono determinare una vera soluzione. Inoltre- continua- e' necessario che il tavolo si tenga presso la presidenza del Consiglio dei ministri e che venga convocato al piu' presto". E tutto cio' motiva la decisione "di proclamare comunque la seconda azione di sciopero, che sara' di 48 ore, nei giorni 28 e 29 maggio. E' necessario non fermarsi- conclude- fino a quando non verranno indicate soluzioni concrete per tutti i precari Cri e tempi certi per le stabilizzazioni".
BOLOGNA. APPUNTAMENTI DI SABATO 16 MAGGIO
(DIRE) Bologna, 15 mag. - Questi gli appuntamenti a Bologna e Provincia:...
9.30- Bologna (Sala auditorium/v.le A.Moro 18)- Assemblea regionale Cub Emilia-Romagna...
15 maggio 2009 - Latina 24
SCIOPERO DEI MEZZI PUBBLICI, A LATINA ADESIONE DELL'80%
Latina - «Sono rilevanti i primi dati sull'astensione dal lavoro dello sciopero nel Trasporto Pubblico Locale proclamato per l'intera giornata di oggi da Cub, Cobas, SdL. A Venezia si registra una media del 80% nel trasporto urbano, 60% in quello extraurbano e 50% nel marittimo; a Trieste una media del 43%; a Bologna 55%; a Roma 45% con punte del 55% ; a Latina 80%. Sono fermi i trasporti extraurbani a Catania, Agrigento e Caltanissetta; forti disagi a Palermo. Si tratta inoltre di percentuali destinate a salire dopo la seconda fascia di garanzia, che sarà diversa di città in città». Così una nota Cub. «Sono dati che confermano la bocciatura da parte dei lavoratori di un'intesa tutta a loro sfavore - commenta Giampietro Antonini, coordinatore della Cub Trasporti - È infatti inaccettabile un adeguamento salariale che è pari ad un caffè al giorno, la possibilità di una deroga peggiorativa nei contratti aziendali, l'allungamento da 2 a 3 anni della scadenza del contratto nazionale, ed ulteriori limitazioni al diritto di sciopero, già fortemente compresso».
15 maggio 2009 - Repubblica.it
Le prime cifre indicano una sospensione parziale del servizio di trasporto pubblico. Metro regolari a Milano e Roma, a Napoli bassa adesione all'agitazione
Sciopero, non c'è blocco totale. Traffico intenso e qualche disagio
ROMA - Molto traffico sulle strade e circolazione dei mezzi pubblici ridotta oggi per lo sciopero nazionale di 24 ore indetto da Cobas, Sdl e Cub, anche se non si registra un blocco totale del servizio. A Milano le tre linee della metropolitana funzionano regolarmente mentre per quanto riguarda i mezzi di superficie, ne sono rientrati in deposito 25 su 100. Diverse le modalità a seconda delle città: a Milano lo stop interessa le fasce orarie dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 fino a fine servizio. Anche a Roma, comunica l'Atac, è regolare il servizio sulle due linee della metropolitana e sulle ferrovie Roma-Lido e Roma-Viterbo, con qualche leggera riduzione a livello locale. L'adesione presso l'azienda Trambus che gestisce le linee centrali e di Ostia è del 24 per cento. Lo sciopero nella Capitale si concluderà alle 17, momento in cui inizierà la fascia per garantire la mobilità di studenti e pendolari, per poi riprendere dalle 20. Molto bassa la percentuale di adesione allo sciopero dei lavoratori del trasporto pubblico a Napoli. Secondo la prima stima diffusa dall'Azienda napoletana mobilità nei depositi sono rientrati appena il 10,5 per cento dei mezzi in servizio.
15 maggio 2009 - Il Denaro
Sciopero, basse adesioni
di Giovanni Brancaccio
Napoli - Bassa la percentuale di adesione allo sciopero dei lavoratori del trasporto pubblico proclamato da Sdl Cub e Cobas registrata a Napoli. Secondo la prima stima diffusa dall'Azienda napoletana mobilità, nei depositi sono rientrati appena il 10,5 per cento dei mezzi in servizio.
15 maggio 2009 - Il Messaggero Veneto
Sindacati di base oggi in sciopero: si fermano trasporti pubblici e scuola
ROMA - Oggi si fermerà una parte del mondo della scuola e del trasporto pubblico locale. La protesta è stata indetta dai sindacati di base.
Sul fronte del trasporto pubblico Sdl, Cobas e Cub, confermano lo sciopero nazionale di 24 ore. La protesta sarà svolta in fasce orarie diverse per città, garantendo quelle protette. Gli autoferrotranvieri, afferma Roberto Cortese dell’Sdl, «sono in attesa di un rinnovo contrattuale da circa un anno e mezzo». Ai sindacati di base non è infatti piaciuto l’accordo, raggiunto il 30 aprile, per il contratto della mobilità. È proprio ieri è arrivata la firma del protocollo d’intesa sul contratto del trasporto pubblico locale che interessa ferrovieri e autoferrotranvieri, alla presenza alla presenza del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli e di Filt cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl Trasporti, Orsa, Faisa Cisal e Fast.
Ma oggi i sindacati dei Cobas hanno indetto anche uno sciopero generale della scuola, con una manifestazione nazionale in programma a Roma (alle 9.30 Ministero della Pubblica Istruzione e alle 11 corteo fino al Senato-Piazza Navona). La Cub Scuola, nell’ambito delle iniziative del patto di base - Cub Cobas e Sdl - in una nota annuncia la propria adesione alla protesta.
Si scende in piazza in quanto, sostengono i Cub, «per l’avvio del prossimo anno scolastico si annuncia un vero terremoto nella scuola: tagli dei posti di lavoro (57 mila solo per il 2009/2010), aumento della precarietà, disoccupazione, e nel contempo classi sovraffollate, violazione delle normative per la sicurezza negli edifici scolastici e per il diritto allo studio delle giovani generazioni, che colpiranno soprattutto delle fasce sociali più deboli ed i portatori di handicap; autoritarismo e politiche scolastiche contro l’integrazione dei giovani immigrati». Secondo i sindacati tutto questo accade «per preparare il terreno ai piani di privatizzazione della scuola previsti dai decreti legge in discussione al Parlamento, Aprea e Cota-Pittoni». Per Barbara Battista, della Cub Scuola Roma, «la crisi economica è frutto dell’attacco sistematico alle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori pubblici e privati. Occorre invertire la rotta - conclude Battista - e restituire dignità a tutte le componenti che rendono viva la Costituzione: i lavoratori, gli studenti e i genitori».
15 maggio 2009 - L'Unità
Sciopero nei trasporti
È confermato lo sciopero nazionale di 24 ore dei lavoratori del trasporto pubblico locale aderenti ai sindacati di base. La protesta, indetta da Sindacato dei lavoratori (Sdl), Cobas e Cub, sarà svolta in fasce orarie diverse per città, garantendo quelle protette. Analogo sciopero anche nella scuola. Sarà accompagnato da una manifestazione nazionale a Roma.
15 maggio 2009 - QN Quotidiano Nazionale
Sciopero del trasporto locale. Oggi stop dei Cobas per 24 ore
DISAGI IN VISTA
ROMA - E' stato confermato per oggi lo sciopero nazionale di 24 ore dei lavoratori del trasporto pubblico locale. La protesta è stata indetta da Sindacato dei lavoratori (Sdl), Cobas e Cub e sarà svolta con modalità diverse per città, garantendo il servizio nelle fascie orarie protette. I sindacati di base non hanno, quindi, accolto l'invito fatto l'8 maggio scorso dal ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, che invitava i sindacati a differire lo sciopero, ritenendo che le argomentazioni del ministro «vanno di gran lunga al di là delle previsioni di legge e prefigurano una vera e propria cancellazione del diritto di sciopero nel settore dei trasporti».
15 maggio 2009 - Libertà
Trasporti e scuola: oggi scioperano i sindacati di base
Roma - Oggi si ferma una parte del mondo della scuola e del trasporto pubblico locale. La protesta è stata indetta dai sindacati di base. Sul fronte del trasporto pubblico Sdl, Cobas e Cub, confermano lo sciopero nazionale di 24 ore. La protesta sarà svolta in fasce orarie diverse per città, garantendo quelle protette. Gli autoferrotranvieri, afferma Roberto Cortese dell'Sdl, «sono in attesa di un rinnovo contrattuale da circa un anno e mezzo». Ai sindacati di base non è infatti piaciuto l'accordo, raggiunto il 30 aprile, per il contratto della mobilità. È proprio ieri è arrivata la firma del protocollo d'intesa sul contratto del trasporto pubblico locale che interessa ferrovieri e autoferrotranvieri, alla presenza alla presenza del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli e di Filt cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl Trasporti, Orsa, Faisa Cisal e Fast.
Ma oggi i sindacati dei Cobas hanno indetto anche uno sciopero generale della scuola, con una manifestazione nazionale in programma a Roma. La Cub Scuola, nell'ambito delle iniziative del patto di base - Cub Cobas e Sdl - in una nota annuncia la propria adesione alla protesta. Si scende in piazza in quanto, sostengono i Cub, «per l'avvio del prossimo anno scolastico si annuncia un vero terremoto nella scuola: tagli dei posti di lavoro (57 mila solo per il 2009/2010), aumento della precarietà, disoccupazione, e nel contempo classi sovraffollate, violazione delle normative per la sicurezza negli edifici scolastici e per il diritto allo studio delle giovani generazioni, che colpiranno soprattutto delle fasce sociali più deboli ed i portatori di handicap; autoritarismo e politiche scolastiche contro l'integrazione dei giovani immigrati».
15 maggio 2009 - EPolis
I sindacati. Una giornata di protesta nazionale indetta da Sdl, Cobas e Cub
Oggi sciopero di trasporti e scuola
Oggi si fermerà una parte del mondo della scuola e del trasporto pubblico locale. La protesta è stata indetta dai sindacati di base. Sul fronte del trasporto pubblico Sdl, Cobas e Cub, confermano lo sciopero nazionale di 24 ore. La protesta si svolgerà in fasce orarie diverse per città, garantendo quelle protette. Gli autoferrotranvieri,afferma Roberto Cortese dell'Sdl, «sono in attesa di un rinnovo contrattuale da circa un anno e mezzo». Ai sindacati di base non è infatti piaciuto l'accordo, raggiunto il 30 aprile, per il contratto della mobilità. E proprio ieri è arrivata la firma del protocollo d'intesa sul contratto del trasporto pubblico locale che interessa ferrovieri e autoferrotranvieri, alla presenza alla presenza del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli e di Filt cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl Trasporti, Orsa, Faisa Cisal e Fast. Ma oggi i sindacati dei Cobas hanno indetto anche uno sciopero generale della scuola, con una manifestazione nazionale in programma a Roma. Si scende in piazza in quanto, sostengono i Cub, «per l'avvio del prossimo anno scolastico si annuncia un vero terremoto: tagli dei posti di lavoro (57 mila solo per il 2009/2010), aumento della precarietà, disoccupazione».
Sciopero. Fermi i mezzi pubblici. Corteo dei sindacati della scuola da viale Trastevere
Venerdì nero per i trasporti, varchi aperti tutto il giorno
In serata pure la sfilata delle auto d'epoca che prendono parte alla Mille Miglia
Roma - Sciopero dei mezzi oggi. Bus, metropolitane, filobus, tram e ferrovie Roma-Lido, Roma-Giardinetti e Roma-Civita Castellana-Viterbo non garantite nella fascia oraria dalle 8,30 alle 17,30 e dalle 20 fine alla fine delle corse, per lo sciopero indetto dalle sigle sindacali Cobas, Slai Cobas, Sdl e Cub. Per facilitare la mobilità cittadina, il Comune ha deciso di aprire i varchi Ztl in città. "L'amministrazione capitolina ha deciso di aprire le Zone a traffico limitato ai veicoli privati per l'intera giornata - ha detto l'assessore alla Mobilità Sergio Marchi - in considerazione della concomitanza di tre eventi che potrebbero comportare non solo problemi alla circolazione ma anche possibili difficoltà nei collegamenti tra la periferia e le zone centrali della città: lo sciopero dei mezzi di trasporto pubblico urbano, al quale hanno aderito le sigle sindacali Cobas, Slai Cobas, Sdl e Cub; il corteo dei sindacati di base della scuola che dalle 9 alle 14 si sposterà da Trastevere a Piazza Navona; il passaggio delle auto d'epoca della Mille Miglia, che in serata attraverserà Roma"....
15 maggio 2009 - Liberazione
Trasporti, oggi sciopero generale Cobas nelle maggiori città
Oggi sciopero generale di 24 ore dei mezzi di trasporto pubblico indetto dal Sindacato dei Lavoratori (SdL), Cub e Cobas, che si svolgerà con fasi orarie diverse a seconda delle città, garantendo le fasce protette. A Milano l'astensione sarà dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio. A Roma dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 al termine delle corse. Nel frattempo ieri è stato siglato il protocollo d'intesa per il contratto unico della mobilità. Soddisfatti Cisl-Uil e Ugl. «Le dichiarazioni di Governo - si legge in una nota - sono tali da creare confusione: c'è un rimpallo d'informazione tra i 160 e i 190 milioni di euro insufficienti a coprire la nostra richiesta economica e ancor più gli arretrati spettanti accumulati alla data odierna. Questo determina il fatto che agli autoferrotranvieri non potrà essere garantito il secondo biennio economico e quindi il recupero dell'inflazione come previsto dall'accordo del '93».
Scuola, oggi i Cobas in piazza Insieme all'Onda e contro la Gelmini
Oggi si ferma di nuovo il mondo della scuola per lo sciopero generale di 24 ore indetto dai Cobas con una manifestazione che partirà dal ministero dell'Istruzione. Accanto ai Cobas, gli Usi-Rdb Cub del Pubblico impiego e gli studenti dell'Onda. Il leader dei Cobas, Piero Bernocchi, ha affermato che la protesta sarà «contro il taglio di 57 mila docenti per l'anno 2009-2010, le proposte di legge Aprea e Cota, il regolamento Gelmini sulla formazione; e per evitare l'espulsione dei precari e chiedere la loro assunzione». «Con noi - continua Bernocchi - ci saranno anche studenti e genitori, tutti insieme per ribadire no al maestro unico, all'abolizione del modulo e alle riduzioni degli orari».
15 maggio 2009 - Il Resto del Carlino
Ferrara. E' in programma oggi lo sciopero dei trasporti...
Ferrara - E' in programma oggi lo sciopero dei trasporti indetto dal sindacato Cobas Cub Trasporti; nel bacino di Ferrara l'Atc garantisce comunque le fasce orarie dei servizi minimi in vigore, all'interno delle quali le corse sono regolari, dalle 6 alle 9 e dalle 17 alle 20. In ogni caso per la durata dello sciopero si potranno avere disagi per l'utenza.
15 maggio 2009 - La Provincia di Cremona
Venerdì nero per il trasporto Sciopero di metro, bus e tram
Roma — È confermato per oggi lo sciopero nazionale di 24 ore dei lavoratori del trasporto pubblico locale. La protesta è stata indetta da Sindacato dei lavoratori (Sdl), Cobas e Cub e sarà svolta in fasce orarie diverse per città, garantendo quelle protette. Le modalità variano da città a città. A Milano metropolitane, autobus e tram circoleranno in modo regolare fino alle 8,45 e dalle 15 alle 18. Saranno invece possibili soppressioni e disagi dalle 8,45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio. Oggi sciopera anche la scuola. L'astensione dei lavoratori, accompagnata da una manifestazione nazionale a Roma, è stata indetta dai Cobas contro i tagli del governo.
15 maggio 2009 - Il Piccolo
GARANTITI I SERVIZI MINIMI
Bus, scioperano per 24 ore autisti e impiegati delle Rdb
Trieste - Possibili disagi nella giornata di oggi per gli utenti dei mezzi pubblici. La segreteria regionale delle Rdb, aderendo all’iniziativa indetta a livello nazionale, ha proclamato uno scioperto di 24 ore dei lavoratori del settore settore trasporti.
Ad incrociare le braccia saranno da un lato gli autisti della Trieste Trasporti, dall’altro gli impiegati amministrativi iscritti al sindacato di base. Oltre che ritardi nelle corse degli autobus, quindi, potrebbero verificarsi anche carenze nell’attività degli sportelli aperti al pubblico.
Trieste Trasporti informa che saranno comunque garantita il servizio di scuolabus e i servizi minimi garantiti all’utenza, vale a dire i passaggi dei mezzi pubblici nella fascia oraria mattutina, dalle 6 alle 9, e in quella pomeridiana tra le 13 e le 16.
15 maggio 2009 - Il Giornale di Brescia
Scuola e trasporti, giorno di scioperi
Milano: bus e metrò a singhiozzo dalle 8.45 alle 15 e dalle 18. Roma: Cobas in piazza
ROMA - Oggi si fermerà una parte del mondo della scuola e del trasporto pubblico locale. La protesta è stata indetta dai sindacati di base. Sul fronte del trasporto pubblico Sdl, Cobas e Cub, confermano lo sciopero nazionale di 24 ore. La protesta sarà svolta in fasce orarie diverse per città, garantendo quelle protette. Gli autoferrotranvieri, afferma Roberto Cortese dell’Sdl, «sono in attesa di un rinnovo contrattuale da circa un anno e mezzo». Ai sindacati di base non è infatti piaciuto l’accordo, raggiunto il 30 aprile, per il contratto della mobilità. E proprio ieri è arrivata la firma del protocollo d’intesa sul contratto del trasporto pubblico locale che interessa ferrovieri e autoferrotranvieri, alla presenza alla presenza del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli e di Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl Trasporti, Orsa, Faisa Cisal e Fast.
A Milano, per metro, bus e tram saranno possibili astensioni e disagi dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio. Atm attiverà l’Infomobilità e i livelli di servizio per il trasporto di superficie e nelle metropolitane saranno comunicati in tempo reale attraverso annunci sonori, messaggi sui display delle paline e pensiline di fermata e sui video presenti nelle stazioni del metrò e a bordo dei bus. Per l’intera giornata oggi l’Ecopass sarà sospeso «per evitare i possibili disagi ai cittadini».
Ma per oggi i sindacati dei Cobas hanno indetto anche uno sciopero generale della scuola, con una manifestazione nazionale in programma a Roma (alle 9.30 Ministero della pubblica istruzione e alle 11 corteo fino al Senato-Piazza Navona). La Cub Scuola, nell’ambito delle iniziative del patto di base - Cub Cobas e Sdl - in una nota annuncia la propria adesione alla protesta.
15 maggio 2009 - Corriere della Sera
Trasporti
Oggi sciopero di bus e metro, Ztl aperta
Roma - Un’altra giornata nera per la mobilità e possibili ingorghi e traffico caotico si prevedono oggi nella capitale a causa di manifestazioni, cortei e scioperi dei mezzi pubblici compresa in serata la sfilata delle auto storiche della Mille Miglia. Per questi motivi il Campidoglio ha deciso che i varchi elettronici rimarranno aperti. Si parte con lo sciopero dei mezzi pubblici di 24 ore proclamato dai sindacati autonomi (Cobas, Slai Cobas, Sdl e Cub). A seguire la manifestazione indetta dai sindacati di base della scuola, con un corteo che sfilerà in centro dalle 9 di questa mattina: partirà da largo Bernardino da Feltre, di fronte al ministero della Pubblica istruzione e sfilerà in direzione di piazza Navona.
Per lo sciopero dei mezzi pubblici, bus, metro e tram fermi tra le 8.30 e le 17 e dalle 20 al termine del servizio: a rischio il servizio degli autobus e in particolare quello della metropolitana. I sindacati autonomi, infatti, sono molto presenti fra i macchinisti. A rischio anche le ferrovie locali per Ostia, Viterbo e Pantano. Per lo sciopero dei mezzi saranno aperti i varchi della Ztl: «Il Campidoglio - ha detto l’assessore alla Mobilità, Sergio Marchi - ha deciso di aprire le Zone a traffico limitato per l’intera giornata, in considerazione della concomitanza di tre eventi che potrebbero comportare non solo problemi alla circolazione ma anche possibili difficoltà nei collegamenti tra la periferia e le zone centrali».
Oltre lo sciopero dei mezzi pubblici e la manifestazione della scuola, è in programma per questa sera il passaggio della storica competizione della «Mille Miglia»: dalle 20, le vetture d’epoca sfileranno per le strade partendo dal parcheggio di Saxa Rubra e dopo una breve sosta davanti a Castel Sant’Angelo, proseguiranno per Villa Borghese, compiendo un giro della città. Dalle 20 a mezzanotte, sarà chiuso ponte Umberto in direzione piazza Cavour.
No ai tagli Prof e studenti
Scuola in corteo da viale Trastevere a piazza Navona
di Simona De Santis
Roma - Le scuole romane scendono in piazza, oggi, per aderire allo sciopero nazionale indetto dai sindacati di base. Un corteo di studenti, professori e personale Ata parte, alle 9.30, dal ministero dell’Istruzione: da viale Trastevere, la manifestazione termina a piazza Navona (il corteo si snoda tra largo Bernardino da Feltre, ponte Garibaldi, via Arenula, largo Argentina, corso Vittorio Emanuele II e piazza San Pantaleo). Accanto gli studenti medi, sfilano anche gli universitari dell’Onda. E, in prima fila, con i docenti romani arriva una delegazione di professori e Ata aquilani e abruzzesi che – spiega il portavoce nazionale dei Cobas, Piero Bernocchi – «protestano contro la particolare intollerabilità dei tagli in una situazione martoriata come quella seguita al terremoto in Abruzzo». I Cobas ribadiscono il no ai disegni di legge al vaglio della commissione Istruzione alla Camera: le proposte di legge Aprea (che include la possibilità per le scuole di trasformarsi in fondazioni) e Cota: «Vogliamo impedire il taglio di 57 mila posti di lavoro di docenti ed Ata per il prossimo anno – continua Bernocchi – e cancellare il ddl Aprea e il regolamento Gelmini sulla formazione; provvedimenti che gerarchizzano i docenti, trasformano le scuole in fondazioni private e conferiscono ai capi di istituto il potere di assumere e licenziare il personale ». Allo sciopero hanno dato la propria adesione anche l’Usi-Rdb Cub del Pubblico impiego: «Per l’avvio del prossimo anno – aggiunge Barbara Battista della Cub Scuola Roma – si annuncia un vero terremoto: tagli dei posti di lavoro, precarietà, disoccupazione e nel contempo classi sovraffollate e violazione delle normative per la sicurezza negli edifici scolastici». E lunedì partirà l’agitazione del personale dei nidi comunali romani: maestre, genitori e bimbi sono pronti a sfilare in corteo.
15 maggio 2009 - Il Sole 24 Ore
Trasporto locale a rischio paralisi
Bus e tram, oggi sciopero dei Cobas
È confermato, per oggi, lo sciopero nazionale di 24 ore dei lavoratori del trasporto pubblico locale. La protesta è stata indetta da Sindacato dei lavoratori (Sdl), Cobas e Cub e sarà svolta in fasce orarie diverse per città, garantendo quelle protette.
15 maggio 2009 - Il Messaggero
Roma. Trasporti pubblici a rischio...
Roma - Trasporti pubblici a rischio, oggi a Roma. In città il servizio di bus, filobus, tram, metropolitane e ferrovie Roma-Lido, Roma-Giardinetti e Roma-Civitacastellana-Viterbo, non sarà garantito - dalle 8,30 alle 17 e dalle 20 al termine delle corse - per uno sciopero proclamato a livello nazionale dai sindacati Confederazione Cobas, Slai Cobas, Sdl intercategoriale e Cub.
L’altro sciopero previsto per oggi, quello della Faisa Cisal in programma dalle 8,30 alle 12,30 nella sola Tevere Tpl (l’azienda che gestisce 73 linee periferiche) è stata rinviato ad altra data. Tuttavia, anche le linee di bus gestite dalla Tevere Tpl saranno coinvolte dalla protesta indetta da Cobas, Sdl e Cub.
Per ridurre i disagi ai romani in occasione dello sciopero del trasporto pubblico locale, le Ztl diurne e notturne saranno disattivate. La decisione è stata presa dal Campidoglio per limitare i possibili disagi ai cittadini. Varchi spenti e indicazione «varco non attivo» laddove le zone a traffico limitato sono presidiate dalle telecamere.
Si prevede che i disagi maggiori saranno avvertiti sulle linee della metropolitana, in particolare sulla linea A, dove basta un’adesione bassa allo sciopero per bloccare il servizio, sulla ferrovia concessa Roma-Lido e su sulle linee degli autobus che servono le zone più periferiche della Capitale. Meno disagi, invece, dovrebbero avere gli utenti delle linee di bus del centro storico.
ROMA. È confermato, per oggi, lo sciopero...
ROMA - È confermato, per oggi, lo sciopero nazionale di 24 ore dei lavoratori del trasporto pubblico locale. La protesta è stata indetta da Sindacato dei lavoratori (Sdl), Cobas e Cub e sarà svolta in fasce orarie diverse per città, garantendo quelle protette.
I sindacati di base non hanno, quindi, accolto l'invito fatto l'8 maggio scorso dal ministro dei Trasporti, Altero Matteoli a differire lo sciopero ritenendo che le argomentazioni del ministro «vanno di gran lunga al di là delle previsioni di legge e prefigurano una vera e propria cancellazione del diritto di sciopero nel settore dei trasporti».
Gli autoferrotranvieri, ha ricordato Roberto Cortese della segreteria nazionale dell'Sdl, «sono in attesa di un rinnovo contrattuale da circa un anno e mezzo. Abbiamo presentato alle controparti, circa un anno fa, una piattaforma per il rinnovo contrattuale ma non hanno voluto discuterne».
15 maggio 2009 - Il Manifesto
Trasporti fermi oggi. Roma: corteo scuola
È sciopero oggi, per l'intera giornata, del trasporto locale. La mobilitazione è stata indetta dai sindacati di base (Cub, Cobas e Sdl) contro l'accordo del 30 aprile per il contratto unico della mobilità (siglato dai sindacati confederali) che prevede un aumento salariale di 60 euro circa al mese. Una cifra «inaccettabile», secondo le sigle di base. E non è tutto, perchè a Roma in contemporanea ci sarà anche la protesta della scuola indetta dai Cobas (con il concentramento alle 9.30 al ministero dell'istruzione). Una protesta contro il taglio di 57 mila posti di lavoro e contro il modello di scuola targato Gelmini.
15 maggio 2009 - L'Unione Sarda
Autonomi
In sciopero trasporti e scuola
Cagliari - Sarà un venerdì di disagi anche a Cagliari, in seguito agli scioperi dei trasporti e della scuola.
TRASPORTI Bus fermi oggi anche in città per lo sciopero generale nazionale di 24 ore dei mezzi di trasporto pubblico proclamato dai sindacati autonomi. Incroceranno le braccia anche i lavoratori del Ctm, al seguito delle organizzazioni sindacali territoriali e aziendali, Rdb-Cub Trasporti e Fts-Css. L'azienda comunica che, durante lo sciopero verrà comunque garantito il servizio dalle 7.30 alle 9.30; dalle 12.45 alle 14.45; dalle 18.30 alle 20.30. I cittadini possono rivolgersi per ogni informazione all'Ufficio relazioni esterne del Ctm (tel. 070-2655002, dalle ore 9 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30) o al sito www.ctmcagliari.it.
SCUOLA Lo sciopero nazionale proclamato dai Cobas-scuola avrà dei riflessi anche a Cagliari. Il sindacato ha indetto una manifestazione nazionale a Roma, che culminerà in un raduno al Senato. I Cub Scuola, nell'ambito delle iniziative del patto di base - Cub Cobas e Sdl - in una nota annunciano la propria adesione alla protesta. Si scende in piazza in quanto, sostengono i Cub, «per l'avvio del prossimo anno scolastico si annuncia un vero terremoto nella scuola, a partire dai tagli dei posti di lavoro (57 mila): tutto questo per preparare il terreno ai piani di privatizzazione della scuola previsti dai decreti legge in Parlamento».
15 maggio 2009 - La Nuova Venezia
OGGI LA PROTESTA DEI COBAS
Actv, disagi per lo sciopero Da luglio biglietti di carta fuori corso, ma non a bordo
Venezia - Giornata difficile per i passeggeri di Actv, oggi: oltre al blocco pomeridiamo del traffico tra San Zaccaria e il Lido (12.30-18.30, con replica domani e sabato) per lasciar spazio alle maxi-barche della regata internazionale iShares, dovranno fare per tutto il giorno i conti con lo sciopero di 24 ore indetto da Cobas-Rdb, nell’ambito della vertenza per il rinnovo del contratto di lavoro. Actv, al momento, garantisce solo le corse automobilistiche nelle fasce di rispetto - dalle 6 alle 9 e dalle 16.30 alle 19.30 - e i collegamenti di spola con le isole, ai quali si aggiungeranno altre corse in base all’adesione o meno dei lavoratori all’agitazione.
Intanto, azienda e Vela annunciano una prossima novità: biglietti di carta non più in vendita dal 1 giugno e definitivamente fuori corso (quanto ad utilizzo) dal 30 giugno....
MIRANO. Presidio
Mirano - Presidio di protesta oggi dalle 11 alle 13 davanti all’entrata della casa di riposo Luigi Mariutto. La manifestazione, indetta da Rdb-Cub, mira a chiedere turni di lavoro più dignitosi per gli operatori.
15 maggio 2009 - Leggo
Roma. E’ confermatolo sciopero nazionale di 24 ore...
Roma - E’ confermatolo sciopero nazionale di 24 ore indetto dai sindacati Cobas, Slai Cobas, Sdl e Cub. Tra le ore 8,30 e le 17 e dalle ore 20 fino al termine del servizio, quindi, saranno a rischio bus (inclusi i collegamenti gestiti dalla Tevere Tpl), filobus, tram, metrò e ferrovie regionali Roma-Lido, Roma-Giardinetti e Roma-Civitacastellana-Viterbo. Se anche le previsioni meteo che per oggi prevedevano pioggia saranno confermate, è facile immaginare una giornata caotica per il traffico della Capitale, congestionato anche dallo sciopero (con corteo) della scuola.
Caos al quale si opporrà parzialmente la decisione del Campidoglio di "aprire" le zone a traffico limitato diurne e notturne. In prossimità delle Ztl, quindi, niente vigili e in quelli elettronici con telecamere la scritta sul display "varco non attivo".
15 maggio 2009 - La Repubblica
Sciopero dei trasporti, Roma si ferma oggi niente bus, tram e metrò per 24 ore
Sit-in di precari e studenti al ministero dell´Istruzione. Ztl aperte
di CARLO PICOZZA
Roma - Scioperano oggi gli addetti al trasporto pubblico urbano e il personale della scuola che a Roma darà vita a una manifestazione «contro i tagli e la controriforma del governo».
Disagi per chi si serve di bus, tram, metro e treni delle ferrovie Roma-Civitacastellana-Viterbo, Roma-Lido, Roma-Giardinetti. L´astensione di 24 ore dei dipendenti delle aziende del trasporto locale è stata proclamata dai sindacati Cobas, Cub e Sdl. A Roma la protesta, dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 al termine delle corse, si protrarrà per 24 ore, come nelle altre città, chiamando in causa le aziende Atac, Trambus, MetRo e Tevere Tpl. In concomitanza con lo sciopero, accesso libero nella Ztl.
È stato respinto dai sindacati di base l´invito del ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, di differire la protesta: «Le sue argomentazioni», per Roberto Cortese segretario nazionale del Sdl, «prefigurano il tentativo di cancellare il diritto di sciopero nei trasporti». «Gli autoferrotranvieri», ha ricordato, «aspettano da un anno e mezzo il rinnovo del contratto».
Anche il personale della scuola incrocerà le braccia e, a Roma, i Cobas, promotori dello sciopero, hanno dato appuntamento sotto il ministero dell´Istruzione alle 9.30 per una manifestazione nazionale (che approderà al Senato) «contro la privatizzazione dell´istruzione voluta dai ministri Tremonti e Gelmini». È prevista la partecipazione dei precari e degli studenti dell´Onda. «I provvedimenti Gelmini-Tremonti-Aprea, costano 160 mila posti di lavoro», denuncia la presidente dei Comitati insegnanti precari, Maristella Curreli, «cancellando ogni possibilità di stabilizzazione».
La protesta
Sciopero di 24 ore, si fermano bus e metro
ROMA - Oggi lo sciopero nazionale di 24 ore dei lavoratori del trasporto pubblico locale rischia di mettere in ginocchio i centri urbani. La protesta di Sdl, Cobas e Cub si svolge in fasce orarie diverse per città. A Roma i mezzi si fermano dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 al termine del servizio; aperti i varchi di accesso al centro storico. A Milano l´astensione parte alle 8.45 fino alle 15 e riprende dalle 18 fino a fine servizio. Ai sindacati di base non piace l´accordo raggiunto il 30 aprile e che prevede 60 euro medie lorde di aumento al mese.(lu.ci.)
La curiosità
Oggi trasporti difficili per lo sciopero nel metrò debutta il telegiornale
Milano - I disagi dello sciopero si faranno sentire: per questo Atm ha deciso di testare il nuovo servizio di informazione proprio oggi. Si chiama Atm-Tv e debutta dopo alcuni mesi di studi e preparazione: una striscia informativa, della durata di un minuto circa e con i ritmi di un telegiornale, dedicata ai passeggeri della metropolitana, visibile sui 76 schermi sui binari delle tre linee. Le informazioni di oggi saranno tutte dedicate allo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale indetto da Cub Trasporti, Cobas Lavoro privato e Slai Cobas. Il servizio sarà regolare solo fino alle 8,45 e dalle 15 alle 18. Per lo sciopero, come in altre occasioni, il Comune ha deciso di sospendere il pagamento di Ecopass. La tv dell´Atm partirà a pieno regime dall´8 giugno: oggi, invece, la programmazione è limitata dalle 6 alle 8,30.
E su Atm, o meglio, sulla nomina del presidente Elio Catania, c´è stato ieri uno scambio polemico tra il sindaco Letizia Moratti e la parlamentare del Pd Linda Lanzillotta. Nel corso di una tavola rotonda, la seconda ha attaccato: «Ci sono manager che hanno accumulato numerose perdite e sono stati promossi a gestire municipalizzate». Pronta la Moratti: «Non a Milano». La Lanzillotta, a questo punto, ha citato proprio Catania, difeso però dal sindaco: «C´è stata la valutazione indipendente di un comitato di saggi».(o.l.)
Viabilità
Disagi nei trasporti per uno sciopero, stop (9-14) alle vetture inquinanti
Napoli - Città bloccata dalla coincidenza dello sciopero nazionale degli autoferrotranvieri con il blocco del traffico automobilistico. Per l´intera giornata di oggi si asterrà dal lavoro il personale del trasporto pubblico aderente ai sindacati di base Cobas, Cub, Sdl, in agitazione contro il mancato rinnovo del contratto. L´Anm, azienda napoletana mobilità, garantisce però il servizio nelle fasce orarie che vanno dalle 5.30 alle 8.30 e dalle 17 alle 20. Valida anche oggi l´ordinanza comunale che ha disposto il blocco della circolazione delle auto dalle 9 alle 14 sull´intero territorio cittadino. Il provvedimento, applicato anche ieri, si è reso necessario per l´accumulo di agenti inquinanti dovuto all´aumento della temperatura. Sono esclusi dal divieto gli autoveicoli euro 4 e alimentati a Gpl o metano, i mezzi a due ruote euro 2 ed euro 3.
La vertenza
Trasporti, niente sciopero
Bari - Il venerdì nero dei trasporti è stato bloccato dal rischio di precettazione dell´ultimo minuto paventato dal ministero ha vanificato lo sciopero. Il blocco di 24 ore di Cub, Cobas, Sdl e Slai Cobas per tutto il comparto del trasporto pubblico non porterà disagi nel capoluogo pugliese dice il coordinatore regionale di Rdb Cub Pino Pellegrini.
15 maggio 2009 - La Nuova Sardegna
TRASPORTI ARST. OGGI SCIOPERO
Cagliari - Oggi il personale viaggiante Arst potrebbe astenersi dal lavoro in seguito a un’azione di sciopero di 24 ore annunciata dalla segreteria nazionale della Cub Trasporti. Saranno, comunque, salvaguardate la fasce di garanzia 6-9.30 e 13.30-16. (al.pi.)
15 maggio 2009 - Il Cittadino
I cobas incrociano le braccia: si fermano treni, bus e scuole
Roma - Oggi si fermerà una parte del mondo della scuola e del trasporto pubblico locale. La protesta è stata indetta dai sindacati di base. Sul fronte del trasporto pubblico Sdl, Cobas e Cub, confermano lo sciopero nazionale di 24 ore. La protesta sarà svolta in fasce orarie diverse per città, garantendo quelle protette. Gli autoferrotranvieri, afferma Roberto Cortese dell'Sdl, «sono in attesa di un rinnovo contrattuale da circa un anno e mezzo». Ai sindacati di base non è infatti piaciuto l'accordo, raggiunto il 30 aprile, per il contratto della mobilità. È proprio ieri è arrivata la firma del protocollo d'intesa sul contratto del trasporto pubblico locale che interessa ferrovieri e autoferrotranvieri, alla presenza alla presenza del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli e di Filt cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl Trasporti, Orsa, Faisa Cisal e Fast.Ma oggi i sindacati dei Cobas hanno indetto anche uno sciopero generale della scuola, con una manifestazione nazionale in programma a Roma (ore 9.30 Ministero della Pubblica Istruzione e alle ore 11 corteo fino al Senato-Piazza Navona). La Cub Scuola, nell'ambito delle iniziative del patto di base - Cub Cobas e Sdl - in una nota annuncia la propria adesione alla protesta. Si scende in piazza in quanto, sostengono i Cub, «per l'avvio del prossimo anno scolastico si annuncia un vero terremoto nella scuola: tagli dei posti di lavoro (57 mila solo per il 2009/2010), aumento della precarietà, disoccupazione, e nel contempo classi sovraffollate, violazione delle normative per la sicurezza negli edifici scolastici e per il diritto allo studio delle giovani generazioni, che colpiranno soprattutto delle fasce sociali più deboli ed i portatori di handicap; autoritarismo e politiche scolastiche contro l'integrazione dei giovani immigrati». Secondo i sindacati tutto questo accade «per preparare il terreno ai piani di privatizzazione della scuola previsti dai decreti legge in discussione al Parlamento, Aprea e Cota-Pittoni».
15 maggio 2009 - La Tribuna di Treviso
CUB TRASPORTI ACTT
Sciopero autobus
Treviso - Bus Actt a rischio. Oggi sciopero Cub dalle 9 alle 12 e dalle 15 a fine servizio. Scuolabus garantiti.
15 maggio 2009 - Nuova Venezia, Sardegna, Ferrara/Tribuna Treviso/Trentino/Tirreno/Gazzetta Reggio, Modena, Mantova/Corriere Alpi/Centro/Alto Adige/Provincia Pavese/Mattino Padova
Scuola, sciopero Cobas-Onda
ROMA - Il popolo della scuola torna in piazza contro il ministro Gelmini, ma anche per dire no ai disegni di legge al vaglio della commissione Istruzione alla Camera. Oggi dunque sciopero generale indetto dai Cobas per l’intera giornata al quale aderiscon l’Usi-Rdb Cub del Pubblico impiego e gli studenti dell’Onda della Sapienza, che si uniranno al corteo che partirà dal ministero della Pubblica istruzione per arrivare a piazza Navona. «Vogliamo impedire il taglio di 57 mila posti di lavoro di docenti ed Ata per il prossimo anno - dice il portavoce Cobas - e cancellare le proposte di legge Aprea e Cota e il regolamento Gelmini sulla formazione, che gerarchizzano i docenti, trasformano le scuole in fondazioni private e danno ai capi di istituto il potere di assumere e licenziare il personale».
15 maggio 2009 - Il Giornale di Vicenza
NO DAL MOLIN
«Le strategie del sindaco»
Vicenza - Certo, facciamo parte di quella parte di popolazione che è contraria alle basi militari qui e altrove. Le guerre dei potenti vedono nel popolo dei lavoratori le vittime, pertanto collaborare con il proprio assassino non ci va proprio. Variati ora, fuori tempo massimo, offre Vi est per la nuova base Usa. Ottimo.
Lo fa appunto perché di fatto è una proposta inutile e serve solo a chiudere in "bellezza" la vicenda, oppure lo fa perché le possibilità di spostamente sono concrete? Di grazia, Variati, qual è lo scenario? Il primo o il secondo? A meno che non ci sia una terza ipotesi, mettere in movimento la popolazione dell'est cittadino in modo che sorga un nuovo presidio permanente e il movimento contro la militarizzazione di Vicenza diventi più forte tale da mettere in discussione anche la presenza della Ederle.
A parte gli scherzi, come la mettiamo all'interno del movimento che si oppone alla nuova base Usa? Molti si sono legatti mani e piedi a Variati e alla sua maggioranza, adesso cosa faranno, grideranno al tradimento o faranno finta di nulla? Noi abbiamo sempre sostenuto che solo l'opposizione popolare, e non le istituzioni in quanto complici, fermeranno i processi di militarizzazione del territorio.
La realtà alla fine ci ha dato ragione in quanto tutto questo mediare, flirtare ci ha lasciato l'amaro in bocca e l'isolamento. Ma affinche la ragione non sia quella dei mussi... ricominciamo a prendere in mano la lotta senza più deleghe alle varie figure istituzionali di maggioranza, di opposizione o di finta opposizione.
Alziamoci dalla sedia, siamo gia intontiti abbastanza.
Germano Raniero - Cub Vi
15 maggio 2009 - Avvenire
Scioperi nei trasporti Oggi giornata difficile
MILANO - Sarà un venerdì difficile per chi si sposta con bus, tram e metropolitane. Si svolgerà oggi infatti lo sciopero di 24 ore dei mezzi pubblici in tutta Italia, con modalità e fasce orarie diverse da città a città.
L’agitazione è stata proclamata dal Sindacato dei lavoratori (Sdl), Cub e Cobas a sostegno del negoziato per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro degli autoferrotranvieri. A Roma i mezzi pubblici si fermeranno dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 al termine del servizio, mentre a Milano l’astensione partirà alle 8.45 fino alle 15 e riprenderà alle 18 protraendosi fino alla fine del servizio. Gli autoferrotranvieri, ha spiegato Roberto Cortese dell’Sdl, «sono in attesa di un rinnovo contrattuale da circa un anno e mezzo». Ai sindacati di base non è piaciuto l’accordo, raggiunto il 30 aprile, per il contratto della mobilità. E proprio ieri è arrivata anche la firma del protocollo d’intesa sul contratto del trasporto pubblico locale, che interessa ferrovieri e autoferrotranvieri. A siglarlo, alla presenza alla presenza del ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, le rappresentanze di Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl Trasporti, Orsa, Faisa Cisal e Fast.
15 maggio 2009 - Il Gazzettino
Venezia. Si preannuncia una giornata difficile...
Venezia - Si preannuncia una giornata difficile quella di oggi sul fronte dei trasporti acquei. Da una parte lo sciopero nazionale di 24 ore indetto dal sindacato di base Rdb (che gode di alta rappresentanza nel settore della navigazione), dall’altro una prestigiosa sfida tra catamarani in Bacino San Marco, la iShares Cup, competizione riservata ai migliori catamarani internazionali che si svolgerà oggi, domani e domenica.
15 maggio 2009 - Il Giorno
Il terreno frana Cantiere già fermo
VIGILI DEL FUOCO CASERMA A RISCHIO
di MARTINO AGOSTONI
MONZA - AFFONDA la nuova caserma dei pompieri. E insieme rischiano di sprofondare anche i sogni di gloria per vedere operativo in tempi (e costi) ragionevoli il futuro Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, un'opera fondamentale nel puzzle delle dotazioni previste per la Provincia di Monza e Brianza. IN VIA MAURI si affonda davvero. Il terreno è cedevole. Se n'è accorta l'impresa che ha ricevuto l'appalto per realizzare la nuova sede di 3 piani progettata dal 2004, resa esecutiva nel 2007 e dal costo di circa 4,5 milioni di euro. All'inizio di aprile il cantiere è partito ma sono bastati i primi scavi per far bloccare tutto. La terra frana. Non ci sono le condizioni geologiche previste dal progetto e da una ventina di giorni sull'area a fianco alla vecchia caserma, lungo via Cavallotti, i lavori sono sospesi a tempo indeterminato. Una beffa per i vigili del fuoco monzesi che si aggiunge alla lunga lista di problemi denunciati durante questi anni di preparazione del passaggio da distaccamento di Milano a nuovo Comando provinciale autonomo. Condizioni di lavoro al limite, carenze d'organico e di attrezzature e una caserma inadeguata «già ora per 48 uomini e solo 2 mezzi operativi - spiega Enrico Vergani dell'RdB dei Vigili del Fuoco di Monza -. Con il Comando saremo oltre 100, con almeno 20 mezzi, e non c'è nulla per riqualificarla. C'è il progetto della nuova palazzina che però sarà una sede solo amministrativa con 60 uffici e nulla per le esigenze di servizio». Un progetto già contestato e ora pure «sbagliato - prosegue il sindacalista -. Siamo preoccupati. Ora si perde ulteriore tempo e anche soldi». Il sindacato interno da una decina di giorni ha richiesto di convocare attorno a un tavolo il direttore dei lavori, il gruppo progettuale di Roma del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e l'ingegnere di Lecco a cui è stata affidata la consulenza per rendere esecutivo il progetto. «Finora nessuno si è sentito - dice Vergani -. Servono risposte e se non arrivano in tempi ragionevoli siamo pronti a indire lo stato di agitazione». Con la nuova Provincia via Mauri diventerà comando. Ma «non c'è ancora nulla - denuncia il sindacalista -. Non sapremo dove mettere il nuovo materiale né come organizzarci». Intanto sono già stati ordinati nuovi sondaggi geologici sull'area ma il commissario di Governo per Monza e Brianza, Luigi Piscopo, respinge l'accusa di errori preliminari. «I cedimenti - spiega - si sono verificati in punti del terreno dove ci sono condizioni particolari». Il commissario è ottimista: «La difficoltà sembra superabile rafforzando il terreno con delle palificazioni. Le spese in più saranno limitate - dice - mentre i tempi previsti saranno rispettati per concludere i lavori entro 2 anni. Inoltre sta valutando di stanziare un milione per ammodernare la vecchia caserma».
15 maggio 2009 - L'Arena
LAVORI RISCHIOSI. Aggressione al pronto soccorso di Borgo Roma
Pugno in faccia all’infermiera
La protesta dei colleghi: «Rischio costante già segnalato alla direzione sanitaria»
Verona - Hanno a che fare con persone che soffrono, ma anche con persone violente, oppure maleducate. O entrambe le cose. Ieri pomeriggio un’infermiera del pronto soccorso di Borgo Roma è stata aggredita da una paziente che a un certo punto è passata dalle parole ai fatti e le ha sferrato un pugno in faccia. L’infermiera s’è fatta refertare dai colleghi di turno, tre i suoi giorni di prognosi. Certo non una prognosi grave. Ma quello che è grave è che questi sanitari sono continuamente sottoposti a stress fisico e psicologico per turni pesanti e assenza cronica di personale. A questo si aggiungono «incidenti» come quello accaduto ieri e che ha sollevato ancora una volta le proteste del rappresentante sindacale Federico Martelletto di RdbCub.
«Da mesi denunciamo la situazione dei nostri pronti soccorso, di quanto il personale sia in balia di persone che arrivano e ritengono di avere solamente diritti, che mal accettano di aspettare il loro turno e che sono pronti a prendersela con chi si sta dando da fare anche per loro», dice il sindacalista, «la nostra collega è stata aggredita prima verbalmente, quindi la paziente che è nota, le ha sferrato un pugno un faccia. Siamo stanchi di segnalare queste continue tensioni senza poi vedere che l’amministrazione sanitaria intervenga». L’infermiera nonostante l’aggressione ha terminato il proprio turno di lavoro, sul posto sono stati chiamati i carabinieri che hanno identificato la paziente che era tra l’altro una persona nota al personale infermieristico visto che spesso si presenta in sede a Borgo Roma. «Alla direzione sanitaria abbiamo chiesto altro personale, ma con il blocco delle assunzioni non vediamo accolte le nostre richieste, siamo in pochi e dobbiamo far fronte a tutto». E che nel pronto soccorso non ci sia neanche il tempo di rispondere al telefono è la verità considerato che ieri pomeriggio dall’altra parte del «filo» qualcuno sollevava il ricevitore, ma anziché rispondere all’interlocutore lasciava la cornetta appoggiata per dei quarti d’ora senza proferire parola. E in sottofondo si ascoltavano gli interventi da fare, il diniego di porter effettuare iniezioni ed altre frasi attinenti al lavoro in un pronto soccorso.
Il personale dei pronti soccorso è in trincea, deve far fronte anche di notte a persone ubriache o drogate che pretendono metadone, piuttosto che ad altri che entrano furtivamente al servizio e tentano di rubare i portafogli di chi c’è in servizio.(A.V.)
15 maggio 2009 - Il Mattino
Anche a Napoli disagi oggi per lo sciopero...
Napoli - Anche a Napoli disagi oggi per lo sciopero nazionale dei lavoratori del trasporto pubblico. L’agitazione è stata proclamata dal Sindacato dei Lavoratori (Sdl), Cub e Cobas. Sciopero di 24 ore per i lavoratori dell’Anm iscritti tra i Cobas che però garantiranno le fasce di garanzia (ore 5,30-8; 17,30-20). Funzioneranno invece sia le quattro funicolari che le linee 1 e 6 della Metropolitana. Tutto normale anche nel trasporto aereo. È stato revocato infatti lo sciopero dell’Enav. In agitazione anche il mondo della scuola. Sciopereranno docenti, personale Ata e precari (ha aderito anche il Cip, comitato insegnanti precari) e gli studenti dell’Onda. Delegazioni di docenti e studenti raggiungeranno Roma per la manifestazione nazionale alle 9,30 al ministero dell'Istruzione e alle 11 al Senato.
Salerno. Il provvedimento di chiusura dell’attività...
Salerno - Il provvedimento di chiusura dell’attività ristorativa e di intrattenimento emesso dal sindaco Vincenzo De Luca nei confronti della società Art Remake che gestisce La Carnale, fa discutere. E non soltanto perché i gestori ne contestano il contenuto. Il giorno dopo sono sul piede di guerra anche i sindacati. In particolare i rappresentanti di base del Cub che difendono i diritti dei lavoratori a chiamata. «Visto il provvedimento sindacale che prevede la sospensione delle attività per dieci giorni della struttura ristorativa e di intrattenimento - si legge in una nota - e constatato che quasi tutti i lavoratori sono impegnati con contratto a chiamata e quindi non possono usufruire di nessun ammortizzatore sociale, il sindacato chiede al sindaco e agli assessori competenti quali provvedimenti intendono assumere nei confronti dei questo personale». Nella nota, inviata anche al primo cittadino, si chiede anche un incontro urgente. A sostenere la posizione dei lavoratori anche la direzione del Partito di Alternativa comunista. In una nota il gruppo politico rimarca non soltanto che si i contratti a chiamata sono contratti truffa ma anche che il provvedimento del sindaco penalizza ben trenta lavoratori. L’ordinanza sindacale era stata contestata il giorno prima anche dai gestori i quali hanno anche presentato ricorso. In particolare, la società Arte Remake ha precisato che il provvedimento riguarda soltanto l’interruzione, per dieci giorni, dell’attività di intrattenimento. Insomma, inizia la corsa contro il tempo per cercare di riuscire a strappare la revoca dell’ordinanza entro il fine settimana così da non interrompere le attività già programmate. Così, in una nota spedita nella giornata di ieri, i gestori si dichiarano «disponibili a qualsiasi tipo di interazione con i vicini che potrebbero essere danneggiati e disturbati dalla nostra attività». Quindi aggiungono: «Per quanto riguarda le emissioni sonore ci teniamo a precisare che la nostra attività è perfettamente in regole con le vigenti normative. A tutt’oggi, inoltre, non abbiamo avuto nessun reclamo diretto ne instaurato alcun contenzioso con gli abitanti del vicinato pertanto li sollecitiamo a contattarci per esporci le loro problematiche e trovare insieme delle soluzioni».
15 maggio 2009 - Savona News
Savona: sindacati Acts "Comune e Provincia assenti"
Savona - Lo sciopero del personale dell’Acts confermato lunedì 18 dalle 10,15 alle 14,15 prevede, oltre al blocco del trasporto pubblico, anche un corteo che dal deposito di Legino si snoderà fino a raggiungere piazza Sisto IV, dove una rappresentanza dei sindacalisti chiederà di essere ascoltata dal sindaco di Savona Federico Berruti. "Vogliamo incontrare il sindaco perchè il Comune è azionista dell’Acts come la Provincia. In entrambi i casi, purtroppo, in questi mesi di trattative, nessuno dei due Enti ha dimostrato diretto interessamento alle problematiche dell’azienda. Il Comune poteva almeno intervenire come ruolo di mediatore per arrivare a tentativi di conciliazione, ma nessun rappresentante era presente all’ultima recente riunione tenutasi in Prefettura – spiegano da Cgil, Cisl, Uil e Cub - . Anche la Provincia se n’è sempre ‘lavata le mani’, ancor prima di essere commissariata. Il risanamento economico non si deve far accollare ai dipendenti e all’utenza. Se ci saranno disservizi non sarà colpa nostra. Il servizio del trasporto pubblico ha un ruolo sociale, quindi la politica si deve sentire responsabile della situazione di estremo disagio che da tempo avverte il personale dell’Acts", così le componenti sindacali nelle persone di Barbara Delbuono, Maurizio Loschi, Lorenzo Speranza e Andrea Gatto.
Savona: Acts, confermato lo sciopero di lunedi 18
Savona - "Lunedì 18 maggio lo sciopero si farà in ogni caso. Non abbiamo aderito all’agitazione odierna, programmata su tutto il territorio nazionale, ma la nostra dimostrazione si svolgerà aldilà delle minacce della direzione aziendale che respingiamo al mittente". Così i rappresentanti della Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Cub di Savona dell’Acts hanno spiegato in conferenza stampa. Lunedì 18, quindi, sciopero del personale dell’Acts con autobus e scuolabus fermi dalle 10,15 alle 14,15. Quel giorno partirà un corteo di lavoratori che dalla sede di Legino arriverà davanti al Comune transitando attraverso via Stalingrado, corso Mazzini per poi svoltare all’altezza del vecchio ospedale ed imboccare corso Italia. "La confusione sulla modalità dello sciopero è stata generata dall’azienda. La nostra decisione è un atto legittimo cui si è arrivati dopo un inutile lungo percorso di trattative. Non c’erano più i presupposti e le condizioni per poter decidere altrimenti. Giusto pensare all’economia e al risanamento dell’Acts, ma questo non può ottenersi a discapito dei lavoratori e dell’utenza. Oggi quaranta dipendenti percepiscono stipendio inferiore al dovuto e devono coprire turni estenuanti. Ci sono autisti che lavorano consecutivamente per quindici giorni", hanno spiegato i sindacalisti.
15 maggio 2009 - La Stampa
TRASPORTI PER I SINDACATI LO STOP DI LUNEDI’ E’ CONFERMATO,
NON PER LA DIRIGENZA DELL’ACTS
Il giallo dello sciopero dei bus
di ROBERTO PAVANELLO
SAVONA - Lo sciopero dei bus Acts previsto per lunedì sta sempre più prendendo le connotazioni di giallo. Di giorno in giorno, si inseguono le voci di un suo possibile annullamento alle quali si contrappongono le certezze dei sindacati: «Lo sciopero ci sarà».
L’ultima puntata è andata in onda ieri, allorché la Commissione di Garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero ha confermato quanto aveva già comunicato il 12 maggio, ovvero che lunedì non ci può essere agitazione perché per oggi Cub Trasporti e Cobas ne avevano indetta un’altra. Due scioperi così vicini non ci possono essere e quindi quello di lunedì deve essere revocato. Formalmente è stato così bocciato il ricorso fatto da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e dallo stesso Cub, che sostenevano e sostengono che il problema non si pone perché lo sciopero proclamato per oggi a livello nazionale non è previsto nella provincia di Savona.
Cosa non ha funzionato? Perché alla Commissione di garanzia questa informazione manca? Il Cub non ha comunicato correttamente l’esclusione del Savonese dallo sciopero? Insomma, il giallo, si complica e dirigenza e sindacati, tanto per cambiare, sono su posizioni opposte. Per la prima, dunque, lo sciopero di lunedì non ci sarà perché non autorizzato, per i secondi, invece, nulla cambia: «Oggi i lavoratori Cub e Cobas a Savona non si fermano. Perciò - assicurano dalla Cgil - lunedì, dalle 10,15 alle 14,15 il personale Acts e Linea sciopererà, così come abbiamo annunciato. Non è certo l’azienda a poter revocare uno sciopero. Al limite, se lo riterrà, cosa che non crediamo, la Commissione di garanzia ci multerà. Ma dopo».
15 maggio 2009 - Il Secolo XIX
Acts, nuovo alt della Commissione di garanzia
I sindacati: «novità in vista sullo sciopero di lunedì 18». Filt e Uil: in seguito alla documentazione fornita nelle prossime ore dovrebbe arrivare il via libera alla nostra protesta
Savona - Sciopero dell'Acts, la storia infinita. Dopo che la Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici ha dichiarato illegittimo lo sciopero del 18 maggio per "violazione del mancato rispetto della regola di rarefazione oggettiva" (in poche parole, lo sciopero sarebbe troppo vicino a quello nazionale di 24 ore proclamato per oggi da Cub Trasporti, Cobas e altri), le segreterie provinciali Filt-Cigl, Fit-Cisl,Uil-Trasporti, Faisa-Cisal e Cub Trasporti di Savona hanno chiesto alla Commissione di garanzia di riesaminare il caso. A loro avviso, la Commissione avrebbe sbagliato in quanto, come ha spiegato Barbara Delbuono, segretaria della Filt-Cigl, «Cub Trasporti a livello provinciale non ha aderito allo sciopero nazionale proprio per potersi fermare a livello locale quattro ore lunedì 18» (dalle 10,15 alle 14,15).
Ieri la situazione si è complicata in quanto, nel giro di pochi minuti, sono arrivate due notizie contrastanti: la prima annunciava per questa mattina alle ore 11, presso il saloncino sindacale di via Pirandello, una conferenza stampa delle segreterie Filt, Fit, Uil Trasporti, Faisa e Cub per illustrare le motivazioni dello sciopero dei dipendenti Acts del 18 maggio. Poco dopo è arrivata dalla Commissione di garanzia la conferma che lo sciopero proclamato a Savona non si può fare. Nel testo firmato dal presidente, Antonio Martone, si legge che viene deliberato «all'unanimità di confermare il contenuto dell'indicazione immediata inviata il 12 maggio, atteso che, a seguito della proclamazione dello sciopero nazionale da parte delle segreterie nazionali di SdL intercategoriale, Cub Trasporti, Cobas Lavoro Privato e Slai-Cobas per il 15 maggio 2009, l'esclusione dei singoli ambiti territoriali deve essere disposta dai sindacati proclamanti». A spiegare la situazione intricata è Enrico Campiati, segretario provinciale di Uil Trasporti: «Abbiamo la speranza che qualcosa possa cambiare nelle prossime ore. Il documento della Commissione di garanzia è arrivato nel primo pomeriggio, dopo che avevamo chiesto di riesaminare la pratica in seguito alla prima dichiarazione di illegittimità. Ma solo dopo il Comitato di base trasporti (Cub) ha prodotto la documentazione appropriata». Intanto, Lorena Rambaudi, ex vice presidente della Provincia, e Piero Pesce, ex assessore alla Viabilità, in un comunicato affermano: «L'annunciato sciopero dei lavoratori ci dispiace. Con un dialogo aperto abbiamo sempre cercato di affrontare i problemi dei lavoratori».
14 maggio 2009 - Ansa
Domani stop trasporto pubblico
Protesta indetta dai sindacati di base
(ANSA) - ROMA, 14 MAG - E' confermato, per domani, lo sciopero nazionale di 24 ore dei lavoratori del trasporto pubblico locale. La protesta, indetta da Sdl, Cobas e Cub, sara' svolta in fasce orarie diverse per citta', garantendo quelle protette. Gli autoferrotranvieri, ricorda Roberto Cortese (Sdl), ''sono in attesa di un rinnovo contrattuale da circa un anno e mezzo''. Ai sindacati di base non e' piaciuto l'accordo, raggiunto il 30 aprile scorso, per il contratto della mobilita'.
TRASPORTI: DOMANI SCIOPERO MEZZI PUBBLICI A ROMA
(ANSA) - ROMA, 14 MAG - È stato confermato per domani lo sciopero nazionale di 24 ore indetto dai sindacati Cobas, Slai Cobas, Sdl e Cub. Domani dunque, tra le 8,30 e le 17 e dalle 20 al termine delle corse, non sarà garantito il servizio di bus (inclusi i collegamenti gestiti dalla Tevere Tpl), filobus, tram, metrò e ferrovie regionali Roma-Lido, Roma-Giardinetti e Roma-Civitacastellana-Viterbo. Lo comunica, in una nota, l'ufficio stampa Atac spa spiegando che invece è stata differita l'agitazione di 4 ore proclamata dal sindaco Faisa Cisal tra i lavoratori della Tevere Tpl che gestisce 73 linee di bus periferiche.
SCUOLA: DOMANI SCIOPERO DELLA SCUOLA CONTRO TAGLI GOVERNO
(ANSA) - ROMA, 14 MAG - Domani sciopero della scuola. L'astensione dei lavoratori del settore, che sara' accompagnata da una manifestazione nazionale a Roma, e' stata indetta dai Cobas contro ''la disgregazione e la privatizzazione dell'istruzione pubblica che i ministri Tremonti e Gelmini stanno portando avanti'. Alla protesta aderiscono i Cip (Comitati insegnanti precari) che deplorano la politica dei tagli ''la sola che questo governo, ostile alla scuola, ha attuato con accanimento, colpendo prioritariamente i docenti precari e la qualita' dell'offerta formativa pubblica''. ''I provvedimenti Gelmini-Tremonti-Aprea - osserva il presidente dei Cip Maristella Curreli - costano 160.000 posti di lavoro e cancellano ogni possibilita' di stabilizzazione dei precari''. Allo sciopero di domani aderisce anche la Cub scuola secondo la quale per l'avvio del prossimo anno scolastico ''si annuncia un vero terremoto nella scuola: tagli dei posti di lavoro (57 mila solo per il 2009-2010), aumento della precarieta', disoccupazione, e nel contempo classi sovraffollate, violazione delle normative per la sicurezza negli edifici scolastici e per il diritto allo studio delle giovani generazioni; autoritarismo e politiche scolastiche contro l'integrazione dei giovani immigrati''. Al corteo di domani sara' presente anche l'Usi Rdb ricerca perche' ''le problematiche della scuola pubblica - spiega - sono proprie anche della ricerca''.
SANITA': CONTRATTO; VENEZIA (RDB-CUB), E' UN GRANDE BLUFF
(ANSA) - ROMA, 14 MAG - ''Un grande bluff'': cosi' Sabino Venezia del Coordinamento Nazionale RdB Pubblico Impiego valuta l'ipotesi di rinnovo del contratto dei lavoratori della sanita' pubblica, appena siglata dai tre sindacati confederali. ''Avrebbe dovuto essere un rinnovo del biennio economico, ma i 72 Euro medi lordi non vanno certo in questa direzione - commenta Venezia - e nemmeno con l'ipotesi di intervento aggiuntivo dello 0,8% da parte delle regioni non interessate dai piani di rientro viene data una concreta risposta economica alla crisi''. Mentre il Ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta ''porta in commissione un decreto che si appresta a mortificare ulteriormente i lavoratori pubblici, compresi quelli del Servizio Sanitario - continua - Cgil, Cisl e Uil introducono norme restrittive che spianano la strada al decreto, bloccano la retribuzione aggiuntiva ai valori del 31 dicembre 2007, non ostacolano il percorso governativo basato sulla cosiddetta meritocrazia e tentano di smarcare il Ministro con il rafforzamento della contrattazione regionale, che non risolvera' i problemi dei lavoratori e delle lavoratrici del settore, compresi i precari''. Non e' stata considerata inoltre ''la sicurezza dei luoghi di lavoro - conclude Venezia - Come avevamo previsto, all'ombra della riforma della contrattazione non firmata dalla Cgil, la sottoscrizione unitaria del contratto sanita' riappacifica gli animi dei confederali sulle spalle dei lavoratori e delle lavoratrici''.
CRI: PRECARI; COMMISSARIO ROCCA CHIEDE A GOVERNO UN TAVOLO
(ANSA) - ROMA, 14 MAG - Il commissario straordinario della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, ha chiesto al governo un tavolo tecnico per «trovare le necessarie soluzioni» alla vertenza dei lavoratori precari dell'organizzazione. La stabilizzazione dei precari della Cri - scrive Rocca in una lettera ai ministri Maurizio Sacconi, Renato Brunetta, Giulio Tremonti oltre che al Presidente della Conferenza delle regioni Vasco Errani - «non è procrastinabile» sia per le ricadute sulla stabilità sui servizi, sia «a causa dei provvedimenti di origine governativa, ora in discussione in parlamento, che dopo il primo luglio 2009 potrebbero bloccare i processi di proroga e di stabilizzazione del persone presso le pubbliche amministrazioni». Fra l'altro, prosegue Rocca, «la legge 244/2007 con l'istituzione del meccanismo di stabilizzazione del personale precario, ha ormai fatto nascere in moltissimi lavoratori, compresi gli operatori precari della Cri, delle aspettative estremamente rilevanti». Rocca ricorda che al momento la Cri ha attivate 482 convenzioni su tutto il territorio nazionale, nel quadro delle quali ha svolto circa 1.280.000 servizi di pronto intervento, impiegando 1.941 unità a tempo determinato. L'iniziativa di Rocca è stata apprezzata dalla Rdb-Cub Cri che a sostegno della vertenza ha già proclamato, confermato, uno sciopero per il 25 e 26 maggio. «Tuttavia - precisa Massimiliano Gesmini del sindacato - non siamo del tutto soddisfatti perchè riteniamo che il tavolo abbia senso solo se vengono coinvolti tutti i soggetti istituzionali che possono determinare una vera soluzione».
REGIONI: LAZIO; PER RI.REI SOLUZIONE ENTRO IL 30 GIUGNO
(ANSA) - ROMA, 14 MAG - La Regione Lazio conferma l'impegno per una soluzione entro il 30 giugno per la questione Ri.Rei. «A seguito della grave situazione determinata con la manifestazione promossa dalla Rdb e Cobas e il relativo blocco stradale di lavoratori del Consorzio Ri.Rei - spiega una nota della Regione - presso la sede della Giunta Regionale del Lazio, il vicepresidente Montino, l'assessore Tibaldi e il delegato del presidente Marrazzo, dott.Candido hanno confermato quanto segue: la soluzione della questione Ri.Rei. entro il prossimo 30 giugno garantendo i livelli assistenziali e occupazionali; la riconferma dell'intervento della Giunta per lo sblocco immediato del pagamento delle retribuzioni arretrate». A questo proposito, conclude la nota, la Regione incontrerà martedì prossimo il prefetto di Roma e convocherà un ulteriore tavolo sindacale.
14 maggio 2009 - Agi
SCIOPERI: TRASPORTO E SCUOLA, DOMANI BLOCCO SINDACATI DI BASE
(AGI) - Roma, 14 mag. - Domani si fermera' una parte del mondo della scuola e del trasporto pubblico locale. La protesta e' stata indetta dai sindacati di base. Sul fronte del trasporto pubblico Sdl, Cobas e Cub, confermano lo sciopero nazionale di 24 ore. La protesta sara' svolta in fasce orarie diverse per citta', garantendo quelle protette. Gli autoferrotranvieri, afferma Roberto Cortese dell'Sdl, "sono in attesa di un rinnovo contrattuale da circa un anno e mezzo". Ai sindacati di base non e' infatti piaciuto l'accordo, raggiunto il 30 aprile, per il contratto della mobilita'. E' proprio oggi e' arrivata la firma del protocollo d'intesa sul contratto del trasporto pubblico locale che interessa ferrovieri e autoferrotranvieri, alla presenza alla presenza del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli e di Filt cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl Trasporti, Orsa, Faisa Cisal e Fast. Ma domani i sindacati dei Cobas hanno indetto anche uno sciopero generale della scuola, con una manifestazione nazionale in programma a Roma (ore 9.30 Ministero della Pubblica Istruzione e alle ore 11 corteo fino al Senato-Piazza Navona). La Cub Scuola, nell'ambito delle iniziative del patto di base - Cub Cobas e Sdl - in una nota annuncia la propria adesione alla protesta. Si scende in piazza in quanto, sostengono i Cub, "per l'avvio del prossimo anno scolastico si annuncia un vero terremoto nella scuola: tagli dei posti di lavoro (57 mila solo per il 2009/2010), aumento della precarieta', disoccupazione, e nel contempo classi sovraffollate, violazione delle normative per la sicurezza negli edifici scolastici e per il diritto allo studio delle giovani generazioni, che colpiranno soprattutto delle fasce sociali piu' deboli ed i portatori di handicap; autoritarismo e politiche scolastiche contro l'integrazione dei giovani immigrati". Secondo i sindacati tutto questo accade "per preparare il terreno ai piani di privatizzazione della scuola previsti dai decreti legge in discussione al Parlamento, Aprea e Cota-Pittoni". Per Barbara Battista, della Cub Scuola Roma, "la crisi economica e' frutto dell'attacco sistematico alle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori pubblici e privati. Occorre invertire la rotta - conclude Battista - e restituire dignita' a tutte le componenti che rendono viva la Costituzione: i lavoratori, gli studenti e i genitori".
CONTRATTO SANITA': RDB-CUB, UN BLUFF PAGANO 600MILA LAVORATORI
(AGI) - Roma, 14 mag. - Avrebbe dovuto essere un rinnovo del biennio economico, ma i 72 euro medi lordi non vanno certo in questa direzione: e' un contratto bluff, a pagare saranno i 600 mila lavoratori. Lo sostengono, in una nota, i sindacati di base Rdb-Cub. E Sabino Venezia del Coordinamento Nazionale aggiunge che "nemmeno con l'ipotesi di intervento aggiuntivo da parte delle regioni non interessate dai piani di rientro viene data una concreta risposta economica alla crisi". Ed ancora: "mentre il Ministro Brunetta - prosegue Venezia - porta in commissione un decreto che si appresta a mortificare ulteriormente i lavoratori pubblici, compresi quelli del Servizio Sanitario, Cgil-Cisl-Uil introducono norme restrittive che spianano la strada al decreto, bloccano la retribuzione aggiuntiva ai valori del 31 dicembre 2007, non ostacolano il percorso governativo basato sulla cosiddetta meritocrazia gia' parente della politica dei fannulloni, e tentano di smarcare il Ministro con il rafforzamento della contrattazione regionale, che garantira' probabilmente il loro potere ma non risolvera' i problemi dei lavoratori e delle lavoratrici del settore, compresi i precari".
SCUOLA: COBAS-CUB-SDL, DOMANI SCIOPERO GENERALE A ROMA
(AGI) - Roma, 14 mag. - Domani i sindacati dei Cobas hanno indetto uno sciopero generale della scuola, con una manifestazione nazionale in programma a Roma (ore 9.30 Ministero della Pubblica Istruzione e alle ore 11 corteo fino al Senato-Piazza Navona). La Cub Scuola, nell'ambito delle iniziative del patto di base - Cub Cobas e Sdl - in una nota annuncia la propria adesione alla protesta. Si scende in piazza in quanto, sostengono i Cub, "per l'avvio del prossimo anno scolastico si annuncia un vero terremoto nella scuola: tagli dei posti di lavoro (57 mila solo per il 2009/2010), aumento della precarieta', disoccupazione, e nel contempo classi sovraffollate, violazione delle normative per la sicurezza negli edifici scolastici e per il diritto allo studio delle giovani generazioni, che colpiranno soprattutto delle fasce sociali piu' deboli ed i portatori di handicap; autoritarismo e politiche scolastiche contro l'integrazione dei giovani immigrati". Secondo i sindacati tutto questo accade "per preparare il terreno ai piani di privatizzazione della scuola previsti dai decreti legge in discussione al Parlamento, Aprea e Cota-Pittoni". Per Barbara Battista, della Cub Scuola Roma, "la crisi economica e' frutto dell'attacco sistematico alle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori pubblici e privati. Occorre invertire la rotta - conclude Battista - e restituire dignita' a tutte le componenti che rendono viva la Costituzione: i lavoratori, gli studenti e i genitori".
14 maggio 2009 - Apcom
Scuola/Domani sciopero nazionale sindacati di base, corteo a Roma
Cub: "Con i dl del governo terremoto nel settore"
Roma, 14 mag. (Apcom) - Domani sciopero generale della scuola proclamato dai sindacati di base con manifestazione nazionale a Roma: un corteo partirà dal Ministero dell`Istruzione di viale Trastevere per raggiungere il Senato. La Cub Scuola aderisce, sottolineando che "per l'avvio del prossimo anno scolastico si annuncia un vero terremoto nella scuola", dichiara Barbara Battista della CUB Scuola Roma: "Tagli dei posti di lavoro (57 mila solo per il 2009/2010), aumento della precarietà, disoccupazione, e nel contempo classi sovraffollate, violazione delle normative per la sicurezza negli edifici scolastici e per il diritto allo studio delle giovani generazioni, che colpiranno soprattutto delle fasce sociali più deboli ed i portatori di handicap; autoritarismo e politiche scolastiche contro l'integrazione dei giovani immigrati. Tutto questo per preparare il terreno ai piani di privatizzazione della scuola previsti dai decreti legge in discussione al Parlamento". Per la Cub "la crisi economica è frutto dell'attacco sistematico alle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori pubblici e privati. Occorre invertire la rotta e restituire dignità a tutte le componenti che rendono viva la Costituzione: i lavoratori, gli studenti e i genitori. I lavoratori della scuola non intendono sottostare in silenzio ai piani di distruzione sistematica della Scuola pubblica statale e per questo domani sciopereranno e scenderanno in piazza a Roma", conclude il sindacato.
Trasporto pubblico; Domani sciopero generale di 24 ore dei Cobas
A Roma stop 8.30-17 e dalle 20. A Milano 8.45-15 e dalle 18
Venerdì 15 maggio le Confederazioni e organizzazioni sindacali Cub, Al Cobas e Usi hanno indetto uno sciopero generale dei trasporti di 24 ore. Contestualmente Cub Trasporti, Cobas Lavoro privato e Slai Cobas hanno dichiarato uno sciopero nazionale del trasporto pubblico locale. Le modalità di adesione allo sciopero variano da città a città. A Milano, comunica Atm, per metro, bus e tram saranno possibili astensioni e disagi dalle 8,45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio. A Roma invece mezzi fermi dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 al termine delle corse. A Palermo stop dalle 8.30 alle 17.30 e dalle 20.30 a fine servizio. A Milano Atm attiverà l'Infomobilità e i livelli di servizio per il trasporto di superficie e nelle metropolitane saranno comunicati in tempo reale attraverso annunci sonori, messaggi sui display delle paline e pensiline di fermata e sui video presenti nelle stazioni del metrò e a bordo dei bus. Saranno aggiornate anche le emittenti radiofoniche.
14 maggio 2009 - Dire
CROCE ROSSA. RDB-CUB: ROCCA CHIEDE TAVOLO MA NON BASTA
NON REVOCHIAMO SCIOPERO,SUBITO SOLUZIONI
(DIRE) Roma, 14 mag. - Dopo la proclamazione da parte della Rdb-Cub di una seconda azione di sciopero in Croce rossa, il commissario straordinario della Cri, Francesco Rocca, ha ufficialmente chiesto un tavolo interistituzionale per la stabilizzazione di tutti i precari Cri. "Era una delle richieste che come Rdb-Cub Cri avevamo avanzato in occasione dello sciopero del 4 maggio scorso e dell'occupazione della sede centrale di via Toscana a Roma", ricorda Massimiliano Gesmini, esponente del sindacato. "Tuttavia- specifica- non possiamo dichiararci del tutto soddisfatti perche', a differenza di quanto richiesto dal commissario, riteniamo che il tavolo abbia senso solo se vengono coinvolti tutti i soggetti istituzionali che possono determinare una vera soluzione. Inoltre- continua- e' necessario che il tavolo si tenga presso la presidenza del Consiglio dei ministri e che venga convocato al piu' presto". E tutto cio' motiva la decisione "di proclamare comunque la seconda azione di sciopero, che sara' di 48 ore, nei giorni 28 e 29 maggio. E' necessario non fermarsi- conclude- fino a quando non verranno indicate soluzioni concrete per tutti i precari Cri e tempi certi per le stabilizzazioni".
CASA. ASIA-RDB: MEMORIA GIUNTA E' GOCCIA IN MARE EMERGENZA
(DIRE) Roma, 14 mag. - "Dopo un anno di annunci, la memoria di giunta per l'acquisto di immobili da destinare all'emergenza alloggiativa delle famiglie in graduatoria con 10 punti rappresenta il primo impegno verso chi vive in emergenza abitativa. Si tratta pero' di una goccia nel mare perche' i 50 milioni di euro stanziati produrranno al massimo 300 alloggi, a fronte di 1.100 domande con 10 punti su una graduatoria complessiva di 30 mila aventi diritto, mentre ormai tutti concordano su un bisogno reale di almeno 50 mila case a Erp". E' quanto si legge in una nota di Asia-Rdb. "Una cifra insufficiente dunque e molto distante dai 25 mila alloggi promessi da Alemanno- prosegue la nota- L'assenza di un vero piano e' il motivo che ha spinto l'assessore Antoniozzi a insultare lo scorso 12 maggio -con accuse inaccettabili- le cittadine e i cittadini sfrattati di questa citta' che insieme ai movimenti per il diritto all'abitare manifestavano in Campidoglio per dimostrare al sindaco che Roma e' una citta' in piena emergenza". "Continueremo la mobilitazione perche' questa misura e' insufficiente- conclude la nota di Asia-Rdb- Sarebbe opportuno che anche i sindacati concertativi smettano di fare gli osservatori passivi e scendano in campo con decisione a fianco di chi vive l'emergenza abitativa".
ATC BOLOGNA. SINDACATI DIVISI, SI VA VERSO INTESA SEPARATA?
SOLO UIL ED RDB ALLA TRATTATIVA E ACCUSANO: CI VOGLIONO ESCLUDERE
(DIRE) Bologna, 14 mag. - Si incammina verso la trattativa (e forse l'intesa) separata la discussione sul rinnovo del contratto integrativo all'Atc di Bologna. Oggi doveva esserci un incontro tra l'azienda di via Saliceto e le sette sigle sindacali nell'ambito di una vertenza che dura da 16 mesi ed e' arrivata a 55 incontri senza raggiungere un accordo. Ma Uil ed Rdb fanno sapere che Filt-Cgil, Fit-Cisl, Ugl, Faisa-Cisal ed Sdl "hanno disertato la trattativa rompendo il percorso unitario ed allontanando cosi' la possibilita' di raggiungere in tempi brevi un'accordo positivo per i lavoratori". Per Gianluca Neri (Uil) e Gianni Cremonini (Rdb) si tratta di una "pesante e negativa evoluzione". I due, in una nota congiunta, spiegano che "non si tratta di una rottura causata dalle insoddisfacenti proposte aziendali, in particolare sulla parte economica, ma di un tentativo di escludere dalla trattativa le organizzazioni che hanno sollecitato Atc ad utilizzare l'attivo di bilancio per dare risposte ai veri protagonisti di questo attivo: i lavoratori". In pratica, Uil ed Rdb denunciano un tentativo di esclusione ai loro danni. Ma Neri e Cremonini avvertono: la scelta "di disertare la trattativa unitaria indebolisce la' posizione contrattuale del sindacato e dei lavoratori". Uil ed Rdb temono che i dipendenti di Atc non vedranno alcun riconoscimento economico. Gia' in precedenza, del resto, avevano accusato le altre sigle di studiare meccanismi per incrementare le buste paga andando a modificare l'organizzazione e soprattutto i turni di lavoro. In ogni caso, Uil ed Rdb oggi hanno proseguito comunque il confronto con Atc "evidenziando i punti della Piattaforma approvata dai lavoratori che non hanno finora trovato riscontro nelle posizioni aziendali, a partire dalle proposte economiche e dai turni". Poi la riunione si e' chiusa con l'invito dei due sindacati a convocare un nuovo incontro con tutte le sigle, "unica condizione perche' la vertenza si indirizzi verso un'intesa positiva e non verso un conflitto pesante per i lavoratori e per i cittadini di Bologna".
SCUOLA. DOMANI SCIOPERO COBAS, MANIFESTAZIONE AL MINISTERO
CORTEO A ROMA CON PROF ANCHE DA L'AQUILA, SIT-IN GEMELLO A ATENE
(DIRE) Roma, 14 mag. - Il popolo della scuola torna in piazza contro il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, ma anche per dire no ai disegni di legge che sono al vaglio della commissione Istruzione alla Camera: il ddl Aprea (che prevede anche la possibilita' per le scuole di diventare fondazioni) e quelli concorrenti della maggioranza. Domani scatta, dunque, lo sciopero generale indetto dai Cobas per l'intera giornata al quale hanno dato la loro adesione anche l'Usi-Rdb Cub del Pubblico impiego e gli studenti dell'Onda della Sapienza, che affiancheranno il sindacato di Piero Bernocchi nel corteo che partira' a Roma dal ministero della Pubblica istruzione per arrivare a piazza Navona. "Vogliamo impedire il taglio di 57 mila posti di lavoro di docenti ed Ata per il prossimo anno- dice Bernocchi portavoce nazionale Cobas- e cancellare le proposte di legge Aprea e Cota e il regolamento Gelmini sulla formazione, che gerarchizzano i docenti, trasformano le scuole in fondazioni private e danno ai capi di istituto il potere di assumere e licenziare il personale". In prima fila ci saranno docenti e Ata aquilani e abruzzesi che porteranno al ministero e al Senato, dice Bernocchi, "la protesta contro la particolare intollerabilita' dei tagli in una situazione come quella martoriata dal terremoto". Anche il personale docente italiano all'estero partecipera' alla protesta: ad Atene ci sara' un sit-in gemello dei docenti italiani che insegnano in Grecia, davanti alla nostra Ambasciata.
SANITA'. ALLE 17 INCONTRO IN REGIONE SU CONSORZIO RI.REI
(DIRE) Roma, 14 mag. - Dopo la protesta dell'8 maggio scorso, quando personale e familiari dei pazienti dei centri ex Anni Verdi, attualmente consorzio Ri.Rei., hanno manifestato sotto la sede della Regione Lazio, oggi alle 17 ci sara' un incontro tra una delegazione del sindacalismo di base, la presidenza della Regione e gli assessori competenti. Lo fa sapere una nota del sindacato Rdb-Cub. Tema del confronto, si legge nel comunicato, "oltre ai problemi determinati dall'attuale gestione dei centri ex Anni Verdi, sara' la necessita' di trovare soluzioni concrete sulla stabilizzazione dei precari e sulla reinternalizzazione di servizi ed operatori della Sanita' del Lazio. Contemporaneamente all'incontro sotto la sede della giunta regionale si svolgera' un presidio dei lavoratori e dei familiari degli assistiti, che vigileranno sulla concretezza delle risposte da parte della Regione Lazio".
14 maggio 2009 - Omniroma
RI.REI, REGIONE: CONFERMATO IMPEGNO PER SOLUZIONE ENTRO 30 GIUGNO
(OMNIROMA) Roma, 14 mag - «A seguito della grave situazione determinata con la manifestazione promossa dalla RDB e Cobas e il relativo blocco stradale di lavoratori del Consorzio Ri.Rei, presso la sede della Giunta Regionale del Lazio, il vicepresidente Montino, l'assessore Tibaldi e il delegato del presidente Marrazzo, dott. Candido hanno confermato quanto segue: la soluzione della questione Ri.Rei. entro il prossimo 30 giugno garantendo i livelli assistenziali e occupazionali; la riconferma dell'intervento della Giunta per lo sblocco immediato del pagamento delle retribuzioni arretrate. A questo proposito la Regione incontrerà martedì prossimo il Prefetto di Roma e convocherà un ulteriore tavolo sindacale». È quanto si legge in una nota della Regione.
CASA, ASIA RDB: «MISURA GIUNTA UNA GOCCIA NEL MARE»
(OMNIROMA) Roma, 14 mag - «Dopo un anno di annunci, il provvedimento di giunta per l'acquisto di immobili da destinare all'emergenza alloggiativa delle famiglie in graduatoria con 10 punti rappresenta il primo impegno verso chi vive in emergenza abitativa. Si tratta però di una goccia nel mare perché i 50milioni di euro stanziati produrranno al massimo 300 alloggi, a fronte di 1100 domande con 10 punti su una graduatoria complessiva di 30mila aventi diritto, mentre ormai tutti concordano su un bisogno reale di almeno 50mila case a Erp». Così una nota Asia Rdb. «Una cifra insufficiente dunque e molto distante dai 25mila alloggi promessi da Alemanno - aggiunge - L'assenza di un vero piano è il motivo che ha spinto l'assessore Antoniozzi a insultare lo scorso 12 maggio - con accuse inaccettabili- le cittadine e i cittadini sfrattati di questa città che insieme ai movimenti per il diritto all'abitare manifestavano in Campidoglio per dimostrare al sindaco che Roma è una città in piena emergenza». «Continueremo la mobilitazione perché questa misura è insufficiente - prosegue - Sarebbe opportuno che anche i sindacati concertativi smettano di fare gli osservatori passivi e scendano in campo con decisione a fianco di chi vive l'emergenza abitativa».
14 maggio 2009 - Adnkronos
TRASPORTO LOCALE: DOMANI SCIOPERO MEZZI PUBBLICI IN TUTTE LE CITTA'
AGITAZIONE DI 24 ORE CON FASCE ORARIE DIVERSE
Roma, 14 mag. - (Adnkronos) - Domani sciopero di 24 ore dei mezzi pubblici in tutta Italia, con modalita' e fasce orarie diverse citta' per citta'. L'agitazione e' stata proclamata dal Sindacato dei Lavoratori (Sdl), Cub e Cobas a sostegno del negoziato per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro degli autoferrotranvieri. A Roma i mezzi pubblici si fermeranno dalle 8,30 alle 17 e dalle 20 al termine del servizio, mentre a Milano l'astensione partira' alle 8,45 fino alle 15 e riprendera' alle 18 protraendosi fino alla fine del servizio.
TRASPORTO LOCALE: A MILANO SCIOPERO COBAS DALLE 8.45
NEL POMERIGGIO DALLE 15 ALLE 18
Milano, 15 mag. - (Adnkronos) - Possibili disagi domani a Milano per lo sciopero nazionale del traporto pubblico locale indetto da Cub Trasporti, Cobas Lavoro privato e Slai Cobas. ''Il servizio -informa l'Atm- sara' regolare fino alle 8.45 e dalle 15 alle 18. Per metro, bus e tram saranno possibili astensioni e disagi dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio''. Per domani, se non sara' revocato lo sciopero, il comune di Milano ha deciso di sospendere l'Ecopass cosi' da ridurre i disagi. Come di consueto Atm attivera' l'Infomobilita' e i livelli di servizio per il trasporto di superficie e nelle metropolitane saranno comunicati in tempo reale attraverso annunci sonori, messaggi sui display delle paline e pensiline di fermata e sui video presenti nelle stazioni del metro' e a bordo dei bus. Costantemente aggiornate le emittenti radiofoniche.
SCUOLA: CUB ADERISCE A SCIOPERO GENERALE DI DOMANI
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA
Roma, 14 mag. - (Adnkronos/Labitalia) - La Cub Scuola, nell'ambito delle iniziative del patto di base Cub, Cobas e Sdl, aderisce allo sciopero generale della Scuola proclamato per domani, venerdi' 15 maggio, con manifestazione nazionale a Roma. ''Per l'avvio del prossimo anno scolastico si annuncia un vero terremoto nella scuola -si legge in una nota della Cub- tagli dei posti di lavoro (57 mila solo per il 2009/2010), aumento della precarieta', disoccupazione, e nel contempo classi sovraffollate, violazione delle normative per la sicurezza negli edifici scolastici e per il diritto allo studio delle giovani generazioni, che colpiranno soprattutto delle fasce sociali piu' deboli ed i portatori di handicap; autoritarismo e politiche scolastiche contro l'integrazione dei giovani immigrati. Tutto questo per preparare il terreno ai piani di privatizzazione della scuola previsti dai decreti legge in discussione al Parlamento, Aprea e Cota-Pittoni.
LAVORO: COMMISSARIO CROCE ROSSA CHIEDE
TAVOLO STABILIZZAZIONE PRECARI
RDB CUB, SEGNALE POSITIVO MA MOBILITAZIONE CONTINUA
CON SCIOPERO 28-29 MAGGIO
Roma, 14 mag. - (Adnkronos/Labitalia) - «Dopo la proclamazione da parte della Rdb Cub di una seconda azione di sciopero in Croce Rossa, il commissario straordinario della Cri, Francesco Rocca, ha ufficialmente chiesto un tavolo interistituzionale per la stabilizzazione di tutti i precari». È quanto riferisce la Rdb Cub Cri in una nota, ribadendo come la convocazione del tavolo costituisse una delle richieste avanzate dal sindacato in occasione dello sciopero del 4 maggio scorso e dell'occupazione della sede centrale della Croce Rossa di via Toscana, a Roma. «Tuttavia -spiega Massimiliano Gesmini della Rdb Cub Cri- non possiamo dichiararci del tutto soddisfatti perchè, a differenza di quanto richiesto dal commissario, riteniamo che il tavolo abbia senso solo se vengono coinvolti tutti i soggetti istituzionali che possono determinare una vera soluzione. Inoltre -aggiunge- è necessario che il tavolo si tenga presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e che venga convocato al più presto». «In tal senso -conclude Gesmini- abbiamo deciso di proclamare una seconda azione di sciopero di 48 ore, nei giorni 28 e 29 maggio».
14 maggio 2009 - Asca
SCUOLA: CUB ADERISCE A SCIOPERO GENERALE
DOMANI MANIFESTAZIONE A ROMA
(ASCA) - Roma, 14 mag - La Cub Scuola, nell'ambito delle iniziative del patto di base, Cub Cobas e Sdl, ''aderisce allo sciopero generale della Scuola proclamato per domani, venerdi' 15 maggio, con manifestazione nazionale a Roma''. Per l'avvio del prossimo anno scolastico, si legge in una nota Cub, si annuncia un vero terremoto nella scuola: tagli dei posti di lavoro (57 mila solo per il 2009/2010), aumento della precarieta', disoccupazione, e nel contempo classi sovraffollate, violazione delle normative per la sicurezza negli edifici scolastici e per il diritto allo studio delle giovani generazioni, che colpiranno soprattutto delle fasce sociali piu' deboli ed i portatori di handicap; autoritarismo e politiche scolastiche contro l'integrazione dei giovani immigrati. Tutto questo per preparare il terreno ai piani di privatizzazione della scuola previsti dai decreti legge in discussione al Parlamento, Aprea e Cota-Pittoni. ''La crisi economica e' frutto dell'attacco sistematico alle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori pubblici e privati'', dichiara Barbara Battista della CUB Scuola Roma. ''Occorre invertire la rotta - conclude la dirigente Cub - e restituire dignita' a tutte le componenti che rendono viva la Costituzione: i lavoratori, gli studenti e i genitori. I lavoratori della scuola non intendono sottostare in silenzio ai piani di distruzione sistematica della Scuola pubblica statale e per questo domani sciopereranno e scenderanno in piazza a Roma''.
14 maggio 2009 - Repubblica.it
Lo sciopero indetto da Sdl, Cub e Cobas. Orari diversi a seconda delle città, garantite le fasce protette
Scioperano i mezzi pubblici Disagi in tutte le città
ROMA- Confermato per domani lo sciopero generale di 24 ore dei mezzi di trasporto pubblico indetto dal Sindacato dei Lavoratori (SdL), Cub e Cobas, che si svolgerà con fasi orarie diverse a seconda delle città, garantendo le fasce protette. A Milano l'astensione sarà dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio. A Roma dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 al termine delle corse. Firmato il protocollo. Nel frattempo oggi al ministero dei Trasporti è stato siglato il protocollo d'intesa per il contratto unico della mobilità. Soddisfatti Cisl-Uil e Ugl. Il protocollo riunisce per la prima volta nell'ambito dello stesso inquadramento contrattuale i lavoratori del trasporto pubblico locale e delle ferrovie.
Ritorna la protesta contro il ministro Gelmini. In piazza Cobas, impiegati pubblici e studenti dell'Onda
Scuola, domani lo sciopero. Manifestazione al ministero
ROMA - Domani si ferma una parte del mondo della scuola per lo sciopero generale di 24 ore indetto dai Cobas. Con una manifestazione che partirà dal ministero dell'Istruzione, già teatro delle proteste nei confronti del ministro Mariastella Gelmini nell'ottobre dello scorso anno. Accanto ai Cobas, gli Usi-Rdb Cub del Pubblico impiego e gli studenti dell'Onda della Sapienza. Il leader dei Cobas, Piero Bernocchi ha affermato che la protesta sarà "contro il taglio di 57 mila docenti per l'anno scolastico 2009-2010, le proposte di legge Aprea e Cota, il regolamento Gelmini sulla formazione, che gerarchizzano i docenti, trasformano le scuole in fondazioni private e danno ai capi di istituto il potere di assumere e licenziare il personale; per evitare l'espulsione dei precari e chiedere la loro assunzione a tempo indeterminato sui posti vacanti'. "Con noi - ha detto Bernocchi - ci saranno anche studenti e genitori, tutti insieme per ribadire il no al maestro unico, all'abolizione del modulo e alle riduzioni degli orari in tutti gli ordini della scuola". Presenti alla manifestazione anche i docenti Ata aquilani e abruzzesi che porteranno al ministero e al Senato la protesta contro i tagli alle scuole delle loro aree già duramente colpite dal terremoto. Sarà un banco di prova importante anche per gli studenti dell'Onda della Sapienza di Roma, che ritornano in piazza dopo le proteste contro il Decreto Gelmini. "Saremo sotto il Ministero per dire un'altra volta che la battaglia rispetto all'università e ai finanziamenti per la ricerca è tutt'altro che chiusa, hanno detto i rappresentanti dei ragazzi. Preso di mira anche il G8 dell'università che si terrà a Torino la settimana prossima e che loro definiscono "illegittimo". "Saremo in tantissimi anche lì, ad assediare i rettori e il ministro Gelmini". Parteciperà infine alla mobilitazione anche il personale docente italiano che lavora all'estero. In Grecia, ad Atene ci sarà un sit-in di protesta davanti all'Ambasciata italiana.
14 maggio 2009 - Corriere.it
Garantite le fasce protette
Trasporti urbani: venerdì difficile per lo sciopero dei Cobas
Orari diversi da città a città. A Roma la manifestazione nazionale dei lavoratori della scuola
MILANO - Si annuncia un venerdì difficile nelle città italiane per i trasporti pubblici a causa dello sciopero di 24 ore indetto dai sindacati autonomi Cub, Unione sindacale italiana Usi-Ait, Al Cobas. I sindacati di base contestano l'accordo del 30 aprile per il contratto della mobilità che prevede «un aumento di 60 euro medi lordi al mese, che non è accettabile» ha detto Roberto Cortese, della segreteria nazionale dell'Sdl. A Roma, inoltre, si aggiungerà il corteo per la manifestazione nazionale del personale scolastico (al quale aderiscono anche i precari) che protesta per i tagli al settore.
TRASPORTI - Per quanto riguarda il settore dei trasporti, le modalità variano da città a città. A Milanometropolitane, autobus e tram circoleranno in modo regolare fino alle 8,45 e dalle 15 alle 18. Saranno invece possibili soppressioni e disagi dalle 8,45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio. Sempre nel capoluogo lombardo, manifestazione dalle 9,30 in largo Cairoli. A Roma situazione critica per la contemporaneità di tre eventi: sciopero del trasporto pubblico, corteo dei sindacati di base della scuola, il passaggio in serata delle auto d'epoca della Mille Miglia storica (dalle 20 a mezzanotte sarà chiuso ponte Umberto in direzione piazza Cavour). Perciò saranno aperti i varchi ai veicoli privati nelle zone a traffico limitato. A Bologna mezzi pubblici non garantiti dalle 8,30 alle 16,30 e dalle 19,30 a fine servizio.
SCUOLA - Due i cortei a Roma: appuntamento alle 9,30 al ministero dell'Istruzione e alle 11 corteo fino al Senato e piazza Navona. Il portavoce dei Cobas della scuola, Piero Bernocchi, spiega che lo sciopero è stato indetto «per impedire il taglio di 57 mila posti di lavoro per il prossimo anno; per cancellare le proposte di legge Aprea e Cota e il regolamento Gelmini sulla formazione, che gerarchizzano i docenti, trasformano le scuole in fondazioni private e danno ai capi di istituto il potere di assumere e licenziare il personale; per evitare l'espulsione dei precari e chiedere la loro assunzione a tempo indeterminato sui posti vacanti».
14 maggio 2009 - TGCOM
Scioperi, venerdì di passione
Trasporti e scuola,blocco dei sindacati
Venerdì nero per scuole e mezzi pubblici. I sindacati di base Sdl, Cobas e Cub hanno infatti confermato lo sciopero di 24 ore dei lavoratori del trasporto pubblico locale. La protesta si svolgerà in fasce orarie diverse per città, garantendo quelle protette. Braccia incrociate anche a scuola per lo sciopero generale indetto dai sindacati dei Cobas, che hanno organizzato una manifestazione nazionale a Roma.
14 maggio 2009 - Il Sole 24 Ore.com
Trasporto pubblico: domani sciopero di 24 ore, Roma, sospese le ztl
È confermato, per domani, lo sciopero nazionale di 24 ore dei lavoratori del trasporto pubblico locale. La protesta è stata indetta da Sindacato dei lavoratori (Sdl), Cobas e Cub e sarà svolta in fasce orarie diverse per città, garantendo quelle protette. Le modalità di adesione varieranno da città a città: a Roma la sospensione del trasporto pubblico urbano riguarderà la fascia oraria compresa tra le 8.30 e le 17 e quella dalle 20 fino al termine del servizio. A Milano, metrò, bus e tram rimarranno fermi tra le 8.45 e le 15 e dalle 18 in poi. Sempre a Roma, in concomitanza dello sciopero del trasporto locale, le zone a traffico limitato (ztl) diurne e notturne della città saranno disattivate. La decisione -fa sapere Atac (l'azienda che gestisce il trasporto pubblico nella Capitale)- é stata presa dal campidoglio per limitare i possibili disagi ai cittadini. I sindacati di base non hanno, quindi, accolto l'invito fatto l'8 maggio scorso dal ministro dei Trasporti, Altero Matteoli a differire lo sciopero ritenendo che le argomentazioni del ministro «vanno di gran lunga al di là delle previsioni di legge e prefigurano una vera e propria cancellazione del diritto di sciopero nel settore dei trasporti».
14 maggio 2009 - Il Mattino.it
Napoli, domani sciopero dei bus
Ok funicolari e metrò. Caos pendolari
NAPOLI (14 maggio) - Anche a Napoli disagi domani per lo sciopero nazionale dei lavoratori del trasporto pubblico. L’agitazione è stata proclamata dal Sindacato dei Lavoratori (Sdl), Cub e Cobas. Sciopero di 24 ore per i lavoratori dell’Anm iscritti tra i Cobas che però garantiranno le fasce di garanzia (ore 5,30-8; 17,30-20). Funzioneranno invece sia le quattro funicolari che le linee 1 e 6 della Metropolitana. Tutto normale anche nel trasporto aereo. È stato revocato infatti lo sciopero dell’Enav. In agitazione anche il mondo della scuola. Sciopereranno docenti, personale Ata e precari (ha aderito anche il Cip, comitato insegnanti precari) e gli studenti dell’Onda. Delegazioni di docenti e studenti raggiungeranno Roma per la manifestazione nazionale alle 9,30 al ministero dell'Istruzione e alle 11 al Senato.
14 maggio 2009 - Il Giornale.it
Domani sciopero Cobas: fermi scuola e mezzi
La protesta, indetta da Cobas e Cub, sarà svolta garantendo le fasce orarie protette. Anche il popolo della scuola incrocierà le braccia per protestare contro i tagli del governo.
Milano - È stato confermato, per domani, lo sciopero nazionale di 24 ore dei lavoratori del trasporto pubblico locale. La protesta, indetta da Sdl, Cobas e Cub, sarà svolta in fasce orarie diverse per città, garantendo quelle protette. Gli autoferrotranvieri, ricorda Roberto Cortese (Sdl), "sono in attesa di un rinnovo contrattuale da circa un anno e mezzo". Ai sindacati di base non è piaciuto l’accordo, raggiunto il 30 aprile scorso, per il contratto della mobilità.
La scuola in piazza Anche il popolo della scuola pubblica sarà nuovamente in piazza per impedire la disgregazione e la privatizzazione dell’istruzione pubblica, dalla elementare all’Università. A indire la protesta i Cobas che hanno convocato lo sciopero generale per l’intera giornata del personale della scuola e una manifestazione nazionale a Roma, appuntamento alle 9.30 al ministero dell’Istruzione e alle 11 corteo fino al Senato-piazza Navona.
Protesta contro i tagli La protesta, spiega il portavoce dei Cobas della Scuola Piero Bernocchi, è stata indetta "per impedire il taglio di 57 mila posti di lavoro di docenti ed Ata per il prossimo anno; per cancellare le proposte di legge Aprea e Cota e il regolamento Gelmini sulla formazione, che gerarchizzano i docenti, trasformano le scuole in fondazioni private e danno ai capi di istituto il potere di assumere e licenziare il personale; per evitare l’espulsione dei precari e chiedere la loro assunzione a tempo indeterminato sui posti vacanti".
14 maggio 2009 - Il Salvagente.it
Roma e Milano, domani trasporti pubblici caos
Gli scioperi dei sindacati autonomi si sovrappongo nella capitale anche alla Mille Miglia.
Roma e Milano: domani problemi per chi viaggia sui mezzi pubblici. Le Confederazioni e Organizzazioni Cub, Cobas e Usi scioperano, infatti, per 24 ore. Così si fermano contemporaneamente anche i sindacati del trasporto pubblico locale. Si preannuncia così una giornata difficilissima per gli utenti del trasporto pubblico, e non solo, di Roma e Milano.
Nella Capitale i disagi maggiori
Nella Capitale di certo si avvertiranno i disagi maggiori. Contestualmente allo sciopero, infatti, ci sarà la manifestazione nazionale dei Cobas Scuola, e la manifestazione sportiva Mille Miglia. Saranno, comunque, garantite le fasce di garanzia: fino alle 8,30 del mattino, e dalle 17 alle 20. Lo stop coinvolgerà bus, filobus, tram, le due linee della metropolitana e le ferrovie Roma-Lido, Roma-Giardinetti e Roma-Civitacastellana-Viterbo.
Possibili sospensioni del servizio potrebbero verificarsi anche alcune attività di Atac. Per avere informazioni più dettagliate ci si può rivolgere allo 0657003.
Manifestano i Cobas scuola
La manifestazione dei Cobas Scuola, invece, prenderà il via da largo Bernardino da Feltre, di fronte al ministero dell'Istruzione, e proseguirà lungo viale Trastevere, via Arenula, largo Argentina, corso Vittorio Emanuele II, fino a piazza Navona. Sul fronte della viabilità, largo Bernardino da Feltre e piazza San Pantaleo (all'entrata di piazza Navona) saranno sgomberate dai veicoli in sosta.
Mille Miglia sul Lungotevere
La Mille Miglia, infine, bloccherà tutta la zona dl Lungotevere nel tardo pomeriggio. Le 375 vetture che partecipano alla manifestazione entreranno a Roma da via Flaminia percorrendo corso Francia e viale Tor di Quinto, e si dirigeranno verso Castel Sant'Angelo dove sono attese intorno alle 20. L'intero percorso e tutto il Lungotevere saranno interessati da modifiche alla viabilità che si ripercuoteranno sul traffico.
Abolite le zone a traffico limitato e l'Ecopass
Per alleviare i disagi il Comune di Roma ha abolito tutte le zone a traffico limitato nella giornata di domani.
Sempre a causa dello sciopero, anche il Comune di Milano per domani ha sospeso l'Ecopass. Nel capoluogo lombardo, ad ogni modo, le fasce protette per metro, bus e tram saranno dalla mezzanotte fino alle 8,45 del mattino, e nel pomeriggio dalle 15 alle 18. Per ridurre i disagi l'Atm ha promesso di comunicare i livelli di servizio per il trasporto di superficie e nelle metropolitane attraverso annunci sonori, messaggi sui display delle pensiline di fermata, e sui video presenti nelle stazioni della metro, e a bordo dei bus.
14 maggio 2009 - TuttoScuola
Domani lo sciopero dei Cobas. Adesioni da studenti e precari
Domani 15 maggio si svolgerà lo sciopero convocato dei Cobas per protestare contro "il taglio di 57 mila posti di lavoro di docenti ed Ata per il prossimo anno", "per cancellare le proposte di legge Aprea e Cota e il regolamento Gelmini sulla formazione, che gerarchizzano i docenti, trasformando le scuole in fondazioni private e dando ai capi di istituto il potere di assumere e licenziare il personale" e "per evitare l'espulsione in massa dei precari e richiedere la loro assunzione a tempo indeterminato sui posti vacanti". Nell'ambito della protesta è prevista una manifestazione nazionale a Roma, con partenza alle ore 9,30 davanti al Ministero dell'Istruzione in viale Trastevere e conclusione a piazza Navona, presso il Senato. Allo sciopero hanno dato la loro adesione anche i Cip (Comitati insegnanti precari), l'Usi - Rdb - Cub del Pubblico impiego e gli studenti dell'Onda della Sapienza, che affiancheranno il sindacato di Piero Bernocchi nell'astensione dal lavoro e nel corteo.
14 maggio 2009 - L'Unità.it
Domani la scuola torna in piazza, sciopero di 24 ore nei trasporti pubblici
La scuola torna in piazza. Domani il popolo della scuola si fermerà per uno sciopero nazionale indetto dai Cobas per l’intera giornata contro «la disgregazione e la privatizzazione dell'istruzione pubblica che i ministri Tremonti e Gelmini stanno portando avanti». Alla protesta aderiscono i Cip (Comitati insegnanti precari) che deplorano la politica dei tagli «la sola che questo governo, ostile alla scuola, ha attuato con accanimento, colpendo prioritariamente i docenti precari e la qualità dell'offerta formativa pubblica». «I provvedimenti Gelmini-Tremonti-Aprea - osserva il presidente dei Cip Maristella Curreli - costano 160.000 posti di lavoro e cancellano ogni possibilità di stabilizzazione dei precari». Il corteo partirà a Roma dal ministero della Pubblica Istruzione per arrivare a Piazza Navona. Allo sciopero di domani aderisce anche la Cub scuola secondo la quale per l'avvio del prossimo anno scolastico »si annuncia un vero terremoto nella scuola: tagli dei posti di lavoro (57 mila solo per il 2009-2010), aumento della precarietà, disoccupazione, e nel contempo classi sovraffollate, violazione delle normative per la sicurezza negli edifici scolastici e per il diritto allo studio delle giovani generazioni; autoritarismo e politiche scolastiche contro l'integrazione dei giovani immigrati». In prima fila ci saranno docenti aquilani e abruzzesi che porteranno al ministero e al Senato, dice Bernocchi, «la protesta contro la particolare intollerabilità dei tagli in una situazione come quella martoriata dal terremoto». Anche il personale docente italiano all'estero parteciperà alla protesta: ad Atene ci sarà un sit-in gemello dei docenti italiani che insegnano in Grecia, davanti alla nostra ambasciata. Venerdì di mobilitazione anche nel trasporto pubblico: è confermato anche lo sciopero nazionale di 24 ore dei lavoratori del trasporto pubblico locale. La protesta è stata indetta da Sindacato dei lavoratori (Sdl), Cobas e Cub e sarà svolta in fasce orarie diverse per città, garantendo quelle protette. I sindacati di base non hanno, quindi, accolto l'invito fatto l'8 maggio scorso dal ministro dei Trasporti, Altero Matteoli a differire lo sciopero ritenendo che le argomentazioni del ministro «vanno di gran lunga al di là delle previsioni di legge e prefigurano una vera e propria cancellazione del diritto di sciopero nel settore dei trasporti».
14 maggio 2009 - L'Occidentale
Scuola. Domani sciopero generale e manifestazione nazionale a Roma
Domani sciopero della scuola. L'astensione dei lavoratori del settore, che sarà accompagnata da una manifestazione nazionale a Roma, è stata indetta dai Cobas contro "la disgregazione e la privatizzazione dell'istruzione pubblica che i ministri Tremonti e Gelmini stanno portando avanti". Alla protesta aderiscono i Cip (Comitati insegnanti precari) che deplorano la politica dei tagli "la sola che questo governo, ostile alla scuola, ha attuato con accanimento, colpendo prioritariamente i docenti precari e la qualità dell'offerta formativa pubblica". "I provvedimenti Gelmini-Tremonti-Aprea - osserva il presidente dei Cip Maristella Curreli - costano 160.000 posti di lavoro e cancellano ogni possibilità di stabilizzazione dei precari". Allo sciopero di domani aderisce anche la Cub scuola secondo la quale per l'avvio del prossimo anno scolastico "si annuncia un vero terremoto nella scuola: tagli dei posti di lavoro (57 mila solo per il 2009-2010), aumento della precarietà, disoccupazione, e nel contempo classi sovraffollate, violazione delle normative per la sicurezza negli edifici scolastici e per il diritto allo studio delle giovani generazioni; autoritarismo e politiche scolastiche contro l'integrazione dei giovani immigrati". Al corteo di domani sarà presente anche l'Usi Rdb ricerca perchè "le problematiche della scuola pubblica - spiega - sono proprie anche della ricerca". L'appuntamento per chi parteciperà al corteo è alle 9.30 davanti al ministero dell'Istruzione per poi attendere le 11, momento in cui il corteo si dirigerà verso il Senato. Previsti disagi per la normale circolazione.
14 maggio 2009 - Kataweb
Domani sciopero dei mezzi. Disagi in tutte le città
ROMA- Confermato per domani lo sciopero generale di 24 dei mezzi di trasporto pubblico indetto dal Sindacato dei Lavoratori (SdL), Cub e Cobas, che si svolgerà con fasi orarie diverse a seconda delle città, garantendo le fasce protette. A Milano l'astensione sarà dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio. A Roma dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 al termine delle corse.
14 maggio 2009 - Julie news
Confermato per domani lo sciopero del trasporto pubblico locale
È confermato, per domani, lo sciopero nazionale di 24 ore dei lavoratori del trasporto pubblico locale. La protesta è stata indetta da Sindacato dei lavoratori (Sdl), Cobas e Cub e sarà svolta in fasce orarie diverse per città, garantendo quelle protette.
Le modalità di adesione varieranno da città a città: a Roma la sospensione del trasporto pubblico urbano riguarderà la fascia oraria compresa tra le 8.30 e le 17 e quella dalle 20 fino al termine del servizio. A Milano, metrò, bus e tram rimarranno fermi tra le 8.45 e le 15 e dalle 18 in poi.
I sindacati di base non hanno, quindi, accolto l'invito fatto l'8 maggio scorso dal ministro dei Trasporti, Altero Matteoli a differire lo sciopero ritenendo che le argomentazioni del ministro "vanno di gran lunga al di là delle previsioni di legge e prefigurano una vera e propria cancellazione del diritto di sciopero nel settore dei trasporti".
14 maggio 2009 - Uno Notizie
SCUOLA/ il 15 maggio sciopero generale con manifestazione a Roma
ROMA (UnoNotizie.it) - La CUB Scuola, nell'ambito delle iniziative del patto di base - CUB COBAS e SDL - aderisce allo sciopero generale della Scuola proclamato per domani, venerdì 15 maggio, con manifestazione nazionale a Roma, partenza dal Ministero dell'Istruzione in Viale Trastevere alle ore 9.30. Per l'avvio del prossimo anno scolastico si annuncia un vero terremoto nella scuola: tagli dei posti di lavoro (57 mila solo per il 2009/2010), aumento della precarietà, disoccupazione, e nel contempo classi sovraffollate, violazione delle normative per la sicurezza negli edifici scolastici e per il diritto allo studio delle giovani generazioni, che colpiranno soprattutto delle fasce sociali più deboli ed i portatori di handicap; autoritarismo e politiche scolastiche contro l'integrazione dei giovani immigrati. Tutto questo per preparare il terreno ai piani di privatizzazione della scuola previsti dai decreti legge in discussione al Parlamento, Aprea e Cota-Pittoni. "La crisi economica è frutto dell'attacco sistematico alle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori pubblici e privati", dichiara Barbara Battista della CUB Scuola Roma. "Occorre invertire la rotta e restituire dignità a tutte le componenti che rendono viva la Costituzione: i lavoratori, gli studenti e i genitori. I lavoratori della scuola non intendono sottostare in silenzio ai piani di distruzione sistematica della Scuola pubblica statale e per questo domani sciopereranno e scenderanno in piazza a Roma", conclude la dirigente CUB.
14 maggio 2009 - La Repubblica
L´agitazione. Trasporti a rischio domani sciopero
Bologna - Mezzi di trasporto pubblico non garantiti dalle 8,30 alle 16,30 e dalle 19,30 a fine servizio venerdì a Bologna, in occasione dello sciopero indetto per venerdì dalle organizzazioni sindacali Cub Trasporti e Sdl Intercategoriale. Più precisamente, ricorda l´Atc, per i mezzi urbani di Bologna, suburbani ed extraurbani saranno garantite solamente le corse dal capolinea centrale verso periferia, e viceversa, con orario di partenza fino alle 8.15 al mattino e fino alle 19.15 alla sera.
Domani Sciopero dei bus Ecopass sospeso
Milano - Disagi in vista causa sciopero domani per i passeggeri di autobus, tram e metropolitane, ed Ecopass sospeso per gli automobilisti. La riduzione del servizio sui mezzi pubblici è prevista dalle 8,45 alle 15 e dalle 18 a fine servizio, per un´agitazione nazionale indetta dai sindacati autonomi Cub e Cobas. Mezzi pubblici regolari, invece, nelle altre fasce orarie. Come sempre in occasione di scioperi nel trasporto locale, il Comune ha deciso domani la sospensione del pedaggio antismog nella Cerchia dei Bastioni: per tutto il giorno l´Ecopass non dovrà essere pagato.
Si sono incontrati con Marrazzo. Ma i cassintegrati scendono in piazza "Ancora niente soldi"
Roma - «Come va Alitalia? Per i cassintegrati sta andando malissimo». A parlare è Fabio Frati della Cub Trasporti che con Sdl ha animato ieri mattina un corteo di protesta davanti alla sede di Alitalia mentre dentro la palazzina prendevano la parola i vertici della compagnia. «Dopo 31 anni di lavoro ho perso la mia dignità», dice Gloria De Marchis, assistente di lavoro in cassaintegrazione.
«Chiediamo una lista pubblica con i nomi e i cognomi dei cassintegrati e degli ex precari ormai senza lavoro, basata su anzianità aziendale e carichi familiari con l´obbligo di Alitalia di assumere da questo elenco fino a completo esaurimento», continua Frati. Richieste avanzate al presidente della Regione Marrazzo in un incontro alla fine della conferenza stampa.
«I lavoratori mi hanno fatto presente che non sono stati raggiunti alcuni obiettivi che congiuntamente ci eravamo proposti, in particolare quelli relativi alla trasparenza delle assunzioni e alla difesa dei diritti dei lavoratori più fragili nella nuova Alitalia», chiarisce successivamente Marrazzo. Per questo si impegna a riconvocare entro 15 giorni un tavolo interistituzionale per affrontare le questioni discusse all´inizio di marzo. «Credo che vadano risolte in maniera trasparente e pubblica», precisa. I sindacati chiedono l´istituzione di una commissione d´inchiesta sulle «gravi discriminazioni effettuate da Cai» e l´adozione di un «meccanismo di solidarietà a rotazione» per riassorbire più unità possibile tra i lavoratori senza lavoro.(p.co.)
14 maggio 2009 - Corriere del Veneto
La manifestazione
Sciopero di 24 ore domani si fermano bus e vaporetti
Disagi Singhiozzo Corse saltate e una regata, disagi per chi deve spostarsi
VENEZIA — Sciopero di ventiquattro ore, domani, del sindacato di base degli autoferrotranvieri. E i pendolari (ma non solo loro) dovranno affrontare un’altra giornata di passione tra corse garantite e servizi che invece salteranno per via dell’agitazione. Incrocierà le braccia il personale Rdb Cub dei servizi di navigazione, automobilistico e di biglietteria.
Disagi in vista, quindi, per chi deve spostarsi. In terraferma durante lo sciopero i servizi automobilistici urbani ed extraurbani saranno garantiti solo in due fasce orarie, dalle 6.00 alle 8.59 e dalle 16.30 alle 19.29. Le corse riprenderanno regolari alle ore 3.30 di sabato, mentre le linee N1 e N2 domani non sono garantite. Per quanto riguarda i trasporti della navigazione domani il servizio della linea 1 sarà sospeso e nella giornata di oggi la corsa in partenza da Piazzale Roma delle 23.41 sarà limitata a San Zaccaria.
Nonostante lo sciopero, sarà garantito il funzionamento dei servizi per gli ospedali di Mestre (all’Angelo) e Venezia (Santi Giovanni e Paolo), ma non saranno garantiti i servizi per le strutture territoriali. Altri disagi poi per chi dovrà spostarsi in laguna per via di una manifestazione sportiva. A partire da domani, infatti, e fino a domenica si svolge la gara velica «I share cup» compresa nel tratto del canale di San Marco tra la riva dei Sette Martiri e Sant'Elena, pertanto saranno sospesi fra le le 12.30 e le 18.30 gli approdi all'Arsenale e ai Giardini di Sant'Elena. Domani, in concomitanza con lo sciopero, valgono le indicazioni dei servizi minimi anche per la Regata.(P.V.)
14 maggio 2009 - Il Manifesto
Roma. TRASPORTI Domani 15 maggio il servizio di bus...
Roma - TRASPORTI Domani 15 maggio il servizio di bus, fi - lobus, tram, metropolitane e ferrovie Roma-Lido, Roma- Giardinetti e Roma-Civita Castellana-Viterbo, non sarà garantito, dalle ore 8.30 alle 17 e dalle ore 20 al termine del servizio, per uno sciopero nazionale dei sindacati Confederazione Cobas, Slai Cobas, Sdl intercategoriale e Cub. L'agitazione coinvolgerà tutte le aziende del trasporto pubblico capitolino: Atac, Trambus, Met.Ro e Tevere Tpl.
14 maggio 2009 - Il Piccolo
Trieste. Possibili disagi domani per lo sciopero del personale dei bus...
Trieste - Possibili disagi domani per lo sciopero del personale dei bus indetto dalla Confederazione italiana di base nelle fasce orarie dalle 9 alle 13 e dalle 16 in poi. Il personale interno sciopererà per l’intera giornata. Tra le richieste delle RdB «aumenti salariali dignitosi» e «miglioramento delle condizioni di lavoro».
14 maggio 2009 - La Nuova Sardegna
DOMANI. SCIOPERO ALL’ARST
Cagliari - Domani il personale viaggiante Arst potrebbe astenersi dal lavoro in seguito a un’azione di sciopero di 24 ore annunciata dalla segreteria nazionale della Cub Trasporti. Saranno, comunque, salvaguardate la fasce di garanzia 6-9.30 e 13.30-16. (al.pi.)
14 maggio 2009 - Il Messaggero Veneto
Trasporto: Cobas domani in sciopero
Pordenone - I sindacati di base hanno proclamato per domani, anche in provincia di Pordenone oltre che nel resto del Paese, uno sciopero di 24 ore del trasporto pubblico locale. Sdl, Confederazione cub, Cobas e Slai Cobas con questa mobilitazione intendono ribadire che «il nuovo contratto nazionale degli autoferrotranvieri firmato il 30 aprile, non è favorevole ai lavoratori nè ai giovani occupati». In provincia le modalità dello sciopero vanno dalle 9 alle 12,30 e dalle 15,30 a fine servizio per l’urbano; dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 16 alla fine per l’extraurbano.
14 maggio 2009 - Leggo
Venerdì di passione per il trasporto pubblico locale...
di Claudio Fabretti
Venerdì di passione per il trasporto pubblico locale. Si preannunciano infatti disagi consistenti per lo sciopero di 24 ore indetto dai sindacati di base, che colpirà pesantemente la circolazione in molte città. Bus, tram e metrò fermi a lungo, dunque, fatte salve le fasce di garanzia previste nelle varie città. Tutto regolare, invece, a Torino dove l’agitazione, di fatto, non ci sarà.
I sindacati di base Sdl, Cub e Cobas - molto forti in quasi tutti i principali centri urbani - protestano «contro la recente conclusione del protocollo contrattuale del settore della mobilità». Le tre sigle non hanno accolto l'invito del ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, a differire lo sciopero di domani e hanno anzi contestato l’iniziativa del ministro di inviare loro «un perentorio invito al differimento ad altra data». Un invito respinto al mittente: «Se il ministro vuole sperimentare nuove norme - hanno risposto le organizzazioni sindacali - ci precetti, ma non ci chieda di suicidarci».
Lo sciopero sarà dunque di ventiquattro ore, con delle "finestre" aperte nelle fasce di garanzia. Ecco quelle delle principali città: a Milano da inizio servizio alle 8.45 e dalle 15 alle 18; a Roma da inizio servizio alle 8.30 e dalle 17 alle 20 (la Ztl resterà aperta per limitare i possibili disagi ai cittadini.); a Napoli da inizio servizio alle 8.30 e dalle 17 alle 20; a Bari da inizio servizio alle 8.30 e dalle 12.30 alle 15.30; a Venezia da inizio servizio alle 9 e dalle 16.30 alle 19.30. Nella Capitale è stata invece differita l'agitazione di 4 ore proclamata per venerdì dal sindacato Faisa Cisal tra i lavoratori della Tevere Tpl che gestisce 73 linee di bus periferiche.
Un "venerdì nero" dei trasporti che sarebbe stato ancora più pesante se non fosse stato differito lo sciopero dell’Enav nel comparto aereo.
Roma. Tutti fermi, c’è sciopero...
di Francesco Capitano
Roma - Tutti fermi, c’è sciopero. Domani incroceranno le braccia gli auoferrotramvieri, quindi niente bus, tram e ferrovie concesse per 24 ore. Dalle 8,30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio stop ai mezzi pubblici. Un’agitazione a livello nazionale che potrebbe esser aggravata anche dalle condizioni meteo che prevedono pioggia.
Una serie di fattori che hanno spinto il Campidoglio a lasciare aperte le Ztl diurne e notturne: i varchi elettronici saranno spenti. L’ufficialità sarà data oggi e divulgata tramite i pannelli a messaggio variabile dell’Atac.
Ma l’astensione, proclamata dai sindacati Confederazione Cobas, Slai Cobas, Sdl intercategoriale e Cub, preoccupa e non poco la Municipale, che sarà costretta ad un superlavoro. Per questo un invito arriva direttamente dal Comando generale: «Saranno schierati più uomini in strada, ma il consiglio, per chi può, è di rimanere a casa. Si rischia un traffico da record». Come detto, la viabilità potrebbe esser pesantemente influenzata anche dalla pioggia, che storicamente paralizza Roma persino in condizioni normali.
Secondo i sindacati, l’adesione sarà massiccia. Per l’Atac il servizio di bus, filobus, tram, metropolitane e ferrovie Roma-Lido, Roma-Giardinetti e Roma-Civitacastellana-Viterbo, non sarà garantito. Uniche eccezioni in cui i mezzi circoleranno sono le finestre di garanzia (da inizio servizio alle 8.30 e dalle 17 alle 20).
Lo sciopero coinvolgerà tutte le aziende del trasporto pubblico capitolino: Atac, Trambus, Met.Ro e Tevere Tpl S.c.a.r.l.: lo zoccolo duro sarà quello dei lavoratori delle linee su ferro (i due metrò sono a rischio chiusura totale). Ma anche i bus risentiranno pesantemente dell’agitazione.
Milano. Non avranno infastidito i negozianti del centro con il loro corteo...
di Chiara Prazzoli
Milano - Non avranno infastidito i negozianti del centro con il loro corteo, che, come richiesto, non ha toccato corso Venezia, ma i rifugiati politici insieme ad alcune decine di militanti della Confederazione unitaria di base (Cub), dell’Arci e di diversi partiti della sinistra radicale, ieri hanno ugualmente bloccato una parte della città. Dalle 16 in poi, la circonvallazione interna, da viale Majno a piazza Cinque Giornate è andata in tilt per la manifestazione che poi, una volta giunta da piazza Oberdan davanti alla prefettura, si è trasformata in presidio, non più solo per dare voce alle richieste dei rifugiati - che domandano una casa e un sostegno per affrontare la loro nuova vita in fuga -, ma anche per protestare contro il pacchetto sicurezza. Le due cause si sono saldate, com’era prevedibile in questo delicato momento politico: «Non siamo clandestini, siamo i nuovi cittadini», lo slogan urlato. I vigili hanno chiuso al traffico via Donizetti, corso Monforte e via Vivaio e nel frattempo i manifestanti, circa 200 persone riunite sotto le bandiere della Cub, hanno sistemato due tavolini e un altoparlante, alternando musica agli interventi degli oratori.
A poche decine di metri, il traffico andava in tilt e la situazione è andata aggravandosi con l’arrivo dell’ora di punta. Alle 20.30 la protesta è terminata.
14 maggio 2009 - Il Giornale di Vicenza
CUB. Domani
Una giornata di sciopero per scuole e trasporti
Vicenza - Uno sciopero doppio, domani, indetto dalla Confederazione unitaria di base. Da una parte, scioperano i ferrotranvieri; dall’altra, si asterrà dal lavoro il personale (docente e non docente) della scuola.
Cub trasporti di Vicenza aderisce allo sciopero degli autoferrotranvieri proclamato a livello nazionale. Le motivazioni riguardano la contrarietà al nuovo contratto, ritenuto inadeguato: scadenza triennale, aumento salariale inadeguato, limitazioni di fatto al diritto di sciopero sono i punti maggiormente negativi secondo il sindacato di base.
Gli orari delle "fasce di garanzia" sono per Aim dalle 5.30 alle 8.30 e dalle 17 alle 20; per Ftv, dalle 5.20 alle 8.30 e dalle 12 alle 14.50.
Contemporaneamente, Cub scuola ha proclamato lo sciopero di tutto il personale, contro l’immiserimento della scuola pubblica, la privatizzazione dell’istruzione, la ventilata espulsione dei precari e i "tagli" in genere.
Lo sciopero generale della scuola riguarderà tutta la giornata. Cub scuola ha quindi organizzato una manifestazione nazionale a Roma: alle 9.30 è in programma un sit-in davanti al ministero della pubblica istruzione, alle 11 corteo fino al Senato.
14 maggio 2009 - La Nazione
Massa. SCIOPERO nazionale, domani...
Massa - SCIOPERO nazionale, domani, per Clap, Lazzi e Club indetto dal Sdl intercategoriale, Cobas del lavoro privato, Slai Cobas e Cub del settore autoferrotranvieri. Il personale viaggiante si asterrà dal lavoro dalle ore 8.30 alle ore 12 e dalle ore 15 fino alla fine del servizio. Durante lo sciopero saranno garantiti i servizi essenziali previsti dalla legge. La confederazione Cobas precisa, a integrazione dell'informazione dell'utenza, che i sindacati di base aderenti alla Confederazione Cobas non hanno propri rappresentanti nelle rappresentanze sindacali delle aziende coinvolte nell'astensione di domani.
14 maggio 2009 - La Gazzetta di Reggio
Trasporti pubblici, proclamate ventiquattro ore di sciopero
REGGIO E. - Ci sarà qualche disagio domani per chi vorrà utilizzare i mezzi pubblici in città.
La direzione di Act ha infatti comunicato che, a causa dell’adesione della Cub Trasporti di Reggio allo sciopero di ventiquattro ore proclamato per la giornata di domani dalla Cub Trasporti Nazionale, i servizi di trasporto urbano ed extraurbano potranno subire disagi.
Il personale viaggiante nonché addetto al trasporto passeggeri di Ae, Til, Saca, Transcoop e Cnel si asterrà dal lavoro per tutta la durata della giornata.
Lo sciopero è previsto dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 15.30 fino al termine del servizio; gli addetti agli impianti fissi di Ae, Act, Til e Dinazzano Po tutto il giorno.
14 maggio 2009 - La Gazzetta di Modena
BUS E CORRIERE
POSSIBILE SCIOPERO DOMANI CON I CUB
Modena - I Comitati Unitari di Base dei trasporti hanno indetto per domani uno sciopero nazionale a cui potrebbero essere interessati anche alcune linee di Modena e provincia. «Questa organizzazione sindacale non è presente nella nostra azienda - spiega una nota dell’Atcm - ma questo non esclude che qualche autista possa partecipare all’astensione». Saranno garantiti i servizi scolastici e quelli delle ore di punta.
14 maggio 2009 - Gente&Fatti
Aim, sciopero trasporti
Vicenza - Le Aim di Vicenza informano la loro clientela che l’organizzazione sindacale RdB CUB Trasporti ha proclamato uno sciopero nazionale per l’intera giornata di domani, venerdì 15 maggio, che interessa il settore Trasporto Pubblico. In occasione dello sciopero verrà garantito il servizio nelle due fasce orarie concidenti con i periodi di maggiore richiesta dell’utenza (dalle ore 5.30 alle 8.30 e dalle ore 12.00 alle 15.00).
14 maggio 2009 - Il Gazzettino
Venezia. Da una parte lo sciopero nazionale di 24 ore...
Venezia - Da una parte lo sciopero nazionale di 24 ore indetto dal sindacato di base Rdb, dall’altro una prestigiosa sfida tra catamarani in Bacino San Marco. Si preannuncia un venerdì molto caldo sul fronte dei trasporti a Venezia. Come spesso accade l’Actv ha già garantito i servizi minimi ai quali vanno aggiunte le limitazioni che interesseranno, soprattutto da San Marco a Sant’Elena, i tre pomeriggi di domani, sabato 16 e domenica 17 maggio.
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14 maggio 2009 - Il Giornale di Brescia
Scuole e trasporti «a rischio»: domani scioperano i sindacati di base
Brescia - Il coordinamento nazionale dei Sindacati di base ha indetto per domani, venerdì 15 maggio, uno sciopero nazionale di ventiquattro ore, che potrebbe interessare anche i servizi di trasporto pubblico e le scuole cittadine.
Per quanto riguarda i trasporti, un comunicato di Brescia Trasporti fa sapere che potrebbero verificarsi anomalie nel normale servizio dalle 4.20 del mattino alle sei, dalle 9 alle 11.30 e dalle 14.30 fino a fine servizio, con eventuali salti di corsa, in alcuni punti della rete, mezz’ora prima dell’inizio dello sciopero, essendo previsto il rientro in deposito delle vetture.
La decisione dei sindacati di base Sdl, Cub e Cobas di confermare la protesta di domani è stata presa nonostante l’invito del ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, a differire lo sciopero. Le tre sigle hanno spiegato che le argomentazioni di Matteoli «vanno di gran lunga al di là delle previsioni di legge e prefigurano una vera e propria cancellazione del diritto di sciopero nel settore dei trasporti. Non possiamo accettare che questo accada e quindi respingiamo al mittente l’invito». Il trasporto pubblico locale protesta «contro la recente conclusione del protocollo contrattuale del settore della mobilità».
Quanto alle scuole, le motivazioni dei Cobas sono essenzialmente «impedire il taglio di 57mila posti di lavoro di docenti e personale Ata per il prossimo anno scolastico»; e ribadire il proprio no «al maestro unico, all’abolizione dei moduli e delle compresenze e alle riduzioni di orario». Domani è in programma una manifestazione nazionale a Roma.
Vigili del fuoco, in arrivo ventiquattro uomini in più
Parzialmente soddisfatte le richieste avanzate dai sindacati: l’annuncio è giunto ieri al Tavolo permanente convocato in Prefettura
Brescia - Ventiquattro vigili del fuoco in più. Non sufficienti a sopperire per intero le carenze di organico del Comando provinciale di Brescia, ma neppure limitati ai dodici inizialmente previsti.
Sono state parzialmente soddisfatte le richieste che i sindacati dei Vvf, in primis le Rappresentanze di Base (RdB), che ieri dopo quattro mesi, sono stati convocati in Prefettura per una nuova riunione di quel Tavolo permanente attivato dal prefetto vicario Attilio Visconti, lo scorso dicembre, quando il trasferimento ad altre province di ben 32 capisquadra, ridusse ancora più all’osso un personale che per numeri era già cronicamente inadeguato alle esigenze di un territorio tanto articolato.
Nella prima riunione, tra l’altro, era stato garantito che in occasione di particolari emergenze non sarebbe stato distaccato personale di via Scuole. Ma diversamente sono andate le cose dopo il terremoto in Abbruzzo: i Vvf bresciani non hanno mancato di dare il loro contributo alle operazioni a L’Aquila, anche più massiccio di altri comandi meno sotto organico, in uno slancio di generosità encomiabile che ha tuttavia messo a dura prova gli uomini del Bresciano, a corto anzitutto di personale esperto (capisquadra e capireparto), chiamati per diverse settimane a turni di 24 ore e straordinari senza sosta.
Ieri, in ogni caso, all’incontro hanno preso parte il prefetto vicario, Attilio Visconti, il comandante Salvatore Buffo, il nuovo vice Michele Angiuli, i rappresentanti sindacali, funzionari della Prefettura e il vice sindaco di Brescia, Fabio Rolfi. L’annunciato arrivo di 24 Vvf in più dai corsi romani dovrebbe garantire un po’ di respiro. Anche se, un po’ di problemi li comporterà la mobilità che a giorni vedrà partire 37 vvf ora in servizio a Brescia, e giungerne 61 nuovi (37 di rincalzo e 24 in rinforzo). Un turn over rispetto al quale da tempo i sindacati si battono nella speranza che venga modificato il sistema di reclutamento. E che problemi riserva anche sotto il profilo dell’alloggiamento dei nuovi arrivati: di recente tuttavia è stato chiuso un accordo con l’Aler.
In ogni caso, uno dei nodi più critici al momento - arrivi e partenze dovrebbero avvenire a giugno - è legato al ridotto numero di uomini muniti di patenti per i mezzi di soccorso. Gli istruttori sono tutti capisquadra, già dimezzati dallo scorso dicembre e dunque appena sufficienti a coprire i servizi operativi. Impossibile chiedere loro di provvedere anche alla formazione del personale appena arrivato dalla Scuola di Capannelle. «Abbiamo chiesto al comando - fa sapere Matteo Angeletti, rappresentante dell’RdB - che vengano attivati corsi interprovinciali, con l’invio di vvf bresciani in province limitrofe per la formazione e gli esami». Insomma, la situazione migliora. Ma non troppo: all’appello mancano ancora almeno 25 uomini.(g.gal.)
14 maggio 2009 - Il Cittadino
Gli uomini del comando milanese di piazzale Cuoco hanno scritto al ministro
I vigili del fuoco alzano la voce: «Serve la caserma a Melegnano»
di Stefano Cornalba
Milano - Anche i pompieri di Milano scendono in campo: «Vogliamo la caserma a Melegnano». I vigili del fuoco scrivono una lettera al ministro dell’Interno e incassano il convinto sostegno del sindaco Vito Bellomo. Impegnati per un servizio in città, ieri mattina i pompieri della stazione milanese di piazzale Cuoco ne hanno approfittato per lanciare l’allarme: «Perché - ha attaccato Gianluca Latini, delegato della rappresentanza sindacale di base dei vigili del fuoco di Milano - attualmente nell’intero Sudmilano non esiste neppure una caserma dei pompieri. Così, nel territorio la nostra competenza ricade sino a San Zenone e addirittura sino a Cremona lungo l’asse della Paullese». Insomma, un territorio decisamente vasto. «Senza contare - ha ripreso Latini - che, sempre nel Sudmilano, siamo impegnati lungo la via Emilia e sulla Binasca, sulla tangenziale e lungo l’autostrada, tutte infrastrutture dove transitano quotidianamente migliaia di veicoli, per cui i rischi sono davvero all’ordine del giorno». La vicenda si trascina ormai da diversi anni, da quando cioè il ministero dell’Interno e la provincia di Milano hanno deciso di realizzare a Melegnano un centro unificato di soccorso costituito da una caserma dei pompieri e da un presidio della protezione civile. Così, tra la fine del 2006 e l’inizio del 2007 è stato approvato un protocollo d’intesa tra le parti interessate per definire le varie competenze. Da allora, però, tutto sembra essersi arenato. «Noi siamo pronti - ha fatto sapere il vicesindaco di Melegnano Enrico Lupini -, ma sinora la provincia di Milano non ha scucito neppure un euro per l’intervento». Ma i pompieri non ci stanno: «La caserma a Melegnano è diventata un’assoluta necessità - ha riassunto senza tanti giri di parole Gianluca Latini -, anche perché a breve a San Giuliano sorgerà l’Ikea, immenso centro commerciale destinato a radunare migliaia di cittadini. E i mezzi di soccorso a nostra disposizione - ha concluso amareggiato il sindacalista - sono sempre più usurati». Non è un caso, quindi, che sull’argomento i vigili del fuoco di Milano abbiamo inviato una lettera persino a Roberto Maroni, ministro dell’Interno nell’esecutivo guidato dal premier Silvio Berlusconi. Recentemente, poi, hanno avuto un vertice ad hoc con lo stesso Lupini. Nel frattempo, sulla vicenda ha preso posizione Bellomo, che ha dato manforte alle richieste dei pompieri: «La verità è che in questi anni sull’argomento la giunta provinciale guidata da Filippo Penati ha sempre mantenuto un colpevole lassismo - ha dichiarato il sindaco -. Ad ogni modo, il candidato del centrodestra a palazzo Isimbardi Guido Podestà mi ha garantito che, in caso di vittoria, porrà la caserma tra le proprie priorità amministrative».
14 maggio 2009 - Corriere di Rieti
"Occupazione a oltranza se non verrà riaperta la trattativa"
I precari del Consiglio di ricerca e sperimentazione in agricoltura sono saliti all’ultimo piano della sede centrale di via Nazionale, a Roma
MONTEROTONDO - "Sono saliti all’ultimo piano della sede centrale del Consiglio della ricerca e sperimentazione in agricoltura, in via Nazionale 82, e hanno annunciato un’occupazione ad oltranza se non verrà aperta una trattativa. Sono i precari del Cra, hanno un’anzianità media di attività nell’Ente superiore ai 6 anni, e vanno dal personale specializzato nel mantenimento della fattoria di Monterotondo, ai ricercatori specializzati nello sviluppo di nuove terapie per proteggere i raccolti e al sequenziamento di virus, funghi, batteri e piante. Per questa protesta il direttore dell’Ente minaccia denunce ai lavoratori". A renderlo noto è l’Usi-Rdb attraverso una nota. "Dopo che, grazie al ministro dell’Agricoltura, eravamo riusciti a far riassumere molti precari licenziati, la direzione generale dell’Ente non ha continuato le trattative, anzi le rifiuta. Intanto le nostre condizioni di lavoro sono in continuo peggioramento", aggiunge Salvatore Vitale, del coordinamento precari Usi-Rdb Ricerca. "Chiediamo l’immediato ritiro di alcune circolari che impediscono la nostra conversione a tempo determinato - dice ancora il sindacalista - e un piano di assunzioni triennali che vada a sanare tutte le illegittime applicazioni di contratti a tempo determinato, i lavoratori in nero come i Co.co.co., la falsa formazione nascosta dietro a borse di studio e ai dottorati a ripetizione, o agli assegni di ricerca utilizzati per svolgere anche lavori istituzionali. Abbiamo occupato l’ultimo piano e intendiamo accamparci sul terrazzo fino a che la trattativa non verrà riavviata".
14 maggio 2009 - Roma Notizie
SCIOPERO DEL 18 MAGGIO 2009: ARTICOLAZIONE E RAGIONI SCIOPERO
Roma - Lo sciopero del 18 maggio indetto dalla RdB-CUB, riguarderà tutto il personale comunale e sarà articolato come segue: per il personale operante negli asili nido, intero turno di lavoro; per il personale che opera su un unico turno, 1 ora al termine della prestazione lavorativa giornaliera; per il personale che effettua turnazioni di lavoro o articolazioni orarie alternate, 1 ora da effettuarsi all’inizio del turno antimeridiano o interturno od 1 ora alla fine del turno pomeridiano o notturno. "Mentre per il personale dei nidi è in atto un grave attacco che giustifica lo sciopero dell’intera giornata, per il restante personale l’ora di sciopero serve a dare un segnale ad Alemanno", afferma Roberto Betti, rappresentante sindacale delle RdB-CUB al Comune di Roma. "Dopo aver attivato contratti ad personam in misura superiore rispetto a quanto fatto da Veltroni, aver messo la città sotto assedio militare, aver bloccato il piano assunzionale e avviato una trasformazione organizzativa di stampo verticistico, la Giunta Alemanno si mette in luce per l’assoluta mancanza di proposte concrete per il personale comunale". Prosegue Betti: "Tutto il personale comunale è indignato riguardo al mancato rinnovo contrattuale, sia nazionale che decentrato, e considera una vera e propria elemosina il pagamento della una indennità di vacanza contrattuale, pari a meno di 5 Euro netti al mese. E’ paradossale che questa Giunta non abbia inteso utilizzare le risorse destinate dal Governo al rinnovo contrattuale disponibili sin da Febbraio che, per quanto esigue (in media 60 Euro lorde mensili) avrebbero dato un segnale importante nel contrasto alla crisi economica in atto; né sia intervenuta per incrementare il valore del buono pasto fermo da quasi 10 anni al valore di 5,25 Euro, mentre in altre amministrazioni è stato portato ad un valore doppio", conclude il rappresentante RdB-CUB.
RICERCA: TOLTA OCCUPAZIONE ALLA SEDE CENTRALE CRA
USI RDB RICERCA OTTIENE APERTURA TRATTATIVA
Roma - Sono scesi dal terrazzo del Consiglio della Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura i circa 80 lavoratori precari che nel primo pomeriggio avevano occupato l’ultimo piano della sede centrale dell’Ente, in via Nazionale a Roma, per protestare contro la chiusura delle trattative con la Dirigenza del CRA sulla loro stabilizzazione. Una delegazione è stata ricevuta dal CdA del CRA, il quale ha svolto opera di mediazione, ottenendo l’impegno formale da parte del Presidente e del Direttore generale alla riapertura della trattativa sui precari. "E’ un importante primo passo verso la soluzione del problema precariato nel CRA.", ha commentato Salvatore Vitale, del Coordinamento Precari USI RdB Ricerca. "Manteniamo comunque lo stato di agitazione, sino a che la nostra piattaforma non sarà accettata".
14 maggio 2009 - La Stampa
TRASPORTILA COMMISSIONE DI GARANZIA AVEVO STOPPATO L’AGITAZIONE SINDACALE,
POI IL DIETROFRONT
Nessuna revoca: lunedì c’è sciopero
di ROBERTO PAVANELLO
SAVONA - «Lo sciopero dei bus c’è». «No, non c’è». «Sì ci sarà». Sono stati giorni confusi, questi, per i passeggeri e i dipendenti dell’Acts e di Linea che aspettavano di sapere se l’agitazione sindacale lunedì prossimo ci sarà o meno. Ebbene, la novità dell’ultima ora è che sì, ci sarà. Lunedì, dalle 10,15 alle 14,15 i mezzi dell’Acts si fermeranno e i lavoratori si daranno appuntamento per un corteo in centro città. Nel mirino la ristrutturazione aziendale voluta dal presidente Paolo Marson e mai digerita dai sindacati di categoria.
Solo martedì la Commissione di garanzia sull’attuazione della legge sullo sciopero aveva considerato illegittima l’agitazione perché non avrebbe rispettato la «regola di rarefazione oggettiva», che impone agli scioperi una certa distanza l’uno dall’altro. La violazione era dovuta, secondo la commissione, al fatto che Cub Trasporti e Cobas avevano già annunciato uno sciopero nazionale di 24 ore per domani. E proprio qui sta l’inghippo: «Cub e Cobas di Savona quello sciopero non lo hanno indetto, proprio per la vicinanza con quello locale proclamato per lunedì» hanno spiegato i sindacati. Così, Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Cub Trasporti e Faisa Cisal si sono rivolti alla Commissione di garanzia per chiarire l’equivoco e avere il via libera.
«Perciò - confermano dalla Cgil - non ci sarà nessuna revoca dello sciopero di lunedì. E speriamo che non nascano altri equivoci, perché a pagare le conseguenze di tanta confusione rischiano di essere solo i passeggeri degli autobus».
14 maggio 2009 - Il Messaggero
Roma. Trasporti pubblici a rischio, domani...
Roma - Trasporti pubblici a rischio, domani a Roma. In città il servizio di bus, filobus, tram, metropolitane e ferrovie Roma-Lido, Roma-Giardinetti e Roma-Civitacastellana-Viterbo, non sarà garantito - dalle 8,30 alle 17 e dalle 20 al termine delle corse - per uno sciopero proclamato a livello nazionale dai sindacati Confederazione Cobas, Slai Cobas, Sdl intercategoriale e Cub.
L’altro sciopero previsto per domani, quello della Faisa Cisal in programma dalle 8,30 alle 12,30 nella sola Tevere Tpl (l’azienda che gestisce diverse linee periferiche) è stata rinviato ad altra data. Tuttavia, anche le linee di bus gestite dalla Tevere Tpl saranno coinvolte dalla protesta indetta da Cobas, Sdl e Cub.
Per ridurre i disagi ai romani in occasione dello sciopero del trasporto pubblico locale, le Ztl diurne e notturne saranno disattivate. La decisione è stata presa dal Campidoglio per limitare i possibili disagi ai cittadini. Varchi spenti e indicazione «varco non attivo» laddove le zone a traffico limitato sono presidiate dalle telecamere.
Viterbo. Che c’azzecca la chiusura di uffici pubblici periferici coll’emergenza terremoto in Abruzzo?...
Viterbo - Che c’azzecca la chiusura di uffici pubblici periferici coll’emergenza terremoto in Abruzzo? In teoria, nulla. In pratica, parecchio. Visto che, nel decreto per il sisma, approvato dal consiglio dei ministri il 23 aprile, viene stabilito che ben 80 edifici della pubblica amministrazione in tutta Italia chiudano baracca. Viterbo non fa eccezione, pagando pegno con la direzione provinciale del Tesoro e la ragioneria provinciale dello Stato. Ovvero 40 dipendenti. A denunciare la vicenda è Paola Celletti, della Rdb-Cub, che chiama in soccorso i rappresentanti delle istituzioni locali: «Convochino subito - dice - un tavolo urgente per dare chiarimenti».
Dicevamo del decreto legge 39, intitolato "Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo". Ebbene, tra le tante iniziative previste, alla voce "Norme di carattere fiscale in materia di giochi", accanto alle nuove lotterie a estrazione istantanea e all’attivazione di nuovi concorsi a premi per recuperare denaro, compare anche la soppressione degli uffici pubblici. «Le sedi provinciali - commenta sarcastica Celletti - sono trattate alla stregua del Bingo».
Una decisione presa nonostante sulla vicenda sia da tempo aperto un confronto tra le parti proprio per arrivare a una soluzione condivisa. «La lista degli uffici da chiudere - spiega la sindacalista - è apparsa, all’insaputa di tutti, su un quotidiano nazionale. Così che i lavoratori apprendono ancora una volta dalla stampa quale potrebbe essere il futuro, ma non hanno alcuna certezza sul loro destino lavorativo».
Sempre nel decreto sta scritto che il personale interessato potrebbe transitare all’amministrazione dei Monopoli di Stato o in altre agenzie. «Ma a Viterbo - chiarisce la rappresentante della Rdb - la prima non esiste. E mi chiedo se siano possibili trasferimenti in altri uffici, dopo che lo scorso agosto con la legge 133 sono stati effettuati tagli agli organici». Oltre al mantenimento dei livelli occupazionali, quello che preoccupa la Rdb è anche il taglio dei servizi alla cittadinanza.
ROMA. Gianni Alemanno e Piero Marrazzo sono quasi raggianti...
ROMA - Gianni Alemanno e Piero Marrazzo sono quasi raggianti mentre fuori della sede Alitalia a Fiumicino protesta un gruppo di cassintegrati Cub e Sdl. «Una scelta felice e vincente - sentenzia il sindaco di Roma - è una festa molto attesa dopo mesi di lunga sofferenza». Alemanno, ovviamente, ha anche parlato del problema della mobilità: «Dobbiamo connettere perfettamente Fiumicino con il resto di tutta la città e fare in modo che i disagi siano ridotti al minimo, dobbiamo fare in modo che la porta di accesso all’aeroporto sia nel cuore della città».
«Hanno vinto il mercato, il buonsenso, la politica della Regione e delle istituzioni locali - dice il governatore -. Quello ufficializzato è un passaggio che ci fa guardare molto lontano. Ora ci interessa che i programmi siano rispettati con una grande sinergia tra Alitalia e Aeropoti di Roma». Invito che chiama in causa anche il presidente di Adr e Assaeroporti, Fabrizio Palenzona. Quest’ultimo si dice d’accordo sulla richiesta della compagnia di avere un terminal dedicato in aeroporto: «Siamo rispettosi di questa scelta, ma anche il gestore deve avere un ritorno economico». Cioè le tariffe aeroportuali (ferme da sette anni) vanno adeguate al fine di sostenere investimenti adeguati. «Non facendo la guerra - ha aggiunto Palenzona - si vince la competitività perchè lo scalo che punta a investire vince in competitività».
Sul tasto delle tariffe batte anche il presidente dell’Enac, Vito Riggio: «Hanno ragione Alitalia e gli altri vettori a chiedere tariffe sostenibili per il proprio conto economico ma è anche indubitabile che le tariffe vanno riviste perchè se nessuno paga le infrastrutture non si fanno». «Condivido sicuramente - ha puntualizzato Riggio - di fare un terminal dedicato all’Alitalia. L’impegno nostro è quello di falo subito».
14 maggio 2009 - Il Giornale
Giornata a rischio disagi. Il Comune ferma il ticket e apre il centro alle macchine
Sciopero nei trasporti, Ecopass sospeso
di Giulia Guerri
Milano - Da una parte lo sciopero generale di 24 ore indetto per domani dalle Confederazioni sindacali e Organizzazioni Cub, Al Cobas e Usi e dall’altra quello delle organizzazioni sindacali Cub trasporti, Cobas Lavoro privato e Slai Cobas che hanno annunciato una mobilitazione nazionale del trasporto pubblico locale. La motivazione è la stessa: protestare contro la crisi, il blocco dei licenziamenti e difendere l’occupazione e i salari dei lavoratori chiedendo un raddoppio della cassa integrazione per portarla all’80 per cento effettivo.
Le modalità di adesione varieranno da città a città, e a Milano per tram, bus e metropolitana le astensioni e i disagi potrebbero esserci dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio. Ma se alcune sigle sindacali hanno deciso di non aderire alla mobilitazione di domani, perché «raffreddate» dalla firma dell’accordo con le controparti che prevede di saldare i pregressi del 2008 con un aumento di 80 euro sullo stipendio mensile dei dipendenti, i Cub promotori dello sciopero confidano in una grande adesione. «Nel trasporto pubblico di superficie e parzialmente di quello sotterraneo, in particolare della linea verde - spiega il coordinatore della Confederazione Unitaria di Base, Walter Montagnoli -. All’interno di Atm ci sono forte spinte sindacali e ci aspettiamo una massiccia partecipazione da parte dei lavoratori. Naturalmente le fasce protette verranno garantite». All’interno della azienda dei trasporti pubblici milanese la situazione, secondo il sindacalista Montagnoli, è «esplosiva».
«Ci sono problemi di valutazione, di organico e di straordinari - continua il coordinatore sindacale -. Di solito abbiamo sempre superato il 40 per cento con punte del 50-60 per cento. Ci aspettiamo un successo importante».
L’azienda dei trasporti milanesi attiverà domani l’Infomobilità e i livelli di servizio per il trasporto di superficie e nelle metropolitane saranno comunicati in tempo reale attraverso annunci sonori, messaggi su display delle paline e pensiline di fermata. Mentre il Comune, per evitare possibili disagi ai cittadini, ha deciso di sospendere l’Ecopass per tutta la giornata, nel caso lo sciopero nazionale venisse confermato.
Roma esulta: è capitale di... Alitalia
Ufficializzata la scelta da parte della compagnia aerea di Fiumicino come hub principale Alemanno: «E pensare che sono stato criticato da qualcuno per non avere strillato troppo...». IL SINDACO «Dobbiamo lavorare affinché l’accesso all’aeroporto sia nel cuore della città»
di Andrea Cuomo
Roma - «Roma per noi è un elemento chiave, centrale di un sistema, è per noi territorio, capitale e centro della rete». Con queste parole Roberto Colaninno ha annunciato ieri che l’aeroporto di Fiumicino sarà l’hub della nuova struttura di Alitalia, « la principale delle sei basi operative su cui si incentra la strategia e lo sviluppo del network Alitalia», per usare le parole dello stesso Colaninno. Nei prossimi giorni verrà siglato un accordo quadro con Aeroporti di Roma, la società di gestione dello scalo, per la fornitura di servizi del valore di circa 100 milioni annui dal 2010 al 2013. Un accordo che «prevede - come spiega l’amministratore delegato di Alitalia Rocco Sabelli - il completamento entro settembre delle facilities sulla tratta Roma-Milano, il completamento dei gate e finger dedicati e, cosa più importante il progetto di un terminal unico destinato al Alitalia-Airone e ai partner del alleanza Sky-Team».
La notizia, è proprio il caso di dirlo, era nell’aria. Ma l’ufficialità è l’ufficialità. E incoraggia il sindaco Gianni Alemanno a «togliersi qualche sassolino dalle scarpe». «Sono stati mesi di lunga sofferenza - ha detto Alemanno - io ho avuto anche qualche critica perché qualcuno ha detto che io ho strillato poco su questo fronte, ma l’ho seguito sempre con attenzione e sotto traccia in tante riunioni a palazzo Chigi e oggi sono molto soddisfatto di questo risultato, che valorizza un asset naturale di Roma». Ma occhio: non è una vittoria solo della capitale. «Con Roma ha vinto tutta l’Italia», garantisce Alemanno. Certo, la scelta di Roma come hub di Alitalia è anche una bella resposabilità per l’amministrazione. «Dobbiamo connettere perfettamente Fiumicino con il resto di tutta la città - elenca Alemanno - e fare in modo che i disagi siano ridotti al minimo: dobbiamo lavorare affinché la porta di accesso all’aeroporto sia nel cuore della città, e si faccia il check in; si tratta di investire sulla linea ferroviaria: ci sono dei progetti e a breve incontrerò il presidente delle Ferrovie dello Stato; ciò ci permetterà di chiedere subito il rafforzamento della linea con Fiumicino e la creazione della stazione della Nuova Fiera di Roma».
Si associa volentieri all’esultanza del sindaco il presidente della Provincia Nicola Zingaretti. Che rivendica anche qualche merito: «Abbiamo vinto una prima fondamentale battaglia, quella di veder riconosciuta l’ovvia potenzialità di Fiumicino. Il fronte compatto e la cooperazione del territorio a difesa dello scalo romanoha funzionato, ma ora dobbiamo guardare alle nuove sfide che si aprono per un vero rilancio di Fiumicino: la necessità di infrastrutture più moderne, la ricerca di nuovi mercati, la possibilità di fare di Roma la porta d’accesso europea per il traffico aereo proveniente dalla crescita dei collegamenti con il vicino e l’estremo oriente». Di Roma come «soluzione migliore per Roma, per il Lazio e per l’Italia intera» ha parlato il presidente della Regione Piero Marrazzo, che ha anche disegnato la mappa del futuro sistema aeroportuale regionale con «Fiumicino hub internazionale, Viterbo per i low cost e un aeroporto regionale a Frosinone». «Finalmente possiamo guardare al futuro con più ottimismo», il commento del sindaco di Fiumicino, Mario Canapini. Che aggiunge: «I tanti disoccupati di Alitalia e dell’indotto possono tirare un sospiro di sollievo - ha detto Canapini - nella consapevolezza che se la compagnia di bandiera investirà nel Leonardo Da Vinci saranno i primi ad essere chiamati non appena si presenteranno occasioni di nuove assunzioni». Ieri un gruppetto di cassintegrati e sindacalisti delle organizzazioni autonome Cub e Sdl ha protestato davanti alla sede Alitalia a Fiumicino. Due lunghi striscioni e qualche slogan, con Colaninno e Sabelli a «dribblare» sapientemente la protesta passando per una entrata secondaria.
14 maggio 2009 - Il Mattino
TRIBANO
Michelin, c’è l’accordo
Coop Pega Store: no all’aspettativa, sì alla rotazione
MONSELICE - Trattativa serrata, dalle 10 del mattino alle 18, allo stabilimento Michelin di via Francia a Tribano. La questione è quella dei dipendenti della cooperativa Pega Store, che aveva deciso di collocare dieci dei trentaquattro lavoratori in aspettativa di sei mesi, a reddito zero. Dopo lo sciopero dei giorni scorsi e vari tira e molla sul blocco dell’impianto, nella serata di martedì si è raggiunto un accordo. «L’intesa prevede che cinque lavoratori, a turno, rimangano a casa per una settimana ogni sette - spiega Gianni Boetto dell’Adl Cobas -. Grazie alla rotazione si viene incontro alla situazione di calo dell’attività denunciata dall’azienda ma si evita anche l’effetto drammatico sui dieci dipendenti collocati in aspettativa».
L’accordo è stato sottoscritto da Gennaro D’Aurio, presidente della cooperativa Pega Store, e da Alessandro Galluzzi della Ceva. La Michelin invece non ha voluto partecipare alla trattativa. «Ci sarà una verifica settimanale sui volumi di lavoro, l’azienda parla di una riduzione del 30 per cento - continua Boetto -. In ogni caso se sarà necessario chiamare altre persone, la priorità dovrà essere data ai lavoratori che sono a casa in sospensione».(f.se)
14 maggio 2009 - Il Secolo XIX
Contrordine: lo sciopero dell'Acts si farà. Il 18
La commissione di garanzia ha accolto le giustificazioni sindacali. La bocciatura era arrivata perchè non passavano 2 settimane tra uno sciopero e l'altro. Ma i Cub non partecipano a quello del 15
Savona - Lo sciopero Acts del 18 maggio si farà perchéè legittimo.
Le segreterie provinciali di Filt-Cgil, Fit- Cisl, Uil-Trasporti, Faisa?Cisal, e Cub Trasporti di Savona si sono riunite ieri sera per discutere lo sciopero programmato per lunedì prossimo e chiarire l'equivoco sulla "bocciatura" comunicata l'altro ieri da parte della Commissione di garanzia della Prefettura per "violazione del mancato rispetto della regola di rarefazione oggettiva", in considerazione che sia stato proclamato in precedenza lo sciopero nazionale del 15 maggio a cui aderiscono Cub Trasporti, Cobas e altre organizzazioni sindacali.
«L'azienda ha avuto troppa fetta e ha probabilmente male interpretato la comunicazione della Commissione di garanzia - dice Maurizio Loschi segretario provinciale della Cub Trasporti - la legge prevede che tra uno sciopero e l'altro passino 10 giorni; il 15 maggio è previsto lo sciopero nazionale di 24 ore dei trasporti. La sezione provinciale del Cub Trasporti Savona ha puntualizzato che non aderirà allo sciopero del 15, per il quale non aveva specificato le modalità di adesione, proprio per poter essere presente a quello locale del 18 maggio.
La Commissione di garanzia ha accolto la nostra puntualizzazione, a breve avremo la conferma ufficiale».
Quindi lunedì i lavoratori Acts si fermeranno per quattro ore dalle 10,15 alle 14,15 per protestare contro le violazioni contrattuali per quanto riguarda straordinari, riposi settimanali, ferie, orario di lavoro massimo giornaliero, prestazioni di guida continuativa, oltre al mancato ripristino degli organici e il riallineamento dei dipendenti ex Service.
Lo sciopero è stato decretato dopo la rottura delle trattative con l'azienda e la mancata conciliazione davanti al Prefetto Frediani lo scorso 7 maggio.
«Lo sciopero del giorno 18 è confermato - dichiara Barbara Delbuono segretaria provinciale della Filt-Cgil - c'è stato soltanto un disguido tecnico ora chiarito. Abbiamo avuto conferma telefonica e attendiamo solo che venga espletata formalmente la comunicazione da parte della Commissione».(e.r.)
14 maggio 2009 - Corriere della Sera
Alitalia punta su Roma Malpensa fuori gioco
Scelta la base. Formigoni protesta: è un monopolio
di Antonella Baccaro
ROMA — Che ieri fosse la giornata del riscatto di Roma e del suo aeroporto, in guerra con gli scali milanesi, lo si è capito subito dal gran numero di istituzioni intervenute alla conferenza stampa di Alitalia sullo sviluppo di Fiumicino. Mancava solo il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, influenzato. Per il resto, ad ascoltare il presidente della compagnia, Roberto Colaninno, e l’amministratore, Rocco Sabelli, c’erano il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, quello di Fiumicino, Mario Canapini, e il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo.
Una festa
«Malgrado il broncio dei nostri ospiti — ha scherzato Alemanno — quella di oggi (ieri per chi legge, ndr) è una festa: stabilisce definitivamente che l’hub (snodo aeroportuale, ndr) fondamentale di Alitalia è Fiumicino ». A ridimensionare l’entusiasmo non sono serviti né i toni pacati della compagnia, e scambiati per broncio, né le spiegazioni di Colaninno: «Lo sviluppo di Fiumicino è assolutamente compatibile con quello dello scalo di Milano». E ancora: «Si passa da un hub territoriale a quello nazionale, costituito dalla rete delle sei basi, comprese Roma e Milano». Niente da fare. «La scelta di Alitalia per Fiumicino è la vittoria del mercato e del buon senso» ha esordito Marrazzo. C’è da capirli: i numeri comunicati da Sabelli, circa personale e flotta, danno il senso di una scelta precisa su Roma. Basti guardare alle rotte: dal prossimo anno da Roma si andrà anche a Zurigo, Berlino, Vienna, Praga e Malaga, nonché a Los Angeles, Shanghai, Seul e Rio. Impegni precisi mai esplicitati per Malpensa. «Nel momento in cui Alitalia dirà che non intende garantire il servizio necessario al Nord, noi solleveremo il problema del monopolio», ha commentato il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni. E Matteo Salvini, capogruppo leghista al Comune di Milano, propone una serrata regionale di protesta.
Le tariffe
C’è poi il capitolo infrastrutture, oggetto di un accordo 2009-2013 ancora da firmare con Aeroporti di Roma (Adr): entro l’anno Alitalia e i suoi partner di Skyteam avranno il terminal A dedicato ai propri voli senza passaggio di frontiera. Nel 2011 vi si aggiungerà un pezzo del B, entrambi serviranno tutte le destinazioni. Nel 2012 ci sarà un nuovo terminal A dedicato. «Spinetta (presidente di Air France-Klm, socio al 25% di Alitalia, ndr) — ha detto Sabelli — ancora non ci crede». A rimettere tutti con i piedi per terra, il presidente di Adr, Fabrizio Palenzona, che ha ricordato la necessità di avere piani finanziari di lungo termine per le infrastrutture sostenuti da introiti certi. Al momento le tariffe aeroportuali sono ferme dal 2001 e i vecchi crediti di Adr sono finiti nell’amministrazione straordinaria di Alitalia. Un concetto, quello della necessità di aumentare le tariffe, sostenuto anche dal presidente dell’Enac (ente aviazione civile), Vito Riggio. Sul punto Sabelli è apparso prudente: «Siamo ideologicamente d’accordo...».
Il trenino veloce
I vertici di Alitalia hanno poi richiamato le istituzioni locali a impegnarsi per migliorare i collegamenti per Fiumicino, ipotizzando un varco d’ingresso addirittura in centro città al servizio di un trenino veloce. «Ci sono dei progetti — ha risposto Alemanno —, a breve incontrerò il presidente delle Ferrovie (Innocenzo Cipolletta, ndr) ». Anche Marrazzo ha spinto sulla necessità di sfruttare il miliardo disponibile per il collegamento Roma-Viterbo, rompendo gli indugi sulla chiusura di Ciampino a favore del nuovo scalo low-cost di Viterbo. Fuori dalla sala, Cub e Sdl protestano. Presto potrebbe esserci uno sciopero. «Una condizione del nostro investimento — ha commentato Colaninno — è stata che ci fossero relazioni industriali diverse dal passato. Non si pensi di tornare alla precedente conflittualità».
14 maggio 2009 - Il Tempo
Alemanno e Marrazzo «Una scelta vincente Ora le infrastrutture»
Comune e Regione cantano vittoria
Roma - La decisione della nuova Alitalia di fare del Leonardo da Vinci un vero hub internazionale fa esultare il sindaco Gianni Alemanno («scelta felice e vincente») e il governatore Piero Marrazzo («ha vinto il mercato e il buon senso») che allo stesso tempo indicano il nuovo obiettivo: realizzare quelle infrastrutture, strade e ferrovie, indispensabili per rilanciare lo sviluppo di Roma e del Lazio cogliendo le nuove opportunità che offre l'aeroporto di Fiumicino. «È una festa a lungo attesa», sono state le prime parole di Alemanno. Dopo un lungo tira e molla con Milano il primo cittadino di Roma ha potuto intascare «il risultato che ci attendevamo». Pur ricordando «il problema degli esuberi e dei creditori», il primo cittadino della Capitale ha indicato gli interventi infrastrutturali per fare dell'aeroporto il volano per lo sviluppo della città. Il sindaco non ha nascosto le proprie ambizioni: «Roma deve superare Parigi per numero di turisti». Non a caso il presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli, ha ricordato che «avere la certezza sull'hub di Fiumicino è fondamentale se si vuole investire sul turismo». Alemanno, poi, ha indicato alcune opere decisive: la Nuvola di Fuksas, il parco a tema da costruire vicino all'aeroporto, il porto turistico e commerciale di Fiumicino e il waterfront di Ostia. Tutte opere da portare a termine per «dare un valore aggiunto al nuovo hub internazionale». Valore aggiunto che però non può prescindere dal potenziamento del trasporto su gomma e ferro. Stesso concetto ripreso da Marrazzo, perché «serve un collegamento ferroviario efficiente tra Roma e Fiumicino, non ha senso migliorare il servizio in aeroporto se poi si arriva in ritardo nella Capitale. Adr e Ferrovie devono lavorare insieme, le risorse ci sono». Ma Marrazzo ha indicato anche altre svolte da compiere: «Bisogna chiudere l'aeroporto di Ciampino e aprire quello di Viterbo». E se Alemanno e Marrazzo hanno indicato nel potenziamento della mobilità a sostegno dell'aeroporto l'intervento più urgente da compiere, anche il sindaco di Fiumicino, Mario Canapini, ha indicato questo «come il problema più preoccupante, serve un tavolo per trovare un piano di sviluppo concordato». Ma nel clima generale di festa, ieri, fuori dalle porte della sede Alitalia, c'erano una ventina di lavoratori precari e i cassintegrati che hanno manifestato per «la mancanza di liste per l'assunzione di cassa integrazione e precari e il pagamento in ritardo e a singhiozzo della cassa integrazione». I lavoratori e i rappresentanti sindacali di Sdl e Cub alla fine sono riusciti ad incontrare il presidente della Regione. Marrazzo ha promesso di convocare entro un paio di settimane un tavolo interistituzionale per verificare se siano necessari ulteriori interventi a tutela di coloro che hanno perso il lavoro.(Dar.Mar.)
13 maggio 2009 - Ansa
SCIOPERI: IL 18 FERMI DIPENDENTI COMUNALI RBD-CUB
(ANSA) - ROMA, 13 MAG - Lo sciopero indetto dalla RdB-Cub per il 18 maggio prossimo «riguarderà tutto il personale comunale». Lo segnala lo stessa sigla sindacale. Lo sciopero, spiega Rdb-Cub, comporterà per il personale che lavora negli asili nido l'astensione dal lavoro dell'intero turno di lavoro, per coloro che fanno un unico turno, un'ora al termine della prestazione lavorativa giornaliera; per il personale che effettua turnazioni di lavoro o articolazioni orarie alternate, un'ora all'inizio del turno. «Mentre - afferma il rappresentante sindacale delle Rdb-Cub al Comune di Roma Roberto Betti - per il personale dei nidi è in atto un grave attacco che giustifica lo sciopero dell'intera giornata, per il restante personale l'ora di sciopero serve a dare un segnale ad Alemanno. Dopo aver attivato contratti ad personam in misura superiore rispetto a quanto fatto da Veltroni, aver messo la città sotto assedio militare, aver bloccato il piano assunzioni e avviato una trasformazione organizzativa di stampo verticistico, la giunta Alemanno si mette in luce per l'assoluta mancanza di proposte concrete per il personale comunale».
CROCE ROSSA: SCIOPERO PERSONALE RDB-CUB IL 25 E 26 MAGGIO
(ANSA) - ROMA, 13 MAG - La Rdb-Cub della Croce Rossa Italiana ha proclamato 48 ore di sciopero nazionale per il 25 e 26 maggio a sostegno della vertenza dei precari. Lo rende noto un comunicato dell'organizzazione sindacale. La decisione - afferma - è stata presa a seguito del fatto che non si sono «concretizzati atti significativi da parte delle controparti» dopo la sospensione dello sciopero programmato per il 4 maggio. Durante lo sciopero - precisa la Rdb-Cub - saranno garantiti i servizi minimi previsti dalla legge.
LAVORO: AGRICOLTURA; USI RDB, I PRECARI OCCUPANO SEDE CRA
(ANSA) - ROMA, 13 MAG - I precari del Consiglio della Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura (Cra) occupano l'ultimo piano della sede centrale, in Via Nazionale a Roma, e annunciano un'occupazione ad oltranza se non verrà aperta una trattativa. Lo annuncia, in una nota, il Coordinamento Precari Usi RdB Ricerca. Si tratta, afferma la rappresentanza sindacale, di precari con un'anzianità media di attività nell'Ente superiore ai 6 anni. E che vanno dal personale specializzato nel mantenimento della fattoria di Monterotondo, ai ricercatori specializzati nello sviluppo di nuove terapie per proteggere i raccolti e al sequenziamento di virus, funghi, batteri e piante. «Dopo che, grazie al ministro dell'Agricoltura, eravamo riusciti a far riassumere molti precari licenziati, la Direzione generale dell'Ente non ha continuato le trattative, anzi le rifiuta. Intanto le nostre condizioni di lavoro sono in continuo peggioramento» afferma Salvatore Vitale, del Coordinamento Precari Usi RdB Ricerca. Il sindacalista chiede «l'immediato ritiro di alcune circolari che impediscono la nostra conversione a tempo determinato - continua - e un piano di assunzioni triennali che vada a sanare tutte le illegittime applicazioni di contratti a tempo determinato, i lavoratori in nero come i Co.co.co., la falsa formazione nascosta dietro a borse di studio e ai dottorati a ripetizione, o agli assegni di ricerca utilizzati per svolgere anche lavori istituzionali».
IMMIGRAZIONE: RIFUGIATI MILANO;CONCLUSO PRESIDIO A PROVINCIA
(ANSA) - MILANO, 13 MAG - Si è conclusa da pochi minuti a Milano la manifestazione dei rifugiati dei Paesi del Corno d'Africa che chiedono asilo, a cui nelle ultime ore si erano aggiunti decine di militanti di partiti della sinistra radicale, del sindacato di base fra cui la Cub (Confederazione unitaria di base) e delle associazioni antirazziste. Alcune centinaia di persone si erano radunate davanti al alla sede della Provincia, Palazzo Serbelloni, vicino alla Prefettura a sostegno degli immigrati e per protestare contro il pacchetto sicurezza del Governo. In mezzo ai manifestanti è comparso uno striscione con scritto «Non siamo clandestini, siamo i nuovi cittadini». Il presidio è durato circa due ore e mezza e si è svolto pacificamente fra gli interventi degli oratori e della musica diffusa da alcuni altoparlanti.
TRASPORTI: MARCHI, VENERDÌ SCIOPERO E CORTEO MA VARCHI APERTI
(ANSA) - ROMA, 13 MAG - «L'Amministrazione capitolina ha deciso di aprire le Ztl ai veicoli privati per l'intera giornata di venerdì 15, in considerazione della concomitanza di tre eventi: lo sciopero dei mezzi di trasporto pubblico urbano, al quale hanno aderito le sigle sindacali Cobas, Slai Cobas, Sdl e Cub; il corteo dei sindacati di base della scuola che dalle 9 alle 14 si sposterà da Trastevere a Piazza Navona; il passaggio delle auto d'epoca della Mille Miglia, che in serata attraverserà Roma». Lo annuncia l'assessore alla Mobilità del Comune di Roma, Sergio Marchi.
ALITALIA: CUB E SDL PROTESTANO A FIUMICINO
(ANSA) - FIUMICINO (ROMA), 13 MAG - Manifestazione di protesta di un gruppetto di cassintegrati e sindacalisti delle organizzazioni autonome Cub e Sdl questa mattina all'aeroporto di Fiumicino davanti alla sede Alitalia, dove sta per cominciare la conferenza stampa dei vertici aziendali insieme con i rappresentati degli enti locali. Due lunghi striscioni, reduci delle lunghe proteste che avevano caratterizzato la nascita di Alitalia-Cai, sono stati stesi davanti alla palazzina della sala Verri, che peraltro Roberto Colaninno e Rocco Sabelli hanno dribblato passando per una entrata secondaria. I manifestanti, poco più di una decina, si sono poi spostasti davanti alla porta della sala Verri urlando slogan. «Dopo 31 anni di onorato lavoro ho perso la mia dignità», dice Gloria De Marchis, assistente di volo in casa integrazione«. »Come va Alitalia? Per i cassintegrati, sta andando malissimo - spiega Fabio Frati della Cub Trasporti - Un'operazione come quella di Alitalia non sarebbe stata permessa in nessun altro paese europeo«.
ALITALIA: FIUMICINO, SINDACATI CHIEDONO INCONTRO ENTI LOCALI
(ANSA) - FIUMICINO (ROMA), 13 MAG - All'aeroporto di Fiumicino davanti alla palazzina dell'Alitalia è in corso una trattativa tra le forze dell'ordine e il gruppetto di dimostranti, nel frattempo salito a una quindicina di persone. Questi ultimi chiedono che due di loro siano ammessi nella Sala Verri dove si svolge la conferenza stampa. «Vogliamo incontrare i rappresentanti degli Enti locali, in particolare il sindaco di Roma, Gianni Alemanno e il presidente della regione, Piero Marrazzo, per sapere che fine hanno fatto tutti gli impegni presi sugli ammortizzatori sociali - sostiene Francesco Staccioli, della segreteria nazionale Sdl - Ci sono diecimila persone in cassa integrazione e per molti sta scadendo l'indennità di disoccupazione». «Dall'apertura, l'11 marzo scorso, del tavolo di lavoro - aggiunge il sindacalista - non è stato portato avanti nulla degli impegni presi, quando invece crediamo sia possibile recuperare una parte del 'disastrò ed applicare leggi sociali».
ALITALIA: MARRAZZO A CASSINTEGRATI, IMPEGNO PER NUOVO TAVOLO
(ANSA) - FIUMICINO (ROMA), 13 MAG - Prima ancora che la conferenza stampa Alitalia si concludesse, è stato il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, a incontrare a lungo a Fiumicino i rappresentanti dei due sindacati Sdl e Cub Trasporti che avevano guidato la manifestazione di protesta, intrattenendosi poi, fuori della palazzina, con il gruppetto di cassintegrati e «ex» precari senza lavoro. «Mi sono impegnato ad una riconvocazione di un tavolo interistituzionale per riaffrontare i temi e le questioni già discussi il 9 marzo - ha detto al termine -. Poichè i lavoratori mi hanno fatto presente che non sono stati raggiunti alcuni obiettivi che congiuntamente ci eravamo preposti, in particolare quelli relativi alla trasparenza delle assunzioni e alla difesa dei diritti dei lavoratori più fragili nella nuova Alitalia, ho deciso di chiedere al sindaco Alemanno, al presidente Zingaretti e al sindaco di Fiumicino, Canapini, un nuovo incontro con le parti sociali. Anche alla luce dell'obiettivo raggiunto oggi per l'aeroporto di Fiumicino, credo che sia giusto che le questioni ancora sul tappeto vadano risolte in maniera trasparente e pubblica». Per favorire la soluzione dei problemi, il tavolo interistituzionale, ha spiegato Marrazzo, dovrebbe essere preceduto da una fase istruttoria da parte degli assessori competenti di Regione, Provincia e Comune. I problemi sollevati da Cub Trasporti e Sdl riguardano soprattutto la creazione di una lista pubblica di tutti i cassintegrati e precari, basata su anzianità aziendale e carichi familiari, con l'obbligo per Alitalia Cai di assumere nuovo personale solo da questo elenco fino al suo completo esaurimento; l'istituzione di una commissione d'inchiesta sulle «gravi discriminazioni effettuate da Cai», e l'adozione di un «meccanismo di solidarietà a rotazione che consenta di moltiplicare le assunzioni riassorbendo più unità possibile dal bacino dei lavoratori espulsi».
13 maggio 2009 - Omniroma
VIA NAZIONALE, RDB-CUB: «OCCUPATA SEDE CENTRALE CRA»
(OMNIROMA) Roma, 13 mag - «Sono saliti all'ultimo piano della sede centrale del Consiglio della Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura, in via Nazionale 82 a Roma, e annunciano un'occupazione ad oltranza se non verrà aperta una trattativa. Sono i precari del Cra, hanno un'anzianità media di attività nell'Ente superiore ai 6 anni, e vanno dal personale specializzato nel mantenimento della fattoria di Monterotondo, ai ricercatori specializzati nello sviluppo di nuove terapie per proteggere i raccolti e al sequenziamento di virus, funghi, batteri e piante. Per questa protesta il direttore dell'Ente minaccia denuncie ai lavoratori». Lo comunica, in una nota, l'Rdb-Cub. «Dopo che, grazie al ministro dell'Agricoltura, eravamo riusciti a far riassumere molti precari licenziati la direzione generale dell'Ente non ha continuato le trattative, anzi le rifiuta. Intanto le nostre condizioni di lavoro sono in continuo peggioramento - dichiara Salvatore Vitale, del Coordinamento Precari USI RdB Ricerca - Chiediamo l'immediato ritiro di alcune circolari che impediscono la nostra conversione a tempo determinato - continua il sindacalista - e un piano di assunzioni triennali che vada a sanare tutte le illegittime applicazioni di contratti a tempo determinato, i lavoratori in nero come i Co.co.co., la falsa formazione nascosta dietro a borse di studio e ai dottorati a ripetizione, od agli assegni di ricerca utilizzati per svolgere anche lavori istituzionali». «Abbiamo occupato l'ultimo piano ed intendiamo accamparci sul terrazzo fino a che la trattativa non verrà riavviata - conclude - Dobbiamo riappropriarci del nostro futuro, dopo anni di sfruttamento ignorato da Cgil, Cisl e Uil e la loro co-gestione dell'Ente. Attendiamo notizie certe e chiare per togliere l'occupazione».
VIA NAZIONALE, RDB-CUB: «TOLTA OCCUPAZIONE IN SEDE CENTRALE CRA»
(OMNIROMA) Roma, 13 mag - «Sono scesi dal terrazzo del Consiglio della Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura i circa 80 lavoratori precari che nel primo pomeriggio avevano occupato l'ultimo piano della sede centrale dell'Ente, in via Nazionale a Roma, per protestare contro la chiusura delle trattative con la Dirigenza del Cra sulla loro stabilizzazione. Una delegazione è stata ricevuta dal Cda del Cra, il quale ha svolto opera di mediazione, ottenendo l'impegno formale da parte del Presidente e del direttore generale alla riapertura della trattativa sui precari». Lo comunica, in una nota, Rdb-Cub. «È un importante primo passo verso la soluzione del problema precariato nel CRA. - ha commentato Salvatore Vitale, del Coordinamento Precari USI RdB Ricerca - Manteniamo comunque lo stato di agitazione, sino a che la nostra piattaforma non sarà accettata».
TRASPORTI, CONFERMATO SCIOPERO 24 ORE: A RISCHIO SERVIZIO BUS
(OMNIROMA) Roma, 13 mag - È stata differita l'agitazione di 4 ore proclamata per dopodomani dal sindacato Faisa Cisal tra i lavoratori della Tevere Tpl che gestisce 73 linee di bus periferiche. Resta invece confermatolo sciopero nazionale di 24 ore indetto dai sindacati Cobas, Slai Cobas, Sdl e Cub. Tra le 8.30 e le 17 e dalle 20 al termine delle corse, quindi, sarà a rischio il servizio di bus (inclusi i collegamenti gestiti dalla Tevere Tpl), filobus, tram, metrò e ferrovie regionali Roma-Lido, Roma-Giardinetti e Roma-Civitacastellana-Viterbo. Lo comunica l'ufficio stampa Atac spa.
TRASPORTI, MARCHI: VENERDÌ VARCHI APERTI PER LIMITARE DISAGI
(OMNIROMA) Roma, 13 mag - «L'amministrazione capitolina ha deciso di aprire le Zone a traffico limitato ai veicoli privati per l'intera giornata di venerdì 15 maggio 2009, in considerazione della concomitanza di tre eventi che potrebbero comportare non solo problemi alla circolazione ma anche possibili difficoltà nei collegamenti tra la periferia e le zone centrali della città: lo sciopero dei mezzi di trasporto pubblico urbano, al quale hanno aderito le sigle sindacali Cobas, Slai Cobas, Sdl e Cub; il corteo dei sindacati di base della scuola che dalle 9 alle 14 si sposterà da Trastevere a Piazza Navona; il passaggio delle auto d'epoca della Mille Miglia, che in serata attraverserà Roma». È quanto dichiara in una nota l'assessore alla Mobilità e Trasporti del Comune di Roma, Sergio Marchi.
13 maggio 2009 - Dire
DDL SVILUPPO. RDB-CUB: NUCLEARE COINVOLGERA' DIFESA SPA
LE CENTRALI LE COSTRUIRANNO NELLE CASERME A 'LIMITE INVALICABILE'
(DIRE) Roma, 13 mag. - L'Italia torna al nucleare con l'ok del Senato al ddl Sviluppo, e per le RdB-Cub "siamo di fronte non piu' al rischio, ma alla piena attuazione di un progetto che coinvolgera' anche il settore della Difesa". Sempre in Senato, ricordano in una nota, e' infatti in discussione il ddl 1373 per la costituzione della Difesa servizi Spa, "la quale ha tra le sue finalita' principali quella 'di permettere l'installazione di impianti energetici destinati al miglioramento del quadro di approvvigionamento strategico dell'energia, della sicurezza e dell'affidabilita' del sistema nel quadro degli obiettivi comunitari in materia di energia e ambiente'". Insomma, "nuove centrali potranno essere costruite direttamente dalla Difesa Servizi Spa, o date in concessione e/o locazione, e realizzate in siti militari, infrastrutture e beni del demanio militare- avvertono le RdB-Cub- tutto cio' sfuggendo al controllo delle autonomie Locali, della magistratura e del Parlamento nonche' delle popolazioni residenti nelle vicinanze dei siti prescelti, essendo questi 'Zona militare- Limite invalicabile', come recitano i cartelli affissi ai confini". E inoltre "senza che si tenga nella dovuta considerazione il depauperamento di esperienze e professionalita' oggi utilizzate in queste basi con altre funzioni- concludono le RdB-Cub- e che difficilmente potrebbero essere convertite alla produzione di energia nucleare". L'Italia torna al nucleare con l'ok del Senato al ddl Sviluppo, e per le RdB-Cub "siamo di fronte non piu' al rischio, ma alla piena attuazione di un progetto che coinvolgera' anche il settore della Difesa". Sempre in Senato, ricordano in una nota, e' infatti in discussione il ddl 1373 per la costituzione della Difesa servizi Spa, "la quale ha tra le sue finalita' principali quella 'di permettere l'installazione di impianti energetici destinati al miglioramento del quadro di approvvigionamento strategico dell'energia, della sicurezza e dell'affidabilita' del sistema nel quadro degli obiettivi comunitari in materia di energia e ambiente'". Insomma, "nuove centrali potranno essere costruite direttamente dalla Difesa Servizi Spa, o date in concessione e/o locazione, e realizzate in siti militari, infrastrutture e beni del demanio militare- avvertono le RdB-Cub- tutto cio' sfuggendo al controllo delle autonomie Locali, della magistratura e del Parlamento nonche' delle popolazioni residenti nelle vicinanze dei siti prescelti, essendo questi 'Zona militare- Limite invalicabile', come recitano i cartelli affissi ai confini". E inoltre "senza che si tenga nella dovuta considerazione il depauperamento di esperienze e professionalita' oggi utilizzate in queste basi con altre funzioni- concludono le RdB-Cub- e che difficilmente potrebbero essere convertite alla produzione di energia nucleare".
UNIVERSITA'. RDB-CUB: ASSEMBLEA ANTI RETTORI A G8 TORINO
VOGLIAMO DENUNCIARE LE LORO SCELTE DISASTROSE
(DIRE) Roma, 13 mag. - Tra il 17 e il 19 maggio si terra' a Torino il G8 University Summit 2009, promosso dalla Conferenza dei rettori italiani (Crui). In tale occasione la RdB-CUB Universita', aderendo alle iniziative anti-G8, ha organizzato un'assemblea-dibattito, aperta a tutte le componenti universitarie, dal titolo "La crisi dell'universita' nella competizione globale". Un incontro in aperta polemica con la politica dei rettori italiani. L'assemblea, infatti, sara' l'occasione, si spiega in una nota, per "denunciare le scelte disastrose dei rettori e quelle del governo, ed aprire un dibattito sul come contribuire a disegnare e rilanciare un progetto di Universita' della societa' e per la societa', alternativo a quello di privatizzazione e/o smantellamento". L'incontro si terra' il 18 maggio alle 13 presso il centro didattica della facolta' di Medicina, aule di Fisiologia, in corso Massimo d'Azeglio, 50. "Abbiamo aderito all'anti-G8 perche' viviamo una Universita' molto diversa da quella che i rettori descrivono- spiega Pietro Di Gennaro, della direzione nazionale RdB-CUB Pubblico Impiego- siamo in un'universita' in via di dismissione, dove disagio e precarieta' interessano tutti: gli studenti, che a una formazione sempre meno qualificata ma sempre piu' costosa devono aggiungere un futuro di precarieta'; i docenti, il cui status e la cui liberta' viene rimessa a valutazioni economicistiche della didattica e della ricerca; il personale tecnico amministrativo, la cui unica certezza sono i salari da fame e la precarieta' galoppante dei rapporti di lavoro". Per Di Gennaro "le strategie neoliberiste, perseguite in nome dell'autonomia dai rettori degli atenei italiani negli ultimi 20 anni sono il fondamento della crisi del sistema universitario nazionale. Siamo convinti che l'ente di diritto privato Crui ne sia pienamente responsabile, avendo scambiato il suo riconoscimento istituzionale con l'applicazione di tutti i provvedimenti governativi tesi a destituire l'universita' pubblica: tagli dei finanziamenti, competizione tra atenei, fondazioni e privatizzazione".
RICERCA. USI-RDB: PRECARI OCCUPANO SEDE CENTRALE CRA
(DIRE) Roma, 13 mag. - "Sono saliti all'ultimo piano della sede centrale del Consiglio della Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura, in via Nazionale 82, e annunciano un'occupazione ad oltranza se non verra' aperta una trattativa. Sono i precari del Cra, hanno un'anzianita' media di attivita' nell'Ente superiore ai 6 anni, e vanno dal personale specializzato nel mantenimento della fattoria di Monterotondo, ai ricercatori specializzati nello sviluppo di nuove terapie per proteggere i raccolti e al sequenziamento di virus, funghi, batteri e piante. Per questa protesta il direttore dell'Ente minaccia denunce ai lavoratori". Lo rende noto un comunicato Usi-Rdb. "Dopo che, grazie al ministro dell'Agricoltura, eravamo riusciti a far riassumere molti precari licenziati, la direzione generale dell'Ente non ha continuato le trattative, anzi le rifiuta. Intanto le nostre condizioni di lavoro sono in continuo peggioramento", dichiara Salvatore Vitale, del coordinamento precari Usi-Rdb Ricerca. "Chiediamo l'immediato ritiro di alcune circolari che impediscono la nostra conversione a tempo determinato- continua il sindacalista- e un piano di assunzioni triennali che vada a sanare tutte le illegittime applicazioni di contratti a tempo determinato, i lavoratori in nero come i Co.co.co., la falsa formazione nascosta dietro a borse di studio e ai dottorati a ripetizione, od agli assegni di ricerca utilizzati per svolgere anche lavori istituzionali". Conclude il rappresentante Usi Rdb Ricerca: "Abbiamo occupato l'ultimo piano e intendiamo accamparci sul terrazzo fino a che la trattativa non verra' riavviata. Dobbiamo riappropriarci del nostro futuro, dopo anni di sfruttamento ignorato da CGIL CISL e UIL e la loro co-gestione dell'Ente. Attendiamo notizie certe e chiare per togliere l'occupazione".
COMUNE ROMA. RDB-CUB: IL 18 MAGGIO SCIOPERO DEI CAPITOLINI
(DIRE) Roma, 13 mag. - "Lo sciopero del 18 maggio indetto dalla Rdb-Cub, riguardera' tutto il personale comunale e sara' articolato come segue: per il personale operante negli asili nido, intero turno di lavoro; per il personale che opera su un unico turno, un'ora al termine della prestazione lavorativa giornaliera; per il personale che effettua turnazioni di lavoro o articolazioni orarie alternate, un'ora da effettuarsi all'inizio del turno antimeridiano o interturno o un'ora alla fine del turno pomeridiano o notturno". Lo precisa una nota diffusa dallo stesso sindacato. "Mentre per il personale dei nidi e' in atto un grave attacco che giustifica lo sciopero dell'intera giornata, per il restante personale l'ora di sciopero serve a dare un segnale ad Alemanno- afferma Roberto Betti, rappresentante sindacale delle Rdb-Cub al Comune di Roma- Dopo aver attivato contratti ad personam in misura superiore rispetto a quanto fatto da Veltroni, aver messo la citta' sotto assedio militare, aver bloccato il piano assunzionale e avviato una trasformazione organizzativa di stampo verticistico, la Giunta Alemanno si mette in luce per l'assoluta mancanza di proposte concrete per il personale comunale". Prosegue Betti: "Tutto il personale comunale e' indignato riguardo al mancato rinnovo contrattuale, sia nazionale che decentrato, e considera una vera e propria elemosina il pagamento della una indennita' di vacanza contrattuale, pari a meno di 5 euro netti al mese. E' paradossale che questa Giunta non abbia inteso utilizzare le risorse destinate dal Governo al rinnovo contrattuale disponibili sin da febbraio che, per quanto esigue (in media 60 euro lorde mensili) avrebbero dato un segnale importante nel contrasto alla crisi economica in atto". "Ne' sia intervenuta per incrementare il valore del buono pasto fermo da quasi 10 anni al valore di 5,25 euro, mentre in altre amministrazioni e' stato portato ad un valore doppio", conclude il rappresentante Rdb-Cub.
TRASPORTI, CONFERMATO SCIOPERO 24 ORE: A RISCHIO SERVIZIO BUS
(OMNIROMA) Roma, 13 mag - È stata differita l'agitazione di 4 ore proclamata per dopodomani dal sindacato Faisa Cisal tra i lavoratori della Tevere Tpl che gestisce 73 linee di bus periferiche. Resta invece confermatolo sciopero nazionale di 24 ore indetto dai sindacati Cobas, Slai Cobas, Sdl e Cub. Tra le 8.30 e le 17 e dalle 20 al termine delle corse, quindi, sarà a rischio il servizio di bus (inclusi i collegamenti gestiti dalla Tevere Tpl), filobus, tram, metrò e ferrovie regionali Roma-Lido, Roma-Giardinetti e Roma-Civitacastellana-Viterbo. Lo comunica l'ufficio stampa Atac spa.
13 maggio 2009 - Adnkronos
MILANO: CORTEO RIFUGIATI SI TRASFORMA IN PRESIDIO DAVANTI A PREFETTURA
PRONTI A CONTINUARE PROTESTA PER DIRITTO CASA
Milano, 13 mag. (Adnkronos) - Hanno sfilato in modo pacifico lontano dal centro, poi hanno trasformato la loro protesta in un presidio davanti alla Prefettura di Milano. Dal 21 aprile scorso giorno dello sgombero dall'ex residence a Bruzzano, i rifugiati e richiedenti asilo politico non mollano e sono pronti a continuare la protesta per rivendicare il diritto alla casa. Sono un centinaio le persone, soprattutto di origine eritrea, che nel pomeriggio hanno attraversato il capoluogo lombardo: da porta Venezia fino in corso Monforte dove ha sede la Prefettura. Nessuno scontro, niente momenti di tensione: i rifugiati non voglioni ripetere i tafferugli con le forze dell'ordine e inneggiano solo per rivendicare il proprio status di rifugiati, il rispetto delle convenzioni internazionali e le promesse non mantenute dal Comune di Milano. «Siamo stanchi di dormire per strada, basta dormitori» è la richiesta di chi sfila al ritmo di «Yes, we can». Il numero dei manifestanti è aumentato con l'arrivo di alcune decine di militanti della Confederazione unitaria di base (Cub), dell'Arci e di diversi partiti della sinistra radicale. La protesta contro il pacchetto sicurezza si è 'saldatà a quella degli stranieri: nuova musica e qualche bandiera in più, ma la sensazione è «che la situazione non cambia e noi saremo costretti ancora -sospira un rifugiato- a dormire in strada».
ALITALIA: SDL, OGGI A FIUMICINO PRESIDIO LAVORATORI
DA MARRAZZI IMPEGNO A RICONVOCARE TAVOLO INTERISTITUZIONALE
Roma, 13 mag. (Adnkronos)- Protesta a Fiumicino dei lavoratori in cassa integrazione straordinata di Alitalia. In occasione della conferenza stampa dei vertici di Alitalia, il presidente Roberto Colaninno e l'ad Rocco Sabelli, sul futuro della compagnia sull'aeroporto di Roma Fiumicino, un gruppo di lavoratori ha presidiato la palazzina Alitalia, «in modo da testimoniare- sottolinea il Sdl in una nota- la situazione grave che caratterizza tutti i 20.000 ex dipendenti Alitalia, assunti, cassaintegrati e precari. A quest'ultimi sta persino terminando il periodo di copertura dell'assegno di disoccupazione». Alla fine della conferenza stampa, il presidente della Regione, Piero Marrazzo ha incontrato una delegazione dei rappresentanti sindacali di Sdl e Cub e dei lavoratori presenti. «Abbiamo ribadito che le problematiche sollevate durante l'ultima riunione del tavolo interistituzionale del 9 marzo scorso rimangono tuttora inevase se non addirittura aggravate dalle ultime decisioni della Cai. Le problematiche- riferisce la sigla sindacale- erano e rimangono: la mancanza di liste per l'assunzione di Cigs e precari, la negazione delle tutele sociali in Cai ed il rifiuto di applicare qualsiasi strumento di 'solidarieta» per aumentare l'occupazione«. »Il presidente Marrazzo- prosegue il Sdl- ha preso atto della situazione e ha convenuto sulla necessità di riconvocare il tavolo interistituzionale a breve tempo in modo da affrontare i problemi sul tappeto con tutte le parti sociali. SdL ritiene positivo l'impegno del presidente della Regione ma sottolinea che c'è urgenza di cominciare a trovare il bandolo della matassa che, ogni giorno che passa, l'attuale dirigenza di Alitalia/CAI provvede ad aggrovigliare sempre di più. Riteniamo sia assai difficile parlare di hub, facendo tra l'altro una discreta confusione sul concetto, su un territorio che ha subito 10.000 espulsioni dal lavoro. Così come è incomprensibile che chi ne parla operi con gli organici ridotti all'osso, appellandosi ad una produttività senza senso e violando le tutele sociali di questo paese«.
ROMA: MARCHI, VENERDÌ VARCHI ZTL APERTI TUTTO IL GIORNO
Roma, 13 mag. - (Adnkronos) - «L'amministrazione capitolina ha deciso di aprire le Zone a Traffico Limitato ai veicoli privati per l'intera giornata di venerdì 15 maggio 2009, in considerazione della concomitanza di tre eventi che potrebbero comportare non solo problemi alla circolazione ma anche possibili difficoltà nei collegamenti tra la periferia e le zone centrali della città: lo sciopero dei mezzi di trasporto pubblico urbano, al quale hanno aderito le sigle sindacali Cobas, Slai Cobas, Sdl e Cub; il corteo dei sindacati di base della scuola che dalle 9 alle 14 si sposterà da Trastevere a Piazza Navona; il passaggio delle auto d'epoca della Mille Miglia, che in serata attraverserà Roma». Lo dichiara l'assessore alla Mobilità e Trasporti del Comune di Roma, Sergio Marchi.
13 maggio 2009 - Agi
RICERCA: 80 PRECARI CRA OCCUPANO SEDE CENTRALE A ROMA
(AGI) - Roma, 13 mag. - Sono saliti all'ultimo piano della sede centrale del Consiglio della Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura, in via Nazionale 82, a Roma, e annunciano un'occupazione ad oltranza se non verra' aperta una trattativa. Sono precari del CRA (circa ottanta persone stanno partecipando alla protesta) e a darne notizia sono i sindacati Usi RdB Cub, attraverso un comunicato. "Si tratta - si legge - di dipendenti con hanno un'anzianita' media di attivita' nell'Ente superiore ai 6 anni, e vanno dal personale specializzato nel mantenimento della fattoria di Monterotondo, ai ricercatori specializzati nello sviluppo di nuove terapie per proteggere i raccolti e al sequenziamento di virus, funghi, batteri e piante". I sindacati dichiarano che "per questa protesta il direttore dell'Ente minaccia denuncie ai lavoratori". Si accusa l'Ente di aver interrotto le trattative "dopo che, grazie al Ministro dell'Agricoltura, si era riusciti a far riassumere molti precari licenziati". Salvatore Vitale, del Coordinamento Precari USI RdB Ricerca, sottoliena come le condizioni di lavoro "siano in continuo peggioramento". "Chiediamo l'immediato ritiro di alcune circolari che impediscono la nostra conversione a tempo determinato - continua il sindacalista - e un piano di assunzioni triennali che vada a sanare tutte le illegittime applicazioni di contratti a tempo determinato, i lavoratori in nero come i Co.co.co., la falsa formazione nascosta dietro a borse di studio e ai dottorati a ripetizione, od agli assegni di ricerca utilizzati per svolgere anche lavori istituzionali". Il rappresentante USI RdB Ricerca, infine annuncia che se non cambieranno le carte in tavola non si fermeranno nemmeno le proteste: "Abbiamo occupato l'ultimo piano - conclude - ed intendiamo accamparci sul terrazzo fino a che la trattativa non verra' riavviata. Dobbiamo riappropriarci del nostro futuro, dopo anni di sfruttamento ignorato da Cgil Cisl e Uil e la loro co-gestione dell'Ente. Attendiamo notizie certe e chiare per togliere l'occupazione".
SICUREZZA: MILANO, PRESIDIO DI PROTESTA VICINO A PREFETTURA
(AGI) - Milano, 13 mag. - Circa duecento persone hanno dato vita ad un presidio di protesta in Corso Monforte, all'angolo di via Vivaio, a Milano, contro il decreto sicurezza in via di approvazione. Oltre ai circa cento rifugiati etiopi ed eritrei, altrettanti militanti di diversi movimenti, tra cui Rifondazione comunista, Sinistra critica, Emergency e Cub. I movimenti ritengono che le norme in via di approvazione da parte del governo siano "razziste" e che violino "le regole sull'assistenza internazionale".
13 maggio 2009 - Iris
ROMA: IL 18 MAGGIO SCIOPERO DEI DIPENDENTI CAPITOLINI
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(IRIS) - ROMA, 13 MAG - Lo sciopero del 18 maggio indetto dalla RdB-CUB, riguarderà tutto il personale comunale e sarà articolato come segue: per il personale operante negli asili nido, intero turno di lavoro; per il personale che opera su un unico turno, 1 ora al termine della prestazione lavorativa giornaliera; per il personale che effettua turnazioni di lavoro o articolazioni orarie alternate, 1 ora da effettuarsi all’inizio del turno antimeridiano o interturno od 1 ora alla fine del turno pomeridiano o notturno. "Mentre per il personale dei nidi è in atto un grave attacco che giustifica lo sciopero dell’intera giornata, per il restante personale l’ora di sciopero serve a dare un segnale ad Alemanno", afferma Roberto Betti, rappresentante sindacale delle RdB-CUB al Comune di Roma. "Dopo aver attivato contratti ad personam in misura superiore rispetto a quanto fatto da Veltroni, aver messo la città sotto assedio militare, aver bloccato il piano assunzionale e avviato una trasformazione organizzativa di stampo verticistico, la Giunta Alemanno si mette in luce per l’assoluta mancanza di proposte concrete per il personale comunale". Prosegue Betti: "Tutto il personale comunale è indignato riguardo al mancato rinnovo contrattuale, sia nazionale che decentrato, e considera una vera e propria elemosina il pagamento della una indennità di vacanza contrattuale, pari a meno di 5 Euro netti al mese. E’ paradossale che questa Giunta non abbia inteso utilizzare le risorse destinate dal Governo al rinnovo contrattuale disponibili sin da Febbraio che, per quanto esigue (in media 60 Euro lorde mensili) avrebbero dato un segnale importante nel contrasto alla crisi economica in atto; né sia intervenuta per incrementare il valore del buono pasto fermo da quasi 10 anni al valore di 5,25 Euro, mentre in altre amministrazioni è stato portato ad un valore doppio", conclude il rappresentante RdB-CUB.(T.San)
13 maggio 2009 - La Repubblica
Proclamato dai sindacati Cobas, Sdl e Cub
Sciopero di bus, tram e metro venerdì per 24 ore senza mezzi
di CARLO PICOZZA
Roma - Sciopero nazionale del trasporto pubblico locale, venerdì prossimo, con possibili disagi per quanti si servono di autobus urbani, tram, metropolitane e treni delle ferrovie Roma-Lido, Roma-Giardinetti e Roma-Civitacastellana-Viterbo. L´astensione dal lavoro è stata proclamata dai sindacati Cobas, Sdl e Cub, dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 al termine delle corse. Si protrarrà per 24 ore con modalità di attuazione diverse da città a città.
A Roma, la protesta chiamerà in causa le aziende Atac, Trambus, MetRo e Tevere Tpl. Quest´ultima, sarà interessata da un altro sciopero, sempre venerdì, indetto dalla Faisa Cisal nel servizio di collegamento con le periferie assicurato da 73 linee di autobus, nella fascia oraria 8.30-12.30. Attori dello sciopero, i dipendenti delle aziende pubbliche del trasporto urbano. Conducenti, controllori, bigliettai, operai, impiegati e ausiliari del traffico che raccoglieranno l´appello di Cobas, Sdl e Cub, incroceranno le braccia per l´intera giornata. Lo sciopero potrà interessare anche gli addetti ai parcheggi.
E in un comunicato, l´Atac segnala altri servizi a rischio: «Saranno possibili disagi per il numero verde dedicato ai disabili 800.154.451, per lo sportello al pubblico di via Ostiense 131/L, per il box InfoTermini e per i check point dei bus turistici di Ponte Mammolo, Laurentina e via Aurelia».
Lunedì 18 Asili nido del Comune un giorno di sciopero
Roma - Un corteo aperto a bambini e nonni e una giornata di sciopero, lunedì 18, di tutto il personale dei nidi. Lo ha proclamato il sindacato Rdb-Cub del Comune di Roma per richiamare l´attenzione di tutti sul progressivo svilimento di questo servizio e sulla riduzione di personale rispetto ai bimbi.
Trasporti pubblici . Amt di Genova segnala...
Trasporti pubblici . Amt di Genova segnala che per venerdì 15 maggio è in programma uno sciopero generale di 24 ore del Cub Trasporti. Il servizio sarà garantito nelle fasce di rispetto tra le 6 e le 9 e dalle 17,30 alle 20,30 ma comunque nell'ultima occasione l'incidenza sul servizio ha superato di poco il 7 per cento.
13 maggio 2009 - Il Mattino di Padova
AUTOFERROTRANVIERI
Il nuovo contratto non piace Venerdì scioperi a singhiozzo
Padova - I Cub del trasporto pubblico hanno proclamato una sciopero di tutta la giornata per venerdì 15. In città ed in provincia, invece, gli autisti dell’Aps holding e della Sita, che fanno parte del sindacato di base, Adl/Rdb, coordinati da Stefano Pieretti e Maurizio Magrin, sciopereranno con il contagocce e, quindi, lo sciopero, alla fine, dovrebbe creare pochi disagi agli utenti. In tutti i casi quei 4-5 autisti (su 1.000 tra Aps e Sita) che sciopereranno, lo dovranno fare solo tra le 8,30 e le 12,30 e dopo le 15,30. Nonostante il non-sciopero, sia in Aps che alla Sita sono centinaia gli autoferrotranvieri a non essere soddisfatti del recente rinnovo del contratto scaduto il 31 dicembre 2007. «60 euro lordi di aumento mensile, tra l’altro rapportati ad un parametro basso, costituiscono una miseria - dice Maurizio Magrin, coordinatore dei Cobas all’ex Acap -. Non ci hanno fatto recuperare neanche l’inflazione. L’una Tantum è di 1.000 euro. Sembrano tanti, invece sono sempre lordi e non ci fanno recuperare neanche la vacanza contrattuale. Oramai la politica di Tremonti-Berlusconi verso i dipendenti la conosciamo bene: o ti mangi questa minestra o ti getti dalla finestra».(f.p.)
13 maggio 2009 - Leggo
Roma. Asili in rivolta, maestre e bambini guidano la protesta...
di Lorena Loiacono
Roma - Asili in rivolta, maestre e bambini guidano la protesta per le vie del Centro e chiamano a raccolta mamme e nonni da tutta Roma.
Il prossimo sarà un lunedì senza asilo, dunque, per uno sciopero indetto dal sindacato RdB: le educatrici dei nidi comunali infatti incroceranno le braccia per l’intera giornata, mentre tutte le altre categorie di personale, comprese le maestre delle scuole dell’infanzia, aderiranno allo sciopero per una sola ora contro i disagi dovuti l’aumento dei carichi di lavoro, per il pagamento di competenze arretrate, per il rinnovo del contratto decentrato e per il piano assunzionale.
Niente nidi, dunque, e assistenza a singhiozzo anche nelle scuole materne capitoline. Ma l’agitazione, pur mettendo nei guai per un giorno le famiglie dei bambini dei nidi, chiede il sostegno di genitori e famigliari dei piccoli iscritti: «Partiremo alle 15 da Piazza della Bocca della Verità con un corteo cittadino - annuncia Caterina Fida, responsabile per i nidi del sindacato RdB - per arrivare poi a Piazzetta San Marco, da cui raggiungeremo il Campidoglio per un’assemblea. Chiamiamo a partecipare anche le mamme, i nonni e tutti coloro che si occupano dei bambini e che più di tutti risentono dei disservizi. Purtroppo stiamo arrivando alla dequalificazione dei nidi comunali. I tagli al personale e gli accordi firmati nel 2006 ci hanno portato gravi carenze, a cominciare dalle 7000 richieste di iscrizione non soddisfatte per l’anno in corso ed il numero è destinato a salire Le liste d’attesa sono interminabili e l’apertura di nidi in convenzione non può essere una risposta valida, perché non garantisce alle famiglie la stessa qualità dei nidi comunali».
13 maggio 2009 - DNews
Manca il personale nelle strutture del centro:
genitori richiamati per prendere i bambini con ore di anticipo
Asili, bimbi "cacciati" in anticipo
Denunce ai carabinieri, genitori infuriati: «Piccoli svegliati e spostati altrove ancora senza vestiti»
di Beatrice Nencha
Roma - Venti di protesta, con uno sciopero di tutto il personale dei nidi aderente al sindacato Rdb-Cub il 18 maggio, e famiglie sulla soglia di una crisi di nervi. Da chi minaccia di non pagare più la retta, a chi è andato a sporgere denuncia ai Carabinieri. La colpa è della cronica carenza di personale supplente, divenuta esplosiva nei sei nidi pubblici del I municipio. «A causa dell’impossibilità di reperire personale educativo supplente» - scrive in varie note il I Municipio agli assessori capitolini Cavallari (Personale) e Marsilio (Scuola) - accade che i genitori vengano richiamati dagli educatori, con appena qualche ora di preavviso, per ritirare anticipatamente i bimbi dalle strutture. L’uscita anticipata si è già resa necessaria il 17 aprile e il 6, 7 e 8 maggio. Quest’ultima volta, nell’asilo nido Mameli a Trastevere, perché si è riscontrata la presenza di sole 3 educatrici per 50 bambini, con un "fuori rapporto" di 32 bambini (il rapporto è di un’educatrice a sei, ndr). «Sono tra i papà "richiamati", e lo trovo uno scandalo –protesta un genitore, mentre esce dal nido con i suoi tre bimbi albraccio – la scorsa settimana mi hanno telefonato due volte, una non ero rintracciabile e l’altra sono arrivato in ritardo. A Pasqua il nido ha chiuso dieci giorni, per i ponti ci arrangiamo, ma dov’è il servizio pubblico?». Katia arranca col passeggino lungo la salita di via Mameli, sotto il sole delle tre: «Mi hanno richiamata due volte per ritirare mio figlio alle 14 anziché alle 16, per fortuna ho lo studio in zona. A parte la retta, 300 euro al mese per il tempo pieno, questo provvedimento è grave perché interrompe il ciclo di sonno dei bimbi: l’ultima volta erano tutti addormentati e alcuni, non ancora vestiti, sono stati spostati in altre sezioni perché i genitori non potevano riprenderli». Tra i papà più arrabbiati c’è Alessandro Lisci: «Per noi è un disservizio doppio: oltre a dover abbandonare l’ufficio, mia moglie sta per partorire.Ho chiesto un giustificativo, sia per il datore di lavoro che per chiedere un risarcimento della quota,manonmi èstato fornito». La Consulta degli asili nido del centro storico ha chiesto un incontro urgente in Campidoglio. «Quando il numero dei bimbi è troppo squilibrato rispetto agli educatori e si determina una situazione di pericolo, il Municipio è costretto a farli venire a prendere anzitempo – spiega l’assessore alla Scuola, Sabrina Alfonsi – chiediamo al Comune di prendere misure di reclutamento straordinarie, come consentire al Municipio di fare un bando per riaprire le graduatorie delle supplenze, utilizzando le idonee che hanno vinto il concorso».
13 maggio 2009 - Il Giornale di Vicenza
LA EDERLE 2. Reazioni alla proposta di Variati
Base Usa, un coro di no dai comitati a via Aldo Moro
Il Presidio boccia l’ipotesi Cattaneo: «Non è credibile»
Vicenza - Costruire la Ederle 2 in via Aldo Moro? No, grazie. L’offerta del sindaco Achille Variati agli americani per fermare il cantiere del Dal Molin e trasferirlo accanto alla Ederle 1 non convince il Presidio permanente. Tutt’altro.
«Il patto che Variati ha stretto con la città prima del ballottaggio che lo ha eletto sindaco - si legge in un comunicato - non prevede la riduzione del danno per la realizzazione della nuova base statunitense, bensì la tutela della città; e, come dichiara lo stesso sindaco, qualunque ubicazione sarebbe dannosa rispetto alle aspirazioni della città del Palladio. Accettare la nuova base statunitense con un'altra localizzazione significherebbe abbassare la testa di fronte alle autoritarie imposizioni del Governo abbandonando le ragioni della comunità vicentina».
«Vicenza - proseguono i No base del Presidio - ha diritto a una Valutazione d’impatto ambientale non solo sulla tangenziale ma anche sul progetto statunitense; così come i cittadini hanno il diritto di conoscere cosa sta avvenendo all’interno del Dal Molin: il sindaco dovrebbe battersi perché tecnici autorevoli possano ispezionare l'area dove stanno avvenendo palesi illegalità». Ancora più esplicito Germano Raniero della sigla sindacale Rdb-Cub: «Ricominciamo a prendere in mano la lotta senza più deleghe alle varie figure istituzionali di maggioranza, di opposizione o di finta opposizione».
Roberto Cattaneo, leader del comitato Sì Dal Molin, critica il sindaco per l’affondo ai suoi predecessori, accusati di non aver patrocinato con sufficiente convinzione la tesi di via Moro: «Ci chiediamo perché il sindaco insista in un atteggiamento che reca solo divisione e tensione in città, quando sa meglio di tutti noi che il treno che lui pretende oggi di prendere è già partito da un bel pezzo nonostante tutte le sue prese di posizione contrarie. Quale interesse, naturalmente politico, lo spinge ad perseguire una strada così inutile ? Il sindaco se la prende con i suoi predecessori, ma sbaglia»
«Tenta di apparire quale mediatore tra le parti in contrapposizione e gli americani - prosegue Cattaneo - ma non è per niente un mediatore credibile perché non è sopra le parti. Oggi tira fuori dal cilindro il coniglio bianco di via Aldo Moro, imbastendo l'ennesima sceneggiata fatta di parole, parole, parole. Ma non è più credibile».
13 maggio 2009 - Strill.it
Lamezia: assemblea regionale CUB
Venerdì prossimo 15 maggio, a Lamezia Terme, alle ore 9,30 si svolgerà l'assemblea congressuale del sindacato CUB. L'assemblea regionale, che precede di una settimana l'assise nazionale prevista a Cattolica dal 22 al 24 maggio p.v., è stata preceduta da numerose assemblee congressuali sui posti di lavoro che hanno eletto 110 delegati all'assemblea regionale di Lamezia. La fase congressuale celebrerà un momento storico per la Confederazione della CUB che trasformerà la propria struttura per favorire la costituzione di un'unica organizzazione che rappresenterà tutto il sindacalismo di base.
13 maggio 2009 - Il Sussidiario
ALITALIA/ Cub e Sdl protestano a Fiumicino
Manifestazione di protesta di un gruppetto di cassintegrati e sindacalisti delle organizzazioni autonome Cub e Sdl questa mattina all'aeroporto di Fiumicino davanti alla sede Alitalia, dove sta per cominciare la conferenza stampa dei vertici aziendali insieme con i rappresentati degli enti locali. Due lunghi striscioni, reduci delle lunghe proteste che avevano caratterizzato la nascita di Alitalia-Cai, sono stati stesi davanti alla palazzina della sala Verri, che peraltro Roberto Colaninno e Rocco Sabelli hanno dribblato passando per una entrata secondaria. I manifestanti, poco più di una decina, si sono poi spostasti davanti alla porta della sala Verri urlando slogan.
13 maggio 2009 - VignaClaraBlog
XX Municipio: asili nidi aperti anche a Luglio
Aperte le iscrizioni per il periodo estivo ma nel frattempo il 18 maggio il personale scende in sciopero perche’ insufficiente.
Roma - Il sito del XX Municipio informa i cittadini che per venire incontro alle esigenze estive delle famiglie e’ possibile richiedere un’iscrizione extra per l’intero mese di Luglio o frazione dello stesso. Le domande saranno accolte da giovedi’ 14 Maggio fino a mercoledi’ 10 Giugno presso l’Ufficio Scuola, Via Carlo Poma 9 il lunedi’ e mercoledi’ dalle 8.30 alle 12.30 ed il martedi’ e giovedi’ dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16.30.
A fronte di tale disponibilita’ estiva del XX, così come di altri Municipi della capitale, la RdB-CUB del Comune di Roma ha invece proclamato uno sciopero del personale addetto agli asili nido per il 18 Maggio con l’obiettivo di accendere i riflettori sul progressivo depauperamento del servizio pubblico e sul numero degli addetti che pare essere insufficiente al numero dei bambini iscritti: ciò comporta un aggravio dei carichi di lavoro non adeguatamente retribuiti visto il blocco delle trattative sindacali sul rinnovo del contratto. Il 18 maggio si terra’ quindi un corteo, con partenza alle 15 da Piazza Bocca della Verità, al quale la RdB-CUB invita nonni, genitori e bambini. Stranamente Il sito web del Comune non fa alcuna menzione di tale sciopero, a differenza ad esempio di quello dei mezzi pubblici. E’ una manovra di oscuramento? Caterina Fida, rappresentante RdB per i nidi romani, l’ha così definita dichiarando che "il Comune sta mettendo in atto una vera e propria manovra di oscuramento, sia dello sciopero che della manifestazione cittadina, mentre avrebbe un preciso obbligo di dare al riguardo informazioni all’utenza. Allo stesso modo il Comune tace delle oltre 7.000 domande per un posto al nido rimaste insoddisfatte : evidentemente il sindaco ha scarsa considerazione del personale e degli utenti di questi servizi".
13 maggio 2009 - Il Secolo XIX
la commissione di garanzia
«Illegittimo lo sciopero Acts proclamato per il 18 maggio»
di Stefania Mordeglia
Savona - Colpo di scena nella vicenda Acts. La Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali ha dichiarato illegittimo lo sciopero previsto per il 18 maggio. Questa la motivazione in relazione alla protesta annunciata l'8 maggio dalle segreterie provinciali Filt-Cigl, Fit-Cisl,Uil-Trasporti, Faisa-Cisal e Cub Trasporti di Savona riguardante il personale dell'Acts Spa e Acts linea di Savona: "violazione del mancato rispetto della regola di rarefazione oggettiva". In considerazione al fatto che è stato proclamato in precedenza lo sciopero nazionale di 24 ore per il 15 maggio da Cub Trasporti, Cobas e da altre organizzazioni sindacali.
L'8 maggio il personale dell'Acts ha annunciato di fermarsi lunedì 18 per quattro ore (dalle 10,15 alle 14,15) per protestare contro le violazioni contrattuali per quanto riguarda straordinari, riposi settimanali, ferie, orario di lavoro massimo giornaliero, prestazioni di guida continuativa, oltre al mancato ripristino degli organici e il riallineamento dei dipendenti ex Service.
La rottura definitiva con l'azienda era arrivata mercoledì scorso al tavolo ufficiale con la presidenza Acts, ma l'ultima barriera alla fermata è caduta il 7 maggio davanti al prefetto Nicoletta Frediani, davanti alla quale le parti in causa si sono incontrate per la conciliazione. Il fallimento della trattativa ha portato alla logica conseguenza dello sciopero.
La dichiarazione di illegittimità della Commissione di garanzia ha lasciato a bocca aperta le organizzazioni sindacali.
«Ma non è possibile - si stupisce Barbara Delbuono, segretaria della Filt-Cigl - temo che la Commissione di garanzia si stia sbagliando: Cub Trasporti a livello provinciale non ha aderito allo sciopero nazionale proprio per poter partecipare a questo locale. C'è un problema di prassi. Fare uno sciopero diventa sempre più difficile».
La sindacalista ricorda le principali motivazioni alla base dello sciopero: la carenza di organico e la mancata equiparazione del regime contrattuale fra i vecchi e i nuovi assunti. «Ci sembra doverosa un'armonizzazione delle condizioni fra il personale: tutti gli autisti fanno lo stesso numero di ore, perché ci devono essere differenze nel trattamento economico e nei giorni di riposo?» si chiede Barbara Delbuono.
«Abbiamo cinque giorni per decidere che cosa è possibile fare. Adesso la questione passa a Cub Trasporti. Tocca a loro decidere»è la reazione di Roberto Speranza, segretario provinciale della Fit-Cisl.
13 maggio 2009 - Il Messaggero
Abruzzo. Speranze di stabilizzazione ridotte al lumicino per i precari della Asl...
di LUCIANO TROIANO
Abruzzo - Speranze di stabilizzazione ridotte al lumicino per i precari della Asl. E' quello che ha lasciato capire il commissario governativo per il rientro del debito Gino Redigolo al termine dell'incontro con una delegazione di precari del sindacato Cobas-Rdb. «Abbiamo chiesto che fine hanno fatto i nove milioni delle progressioni e gli altri quaranta milioni arrivati con il decreto sul terremoto - ha domandato Mario Frittelli del Cobas-Rdb - Redigolo ci ha risposto che i nove milioni non conteggiati a causa di errori contabili negli anni passati sono andati persi, mentre gli altri quaranta sono già stati spesi». In che modo e per cosa, però, non è stato detto. Nel frattempo si avvicina a grandi passi luglio, mese in cui entrerà in vigore la legge Brunetta sui precari, che prevede la possibilità di stabilizzare solo i lavoratori in servizio fino allo scorso settembre.
Oggi i precari incontreranno l'assessore regionale alla sanità Lanfranco Venturoni per fare un punto della situazione ma c'è il rischio che non venga fuori nessuna novità anche perché Venturoni dovrà dedicare attenzione anche ai lavoratori delle strutture sanitarie gestiti dai religiosi dove sono scattati ben 150 licenziamenti.
«Chiederemo a Venturoni - aggiunge Frittelli che nella mattinata di ieri ha organizzato un sit in di protesta proprio davanti la sede dell'assessorato - che almeno sponsorizzi con il ministro della Funzione Pubblica la stabilizzazione di quei precari, e si tratta di poche decine, che sono in servizio da anni e che hanno tutti i requisiti in regola». Difficile, però che dal ministero arrivi un via libera che costituirebbe un precedente anche per le altre regioni che hanno i conti della sanità disastrati ed a questo quadro a tinte fosche si aggiunge pure il fatto che l'Abruzzo è tra quelle regioni che hanno continuato a sforare i conti nonostante gli impegni presi con il Governo. A fare i conti con i precari lasciati a casa, però, sono gli utenti. Nell'ospedale di Pescara, oltre all'arrivo dell'estate, con la popolazione di riferimento che passa da 150mila persone a oltre 300mila, si fanno i conti anche con l'aumento di utenti aquilani che hanno scelto di rimanere sulla costa: sono circa quindicimila ed all'ospedale già se ne sono accorti. I reparti più colpiti dalla mancanza di personale sono, oltre al Cup, per il quale è in arrivo una riforma che cambierà radicalmente modi di prenotazione e pagamento, il pronto soccorso con una media di 300 prestazioni al giorno, la neonatologia, psichiatria e geriatria. Una situazione che la Direzione Generale ha deciso di affrontare. Già ieri mattina il direttore generale Claudio D'Amario ha fatto il punto della situazione con i tre direttori sanitari di Pescara, Penne e Popoli. Al termine dell'incontro è stato dato il via libera al bando di mobilità per sessanta infermieri che potranno prendere servizio al Santo Spirito già da fine mese e questo permetterebbe di disporre, tra un paio di settimane, di ben venti infermieri di più per ogni turno nei vari reparti: di questi tempi e con l'estate alle porte si tratta veramente di personale prezioso.
13 maggio 2009 - La Stampa
Trasporti
Illegittimo sciopero Acts del 18 maggio
Savona - E’ stato dichiarato illegittimo lo sciopero dell’Acts proclamato per lunedì 18 maggio. Lo ha deciso la Commissione di garanzia sull’attuazione della legge sullo Sciopero in qulli che sono considerati servizi pubblici essenziali. Lo sciopero, che avrebbe dovuto riguardare il personale di Acts Spa e Linea, secondo la commissione non avrebbe rispettato la «regola di rarefazione oggettiva», che impone agli scioperi una certa distanza l’uno dall’altro. La violazione è dovuta al fatto che Cub Trasporti e Cobas avevano già annunciato uno sciopero nazionale di 24 ore per venerdì 15 maggio.
12 maggio 2009 - Dire
PA. ROMAGNOLI (RDB-CUB): BRUNETTA MENTE SU TAGLI A SALARIO
BASTA LEGGERSI ARTIC.67 DI LEGGE 133
(DIRE) Roma, 12 mag. - Parla di "un'affermazione smentita dai fatti" Luigi Romagnoli della Rdb-Cub Pubblico impiego, riferendosi al ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta, che ieri, a Roma al convegno per l'inaugurazione del ventesimo Forum Pa., ha detto "di non aver tagliato il salario dei pubblici dipendenti, ma di voler premiare i piu' meritevoli". Secondo Romagnoli, infatti, "basta andare a leggersi l'art. 67 della legge 133 del 2008 e verificare ancora oggi la difficolta' delle amministrazioni pubbliche a definire l'incentivazione per la produttivita' del 2009". "Quando, forzando il protocollo prestabilito- continua l'esponente della Rdb-Cub- ho chiesto al ministro se era vero che la legge 133 avesse decurtato il salario accessorio dei lavoratori pubblici, la sua risposta e' stato un secco no. A questo punto- conclude- o il ministro ha mentito, e in un Paese democratico dovrebbe rassegnare le dimissioni, oppure non ci sono tagli, e allora le amministrazioni dovrebbero immediatamente mettere a disposizione della contrattazione i fondi necessari a pagare gli incentivi nel 2009".
SCUOLA. RDB-CUB: LUNEDI' SCIOPERO NIDI E SERVIZI COMUNALI
CORTEO ALLE 15 DA PIAZZA BOCCA DELLA VERITÀ
(DIRE) Roma, 12 mag. - La Rdb-Cub del Comune di Roma ha proclamato uno sciopero di tutto il personale dei nidi per l'intera giornata di lunedi' 18 maggio "per richiamare l'attenzione di tutta la citta' sul progressivo svilimento di questo servizio di primaria importanza, sulla costante riduzione di personale rispetto al numero di bambini e sulla progressiva esternalizzazione del servizio". E' previsto inoltre lo sciopero di un'ora per tutte le altre categorie di personale, "per evidenziare il grave disagio derivante dall'aumento dei carichi di lavoro, dal mancato pagamento di competenze arretrate e da un sostanziale blocco delle trattative sindacali che lascia in sospeso temi come il rinnovo contratto decentrato, la definizione di un sistema di progressione di carriera, il piano assunzionale". Per lo stesso giorno la Rdb-Cub ha indetto un corteo cittadino aperto a bambini e bambine, genitori, nonni e nonne, che partira' da piazza Bocca della Verita' alle 15. "Nessun segnale di apertura giunge da parte dell'amministrazione- dichiara Caterina Fida, rappresentante Rdb per i nidi romani- che oltretutto sta mettendo in atto una vera e propria manovra di oscuramento, sia dello sciopero che della manifestazione cittadina, mentre avrebbe un preciso obbligo di dare al riguardo informazioni all'utenza". Incalza la sindacalista: "Persino sul sito del Comune si segnala l'imminente sciopero dei trasporti, ma di quello dei nidi non viene data informazione. Allo stesso modo si tace delle oltre 7.000 domande per un posto al nido rimaste insoddisfatte: evidentemente il sindaco ha scarsa considerazione del personale e degli utenti di questi servizi". Conclude Fida: "La risposta piu' eloquente a questo atteggiamento sara' dato dalla grande mobilitazione del 18 maggio, che vedra' insieme lavoratori e utenti di questo servizio e alla quale sono state invitate tutte le forze politiche cittadine".
LAVORO. RDB-CUB CRI: COMMISSARIO ROCCA DISATTENDE IMPEGNI PRESI
COMPORTAMENTO INQUALIFICABILE, RICORREREMO A SCIOPERO DI 2 GIORNI
(DIRE) Roma, 12 mag. - "Il Commissario straordinario per la Croce rossa Francesco Rocca disattende le aspettative dei lavoratori precari. Ad oggi, infatti, non ha ancora formalizzato la richiesta del tavolo congiunto con i referenti istituzionali per una soluzione della vicenda precari Cri, richiesta per la quale si era impegnato dopo lo sciopero attuato lo scorso 4 maggio". Lo denuncia la Rdb-Cub, specificando di ritenere "tale comportamento inqualificabile e offensivo nei confronti dei lavoratori, i quali sono cosi' costretti ad ulteriori e piu' incisive iniziative per una definitiva risoluzione della vertenza" e annunciando un nuovo sciopero di due giorni, con un presidio h24, di cui verranno quanto prima comunicati data e luogo.
12 maggio 2009 - Apcom
Lazio/ Roma, Cub-Rdb:Sciopero del personale dei nidi il 18 maggio
"Contro il progressivo svilimento del servizio"
Roma, 12 mag. (Apcom) - Sciopero di tutto il personale dei nidi di Roma. Lo annuncia in una nota la RdB-Cub del Comune di Roma per l'intera giornata del prossimo 18 maggio, "per richiamare l'attenzione di tutta la città sul progressivo svilimento di questo servizio di primaria importanza, sulla costante riduzione di personale rispetto al numero di bambini e sulla progressiva esternalizzazione del servizio". E' previsto inoltre, fa sapere la sigla sindacale, lo sciopero di un'ora per tutte le altre categorie di personale, "per evidenziare il grave disagio derivante dall'aumento dei carichi di lavoro, dal mancato pagamento di competenze arretrate e da un sostanziale blocco delle trattative sindacali che lascia in sospeso temi come il rinnovo contratto decentrato, la definizione di un sistema di progressione di carriera, il piano assunzionale". Per lo stesso giorno la RdB-CUB ha indetto un corteo cittadino aperto a bambini e bambine, genitori, nonni e nonne, che partirà da piazza Bocca della Verità alle ore 15. "Nessun segnale di apertura giunge da parte dell'amministrazione - sottolinea Caterina Fida, rappresentante RdB per i nidi romani - che oltretutto sta mettendo in atto una vera e propria manovra di oscuramento, sia dello sciopero che della manifestazione cittadina, mentre avrebbe un preciso obbligo di dare al riguardo informazioni all'utenza. Persino sul sito del Comune - aggiunge - si segnala l'imminente sciopero dei trasporti, ma di quello dei nidi non viene data informazione. Allo stesso modo si tace delle oltre 7mila domande per un posto al nido rimaste insoddisfatte: evidentemente il sindaco ha scarsa considerazione del personale e degli utenti di questi servizi. La risposta più eloquente a questo atteggiamento - conclude Fida - sarà dato dalla grande mobilitazione del 18 maggio, che vedrà insieme lavoratori e utenti di questo servizio e alla quale sono state invitate tutte le forze politiche cittadine".
12 maggio 2009 - Omniroma
COMUNE, RDB-CUB: IL 18 SCIOPERO NIDI E ALTRI SERVIZI COMUNALI
(OMNIROMA) Roma, 12 mag - «La Rdb-Cub del Comune di Roma ha proclamato uno sciopero di tutto il personale dei nidi per l'intera giornata il prossimo 18 Maggio per richiamare l'attenzione di tutta la città sul progressivo svilimento di questo servizio di primaria importanza, sulla costante riduzione di personale rispetto al numero di bambini e sulla progressiva esternalizzazione del servizio. È previsto inoltre lo sciopero di un' ora per tutte le altre categorie di personale, per evidenziare il grave disagio derivante dall'aumento dei carichi di lavoro, dal mancato pagamento di competenze arretrate e da un sostanziale blocco delle trattative sindacali che lascia in sospeso temi come il rinnovo contratto decentrato, la definizione di un sistema di progressione di carriera, il piano assunzionale. Per lo stesso giorno la Rdb-Cub ha indetto un corteo cittadino aperto a bambini e bambine, genitori, nonni e nonne, che partirà da Piazza Bocca della Verità alle 15». Lo comunica, in una nota, Rdb-Cub. «Nessun segnale di apertura giunge da parte dell'amministrazione - dichiara Caterina Fida rappresentante Rdb per i nidi romani - che oltretutto sta mettendo in atto una vera e propria manovra di oscuramento, sia dello sciopero che della manifestazione cittadina, mentre avrebbe un preciso obbligo di dare al riguardo informazioni all'utenza. Persino sul sito del Comune si segnala l'imminente sciopero dei trasporti, ma di quello dei nidi non viene data informazione. Allo stesso modo si tace delle oltre 7.000 domande per un posto al nido rimaste insoddisfatte: evidentemente il sindaco ha scarsa considerazione del personale e degli utenti di questi servizi. La risposta più eloquente a questo atteggiamento sarà dato dalla grande mobilitazione del 18 maggio, che vedrà insieme lavoratori e utenti di questo servizio e alla quale sono state invitate tutte le forze politiche cittadine».
12 maggio 2009 - Asca
ROMA/COMUNE: RDB-CUB, 18 MAGGIO SCIOPERO PERSONALE NIDI
(ASCA) - Roma, 12 mag - La RdB-CUB del Comune di Roma ha proclamato uno sciopero di tutto il personale dei nidi per l'intera giornata il prossimo 18 Maggio per richiamare l'attenzione di tutta la citta' ''sul progressivo svilimento di questo servizio di primaria importanza, sulla costante riduzione di personale rispetto al numero di bambini e sulla progressiva esternalizzazione del servizio''. E' previsto inoltre lo sciopero di 1 ora per tutte le altre categorie di personale, per evidenziare ''il grave disagio derivante dall'aumento dei carichi di lavoro, dal mancato pagamento di competenze arretrate e da un sostanziale blocco delle trattative sindacali che lascia in sospeso temi come il rinnovo contratto decentrato, la definizione di un sistema di progressione di carriera, il piano assunzionale''. Per lo stesso giorno la RdB-CUB ha indetto un corteo cittadino aperto a bambini e bambine, genitori, nonni e nonne, che partira' da Piazza Bocca della Verita' alle ore 15.00. ''Nessun segnale di apertura giunge da parte dell'amministrazione - dichiara Caterina Fida rappresentante RdB per i nidi romani - che oltretutto sta mettendo in atto una vera e propria manovra di oscuramento, sia dello sciopero che della manifestazione cittadina, mentre avrebbe un preciso obbligo di dare al riguardo informazioni all'utenza''. ''Persino sul sito del Comune - aggiunge la sindacalista - si segnala l'imminente sciopero dei trasporti, ma di quello dei nidi non viene data informazione. Allo stesso modo si tace delle oltre 7.000 domande per un posto al nido rimaste insoddisfatte: evidentemente il sindaco ha scarsa considerazione del personale e degli utenti di questi servizi''. ''La risposta piu' eloquente a questo atteggiamento - conclude Fida - sara' dato dalla grande mobilitazione del 18 maggio, che vedra' insieme lavoratori e utenti di questo servizio e alla quale sono state invitate tutte le forze politiche cittadine''.
12 maggio 2009 - Adnkronos
LAZIO: COTRAL, VENERDÌ SCIOPERO DALLE 8.30 ALLE 17 E DALLE 20 FINO A FINE SERVIZIO
Roma, 12 mag. (Adnkronos) - La Cotral Spa, a seguito della proclamazione dello sciopero indetto dalla O.s. sdl, in attuazione dello sciopero nazionale delle Oo.Ss. Cub T./Cobas/Slai e Cobas/sdl, rende noto che venerdì prossimo il personale si asterrà dal lavoro dalle ore 8.30 alle ore 17.00 e dalle ore 20.00 a fine servizio. I bus extraurbani sospenderanno le corse dai capolinea dalle ore 8.30 alle ore 17.00 e dalle ore 20.00 a fine servizio per riprendere il lavoro al termine dello sciopero con le partenze dei bus dalle rimesse di appartenenza. Il personale addetto alla verifica sciopererà con le stesse modalità dell'esercizio. Per tutti i lavoratori degli uffici, degli impianti fissi e per tutto il personale non indicato, lo sciopero avverrà invece per l'intero turno. Sono esclusi dallo sciopero gli addetti ai centralini telefonici, i guardiani e gli addetti alla portineria.
TRASPORTI: COMMISSIONE GARANZIA, ILLEGITTIMO SCIOPERO ACTS SAVONA DEL 18 MAGGIO
Genova, 12 mag. - (Adnkronos) - È illegittimo lo sciopero del personale di Acts, l'azienda savonese per i trasporti pubblici, proclamato dalle segreterie provinciali Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, FaisaCisal e Cub Trasporti di Savona per il 18 maggio. Lo ha stabilito la Commissione di Garanzia dell'Attuazione della Legge sullo Sciopero nei Servizi Pubblici Essenziali, secondo quanto comunica Acts. La Commissione precisa che lo sciopero, riguardante il personale di Acts spa e Acts linea, non rispetta la regola della rarefazione oggettiva, essendo previsto a distanza di tempo tropo breve dallo sciopero nazionale di 24 ore proclamato per il 15 maggio da Cub Trasporti, Cobas e altre organizzazioni.
12 maggio 2009 - Il Foglietto Usi RdB Ricerca
E' DISPONIBILE, su www.usirdbricerca.it , IL NUMERO 17 - Anno VI
DEL SETTIMANALE on line DI INFORMAZIONE SINDACALE DAL MONDO DELLA RICERCA
In questo numero:
* Manuela Arata alla testa del suo team forma in sei giorni i manager del Cnr
* Rete Ventures, società poco nota nel Cnr
* Tra vizi privati e pubbliche virtù
* Brunetta è pronto a distruggere la P.A.
* Oggi la Corte dei conti esamina il ccnl della Ricerca
* Il Foglietto "chiude" gli studi privati all'Istat
* Il governo non vede l'ora di espellere i precari
* L'ex presidente dell'Asi si candida alle europee
12 maggio 2009 - Corriere.it
SCUOLA DELL'INFANZIA
Lunedì bambini a casa: sciopero nei nidi comunali della Capitale
Il sindacato invita: piccoli in corteo con nonni e genitori. E denuncia: 7 mila domande inevase, servizio in crisi
Roma - Bambini a casa il 18 maggio. I piccoli che frequentano i nidi comunali di Roma non potranno andare «a scuola». In compenso potranno, accompagnati da genitori e nonni, partecipare al corteo che partirà da piazza Bocca della Verità alle 15. Li hanno invitati gli stessi sindacati che hanno deciso di chiudere i nidi, lunedì prossimo, per protestare contro «la costante riduzione di personale rispetto al numero di bambini» e contro «la progressiva esternalizzazione del servizio». Insomma più nidi privati e meno insegnanti pubblici. E' sciopero, dunque, di tutto il personale dei nidi.
PERSONALE IN AGITAZIONE - «La Rdb-Cub del Comune di Roma ha proclamato uno sciopero di tutto il personale dei nidi per l'intera giornata il 18 maggio» anche per «richiamare l'attenzione di tutta la città sul progressivo svilimento di questo servizio di primaria importanza». È previsto anche lo sciopero di un'ora per tutte le altre categorie di personale, per evidenziare «il grave disagio derivante dall'aumento dei carichi di lavoro, dal mancato pagamento di competenze arretrate e da un sostanziale blocco delle trattative sindacali che lascia in sospeso temi come il rinnovo contratto decentrato, la definizione di un sistema di progressione di carriera, il piano di assunzioni».
UNA MARCIA COLORATA - Per lo stesso giorno i sindacati vorrebbero organizzare una colorata marcia di protesta: la Rdb-Cub ha indetto un corteo cittadino invitando a partecipare bambini e bambine, genitori, nonni e nonne. «Si partirà da piazza Bocca della Verità alle 15». Nel frattempo, sostengono i delegati dei lavoratori, «dall'amministrazione non sembra giungere alcun segnale di apertura», come spiega Caterina Fida, rappresentante Rdb per i nidi romani. E il sindacato accusa il Campidoglio di voler oscurare sia lo sciopero sia la manifestazione cittadina, «mentre avrebbe un preciso obbligo di dare al riguardo informazioni all'utenza: persino sul sito del Comune si segnala l'imminente sciopero dei trasporti, ma non quello dei nidi». Allo stesso modo, sostengono i dipendenti, «si tace delle oltre 7.000 domande per un posto al nido rimaste insoddisfatte: evidentemente il sindaco ha scarsa considerazione del personale e degli utenti di questi servizi».
12 maggio 2009 - Repubblica.it
Asili nido, sciopero, nonni e bimbi in corteo
"La Rdb-Cub del Comune di Roma ha proclamato uno sciopero di tutto il personale dei nidi per l'intera giornata il prossimo 18 Maggio per richiamare l'attenzione di tutta la città sul progressivo svilimento di questo servizio di primaria importanza, sulla costante riduzione di personale rispetto al numero di bambini e sulla progressiva esternalizzazione del servizio. E' previsto inoltre lo sciopero di un' ora per tutte le altre categorie di personale, per evidenziare il grave disagio derivante dall'aumento dei carichi di lavoro, dal mancato pagamento di competenze arretrate e da un sostanziale blocco delle trattative sindacali che lascia in sospeso temi come il rinnovo contratto decentrato, la definizione di un sistema di progressione di carriera, il piano assunzionale. Per lo stesso giorno la Rdb-Cub ha indetto un corteo cittadino aperto a bambini e bambine, genitori, nonni e nonne, che partirà da Piazza Bocca della Verità alle 15". "Nessun segnale di apertura giunge da parte dell'amministrazione - dichiara Caterina Fida rappresentante Rdb per i nidi romani - che oltretutto sta mettendo in atto una vera e propria manovra di oscuramento, sia dello sciopero che della manifestazione cittadina, mentre avrebbe un preciso obbligo di dare al riguardo informazioni all'utenza. Persino sul sito del Comune si segnala l'imminente sciopero dei trasporti, ma di quello dei nidi non viene data informazione. Allo stesso modo si tace delle oltre 7.000 domande per un posto al nido rimaste insoddisfatte: evidentemente il sindaco ha scarsa considerazione del personale e degli utenti di questi servizi. La risposta più eloquente a questo atteggiamento sarà dato dalla grande mobilitazione del 18 maggio, che vedrà insieme lavoratori e utenti di questo servizio e alla quale sono state invitate tutte le forze politiche cittadine".
12 maggio 2009 - Liberazione
Durante una protesta Roma, le ingiurie dell'assessore alla casa
di Daniele Nalbone
Roma - Show dell'assessore alla Casa, Alfredo Antoniozzi ieri in Campidoglio contro chi protestava sull'emergenza abitativa. E questo mentre all'Altare della Patria un ragazzo afgano, richiedente asilo, ha minacciato di gettarsi nel vuoto pur di non essere rimpatriato.
«Forza buffoni, salite!» ha urlato Antoniozzi rivolgendosi alle duecento persone che dalle 12 assediavano il Campidoglio. «Siete i soliti sobillatori», ha continuato.«Come sempre prendete in giro la povera gente e la portate in piazza. I cittadini per bene vogliono pagare per avere una casa, voi volete occuparle. Vergognatevi!!! Siete dei ladri che rubano ai poveri».
«Dopo queste parole chiediamo le immediate dimissioni di Antoniozzi» commentano Giuseppe Carroccia, segretario della federazione romana Prc-Se e Franco Pallone, responsabile casa della segreteria. Inaccettabile attaccare chi denuncia la gravità della situazione a Roma: «per questo ci siamo incatenati alla statua di Marco Aurelio, per sottolineare come l'emergenza abitativa in città è tutto altro che risolta come dichiara invece il sindaco sui manifesti: sono oltre 40mila le domande inevase per assegnazione di casa popolare, oltre 10mila le famiglie che usufruiscono del bonus casa, 6 mila le sentenze di sfratto pronunciate nei tribunali». Dopo l'incredibile sfuriata di Antoniozzi, i movimenti hanno indetto un'assemblea pubblica alle 17 sotto la statua di Marco Aurelio in cui è stato deciso di presidiare il Campidoglio ad oltranza. Paolo Di Vetta di Asia Rdb: «Ad Antoniozzi diciamo che ci rivedremo in città durante la sua campagna elettorale».
12 maggio 2009 - La Nuova Venezia
Cub Trasporti: un’ora di sciopero per solidarietà all’Abruzzo
Venezia - Cub Trasporti ha proclamato per oggi un’ora di sciopero per quanto riguarda le biglietterie di Vela e i distaccati Actv. Un’astensione però virtuale, «che trova le sue motivazioni nel problema degli organici e della stabilizzazione dei precari - scrive il sindacato - la messa a norma delle biglietterie e le condizioni di lavoro in base alla Legge 626, fino a toccare i temi della maggiorazione dei buoni pasto a disposizione dei dipendenti e anche quella delle indennità domenicali». Questioni che non sono nuove come rivendicazioni che la Cub Trasporti avanza nei confronti di Actv. «Questa azione di sciopero virtuale, oltre che essere decisa per un gesto di solidarietà a favore della popolazione terremotata dell’Abruzzo - ribadisce Rdb Cub a firma del segretario Giampietro Antonini - è stata promossa con l’intento di dimostrare che non si sciopera per convenienze personali dei lavoratori».
12 maggio 2009 - La Nuova Sardegna
ARST/VENERDÌ
Rdb e Css aderiscono allo sciopero per il rinnovo del contratto
CAGLIARI - Disagi in vista per chi viaggia sui mezzi dell’Arst: i sindacati Rdb-Cub trasporti e Fts-Css aderiranno allo sciopero nazionale proclamato per venerdì 15 maggio e molte corse rischiano di conseguenza la cancellazione nell’arco dell’intera giornata. In linea con le norme, i mezzi dell’azienda dei trasporti pubblici viaggeranno regolarmente dalle 6 alle 9.30 e dalle 13.30 alle 16.
Lo sciopero è stato deciso per dare sostegno alla vertenza per il rinnovo del contratto nazionale degli autoferrotranvieri.
12 maggio 2009 - Radio Città Aperta
Emergenza casa: i movimenti in Campidoglio, chiedono il blocco reale degli sfratti e le dimissioni dell’assessore Antoniozzi
di Marco Santopadre
Roma - «Le case ci stanno, perché non ce le danno?», con questo slogan, da stamattina, alcune centinaia di attivisti aderenti a Rap - Inquilini resistenti, Comitato obiettivo casa, Coordinamento dei residence, assessorato popolare contro la crisi abitativa, Coordinamento cittadino di lotta per la casa, Blocchi precari metropolitani e Asia-RdB stanno manifestando in piazza del Campidoglio per chiedere il blocco generalizzato degli sfratti che comprenda anche la morosità. «Centinaia di famiglie vivono con la mannaia dello sfratto esecutivo – hanno detto i manifestanti - Vogliamo che questo sindaco e l'assessore ci dicano come intendono intervenire. L'assessore Antoniozzi ha parlato di 550 milioni di euro da utilizzare per l'acquisto di circa 600 alloggi per chi è in graduatoria con 10 punti: vorremmo sapere dove sono queste case e quando si procederà all'acquisto». Sempre in mattinata è stato occupato ma poi subito liberato dagli studenti della Sapienza in Onda l'ex-albergo abbandonato ‘Tre Api’ di vicolo del Piombo. «E' stata un'azione simbolica ma già da oggi annunciamo altre occupazioni per i prossimi giorni a cominciare dalle case vuote - hanno detto - ci stiamo anche preparando per il G8 che si terrà a Torino dal 17 al 19 maggio sull'università». I movimenti romani per il diritto alla casa che, da questa mattina, stanno manifestando in piazza del Campidoglio, hanno tenuto a partire dalle 17 di oggi un'assemblea pubblica proprio nella piazza antistante la sede del Comune. "Vogliamo dal sindaco - precisa Irene Di Noto dei Blocchi precari metropolitani - che assuma impegni concreti per risolvere l'emergenza abitativa nella capitale e che prenda le distanze dalle parole offensive che ci sono state rivolte dall'assessore Antoniozzi, di cui chiediamo le dimissioni'. L'assessore alla casa, Alfredo Antoniozzi, aveva incontrato in mattinata i manifestanti, e li aveva accusati di essere 'i soliti sobillatori': "Siete i soliti sobillatori che prendete in giro e portate in piazza la povera gente. I cittadini perbene vogliono pagare per la casa. Voi volete occuparla ai danni di quella gente perbene che sta in graduatoria. Vergognatevi, volete rubare ai poveri". Queste le parole di Antoniozzi che lasciando la piazza a fine mattinata è stato oggetto di insulti da parte dei manifestanti, che chiedono di incontrare il sindaco per ottenere la realizzazione di "un piano di edilizia popolare che risponda alle esigenze di 50 mila famiglie senza casa, ed il blocco degli sfratti annunciato dal prefetto e dal sindaco stesso e mai veramente realizzato", come ha dichiarato un esponente dell'Asia-Rdb. Ad inaugurare il blitz in piazza del Campidoglio questa mattina erano stati tre attivisti che si erano incatenati alla statua di Marco Aurelio, mentre poco dopo veniva diramato agli organi di stampa un comunicato congiunto delle varie realtà del movimento di lotta per la casa che affermava: "In risposta alle recenti dichiarazioni dell'Assessore alla casa Alfredo Antoniozzi in cui viene decretata per editto la fine dell'emergenza abitativa a Roma, questa mattina oltre cento famiglie di sfrattati e abitanti dei residence insieme ai movimenti di lotta per il diritto all'abitare si sono radunati in piazza del Campidoglio per denunciare la prosecuzione delle operazioni di sfratto nonostante l'impegno congiunto del sindaco Alemanno e del prefetto Pecoraro di bloccarle fino all'8 giugno e la totale assenza di qualunque impegno concreto in direzione di una soluzione dell'annoso problema dei residence privati lasciati al degrado insieme alle famiglie che li ospitano aventi diritto alla casa popolare. Ai cittadini che protestavano, l'assessore Antoniozzi ha risposto con intollerabile arroganza e disprezzo della loro condizione, evidentemente stizzito che la protesta potesse turbare il suo lavoro non di assessore alla casa ma di candidato di punta alle europee. Il presidio rimane dunque in piazza del Campidoglio in attesa del Consiglio comunale che si svolgerà oggi pomeriggio e chiama tutti a raccolta per un'assemblea pubblica da svolgersi alle 17 per chiedere con forza al sindaco Alemanno le dimissioni di Antoniozzi, una vera moratoria degli sfratti e una politica abitativa che cominci a dare risposte ai cittadini e non solo a proprietari delle aree e costruttori privati". "Sono diversi i casi - ha spiegato più tardi a Radio Città Aperta Angelo Fascetti, di Asia Rdb - di persone per le quali è stato eseguito lo sfratto, nonostante la sospensione annunciata dal prefetto. Il prefetto - spiega - non ha diramato alcun ordine scritto, per cui il blocco degli sfratti rimane affidato alla buona volontà dei commissariati. E alcuni dicono che in mancanza di un atto formale non posso fermare le azioni". "Siamo qui per dire - aggiunge - che siamo ancora in piena emergenza abitativa. Non è vero, come dice il sindaco Alemanno, che abbiamo superato la fase più grave. Siamo messi esattamente come un anno fa. Non basta occuparsi dei mille già sfrattati. Occorre - conclude - pensare anche alle altre 40mila famiglie romane che hanno bisogno di una casa". Era stata in mattinata la stessa associazione dei costruttori Acer, evidentemente per perorare la causa di una ulteriore edificazione selvaggia a prezzi di mercato, a riproporre i dati reali dell’emergenza abitativa a Roma: cinquantamila famiglie in grave disagio abitativo: 5.000 alloggiano in ricoveri di fortuna, 32.500 cercano una casa in locazione a canone sostenibile e 12.500 acquisterebbero un alloggio a prezzo convenzionato. Numeri che comprendono anche i 'nuovi poveri', cioè quelle famiglie a basso reddito che stanno entrando drammaticamente nella soglia della difficoltà, come le giovani coppie, gli anziani, i single ed i separati. Questa la situazione complessiva solo a Roma emersa nel corso della Tavola Rotonda organizzata dall'Acer sull'housing sociale.
12 maggio 2009 - Current
Roma: Protestano per la casa, per l'assessore Antoniozzi sono "BUFFONI E LADRI"
guarda il servizio
Roma - Ieri si è tenuta a Roma in Campidoglio una nuova protesta per il diritto alla casa e il blocco degli sfratti. Ma c'è stato l'inaspettato commento dell'Assessore Antoniozzi che sceso dopo diversi inviti dei manifestanti in piazza del Campidoglio ha chiamato gli stessi " Buffoni, Sobillatori, non che Ladri " rischiando di causare degli scontri all'interno della piazza tra manifestanti e polizia, il tutto mentre erano presenti anche diverse scolaresche in gita al Campidoglio. Un esponente di una Giunta Comunale che ha basato la sua campagna elettorale sulla sicurezza dovrebbe valutare meglio le sue azioni.
12 maggio 2009 - La Nazione
I sindacalisti: «Ma il vero spreco è la rottamazione dei dirigenti»
Firenze - «E' UNA VERGOGNA che si voglia togliere mille euro l'anno a dipendenti che, al massimo, guadagnano 1.500 euro il mese. Sono disgustato». Questo il commento di Stefano Cecchi (foto), delle Rdb Cub, a proposito della decisione del ministro Renato Brunetta di passare alla Corte dei Conti il fascicolo sui premi incentivanti erogati l'anno scorso a Palazzo Vecchio. La questione era stata sollevata qualche tempo fa dall'onorevole Gabriele Toccafondi. «E' vergognoso che Toccafondi, dall'alto dei suoi 18mila euro al mese, più benefit, si occupi dei premi incentivanti dei dipendenti comunali, che guadagnano due lire, quando nessuno si muove per evitare il vero spreco pubblico: le rottamazioni' dei dirigenti, che costano cifre esorbitanti. E che, nel caso di Palazzo Vecchio, sono costate fino a oggi 4 milioni e 300mila euro». Il meccanismo del premio che prevede come requisito minimo per riceverlo 70 giorni di lavoro l'anno non è, dunque, da rivedere? «E' bene chiarire risponde Cecchi che chi lavora 70 giorni prende solo la minima parte del premio». «Non solo aggiungono Paolo Becattini e Angelo Bassi, della segreteria Uil Fpl ma già dal 1998, per il Comune di Firenze, è stata introdotto un sistema di valutazione. Il premio, perciò, non è erogato solo in base alla presenza, ma anche alla produttività». «Riguardo ai costi del personale di Palazzo Vecchio, poi concludono è bene ricordare che negli ultimi 4 anni l'organico è sceso di 7-800 unità».
12 maggio 2009 - Roma Today
Nidi Comunali: il 18 maggio sciopero e manifestazione alla Bocca della Verità
Caterina Fida di Rdb Cub: "Nessun segnale d'apertura dall'amministrazione comunale. Oltretutto si sta mettendo in atto una vera e propria manovra di oscuramento, sia dello sciopero che della manifestazione"
Roma - Dopo la tregua durata un anno e la richiesta di dialogo ignorata, le rappresentanze di sindacali di base del Comune di Roma hanno deciso di proclamre uno sciopero di tutto il personale dei nidi per l’intera giornata. Accadrà il prossimo 18 Maggio. Obiettivo è quello di richiamare l’attenzione di tutta la città sul progressivo svilimento di questo servizio di primaria importanza, sulla costante riduzione di personale rispetto al numero di bambini e sulla progressiva esternalizzazione del servizio. E’ previsto inoltre lo sciopero di 1 ora per tutte le altre categorie di personale, per evidenziare il grave disagio derivante dall’aumento dei carichi di lavoro, dal mancato pagamento di competenze arretrate e da un sostanziale blocco delle trattative sindacali che lascia in sospeso temi come il rinnovo contratto decentrato, la definizione di un sistema di progressione di carriera, il piano assunzionale. Per lo stesso giorno la RdB-CUB ha indetto un corteo cittadino aperto a bambini e bambine, genitori, nonni e nonne, che partirà da Piazza Bocca della Verità alle ore 15.00. "Nessun segnale di apertura giunge da parte dell’amministrazione", dichiara Caterina Fida rappresentante RdB per i nidi romani, "che oltretutto sta mettendo in atto una vera e propria manovra di oscuramento, sia dello sciopero che della manifestazione cittadina, mentre avrebbe un preciso obbligo di dare al riguardo informazioni all’utenza". "Sul sito del Comune", spiega la Fida "si segnala l’imminente sciopero dei trasporti, ma di quello dei nidi non viene data informazione. Allo stesso modo si tace delle oltre 7.000 domande per un posto al nido rimaste insoddisfatte: evidentemente il sindaco ha scarsa considerazione del personale e degli utenti di questi servizi". "La risposta più eloquente a questo atteggiamento", conclude Caterina Fida, "sarà dato dalla grande mobilitazione del 18 maggio, che vedrà insieme lavoratori e utenti di questo servizio e alla quale sono state invitate tutte le forze politiche cittadine".
12 maggio 2009 - Corriere della Sera
Emergenza Manifestazione contro gli sfratti
Casa: è rottura tra Campidoglio e movimenti
Antoniozzi: «Agitatori di professione». Tensione. I manifestanti si sono incatenati al Marc’Aurelio, urlando slogan contro l’assessore e il sindaco Protesta Incatenati al piedistallo del Marc’Aurelio, così hanno manifestato i movimenti per la casa
di Ilaria Sacchettoni
«Non pensino di intimidirmi con insulti e minacce, occorre il rispetto della legalità» dice un Alfredo Antoniozzi particolarmente avverso a liturgie sindacali e lessico da negoziatore.
Il repentino cambio stagionale tra movimenti e Comune, risale a ieri, frutto - non si quanto temporaneo - di una giornata di protesta sulla piazza del Campidoglio, con i manifestanti incatenati al Marc’Aurelio che urlano contro l’assessore e candidato per il Pdl alle europee. Un botta e risposta con strascico pomeridiano fino in Prefettura e con i movimenti che chiedono al sindaco le dimissioni di Antoniozzi, una moratoria per gli sfratti e «una politica abitativa che dia risposte ai cittadini e non solo ai costruttori e proprietari ».
Ancora qualche settimana fa, sull’argomento delle nuove cubature, movimenti e assessore avevano trovato il modo di dialogare, ieri invece Antoniozzi parlava di «agitatori di professione»: «Sappiamo benissimo i metodi che usano per far numero alle manifestazioni utilizzando gli immigrati. Si devono vergognare, occupano le case e vogliono rubare ai poveri». Al mattino, all’Ara Pacis, costruttori (Acer) e amministratori avevano discusso di edilizia sociale a fronte dei grandi numeri dell’emergenza romana. Per i costruttori di Acer, sono «cinquantamila le famiglie in grave disagio abitativo». Nel frattempo, in Campidoglio, la protesta dei movimenti arruolava il Marco Aurelio, con tre dimostranti incatenati al monumento. «Ero appena stato al convegno sull’housing sociale e mi sento insultare da queste persone» protesta a sua volta Alfredo Antoniozzi. «Suscettibilità frutto della mancanza di risposte» sugerisce Paolo Di Vetta del Blocco Precario Metropolitano.
Ma l’assessore che fin qui aveva dialogato con i rappresentanti dei movimenti attorno ai tavoli prefettizi e comunali, tira dritto scoraggiando rivendicazioni, mentre i manifestanti continuano a denunciare l’esecuzione di sfratti. «Il blocco degli sfratti è affidato alla buona volontà dei singoli commissariati. Non basta occuparsi dei mille già sfrattati (le famiglie con dieci punti in graduatoria per una casa popolare, ndr) ma bisogna pensare anche alle altre 40mila famiglie senza alloggio» dice Angelo Fascetti di Asia Rdb. Sui numeri almeno costruttori e movimenti sembrano d’accordo. «Sono aumentate le esigenze dei cittadini: da una previsione dell'anno scorso per l'housing sociale di 30 mila alloggi siamo passati a 50 mila» afferma il presidente Acer, Eugenio Batelli.
Ci pensa il Corriere
«Quando il sindacato non aiuta gli inquilini»
Gentile redazione, in relazione agli articoli di Ilaria Sacchettoni del 4 maggio 2009 ('Casa l'emergenza', cronaca di Roma p. 3), noi inquilini di viale dei Colli Portuensi e di via Pincherle vogliamo chiarire alcuni passaggi che danno adito a fraintendimenti. Noi siamo le vittime di quell’ubriacatura liberista che per decenni ha imperversato sulla scena politica, creando l’illusione che il problema casa avrebbe trovato la sua soluzione rendendo tutti proprietari. Migliaia di famiglie, vittime più o meno consapevoli di questa suggestione, si sono indebitate. Chi ha comprato ora è sotto il tallone delle banche, vere proprietarie della loro casa.
I nostri redditi sono quelli di lavoratori dipendenti, piccoli artigiani, pensionati, redditi che non permettono di comprare casa.
Paghiamo da 500 a 900 euro d'affitto, senza contare le spese per bollette e condominio. Queste stesse cifre saranno percepite dall'Ater di Roma quando avrà acquistato i nostri appartamenti messi in vendita dalla proprietà e non si tratta di canoni sociali.
L'Ater non fa un'operazione in perdita, anzi gli affitti andranno a ricreare un fondo che la metterà nella condizione di aiutare altre famiglie.
Invertendo la tendenza di questi decenni, Di Carlo ha riportando il problema casa dentro la politica, da cui era stato espunto, con un ambizioso progetto di ampliamento del patrimonio pubblico nella nostra Regione fino a 200 mila unità, in modo da calmierare il mercato.
Vogliamo sottolineare con forza ed orgoglio che questo è il punto di arrivo di due anni di lotte per il diritto all'abitare degli inquilini che, organizzatisi in comitati, hanno perseguito in tutti i modi e tutti i luoghi il loro obiettivo. In questa impresa, spesso disperante, chi ci ha sostenuto e ha creduto nella nostra lotta non sono stati i sindacati istituzionali della casa (Sunia, Unione Inquilini, ecc.), che sembrano aver dimenticato la loro ragione sociale, ma il sindacato di base As.I.a. RdB.
Abbandonati a noi stessi, saremmo andati ad ingrossare le fila della già esplosiva emergenza-casa a Roma, reale (non solo 'percepita') come anche i sindacati da lei intervistati ammettono, salvo poi considerarla una sorta di calamità naturale come il terremoto d'Abruzzo, dimenticando che anche questa non sarebbe stata così rovinosa se ci fosse stata un'opera di prevenzione e controllo ( funzioni che sul piano sociale dovrebbero svolgere loro). Infine ci piacerebbe che quei sindacati all’inizio così pronti a tesserarci per poi constatare che nulla potevano fare per aiutarci avessero la maturità di ammetttere che c’era un’altra via praticabile: la via che ha come suo obiettivo assicurare a tutti il diritto all’abitare.
Gli inquilini di viale dei Colli Portuensi e di via Pincherle
12 maggio 2009 - Il Gazzettino
Brunetta: riforma in due mesi o mi dimetto
«La rivoluzione nella pubblica amministrazione deve essere fatta senza pressioni di poteri forti». Attacco al sindacato
Roma - «Se non passa il decreto in 60 giorni, me ne vado». Renato Brunetta, ministro per la Pubblica Amministrazione, mette sul piatto le dimissioni se non sarà approvata la sua «rivoluzione» sulla pubblica amministrazione che prevede più trasparenza, meritocrazia, lotta ai fannulloni, sempre meno carta e sempre più Ict. E torna a puntare l'indice contro la «cattiva politica» e il «cattivo sindacato» che hanno prodotto la «politica balorda» del «tutto a tutti: l'esatto contrario della premialità».
Inaugurando la XX edizione del Forum di Pubblica Amministrazione, Brunetta parla del suo ambizioso progetto: «Stiamo cercando - dice - di portare all'eccellenza la pubblica amministrazione». Che - ricorda - ha un costo «spaventoso»: 300 miliardi l'anno a fronte di servizi giudicati in media non positivi dai cittadini.
Dopo il primo via libera da parte del consiglio dei ministri, dunque, procede l'iter del decreto delegato che attua la riforma: oggi sarà trasmesso alle Camere, è previsto anche un esame da parte della Conferenza Unificata, delle commissioni parlamentari e delle parti sociali attraverso il Cnel. «Se c'è bisogno di un ulteriore passaggio con i sindacati dei lavoratori pubblici lo faremo, ma se entro 60 giorni non farò il decreto me ne vado», ha insistito il ministro aggiungendo che la pubblica amministrazione non produce bulloni, ma beni e servizi di un Paese come la salute, la scuola, la giustizia che sono fondamentali per la vita di un Paese». Per Brunetta, ci sono le condizioni per arrivare all'eccellenza perché si spendono un «sacco di soldi» e in media il capitale umano è «superiore a quello del settore privato».
La convinzione è che finora la politica, il sindacato e la dirigenza non hanno fatto il loro mestiere (è ricorso all'espressione il «pesce puzza dalla testa» per essere ancora più esplicativo). Vanno, dunque, cambiate le regole «balorde» a parità di soldi. «La pubblica amministrazione - ha aggiunto Brunetta - è troppo importante perché sia lasciata solo alla politica e ai sindacati. Deve essere oggetto di valutazione di tutti gli stakeholder, sentiremo la Marcegaglia e tutto il sistema delle imprese, delle famiglie, cosa ne pensa il parlamento e anche il sistema delle autonomie». Quindi il messaggio al sindacato: «Certo è un interlocutore importante ma non l'unico. Nella pubblica amministrazione il contratto ha prodotto rendita. Non mi fanno fessi con parole d'ordine 'Viva il contratto, abbasso la legge'. Viva le regole chiare e certe. Sotto la parola contrattazione è passata l'ira di Dio di negatività». Sulla sua rivoluzione, ha rilevato ancora, la politica, una volta tanto, è stata più avanzata. Lo è stata il «mio partito ma anche l'Udc, una parte dell'Udc e dell'Idv». E i sindacati? La Cgil è «ferocemente contro», mentre Cisl, Uil e Ugl «stanno a guardare». Infine una stoccata alle public utility: «si diano una regolata anche loro, devono avere il fiato sul collo dei cittadini».
Al ministro sono state rivolte alcune domande giunte via e-mail. Molti ringraziamenti per il lavoro fatto, ma c'è stato anche un rappresentante del sindacato di base Rdb che ha accusato il governo di aver tagliato il salario accessorio. «Non me ne fotte niente di queste domande, sono finte, si facciano domande vere» ha risposto il ministro.
Centro riciclo, nuovo accordo firmato: tutti assunti
Ieri sera, davanti al Prefetto, azienda e sindacati hanno siglato l’intesa. Subito terminata l’occupazione dell’impianto
Monselice - Per la seconda volta, e tutti si augurano l’ultima, l’amministratore delegato del Centro ririclo Monselice ieri pomeriggio ha firmato, davanti al prefetto Michele Lepri Gallerano e all’assessore provinciale al Lavoro, Roberto Tosetto l’accordo con i rappresentanti sindacali ponendo così fine alla lunga occupazione dell’impianto da parte dei lavoratori della cooperativa My Log. Stavolta l’intesa prevede l’immediato passaggio con assunzione a tempo indeterminato di tutti i dipendenti della My Log alla cooperativa Ascot.
Sono stati giorni difficili per i novanta lavoratori. Dal 23 aprile scorso l’impianto è fermo per alterne vicissitudini avvenute all’interno della struttura. Sette giorni più tardi, l’impianto è stato occupato dagli operai dopo il fallimento di una lunga ed estenuante trattativa sindacale con i rappresentanti della proprietà. Il 4 maggio scorso sembrava esserci stata una schiarita. L’illusione è durata poche ore. I dipendenti dell’impianto sono tornati ad occupare l’impianto per difendere il loro diritto al lavoro. Non lavorano da 18 giorni e non percepiranno lo stipendio.
Il blocco dell’impianto si è articolato in tre turni di otto ore. Di giorno sono state le donne a garantire il fermo della struttura, di notte gli uomini. Nelle ore notturne gli uomini si stendono sulle panche di legno sotto il gazebo allestito dai sindacalisti dell’associazione difesa dei lavoratori (Adl) cobas. Di giorno, sotto il sole che picchia le donne resistono sedute sulle panche cercando riparo all’ombra della siepe dell’impianto.
«Non ci muoveremo da qui sino a quando non ci garantiranno il lavoro – diceva ieri mattina prima dell’accordo Parisa, giovane donna marocchina – perché dal 2006 che lavoro all’interno del Centro riciclo e sto cercando di costruirmi una vita normale in Itala. Non posso accettare che i miei sogni e quelli di mio figlio, che non vedo da giorni perché sono qui a lottare in difesa del mio posto di lavoro, s’infrangano davanti al cancello dell’impianto».
«Siamo molto indebitati e cerchiamo di far fronte alla situazione con la solidarietà tra lavoratori – raccontavaHanan, anche lei marocchina – cercando di sostenerci economicamente l’un con l’altro. È il solo lato positivo di questa vicenda. Si è creata una grande intesa solidale tra noi lavoratori che siamo di diverse nazionalità: marocchini, ucraini, albanesi e macedoni. Siamo tutti uniti, lottiamo per una stessa causa. Ci sostentiamo moralmente nei momenti di sconforto e questo è bellissimo Viviamo l’uno a fianco all’altro mangiando tutti assieme, abbiamo fraternizzato superando anche quelle piccole antipatie che si erano create mentre eravamo impegnati sul lavoro».
«Siamo ossessionati da questa situazione che non si sblocca. La notte è dura restare dormire su una panca e sentirti osservato dalle forze dell’ordine. Stiamo difendendo un diritto: il nostro lavoro - raccontava Nbarak - È difficile dimenticare che la perdita del posto di lavoro è dietro l’angolo. Abbiamo bisogno di una occupazione per garantirci il pane per noi e per la nostra famiglia. Chiediamo solo di lavorare. Siamo esausti, ma non intendiamo mollare. Speriamo che la vicenda si risolva presto». E così è stato poche ore dopo.(O.M.)
Se si riducono i dirigenti, si tagliano anche i premi.
L’Aran "bacchetta" il bilancio di Palazzo Nodari
Rovigo - Se si riducono i dirigenti, anche le risorse a loro destinate vanno tagliate. E questo volta non è il ministro Brunetta a guidare una crociata nei confronti della pubblica amministrazione, ma il sindacalista rodigino delle Rappresentanze di base Fabio Raule a condurre la disfida di Palazzo Nodari sui premi al personale rispetto a quelli per i dirigenti. E lo fa brandendo il parere che ha fornito al Comune l’Aran, che è l’agenzia che per conto dello Stato gestisce i contratti nazionali di lavoro e li tratta con i sindacati.
Raule, si ricorderà, era stato sospeso per una giornata (scontata il 31 marzo scorso) per aver diffuso, prima che fosse ufficiale, l’ammontare complessivo dell’indennità di risultato dei dirigenti comunali del capoluogo. Quest’anno la somma non è stata ridotta nonostante siano state tagliate figure di vertice dalla pianta organica (che erano vacanti), mentre il fondo per il salario accessorio dei dipendenti «è fermo al 2007 nonostante gli accordi fatti».
Per Raule è un’anomalia e lo conforta l’Aran. L’agenzia, infatti, al settore Risorse umane ha specificato che se i dirigenti sono meno dell’anno prima, anche le risorse vanno decurtate perché la conferma del pari importo non avrebbe «motivazione e giustificazione sul piano giuridico».
Il sindacalista sottolinea che «l’amministrazione nel previsionale 2009 prima ha inserito il fondo, poi ha chiesto all’Aran se era giusto» E così non pare. «L’amministrazione usa due pesi e due misure - chiude Raule - e alimenta un’ingiustizia organizzativa garantendo privilegi a pochi penalizzando molti». Per questo chiede che venga incrementato il fondo 2007 e si definiscano i criteri per quello 2008 e 2009, oltre alla «trasparenza nella gestione delle risorse incentivanti».
Bilancio L’approvazione
Actv, cresce l’utile meno passeggeri e servizi aggiuntivi
Sciopero Venerdì 15 maggio protesta Rdb Cub. Fasce protette 6-9 e 16.30-19.30
VENEZIA — Alla fine l’utile di esercizio è stato più alto dell’anno scorso, ma solo grazie ad una partita straordinaria, perché altrimenti Actv avrebbe chiuso il bilancio del 2008 con un passivo vicino ai dieci milioni di euro.
Colpa della crisi che ha fatto ridurre i passeggeri (quasi dieci milioni di euro in meno), del caro carburante, ma anche dei costi aggiuntivi dovuti ai cantieri del tram e alle linee verso l’ospedale che ha costretto l’azienda a spendere due milioni di euro in più. «In un anno particolarmente difficile Actv è stata in grado di chiudere il 2008 con un utile maggiore dell’anno scorso», spiega il presidente Marcello Panettoni che ieri ha incontrato il sindaco Massimo Cacciati. Ma i problemi adesso si riversano nell’anno in corso. Perché di partite straordinarie (nel 2008 è stato siglato un accordo con l’Agenzia delle entrate su pagamenti Irap pagati in maniera superiore tra il 2001 e il 2004) non ce ne saranno. Ecco che il cda ha deciso di limitare i servizi aggiuntivi rispetto a quelli preventivati con il Comune. Panettoni precisa: «Non ci sarà nessuna riduzione, manterremo quelli dell’anno scorso ad esclusione della linea 3».
Punto e a capo. Come dire che non ci sarà nessuna ripercussione per gli utenti. E’ facile crederlo considerando che anche i primi mesi del 2009 hanno mostrato una flessione dei passeggeri rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso nell’ordine del 10-12 per cento. Qualche timida ripresa c’è stata solo nelle ultime settimane, complice anche i «ponti» soleggiati, ma prima di fare una previsione affidabile l’azienda aspetta giugno. Tutto fa pensare però che il budget quest’anno possa risultare ad essere negativo, almeno cinque milioni di euro anche se Actv vanta crediti con gli enti locali ma non solo, di 25 milioni.
Quel che è certo è che la società nel 2009 cercherà di accelerare la riscossione di questi da una parte, e la razionalizzazione di costi e la manutenzione dall’altra. Quest’anno Actv potrà infatti beneficiare della riduzione del costo del gasolio, e di una miglior gestione del personale che potrebbe aiutare il cda a far quadrare il bilancio a fine anno senza il taglio dei servizi, compresa la gratuita dell’abbonamento per autobus e vaporetti, indistintamente per tutti gli over 75, come richiesto dall’amministrazione comunale.
Intanto Actv dovrà far fronte da saputo delle difficoltà che si verranno a creare venerdì prossimo 15 maggio con lo sciopero proclamato dai sindacati di base sulla vertenza del rinnovo del contratto. Rdb Cub ha deciso di aderire alla protesta ma saranno comunque garantiti i servizi minimi di collegamento con le isole e nel settore automobilistico le fasce tra le 6 e le 9.00 e dalle 16.30 alle 19.30.(F.B.)
Venezia. L’Actv tira un sospiro di sollievo...
Venezia - (p.n.d.) L’Actv tira un sospiro di sollievo. Anzi per dirla come la spiega il presidente dell’azienda, Marcello Panettoni: "Abbiamo salvato la pelle in un anno disgraziato". E se lo dice lui evidentemente c’è di che dire, vista la congiuntura sfavorevole in tempi di crisi. Ma il peggio all’orizzonte di Actv non si è visto. Neanche un "minimo" baratro con il colore rosso. Ed è questo anche l’argomento discusso ieri mattina in un incontro riservato tra Panettoni e il sindaco Massimo Cacciari all’indomani dell’assemblea dei soci che ha ratificato la presenza di un utile di bilancio di 347 mila euro facendo così passare la classica "mano sulla fronte" allo staff dell’azienda di trasporto.
«Il bilancio è andato bene - chiarisce il presidente Actv - anche se il 2008 è stato un anno disastroso per il turismo, che è, come noto, una delle entrate maggiori dell’azienda, ma oltre a questo vi sono parecchie uscite legate al cosiddetto contenzioso e al peso della gratuità per gli over 75enni». Ma a far quadrare il bilancio - come si suol dire - vi sono state soprattutto le entrate straordinarie e ordinarie per un ammontare complessivo di 258 milioni di euro, e soprattutto la cifra legata all’Irap che ha rimpolpato le casse di Actv con quasi 8 milioni di euro. Ma quello che più ci è pesato sono stati gli aumenti dei costi, tra questi quello del gasolio dove si è passati da 17 a 20 milioni di spesa, tre milioni di euro in più per il carburante da autotrazione, ai quali va ad aggiungersi il calo degli introiti legati alla riduizione dei flussi turistici».
Una situazione, insomma, che in qualche modo ha alleggerito l’Actv che contava di finire in rosso. «C’erano tutte le premesse per una situazione difficile - sottolinea ancora il presidente - ma il margine che abbiamo avuto ci fa ben sperare, anche se in futuro non sarà tutto più semplice. Diciamo che la nostra situazione, anche se con un piccolo utile, è solo la conferma di quanto sta accadendo a livello nazionale nella aziende di trasporto pubblico. Siamo quindi in linea con quello che sta avvenendo in altre parti della Penisola». E può aver influenzato anche la recente introduzione di Imob? Panettoni chiarisce: «Il problema maggiore - spiega - è legato alla congiuntura economica. Prima dell’arrivo di Imob abbiamo registrato una riduzione della bigliettazione del 17 per cento; dopo la sua introduzione il calo è stato del 16 per cento. Quindi, Imob non c’entra, chi la fa da padrona è la crisi economica e tanto meno l’evasione dove raggiungiamo quote risibili (0.3/0.4 nella navigazione; 3 per cento nell’automobilistico». E il futuro? Actv punterà ancor di più sulle economie di spesa. «Dobbiamo puntare al risparmio - conclude Panettoni - e a nuove forme di organizzazione del lavoro, ma come è noto stiamo rinnovando la flotta. Arriveranno sette nuovi battelli foranei e 10 vaporetti. Per la terraferma, invece, aspettiamo l’attivazione della prima tranche del tram».
Infine sul fronte sindacale va segnalato che la Rdb-Cub Autoferrotramvieri ha deciso un’ora di sciopero virtuale per oggi, martedì, dei dipendenti Vela e Actv sulle questioni degli organici e dei precari; sulla messa a norma delle biglietterie; sulla maggiorazione dei buoni pasto e sull’indennità domenicale. L’astensione virtuale di 60 minuti consentirà di devolvere il corrispettivo ad un’azione di solidarietà verso le popolazioni terremotate dell’Abruzzo.
12 maggio 2009 - Il Giornale di Ragusa
Classe politica inerme e decisioni di Trenitalia
La tratta ferroviaria iblea un ramo secco. Tra un mese il treno sarà un ricordo
di Giorgio Liuzzo
Ragusa - I timori più reconditi si concretizzeranno tra circa un mese. Il panorama delle ferrovie, in provincia di Ragusa, è destinato a diventare ancora più desolante. Non bastava la chiusura di fatto degli scali merci di Ragusa e Comiso. Non bastava la riduzione di alcune corse. Adesso sembra che i vertici delle ferrovie siano intenzionati a sopprimere altre corse riservate ai passeggeri. Facendo diventare la tratta ferroviaria iblea un ramo secco da eliminare. Gli allarmi lanciati nei mesi scorsi da Pippo Gurrieri della Cub trasporti hanno trovato riscontro nelle parole del segretario regionale della Filt Cgil, Giacomo Rota, che, in occasione del convegno sulle infrastrutture di Comiso, ha detto a chiare lettere che, se non cambiano gli attuali piani dei responsabili siciliani delle ferrovie, la rete iblea sarà drasticamente destinata a dover fare i conti con una ipotesi di quasi soppressione. Con buona pace delle istituzioni della provincia di Ragusa che da anni si battono per cercare di invertire una tendenza che, purtroppo, risulta essere tra le più deficitarie del Meridione. Parlare di ferrovia in provincia di Ragusa è come parlare di un problema che non potrà mai essere risolto. Almeno se i presupposti continuano ad essere questi. Rota ha sottolineato che esiste una preoccupazione precisa per le ipotesi di ridimensionamento che si dovrebbero concretizzare a partire da metà giugno. Ipotesi di ridimensionamento che smorzerebbero, in pratica, sul nascere ogni tentativo di risalita della china che con le ferrovie si stava tentando. Addirittura la Cub trasporti aveva comunicato che intenzione della Provincia regionale di Ragusa era quella di formare un fronte comune con la Provincia regionale di Siracusa, alle prese con analoghi problemi. Ma sino ad ora questa azione di lotta complessiva è rimasta lettera morta. Con ciò determinando delle fasi di scompenso rispetto ad un panorama di desolazione per quanto riguarda il quadro infrastrutturale dell’area iblea. Si pensava ad un ritorno di fiamma con l’organizzazione di varie iniziative di lotta. Si dovrà prendere verosimilmente atto dell’ennesima sconfitta che costerà parecchio all’area iblea in termini di rilancio su un fronte, quello delle infrastrutture, che sconta ancora ritardi atavici. E’, quella della provincia di Ragusa, una realtà che non ha mai conosciuto grandi passi in avanti per quanto concerne la rete ferroviaria. E’ ovvio che a questo punto la strada da percorrere potrebbe essere quella del definitivo smantellamento. Ma chi dovrebbe intervenire per evitare tutto ciò?
12 maggio 2009 - Corriere di Viterbo, Rieti
Sfratti, un uomo si incatena
Il gesto clamoroso presso la statua di Marco Aurelio in Campidoglio
ROMA - Un uomo si è incatenato alla statua di Marco Aurelio nella piazza del Campidoglio. Un centinaio di persone, intorno al monumento, manifestano per denunciare il fatto che il blocco degli sfratti, annunciato recentemente dal prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, non è di fatto scattato. I n piazza appartenenti all’Asia-Rdb e al blocco precario metropolitano. "Sono diversi i casi - spiega Angelo Fascetti, di Asia Rdb - di persone per le quali è stato eseguito lo sfratto, nonostante la sospensione annunciata dal prefetto. Il prefetto - spiega - non ha diramato alcun ordine scritto, per cui il blocco degli sfratti rimane affidato alla buona volontà dei commissariati. E alcuni dicono che in mancanza di un atto formale non posso fermare le azioni". "Siamo qui per dire - aggiunge - che siamo ancora in piena emergenza abitativa. Non è vero, come dice il sindaco Alemanno, che abbiamo superato la fase più grave. Siamo messi esattamente come un anno fa. Non basta occuparsi dei mille già sfrattati. Occorre - conclude - pensare anche alle altre 40mila famiglie romane che hanno bisogno di una casa". Insomma,rimane un altro problema estremamente toccante quello delle abitazioni. Una vera e proprio emergenza per migliaia di famiglie che è ancora ben lontana dall’essere risolta. Staremo a vedere.
12 maggio 2009 - L'Adige
ROMA. «Se non passa il decreto in 60 giorni, me ne vado»...
di Lucia Manca
ROMA - «Se non passa il decreto in 60 giorni, me ne vado». Renato Brunetta, ministro per la Pubblica Amministrazione, mette sul piatto le sue dimissioni se non sarà approvata la sua «rivoluzione» sulla pubblica amministrazione che prevede più trasparenza, meritocrazia, lotta ai fannulloni, sempre meno carta e sempre più Ict. E torna a puntare l'indice contro la «cattiva politica» e il «cattivo sindacato» che hanno prodotto la «politica balorda del tutto a tutti: l'esatto contrario della premialità». Inaugurando la XX edizione del Forum P.A., Brunetta parla del suo ambizioso progetto: «Stiamo cercando - dice - di portare all'eccellenza la pubblica amministrazione che - ricorda - ha un costo spaventoso: 300 miliardi l'anno a fronte di servizi giudicati in media non positivi dai cittadini». Dopo il primo via libera da parte del Consiglio dei ministri, dunque, procede l'iter del decreto delegato che attua la riforma: oggi stesso sarà trasmesso alle Camere, è previsto anche un esame da parte della Conferenza Unificata, delle commissioni parlamentari e delle parti sociali attraverso il Cnel. «Se c'è bisogno di un ulteriore passaggio con i sindacati dei lavoratori pubblici lo faremo, ma se entro 60 giorni non farò il decreto me ne vado», ha insistito nel suo intervento il ministro aggiungendo che la pubblica amministrazione non produce bulloni, ma beni e servizi di un Paese come la salute, la scuola, la giustizia che sono fondamentali per la vita di un Paese». Secondo Brunetta, ci sono le condizioni per arrivare all'eccellenza perchè si spendono un «sacco di soldi» e in media il capitale umano è «superiore a quello del settore privato». La convinzione è che finora la politica, il sindacato e la dirigenza non hanno fatto il loro mestiere (è ricorso all'espressione il «pesce puzza dalla testa» per essere ancora più esplicativo). Vanno, dunque, cambiate le regole «balorde» a parità di soldi. «La P.A. - ha aggiunto Brunetta - è troppo importante perchè sia lasciata solo alla politica e ai sindacati. Deve essere oggetto di valutazione di tutti gli stakeholder, sentiremo la Marcegaglia e tutto il sistema delle imprese, delle famiglie, cosa ne pensa il Parlamento e anche il sistema delle autonomie». Quindi il messaggio al sindacato: «Certo è un interlocutore importante, ma non l'unico. Nella pubblica amministrazione il contratto ha prodotto rendita. Non mi fanno fessi con parole d'ordine: viva il contratto, abbasso la legge. Viva le regole chiare e certe. Sotto la parola contrattazione è passata l'ira di Dio di negatività». Sulla sua rivoluzione, ha rilevato ancora, la politica, una volta tanto, è stata più avanzata. Lo è stato il «mio partito ma anche l'Udc, una parte dell'Udc e dell'Idv». E i sindacati? La Cgil è «ferocemente contro», mentre Cisl, Uil e Ugl «stanno a guardare». Infine, anche una stoccata alle public utility: «Si diano una regolata anche loro, devono avere il fiato sul collo dei cittadini». Al ministro sono state rivolte alcune domande giunte via e-mail, ma anche dai presenti in sala. Molti i ringraziamenti per il lavoro fatto, ma c'è stato anche un rappresentante del sindacato di base Rdb che ha accusato il governo di aver tagliato il salario accessorio. «Non me ne fotte niente di queste domande, sono finte, si facciano domande vere», è stata a risposta del ministro.
12 maggio 2009 - Il Piccolo
«Bus ridotti in estate, a rischio 14 autisti»
La Provincia: bisogna far tornare i conti. L’azienda: niente tagli al personale
Nuovo allarme dei sindacati
Trieste - «Altro che intervento indolore. La riduzione e soppressione di diverse linee festive dei bus sarà una drastica cura dimagrante, che farà sentire effetti pesanti tanto sugli autisti quanto sui passeggeri».
Sindacati confederali e autonomi tornano a puntare il dito contro il piano sperimentale di ristrutturazione estiva elaborato da Trieste Trasporti e approvato dalla Provincia. Un piano, sostengono sulla base degli studi fatti su tragitti e tempi di percorrenza, che si tradurrà in una sensibile contrazione del personale viaggiante. «Solo con le modifiche apportate al tragitto della linea 36 (che farà capolinea al bivio di Miramare mentre il tratto rimanente fino a Grignano verrà coperto dai bus della 6 ndr) la Trieste Trasporti taglierà 6 posti di lavoro - denunciano le Rdb -. E, sommando tutti i cambiamenti, i posti eliminati saranno complessivamente 14. Questo, da un lato, contribuirà a peggiorare le condizioni lavorative degli autisti costretti a sobbarcarsi il carico dei colleghi che non verranno utilizzati, dall’altro comporterà uno scadimento del servizio. Basti pensare - continuano le Rdb - che nella fascia oraria 9-12, le partenze di una linea affollata come la 6 passeranno da 15 a 12, i tempi di percorrenza cresceranno mediamemente di 30 minuti e il numero di passeggeri trasportati calerà del 27%».
Un allarme condiviso anche da Filt-Cgil. Fit-Cisl, Uil trasporti, Faisa Cisal e Ugl che, nell’operazione estiva, vedono venir meno la missione istituzionale dell’azienda, «La Trieste Trasporti offre un servizio pagato con le tasse dei cittadini - osservano in una nota congiunta -. Riducendo le corse e sopprimendo le linee festive, quel servizio scade mentre l’azienda consegue un puro e netto risparmio».
Risparmio però, spiega Trieste Trasporti, imposto dalla Provincia. «È stata l’amministrazione di palazzo Galatti a chiederci di ridurre il chilometraggio percorso - precisa l’amministratore delegato Cosimo Paparo -. E noi l’abbiamo fatto, elaborando un piano operativo che comunque non comporterà né sacrifici ai passeggeri, visto che potenzieremo corse affollato come quelle dirette a Barcola, né tagli al personale. Ricordo a tal proposito che l’azienda di recente ha assunto 10 nuovi dipendenti». «Come ente dobbiamo far quadrare i conti - spiega Vittorio Zollia, confermando la lettura di Paparo -. E visto che nel primo trimestre 2009, per far fronte a precise esigenze scolastiche, i bus hanno percorso 38 mila chilometri in più rispetto al previsto, per rientrare nei costi dobbiamo "risparmiarne" altri nel periodo estivo».
12 maggio 2009 - Il Messaggero
Spoleto. E’ solo un libro. Ma nelle sue pagine...
Spoleto - E’ solo un libro. Ma nelle sue pagine ci sono tante cose diverse oltre che il racconto di una pagina di storia spoletina che non c’è più. Il lavoro di ricostruzione della vicenda che ha interessato, dalla nascita alla morte il Cotonificio di Spoleto va nella direzione di quel recupero della memoria che tutti oggi ricercano. Ma è anche un esempio del ruolo che può svolgere la scuola. Nel caso specifico l’Itis, l’istituto dove si è svolta la presentazione. Dall’Itis di Spoleto -dice Fabiani- è venuto un esempio di come la scuola passa svolgere il compito di luogo di recupero della memoria storica di una comunità, attraverso il lavoro di ricerca dei suoi insegnanti e dei suoi alunni, restituendo alla collettività Spoletina una pagina fondamentale della propria storia industriale e sociale. "Le operaie del cotonificio", questo il titolo del volume, rappresenta innanzitutto questo: 80 anni di storia della città tolti dall’oblio e riportati alla luce che ci consentono di conoscere un pezzo della storia del novecento di Spoleto».
L’interesse della città, non solo degli studenti nei confronti del libro si è dimostrato molto alto, visto che tutte le copie portate per la presentazione sono state vendute e l’autore si è dovuto dedicare («con estremo piacere», ammette) a scrivere una lunga serie di dediche. All’iniziativa erano presenti la dirigente dell’Itis/Ipsia Fiorella Sagrestani, per la Cub che con il suo coordinatore nazionale Pierpaolo Lombardi ha scritto la prefazione al libro era presente la responsabile nazionale precari Carmela Bonvino, poi c’era l’editore Paolo Lombardi di Era Nuova e gli operai della Commissione interna del Cotonificio, dagli anni ’60 agli anni ’80, Domenico Ceppi e Francesca Catalani. Questi ultimi con i loro racconti hanno coinvolto in modo appassionato gli intervenuti.
«In tempi difficili per la scuola che si vedrà tagliare migliaia di posti di lavoro con la cosiddetta "Riforma Gelmini" -aggiunge Fabiani- l’esempio dato dall’Itis dimostra come la scuola pubblica vada salvaguardata oltre che per la sua funzione formativa e istruttiva, per la sua capacità di essere centro per la cultura di un territorio, non solo per quello che riguarda la memoria storica, ma anche per la ricerca scientifica e l’elaborazione culturale in generale».
Il lavoro sugli ottanta anni del Cotonificio ha ricostruito dettagliatamente la città dell’inizio del secolo quando il lavoro industriale ha iniziato a trasformare una economia prevalentemente agricola.
12 maggio 2009 - Agrigento notizie
Avviato il primo corso aeroportuale per i vigli del fuoco
di Erika Grado
Agrigento - E' iniziato il primo corso aeroportuale riservato al personale discontinuo dei vigili del fuoco residente nella provincia. Ciò è stato possibile dopo un lungo percorso intrapreso da Fns-Cisl insieme a Cgil, Rdb e Confsal. "Esprimiamo pertanto compiacimento - ha dichiarato il coordinatore provinciale Vincenzo Moscato - e ci auguriamo che questo sia il primo di una serie di corsi, mirati a garantire la piena professionalità al più alto numero di vigili discontinui, per consentire loro di svolgere in maniera ottimale il servizio per il quale di volta in volta verranno impiegati".
12 maggio 2009 - Il Giorno
Ospedale civile, «dipendenti defraudati»
LEGNANO SECONDO CGIL E CISL AI LAVORATORI SPETTANO 900 MILA EURO DALLA REGIONE
di Silvia Vignati
LEGNANO - L'ACCORDO raggiunto fra sindacati e direzione ospedaliera sul saldo delle risorse aggiuntive regionali (Rar)? Una bufala, a detta di Cgil e Cisl. Le due sigle hanno volutamente disertato l'incontro. E non condividono i toni entusiastici dei sindacati presenti (Uil, Rdb-Rappresentanze di base, Sdl-Sindacato dei lavoratori e Fsi-Federazione sindacale italiana) e della direzione ospedaliera. «Attendiamo risposte più urgenti dall'Amministrazione affermano i sindacalisti Ambrogio Bernini (Cgil) e Angelo Sangiovanni (Cisl) . Nel metodo, facciamo presente che su 42 rsu, i presenti all'accordo erano meno di 10. Questa esigua minoranza ha siglato un accordo che avvantaggia alcuni, ma non tutti. Si fanno accordi con pochi, ma si tralascia di corrispondere il pagamento di quote ben più importanti, che raggiungono 900.000 euro, letteralmente regalati all'azienda. A beneficio di chi?». CGIL E CISL spiegano come si è arrivati a tale cifra. «Nel saldo 2008 andava calcolata anche la quota dell'80 per cento degli avanzi 2007: avanzi di circa 100 mila euro. Il saldo produttività 2008 comprende tre quote e non solo una: si determina un ulteriore avanzo di 300 mila euro. Dall'accordo non si evince alcun finanziamento aggiuntivo per le progressioni economiche orizzontali (fasce): questa quota era pari a 200 mila euro. Infine, il fondo produttività 2009 costituito risulta inferiore di circa 270 mila euro rispetto a quello del 2008: dove sono finiti?». COSTERNATI alcuni lavoratori del Civile, sia sanitari che amministrativi: «A fronte della grande soddisfazione espressa dalla direttrice generale e dalla Uil, rappresentata da Alfio Bennardo, Cgil e Cisl denunciano la sparizione di 900 mila euro, destinati alle tasche dei lavoratori. Noi dipendenti ci sentiamo impotenti nel dare risposte sollecite alle richieste di salute dei pazienti, oltre a vivere una situazione di pesante incertezza. Ci sentiamo defraudati e ingannati. A tutto questo si aggiunge il perdurare del silenzio, perché continuano a mancare risposte precise sul nostro futuro di lavoratori. Saremo privatizzati, esternalizzati, trasferiti?».
12 maggio 2009 - DNews
L’emergenza Approvata la memoria di giunta.
L’assessore Corsini: a Roma 270mila alloggi vuoti e sfitti
Le case popolari in stalle e casali
In Campidoglio protesta dei movimenti per la casa
L’assessore Antoniozzi sbotta: «Volete solo rubare ai poveri, vergognatevi».
di Michela Giachetta
Roma - Si sono impossessati del Marc’Aurelio in piazza del Campidoglio. Cavalcandolo. Poi hanno preso possesso di tutta la piazza, montando tende con l’intenzione di passare lì la notte. Sotto lo sguardo del Marc’Aurelio. Al grido di «Le case ci stanno, perché non ce le danno?», dietro lo striscione «Basta sfratti», i movimenti di lotta per la casa sono scesi in piazza per protestare contro l' emergenza abitativa. Proprio mentre era in corso un convegno su Housing sociale, soluzioni non rinviabili, organizzato dall’Acer. Si cerca la cura al male dell’emergenza abitativa. Malattia cronica. I numeri li fornisce il direttore generale del Censis, Giuseppe Roma: «A Roma esiste un problema casa pregresso, la città cresce di 14mila famiglie l'anno, nel 2015 avremo 320mila stranieri regolari residenti. Abbiamo65mila fuori sede e ogni posto letto pubblico a loro riservato ha 23 richieste». Sono 30mila le famiglie che dovrebbero avere accesso a una casa popolare. «A queste - dice Roma - bisogna aggiungerne altre 20-25mila.Per questo «bisogna fare più abitazioni in affitto ad unprezzo convenzionatoanche per l'acquisto. Il Comune ha un ruolo fondamentale». Costruire nuove case, però non è la soluzione. Almeno secondo quanto dichiara l’assessore all’Urbani - stica, Marco Corsini: «Ci sono 270mila alloggi vuoti e sfitti a Roma, noi abbiamo la necessità urgente di almeno 30mila case, questoè ilvero doping».Corsini parla del ruolo della politica, cui addossa la responsabilità della situazione: «La politica non governa questi processi - dice - è una dimostrazione inaccettabile di impotenza. Per un privato affittare un appartamento significa perderlo. Se mettiamo sul campo delle soluzioni - conclude Corsini - non dovremo requisire e costruire altre case. L'alternativa è il patrimonio pubblico». Per una soluzione al problema casa che deriva per Corsini da «una carenza programmatica » serve, dice l'assessore, «un piano di risorse da trovare attraversola legge obbiettivo perchè con i bilanci comunali non si danno risposte». Eppure l’a ssessore alla Casa, Alfredo Antoniozzi una risposta prova a darla a chi non può permettersi una casa. Alle tante persone in graduatoria che non riescono ad avere accesso all’housing sociale. «La giunta comunale ha approvato una memoria da me proposta sugli immobili rurali, ovvero stalle, casali e case agricole, per recuperarli come nuovo volano economico e housing sociale», dice l'assessore capitolino. Ma ai movimenti per la casa le dichiarazioni non bastano. La protesta in Campidoglio «Siamo stanchi delle parole di Antoniozzi e Alemanno che dicono che siamo usciti dalla crisi», dice Mario Fontana, rappresentante del Comitato Obiettivo casa che aggiunge: «Abbiamo centinaia di famiglie che vivono con la mannaia dello sfratto esecutivo: sono 40milaledomande per le case popolari, 10mila le famiglie che usufruiscono del bonus casa, 6mila le sentenze di sfratto. Vogliamo che sindaco e assessore la facciano finita con gli annunci e ci dicano come intendono intervenire». La risposta dell’assessore non si fa attendere. Antoniozzi incontra i manifestanti invitandolia costituire una delegazione per discutere della questione. «Siete abituati alle promesse, quelle fatte e non mantenute - dice - stiamo facendo un tavolo istituzionale con la Regione e stiamo lavorando a questo». Nei confronti di chi lo critica per la scelta di voler fornire spiegazioni a dei delegati e non a tutti i manifestanti l’assessore non usa mezzi termini: «Siete i soliti sobillatori. Prendete in giro la povera gente e la portate in piazza. I cittadini per bene vogliono pagare per avere una casa, voi volete occuparle superando la gente onesta che è in graduatoria. Vergognatevi! Volete rubare ai poveri». Si scatena il putiferio. «Antoniozzi dimettiti» è il grido più forte che rimbomba nella piazza. Il botta e risposta va avanti fino a sera. I movimenti per la casa chiedono al sindaco di prendere le distanze dalle dichiarazioni di Antoniozzi. Che torna sull’argomento in serata: «Hotutelato la gente perbene dai soprusi dei furbi e deiviolenti».
11 maggio 2009 - Ansa
Scioperi: sindacati base, 15 maggio astensione si fa
''Se vuole fare come nel Ventennio, ministro ci precetti''
(ANSA) - ROMA, 11 MAG - I sindacati di base Sdl, Cub e Cobas non intendono accogliere l'invito del ministro dei Trasporti, e differire lo sciopero del 15 maggio. Le tre sigle affermano che venerdi' scorso Matteoli ha inviato loro ''un perentorio invito al differimento ad altra data dell'astensione''. Secondo i sindacati,le argomentazioni di Matteoli ''vanno di gran lunga al di la' delle previsioni di legge'':''se il ministro vuole sperimentare nuove norme che ricordano il ventennio ci precetti''.
SCIOPERI:SINDACATI BASE;15/5 STOP SI FA,MATTEOLI CI PRECETTI
(ANSA) - ROMA, 11 MAG - I sindacati di base Sdl, Cub e Cobas non intendono accogliere l'invito del ministro dei Trasporti, Altero Matteoli a differire lo sciopero del 15 maggio prossimo e affermano che «lo sciopero ci sarà». In una nota, le tre sigle affermano che venerdì scorso Matteoli ha inviato loro «un perentorio invito al differimento ad altra data degli scioperi previsti nel settore dei trasporti per il 15 maggio ed ha addirittura chiesto di non effettuarlo nel settore del trasporto pubblico locale che intende protestare contro la recente conclusione del protocollo contrattuale del settore della mobilità». Secondo i sindacati, le argomentazioni di Matteoli «vanno di gran lunga al di là delle previsioni di legge e prefigurano una vera e propria cancellazione del diritto di sciopero nel settore dei trasporti. Non possiamo accettare che questo accada e quindi respingiamo al mittente l'invito. Lo sciopero ci sarà, se il ministro vuole sperimentare nuove norme che ricordano il ventennio ci precetti, ma non ci chieda di suicidarci».
P.A.: BRUNETTA; COSTI SPAVENTOSI, DECRETO O DIMISSIONI
300 MLD L'ANNO CIFRA ENORME; SINDACATI NON MI FANNO FESSO
di Lucia Manca
(ANSA) - ROMA, 11 MAG - «Se non passa il decreto in 60 giorni, me ne vado». Renato Brunetta, ministro per la Pubblica Amministrazione, mette sul piatto le sue dimissioni se non sarà approvata la sua «rivoluzione» sulla pubblica amministrazione che prevede più trasparenza, meritocrazia, lotta ai fannulloni, sempre meno carta e sempre più Ict. E torna a puntare l'indice contro la «cattiva politica» e il «cattivo sindacato» che hanno prodotto la «politica balorda» del «tutto a tutti: l'esatto contrario della premialità». Inaugurando la XX edizione del Forum P.A., Brunetta parla del suo ambizioso progetto: «Stiamo cercando - dice - di portare all'eccellenza la pubblica amministrazione». Che - ricorda - ha un costo «spaventoso»: 300 miliardi l'anno a fronte di servizi giudicati in media non positivi dai cittadini. Dopo il primo via libera da parte del consiglio dei ministri, dunque, procede l'iter del decreto delegato che attua la riforma: domani stesso sarà trasmesso alle Camere, è previsto anche un esame da parte della Conferenza Unificata, delle commissioni parlamentari e delle parti sociali attraverso il Cnel. «Se c'è bisogno di un ulteriore passaggio con i sindacati dei lavoratori pubblici lo faremo, ma se entro 60 giorni non farò il decreto me ne vado», ha insistito nel suo intervento il ministro aggiungendo che «la pubblica amministrazione non produce bulloni, ma beni e servizi di un Paese come la salute, la scuola, la giustizia che sono fondamentali per la vita di un Paese». Secondo Brunetta, ci sono le condizioni per arrivare all'eccellenza perchè si spendono un «sacco di soldi» e in media il capitale umano è «superiore a quello del settore privato». La convinzione è che finora la politica, il sindacato e la dirigenza non hanno fatto il loro mestiere (è ricorso all'espressione il «pesce puzza dalla testa« per essere ancora più esplicativo). Vanno, dunque, cambiate le regole «balorde« a parità di soldi. «La P.A. - ha aggiunto Brunetta - è troppo importante perchè sia lasciata solo alla politica e ai sindacati. Deve essere oggetto di valutazione di tutti gli stakeholder, sentiremo la Marcegaglia e tutto il sistema delle imprese, delle famiglie, cosa ne pensa il parlamento e anche il sistema delle autonomie». Quindi il messaggio al sindacato: «Certo è un interlocutore importante ma non l'unico. Nella pubblica amministrazione il contratto ha prodotto rendita. Non mi fanno fessi con parole d'ordine 'Viva il contratto, abbasso la legge'. Viva le regole chiare e certe. Sotto la parola contrattazione è passata l'ira di Dio di negatività». Sulla sua rivoluzione, ha rilevato ancora, la politica, una volta tanto, è stata più avanzata. Lo è stata il «mio partito ma anche l'Udc, una parte dell'Udc e dell'Idv». E i sindacati? La Cgil è «ferocemente contro», mentre Cisl, Uil e Ugl «stanno a guardare». Infine, anche una stoccata alle public utility: «si diano una regolata anche loro, devono avere il fiato sul collo dei cittadini». Al ministro sono state rivolte alcune domande giunte via e-mail, ma anche dai presenti in sala. Molti i ringraziamenti per il lavoro fatto, ma c'è stato anche un rappresentante del sindacato di base Rdb che ha accusato il governo di aver tagliato il salario accessorio. «Non me ne fotte niente di queste domande, sono finte, si facciano domande vere», è stata a risposta del ministro.
11 maggio 2009 - Adnkronos
TRASPORTO LOCALE: SINDACATI BASE, CONFERMATO SCIOPERO 15 MAGGIO
Roma, 11 mag. - (Adnkronos) - Sdl, Cub Trasporti e Cobas confermano lo sciopero proclamato per il 15 maggio prossimo nonostante l'invito a differire la protesta ad altra data rivolto dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Altero Matteoli.«Con una nota inviata venerdì scorso alle organizzazioni sindacali di base dei trasporti, il ministro dei Trasporti Matteoli - riferiscono le tre sigle di base - ha inviato un perentorio invito al differimento ad altra data degli scioperi previsti nel settore dei trasporti per il 15 maggio ed ha addirittura chiesto di non effettuarlo nel settore del trasporto pubblico locale che intende protestare contro la recente conclusione del protocollo contrattuale del settore della mobilità». «Le argomentazioni di Matteoli a sostegno di questa richiesta vanno di gran lunga al di là delle previsioni di legge e prefigurano una vera e propria cancellazione del diritto di sciopero nel settore dei trasporti - sostengono i responsabili del settore - non possiamo accettare che questo accada e quindi respingiamo al mittente l'invito. Lo sciopero ci sarà, se il ministro vuole sperimentare nuove norme che ricordano il ventennio ci precetti, ma non ci chieda di suicidarci».
11 maggio 2009 - Apcom
Lazio/ Roma, manifestazione in Campidoglio: un uomo si incatena
Movimenti per la casa: sfratti proseguono, sospensione è falsa
Roma, 11 mag. (Apcom) - Un uomo si è incatenato alla statua di Marco Aurelio nella piazza del Campidoglio. Un centinaio di persone, intorno al monumento, manifestano per denunciare il fatto che il blocco degli sfratti, annunciato recentemente dal prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, non è di fatto scattato. In piazza appartenenti all'Asia-Rdb e al blocco precario metropolitano. "Sono diversi i casi - spiega Angelo Fascetti, di Asia Rdb - di persone per le quali è stato eseguito lo sfratto, nonostante la sospensione annunciata dal prefetto. Il prefetto - spiega - non ha diramato alcun ordine scritto, per cui il blocco degli sfratti rimane affidato alla buona volontà dei commissariati. E alcuni dicono che in mancanza di un atto formale non posso fermare le azioni". "Siamo qui per dire - aggiunge - che siamo ancora in piena emergenza abitativa. Non è vero, come dice il sindaco Alemanno, che abbiamo superato la fase più grave. Siamo messi esattamente come un anno fa. Non basta occuparsi dei mille già sfrattati. Occorre - conclude - pensare anche alle altre 40mila famiglie romane che hanno bisogno di una casa".
11 maggio 2009 - Agi
EMERGENZA CASA: ANTONIOZZI A MANIFESTANTI, RUBATE AI POVERI
(AGI) - Roma, 11 mag. - "Siete i soliti sobillatori che prendete in giro e portate in piazza la povera gente. I cittadini perbene vogliono pagare per la casa. Voi volete occuparla ai danni di quella gente perbene che sta in graduatoria. Vergognatevi, volete rubare ai poveri". Lo ha detto l'assessore alla casa del Comune di Roma, Alfredo Antoniozzi, incontrando le associazioni per il diritto alla casa che da questa mattina manifestano in piazza del Campidoglio, con due dei loro rappresentanti che si sono incatenati alla statua del Marco Aurelio. L'assessore ha prima invitato una delegazione dei protestanti a seguirlo in Comune e poi, invitato a rivolgersi alla piazza col megafono, li ha chiamati sobillatori. Lasciando la piazza, Antoniozzi e' stato oggetto di insulti da parte dei manifestanti, che chiedono di incontrare il sindaco per caldeggiare la realizzazione di "un piano di edilizia popolare che risponda alle esigenze di 50 mila famiglie senza casa, ed il blocco degli sfratti annunciato dal prefetto e dal sindaco stesso", come ha dichiarato un esponente dell'Asia-Rdb.
11 maggio 2009 - Omniroma
CASA, FASCETTI (RDB): ANTONIOZZI SMENTISCA O RESTIAMO IN PIAZZA
(OMNIROMA) Roma, 11 mag - «Convocheremo alle 17 qui in Campidoglio tutto il movimento di lotta per la casa». Lo ha detto Angelo Fascetti, rappresentante di Asia Rdb aggiungendo «Quello di oggi è un fatto grave perché ci sono famiglie da anni in graduatoria con 10 punti che vengono a chiedere chiarimenti all'assessore e al sindaco dopo mesi di promesse e che ricevono risposte arroganti come quelle che avete sentito tutti. Finché non ci sarà una smentita delle dichiarazioni dell'assessore Antoniozzi non ci muoveremo da questa piazza». I manifestanti, dopo le dichiarazioni di Antoniozzi, hanno scelto di non costituire una delegazione e, per il momento, di rinunciare all'incontro proposto dall'assessore.
11 maggio 2009 - Asca
TRASPORTI: SINDACATI AUTONOMI CONFERMANO SCIOPERO TPL 15 MAGGIO
(ASCA) - Roma, 11 mag - I sindacati autonomi, malgrado l'invito del ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, a differire l'agitazione, confermano lo sciopero nazionale nel trasporto pubblico locale proclamato per il 15 maggio prossimo. ''Con una nota inviata venerdi' scorso alle organizzazioni sindacali di base dei trasporti - si legge in una nota di Sdl, Cobas lavoro privato e Cub Trasporti -, il Ministro dei trasporti Matteoli ha inviato un perentorio invito al differimento ad altra data degli scioperi previsti nel settore dei Trasporti per il 15 maggio ed ha addirittura chiesto di non effettuarlo nel settore del Trasporto Pubblico Locale che intende protestare contro la recente conclusione del protocollo contrattuale del settore della mobilita'''. ''Le argomentazioni di Matteoli a sostegno di questa richiesta vanno di gran lunga al di la' delle previsioni di legge e prefigurano una vera e propria cancellazione del diritto di sciopero nel settore dei trasporti - sostengono i responsabili del settore - non possiamo accettare che questo accada e quindi respingiamo al mittente l'invito. Lo sciopero ci sara', se il Ministro vuole sperimentare nuove norme che ricordano il ventennio ci precetti, ma non ci chieda di suicidarci''.
11 maggio 2009 - Roma Uno
Emergenza casa, manifestanti "cavalcano" statua Marco Aurelio
Roma - Presa "d'assalto" la statua del Marco Aurelio in piazza del Campidoglio. Alcune delle circa cento persone facenti capo a Rap - Inquilini resistenti, Comitato obiettivo casa, Coordinamento dei residence, assessorato popolare contro la crisi abitativa, Coordinamento cittadino di lotta per la casa e Blocchi precari metropolitani al grido di "Le case ci stanno, perché non ce le danno?" hanno "cavalcato" la statua del Marco Aurelio. Dietro lo striscione "Basta sfratti", sono scesi in piazza per protestare contro l'emergenza abitativa, "Siamo stanchi delle parole dell'assessore alla Casa Alfredo Antoniozzi e del sindaco Gianni Alemanno che dicono che siamo usciti dalla crisi", ha detto Mario Fontana, rappresentante del Comitato Obiettivo casa che ha aggiunto: "Abbiamo centinaia di famiglie che vivono nei residence e con la mannaia dello sfratto esecutivo: sono 40.000 le domande per le case popolari, 10.000 le famiglie che usufruiscono del bonus casa, 6.000 le sentenze di sfratto pronunciate nei tribunali. Vogliamo che questo sindaco e l'assessore la facciano finita con gli annunci e ci dicano come intendono intervenire".
11 maggio 2009 - Repubblica.it
Emergenza casa, manifestano in Campidoglio e "cavalcano " il Marco Aurelio
Roma - Un centinaio di persone manifesta per il diritto alla casa in piazza del Campidoglio. Fanno parte di "Rap - Inquilini resistenti", "Comitato obiettivo casa", "Coordinamento dei residence", "assessorato popolare contro la crisi abitativa", "Coordinamento cittadino di lotta per la casa" e "Blocchi precari metropolitani". Alcuni dei manifestanti al grido "Le case ci stanno, perché non ce le danno?" si sono arrampicati sul Marco Aurelio e hanno 'cavalcato' la statua. Mario Fontana, rappresentante del Comitato Obiettivo casa ha spiegati: "Siamo stanchi delle parole dell'assessore alla Casa Alfredo Antoniozzi e del sindaco Gianni Alemanno che dicono che siamo usciti dalla crisi". "Abbiamo centinaia di famiglie che vivono nei residence e con la mannaia dello sfratto esecutivo: sono 40.000 le domande per le case popolari, 10.000 le famiglie che usufruiscono del bonus casa, 6.000 le sentenze di sfratto pronunciate nei tribunali. Vogliamo che questo sindaco e l'assessore la facciano finita con gli annunci e ci dicano come intendono intervenire. L'assessore Antoniozzi, ha parlato di 550 milioni di euro da utilizzare per l'acquisto di circa 500-600 alloggi per chi è in graduatoria con 10 punti: vorremmo sapere dove sono questi alloggi, quando si procederà all'acquisto e quando queste famiglie, che vivono nei residence e si sono auto-organizzate in movimenti di lotta per la casa, prenderanno finalmente casa. Fontana ha poi aggiunto: "Chiediamo un blocco generalizzato degli sfratti che comprenda la morosità perché l'annuncio di Alemanno era semplicemente campagna elettorale"
11 maggio 2009 - Leggo
I sindacati Cub e Cobas del trasporto hanno indetto uno sciopero generale di 24 ore...
Milano - I sindacati Cub e Cobas del trasporto hanno indetto uno sciopero generale di 24 ore. A Milano per metro, bus e tram saranno possibili astensioni e disagi dalle 8,45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio.
Come di consueto l’Azienda ha annunciato che attiverà l’Infomobilità e i livelli di servizio per il trasporto di superficie e nelle metropolitane saranno comunicati in tempo reale attraverso annunci sonori, messaggi sui display delle paline e pensiline di fermata e sui video presenti nelle stazioni del metrò e a bordo dei bus.
Roma. Venerdì prossimo problemi al servizio di bus, filobus, tram, metropolitane e ferrovie...
Roma - Venerdì prossimo problemi al servizio di bus, filobus, tram, metropolitane e ferrovie Roma-Lido, Roma-Giardinetti e Roma-Civitacastellana-Viterbo: dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 al termine delle corse c’è sciopero. L’astensione proclamata a livello nazionale dai sindacati Confederazione Cobas, Slai Cobas, Sdl intercategoriale e Cub coinvolgerà tutte le aziende del trasporto pubblico capitolino: Atac Spa, Trambus Spa, Met.Ro Spa e Tevere Tpl S.c.a.r.l. Ltesso giorno - prosegue - i 73 collegamenti bus della periferia gestiti dalla Tevere Tpl, saranno interessati anche dalla protesta di 4 ore, dalle 8.30 alle 12.30, indetta dal sindacato Faisa Cisal.
11 maggio 2009 - CorrierEconomia
Alitalia nuova, sindacato vecchio. E diviso
di Enrico Marro
La Up di Notaro (ormai in pensione) non vuole confluire nell’Anpac di Berti (assunto da Cai) S ono rimasti uniti fino a quando si è trattato di dire di no all’accordo con la Cai per la nuova Alitalia, poi hanno annunciato che avrebbero fuso i rispettivi sindacati in una nuova sigla, ma adesso Fabio Berti e Massimo Notaro stanno litigando a colpi di lettere aperte su come debba essere costituita e su chi debba guidare la nuova associazione professionale dei piloti. Dovrebbe chiamarsi Italy Alpa-AnpacUp.
Ma, tranne che sul nome, non c’è accordo su nulla.
Secondo il comandante Berti (assunto da Cai, a differenza del collega Notaro, avviato alla pensione), l’Up si starebbe sottraendo all’impegno preso di costituire un’unica rappresentanza. La verità è che l’Up, molto più piccola dell’Anpac (nella vecchia Alitalia Notaro aveva circa 350 piloti iscritti e Berti più di mille) non ha alcuna voglia di essere fagocitata dai cugini più grandi. «Ritengo — ha scritto il presidente dell’Anpac a Notaro nella sua prima lettera — che sia molto pericoloso avventurarsi su strade separate che porterebbero a due distinte associazioni », che, secondo Berti, «indebolirebbero ulteriormente la nostra categoria ».
«Caro Fabio — risponde dopo qualche giorno Notaro, andando al cuore del problema — sono convinto che sia molto giusto e onorevole in questo momento lasciare ad altri la possibilità di gestire le associazioni (...) Tu e il tuo staff intendete arrivare alla costituzione della nuova associazione permanendo nelle vostre cariche o lasciandole?». «Caro Massimo, io e te costituiamo come soci fondatori la nuova associazione Italy Alpa e tu avrai la tessera numero 1», replica Berti, proponendo l’elezione del presidente del nuovo sindacato entro 40 giorni. Il leader del-- l’Anpac aveva dato appuntamento a Notaro per lunedì scorso dal notaio. Ma dal notaio i due non ci sono ancora andati. «Vedremo — dice il leader dell’Up —. Un’eventuale unificazione deve avere come premessa un assoluto cambiamento degli atteggiamenti dell’Anpac».
**** Cub all’attacco al ministero dell’Economia, contro la ristrutturazione delle sedi periferiche. È accaduto che nel decreto legge sulla ricostruzione in Abruzzo, all’articolo 12, si dice che entro 30 giorni «si provvede alla revisione delle articolazioni periferiche del ministero dell’Economia e delle finanze sul territorio e al trasferimento delle funzioni di competenza degli uffici oggetto di chiusura ad altro ufficio». La riorganizzazione, dice lo stesso articolo, serve a potenziare la lotta all’evasione fiscale, in particolare nel settore giochi, spostando il personale ai monopoli e alle agenzie fiscali. Una manovra che, secondo Vigilio Gennaro della Cub, porterà alla «chiusura di 40 dipartimenti provinciali del Tesoro e 40 Ragionerie provinciali, interessando 1.800 dipendenti». Venerdì scorso alcune centinaia di lavoratori hanno assediato di uffici di via XX Settembre ed è toccato a Giuseppina Baffi , figlia dell’ex governatore della Banca d’Italia Paolo, e delegata alla contrattazione sindacale, cominciare la mediazione con i dipendenti infuriati.