L'INPS conferma quanto sostenuto dalla CUB: l'accordo del 23 luglio 2007 peggiora la riforma Maroni.

 

 

 

Nel 2009 saranno erogate 100.000 pensioni di vecchiaia in meno, le pensioni di anzianità saranno invariate. Per effetto delle finestre, aumentata l’età pensionabile alle donne”
Nel 2009 le pensioni di vecchiaia registreranno una diminuzione di 100mila unità.

Lo ha annunciato il Presidente dell'INPS, riferendo le stime dell'istituto in base alla riforma del welfare e alla diminuzione delle finestre di uscita annue da 4 a 2.  ''Con la diminuzione delle finestre e gli scalini previsti dall'accordo sul welfare le pensioni di vecchiaia registreranno secondo le nostre stime nel 2009 una diminuzione di circa 100mila unità, mentre quelle di anzianità resteranno stabili''.

I dati annunciati dall’INPS confermano il giudizio che la CUB ha dato sulla riforma delle pensioni.

Le pensioni di anzianità hanno un andamento sostanzialmente stabile, che non si distacca se non per poche migliaia di lavoratori da quello che ci sarebbe stato se fosse entrato pienamente in vigore lo scalone Maroni.
Quelle di vecchiaia invece saranno falcidiate con l’introduzione delle finestre che ritardano il pensionamento.
Se si tiene conto del fatto che due su tre nuovi pensionati di vecchiaia sono donne, si capisce subito che hanno alzato l’età di pensionamento senza dirlo, proprio ai soggetti più deboli.


Una ragione in più per continuare nella lotta contro l’aumento dell’età pensionabile, la beffa per chi svolge i lavori usuranti, per il rilancio della previdenza pubblica a partire dal calcolo, per i giovani della pensione al 2% annuo sulle ultime retribuzioni, come avviene già oggi per tutti gli altri lavoratori e per l’aggancio automatico delle pensioni alla dinamica dei prezzi e delle retribuzioni.

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