Lombardia - Entrate, non chiedete la produttività ai lavoratori

Milano -

In data 28 marzo 2020 il coordinamento nazionale Agenzie Fiscali della scrivente O.S. ha notificato a tutte le Direzioni Provinciali presenti sul territorio nazionale una diffida con la quale si invitavano le stesse dall'astenersi dal richiedere alle Lavoratrici ed ai Lavoratori report sull’attività svolta in smart working.

Sul punto è poi intervenuta in data 10 aprile 2020 la nota n.159034 della Direzione Centrale – Risorse Umane e Organizzazione, con la quale è stato precisato che:
1. la scheda di sintesi dovrà essere compilata dal responsabile, con una cadenza temporale da concordare preventivamente con i propri collaboratori;
2. la scheda è da utilizzare solamente quale strumento di ausilio; non è quindi né potrebbe essere, un report per la verifica dei risultati, né per la misurazione della produttività o della produzione, i cui criteri e modalità dovranno essere necessariamente definiti previo il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali;
3. è opportuno che l’utilizzo della scheda riguardi le attività programmate da ciascun responsabile in periodi lavorativi successivi all’avvenuto consolidamento dell’organizzazione del lavoro.

La nota ha di fatto recepito le richieste avanzate dalla nostra O.S., poiché ha posto a carico del Responsabile dell'articolazione l'onere di indicare nella scheda l’attività assegnata alle Lavoratrici ed ai Lavoratori.

Non deve essere quindi la Lavoratrice o il Lavoratore a dover compilare la scheda indicando l’attività svolta, ed ogni richiesta di compilazione di schede di sintesi deve ritenersi non conforme a quanto stabilito nella nota.

Anche generiche richieste di comunicazione settimanale dell’attività svolta, rivolte a Lavoratrici e Lavoratori spesso privi di strumenti informatici e abilitazioni, ai quali non sono state in precedenza assegnate specifiche lavorazioni, risultano evidentemente contrarie ai principi richiamati nella nota; è illegittimo pretendere che siano le Lavoratrici ed i Lavoratori a dover comunicare e giustificare l’attività svolta in smart working.

Allo stesso modo, nel caso in cui alla Lavoratrice o al Lavoratore siano state assegnate specifiche lavorazioni e scadenze, qualsivoglia richiesta periodica di aggiornamento sull’attività svolta risulta contraria ai principi richiamati nella nota, poiché andrebbe a rappresentare una forma invasiva di controllo a distanza sull'operato delle Lavoratrici e dei Lavoratori.

Abbiamo scritto a tutte le Direzioni Provinciali ed all'UPT della Lombardia di vigilare affinché venga data piena attuazione alla nota n.159034 della Direzione Centrale e affinché vengano rispettati i principi in essa richiamati.

 

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